Topic: Politics, Sociology, International Relations
Writer: Gwon Son
Academic Field of Study: Humanities and Social Sciences
Short Explanation of the Article: The article deals with the signing of the trilateral pact between South Korea, Japan and the USA on 18 June 2023 and the meeting in Russia between President Vladimir Putin and North Korean leader Kim Jong-Un. The aim is to provide an overview of the geopolitical situation in the Far East in relation to these two events.
Le relazioni tra le due Coree: Il patto trilaterale tra Corea del Sud, Giappone e USA, e il vertice tra Corea del Nord e Russia
Introduzione
I rapporti tra la Corea del Sud e la Corea del Nord sono una questione molto delicata a livello mondiale. La penisola coreana rappresenta una zona geopolitica importante all’interno dello scacchiere dell’Estremo Oriente dove Stati Uniti, Giappone, Russia, Cina e Corea del Sud competono per l’influenza politica, economica, culturale nella regione. Nell’ambito della politica interna sudcoreana, i rapporti con il Nord sono un argomento ricorrente che divide sia il governo che il popolo. Basti pensare come i diversi capi di governo abbiano adottato politiche differenti nei confronti della Corea del Nord. Il precedente Presidente della Repubblica Moon Jae-In aveva fatto dei passi in direzione di una convivenza pacifica, ponendo il riavvicinamento con la Corea del Nord al centro della propria campagna politica. Moon e Kim, infatti, si sono incontrati quattro volte tra il 2018 e il 2019, a dimostrazione di una attività intensa considerando che dal 2000 si sono tenuti sei incontri tra le due Coree. La Corea del Sud si era posta come mediatrice tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti d’America, e sono stati organizzati diversi incontri tra l’allora Presidente americano Trump e il leader nordcoreano Kim. Contrariamente, l’attuale Presidente Yoon Seok-Yeol ha invertito la rotta, stabilendo di fatto un congelamento dei rapporti diretti col nord, avvicinandosi politicamente e militarmente agli Stati Uniti e al Giappone. La situazione intercoreana rappresenta una questione geopolitica complicata, soprattutto in questo periodo in cui stanno avendo luogo conflitti come in Israele-Palestina e Ucraina.
Il patto trilaterale tra Corea del Sud, USA e Giappone
Il 18 giugno 2023 i leader politici Yoon Seok-Yeol, Fumio Kishida e Joe Biden, rispettivamente il Presidente della Corea del Sud, il Primo Ministro del Giappone e il Presidente degli Stati Uniti d’America, si sono riuniti a Camp David, una delle residenze storiche usufruite dai presidenti americani. Questo incontro rappresenta una nuova linea nella politica estera della Corea del Sud che, dopo aver subito la colonizzazione giapponese (1910-1945), ha sempre mostrato diffidenza verso il Giappone. Questo avvicinamento è stato sancito con il patto trilaterale siglato con l’alleato comune, gli Stati Uniti d’America, e i temi generali trattati hanno incluso l’economia, la tecnologia e il cambiamento climatico.
Più specificatamente, il contenuto può essere ordinato nei seguenti quattro punti.
Come punto principale del patto trilaterale, gli Stati Uniti e il Giappone si sono proposti come paesi sostenitori di una penisola coreana riunificata, pacifica e libera. Come accennato precedentemente, è significativa la dichiarazione da parte del Giappone di volersi attivamente impegnare per la riunificazione della penisola guidata dalla Corea del Sud.
Come secondo punto, la Corea del Sud, gli Stati Uniti e il Giappone hanno dichiarato che col patto trilaterale non hanno intenzione di alterare l’ordine internazionale esistente. Al contrario, il rafforzamento della solidarietà e della collaborazione tra i paesi serve per mantenere lo status quo finora caratterizzato da pace e stabilità.
In terzo luogo, i tre paesi si sono impegnati in una cooperazione che coinvolge diversi fronti come quello militare, diplomatico e della sicurezza. Il patto ha suggellato la cooperazione in una forma più rafforzata e istituzionale, finalizzata a controllare la minaccia nucleare proveniente dalla Corea del Nord e, indirettamente, dall’attività militare della Cina.
In quarto luogo, la prevenzione del pericolo nucleare è stata posta come il principale argomento di discussione del patto trilaterale. È fondamentale prevenire e vigilare l’attività nucleare della Corea del Nord e implementare un processo di denuclearizzazione completa del paese.
Oltre al patto trilaterale, ciascun paese partecipante ha siglato dei patti bilaterali con le due controparti. La Corea del Sud ha discusso con gli Stati Uniti e con il Giappone. Nel primo caso, i leader dei due paesi si sono concentrati sul contrasto dell’esportazione del lavoro e dell’attività cyber illegale della Corea del Nord, entrambe finalizzate al finanziamento della campagna nucleare. I due paesi alleati si impegnano, in caso di necessità, in un’azione coordinata di sanzioni e di taglio dei fondi nei confronti della Corea del Nord. Nel secondo caso, sulla falsa riga del patto bilaterale con gli Stati Uniti, la Corea del Sud e il Giappone si sono impegnati in una campagna di sicurezza nei confronti della minaccia nucleare proveniente dal Nord, e hanno definito le strategie politiche nella regione dell’India e dell’Oceano Pacifico.
Il vertice tra Russia e Corea del Nord
Il 13 settembre Vladimir Putin e Kim Jong-Un si sono incontrati nel cosmodromo di Vostochny, nella Russia orientale, un luogo altamente simbolico in quanto la Russia potrebbe provvedere la Corea del Nord della tecnologia missilistica satellitare. Questo secondo incontro tra i due leader è avvenuto quattro anni dopo il primo, avvenuto nel 2019, dopo che i dialoghi tra Kim e Trump non avevano portato i risultati sperati.
I contenuti delle discussioni non sono stati resi pubblici, ma si può immaginare che si siano affrontati temi riguardanti la cooperazione militare, i rapporti con gli Stati Uniti e la Cina, la guerra in Ucraina e il futuro dei rapporti tra la Russia e la Corea del Nord. Quest’ultimi due paesi, con questo incontro, hanno rivitalizzato i propri rapporti dopo un periodo durante il quale le due nazioni avevano diminuito, sia quantitativamente che qualitativamente, le relazioni. In questa occasione ha giocato un ruolo determinante la guerra in Ucraina in quanto la Russia, con lo scoppio della guerra, ha inclinato i rapporti con i paesi occidentali, concentrando le proprie missioni diplomatiche con paesi quali la Cina, la Corea del Nord, l’Iran e Cuba. La campagna di politica estera russa è stata resa ufficiale, con l’obiettivo di creare una alleanza con i paesi del Sud globale.
In quanto non sono stati dichiarati gli obiettivi specifici dell’incontro tra Putin e Kim, si può ritenere che il vertice abbia avuto una valenza più strategica che tattica e che il resto dei temi discussi riguardino il proseguimento delle relazioni tra i due paesi in termini di scambi e aiuti reciproci. Da una parte la Russia, coinvolta nella guerra in Ucraina, può ricevere dalla controparte sostegno in termini di armi convenzionali, munizioni e forza lavoro, dall’altra parte, la Corea del Nord riceverebbe sostegni in termini di cibo, petrolio, tecnologia militare e risorse energetiche.
Conclusioni
I patti trilaterali e bilaterali, tra Corea del Sud, Stati Uniti d’America e Giappone sono stati resi noti e hanno avuto come tema principale il rafforzamento della cooperazione e solidarietà tra i tre paesi per contrastare, soprattutto a livello militare, la minaccia proveniente dall’armamentario nucleare della Corea del Nord. D’altra parte, i contenuti dell’incontro tra Vladimir Putin e Kim Jong-Un non sono stati resi noti, ma non è difficile pensare che siano stati una risposta al patto trilaterale sancito tra Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone e che abbiano discusso di strategie militari e di sostegno reciproco. Questi incontri contribuiscono all’inasprimento dei rapporti in una zona geografica politicamente tesa storicamente, e alimentano il processo di polarizzazione nei due blocchi che vedono contrapposti da una parte gli Stati Uniti d’America, i paesi europei e i loro alleati, come Corea del Sud e Giappone, e d’altra parte la Russia, la Cina e i paesi del Sud globale come la Corea del Nord.
Sources
Korean Institute For National Unification:
https://www.kinu.or.kr/eng/module/report/index.do?viewPage=1&nav_code=eng1674805982&category=72&search_text=
Research, Online series:
- The ROK-U.S.-Japan Trilateral Summit at Camp David and The Future of Trilateral Cooperation
- Assessment and Prospect of Russia-North Korea Summit
Title: The King's Diary Added to the Memory of the World (UNESCO)
Topic: History of the Ilsungrok
Writer: Viola Buzzoni
Source: Seoul National University Website - Research Higlights
https://en.snu.ac.kr/research/highlights?md=v&bbsidx=72316
Academic Field of Study: Humanities and Social Sciences - Anthropology - History
Short Explanation of the Article: With this article we would like to shed some light on the document called Ilsungrok, initially started by King Jeongjo a few years before he ascended the throne. It later became the standard way for Joseon kings to keep records during their reign. Now this national treasure is officially part of UNESCO's Memory of the World Register.
Article:
Il Diario del Re aggiunto alla Memoria del Mondo (UNESCO)
Durante il decimo International Advisory Committee (IAC) tenutosi a Manchester, Inghilterra, dal 23 al 25 maggio 2011, “Ilsungrok” è stato considerato idoneo all’aggiunta nella Memoria del Mondo dell’UNESCO. L’istituto Kyujanggak per gli Studi Coreani della SNU custodisce questo significativo documento storico.
“Ilsungrok” è costituito da 2.329 volumi che contengono la narrazione di episodi riguardanti la vita quotidiana dei sovrani e le politiche nazionali relative al Periodo Joseon (1392-1910) fra il 1760 e il 1910. Fu iniziato da re Jeongjo (1752-1800), il ventiduesimo re della dinastia, come diario privato quando era ancora principe. Egli era rimasto particolarmente impressionato dalle parole di Jeungja nei “Dialoghi” di Confucio – “Rifletto su me stesso ogni giorno in base a tre aspetti” – e cominciò a tenere questi diari come esercizio di auto-analisi.
Il sovrano continuò a tenere diari fino a sette anni dopo l’ascesa al trono. Tuttavia, con l’aumentare del lavoro, divenne difficile per lui continuare a scrivere da solo. Quindi dal 1783, il re iniziò ad approvare diari scritti dagli intellettuali del centro di ricerche reali Kyujanggak. Mirando alla perfezione, i letterati misero insieme e composero documenti che riguardavano anche le questioni politiche nello scrivere i diari. Quelli approvati venivano pubblicati in due libri ogni mese. In quell’arco di tempo, un diario personale, “Ilsungrok”, fu adattato e approvato come record governativo.
“Ilsungrok” ha molte caratteristiche diverse. Ha adottato il sistema di “kang” (剛) e “mok” (目),” organizzando ed è organizzato in paragrafi e sottoparagrafi cosicché i re potessero trovare i materiali velocemente. Inoltre, usa il pronome di prima persona singolare “io”, per simboleggiare che lo scrivente sia il re stesso. In ultimo, le storie riguardanti punizioni, incarceramenti, dibattiti a palazzo e i report sia degli ispettori segreti che degli ambasciatori, sono caratteristiche uniche de “Ilsungrok”.
Nove tesori nazionali della Corea sono attualmente listati all’interno del Registro della Memoria del Mondo, ovvero, gli “Annali della dinastia Joseon”, il manoscirtto del “Hunmin Jeongum”, il “Baegun hwasang chorokbuljo jikji simcheyojeol (vol.2)”, il “Seungjeongwon Ilgi: diari del segretariato reale”, gli “Uigwe: protocolli reali della dinastia Joseon”, “Le matrici in legno per la stampa degli Tripitaka Koreana e scritture buddhiste miscellanee”, il “Donguibogam: principi e pratiche della medicina orientale”, “Collezioni di documenti del Movimento di Democratizzazione di Gwangju del 1980” e “Ilsungrok”. Fra questi, gli “Annali della dinastia Joseon”, il “Seungjeongwon Ilgi”, gli “Uigwe”, e “Ilsungrok” sono custoditi presso l’Istituto Kyujanggak per gli Studi Coreani della SNU.
Title: Royal Tombs
Topic: Korean Cultural Heritage, Joseon, Royal tombs
Writer: Viola Buzzoni
Source: Cultural Heritage Administration
(english.cha.go.kr/html/HtmlPage.do?pg=/royal/RoyalTombs_0.jsp&mn=EN_02_04)
Academic Field of Study: Humanities and Social Sciences - Anthropology - History/Archaeology
Short Explanation of the Article: The aim of this article is to include the description of all the Joseon royal tomb sites in one place. Even the original website has them into different sub-pages, so we thought it would have been nice to create a page where anyone interested coulf find them all.
Article:
- Nove tombe reali orientali, Guri (sito storico n. 193)
Dopo la morte di re Taejo, fondatore e primo monarca della dinastia Joseon nel 1408, re Taejong, il terzo sovrano della dinastia, costruì una tomba reale per il sopracitato in questo luogo. Durante la storia della dinastia Joseon, anche altri re e regine sono stati sepolti qui. Abbiamo quindi, un totale di nove tombe reali in corrispondenza di questo sito.
- Geonwolleung : tomba di re (imperatore onorario) Taejo (太祖, 1335~1408, r. 1392~1398), primo sovrano della dinastia Joseon.
- Hyeolleung : tomba di re Munjong (文宗, 1414~1452, r. 1450~1452), quinto sovrano della dinastia, e di sua moglie, la regina Hyeondeok (顯德王后, 1418~1441).
- Mongneung : tomba di re Seonjo (宣祖, 1552~1608, r. 1567~1608), il quattordicesimo sovrano della dinastia Joseon, della sua prima consorte, la regina Uijin (懿仁王后, 1555~1600), e della sua seconda consorte, la regina Inmok (仁穆王后, 1584~1632).
- Hwireung : tomba della regina Jangnyeol (莊烈王后, 1624~1688, r. 1623~1649), la seconda consorte reale di re Injo (仁祖), sedicesimo sovrano della dinastia Joseon.
- Sungneung : tomba di re Hyeonjong (顯宗, 1641~1674, r. 1659~1674), diciottesimo sovrano della dinastia Joseon, e della sua consorte, la regina Myeongseong (明聖王后, 1642~1683).
- Hyeoreung : tomba della regina Danui (端懿王后, 1686~1718), prima consorte reale di re Gyeongjong (景宗, r. 1720~1724), ventesimo sovrano della dinastia Joseon.
- Wolleung : tomba di re Yeongjo(英祖, 1694~1776, r. 1724~1776), ventunesimo sovrano della dinastia Joseon, e della sua seconda consorte, la regina Jeongsun(貞純王后, 1745~1805).
- Sureung : tomba dei genitori di re Heonjong (憲宗), ventiquattresimo sovrano della dinastia Joseon, ai quali vennero conferiti in maniera postuma i titoli reali di re (imperatore onorario) Munjo(文祖, 1809~1830) e regina (imperatrice onoraria), Sinjeong (神貞皇后, 1808~1890).
- Gyeongneung : tomba di re (imperatore onorario) Heonjong(憲宗, 1824~1849, r. 1834~1849) ventiquattresimo sovrano della dinastia Joseon, della sua prima regina (imperatrice onoraria) Hyohyeon (孝顯皇后, 1828~1843), e della sua seconda consorte, la regina (imperatrice onoraria) Hyojeong (孝定皇后, 1831~1904).
- Tomba reale di Gwangneung, Namyangju (sito storico n. 197)
Gwangneung è la tomba di re Sejo (世祖, r. 1455~1468), il settimo monarca della dinastia Joseon, e della sua consorte, la regina Jeonghui (貞熹王后, 1418~1483).
Tomba reale di Hwigyeongwon, Namyangju (徽慶園)
Questa è la tomba della concubina reale Subi (綬妃, 1770-1822) appartenente alla famiglia Park. Era una concubina reale del ventiduesimo sovrano, re Jeongjo, di Joseon. Subi, della famiglia Park, diede alla luce il principe Sunjo nel 1790. Era gentile, di buone maniere e cortese. Solitamente si rivelava taciturna e conduceva una vita semplice. Era quindi molto ammirata per le sue caratteristiche di “moglie benevola (賢嬪)”. Nel 1855 (il sesto anno di re Cheoljong), quando Illeung, la tomba reale di re Sunjo, venne spostata in un altro luogo, Hwigyeongwon fu traslato presso Sungangwon. Nel quattordicesimo anno di re Cheoljong, fu di nuovo spostata per trovarsi nel luogo attuale perché l’area di Sungangwon non era appropriata secondo le regole del Feng Shui. La tavola sacra fu inserita nell’altare di Chilgung (il luogo in cui le tavole ancestrali di sette concubine reali sono situate; tutte loro avevano dato alla luce principi che poi salirono al trono o ricevettero il titolo di re dopo la morte). Il titolo di Subi (綏妃) le venne conferito in maniera postuma, nel 1901.
Tomba reale di Yeongbinmyo, Namyangju (寧嬪墓)
Questa è la tomba della concubina reale Yeongbin (寧嬪, 1669-1735) proveniente dalla famiglia Kim. Fu una concubina reale del diciannovesimo re di Joseon, Sukjong. Quando la regina Inhyeon venne deposta da Janghuibin (concubina della famiglia Jang), anche Yeongbin fu rimossa dalla sua residenza. Nel momento in cui la regina Inhyeon fu posta di nuovo sul trono, tornò a palazzo con la regina. Intorno alla tomba di Yeongbin, si possono notare molte figure di pietra che le mostrano rispetto stando in piedi. Sulla lapide di fronte al tumulo, si può leggere la storia della vita di Yeongbin descritta nel dettaglio.
● Tombe reali di Hongneung e Yureung, Namyangju - sito storico n. 207
Tomba reale di Hongneung, Namyangju (洪陵)
Hongneung, tomba dell’imperatore Gojong (高宗, 1852~1919, r. 1863~1897), il ventiseiesimo sovrano della dinastia Joseon e primo imperatore dell’impero coreano (r. 1897~1910), e della sua consorte, l’imperatrice Myeongseong (明成皇后, 1851~1895).
Tomba reale di Yureung, Namyangju (裕陵)
Yureung, la tomba dell’imperatore Sunjong (純宗, 1874~1926, r. 1907~1910), secondo imperatore dell’impero coreano, della sua consorte, l’imperatrice Sunmyeong (純明皇后, 1872~1904) e dell’imperatrice Sunjeong (純貞皇后, 1894~1966).
● Tomba reale di Sareung, Namyangju - sito storico n. 209
Tomba reale di Sareung, Namyangju (思陵)
Sareung è la tomba della regina Jeongsun (定順王后), la consorte reale di re Danjong (端宗, r. 1452~1455), sesto sovrano della dinastia Joseon.
● Tombe reali di Taereung e Gangneung, Seoul - sito storico n. 201
Tomba reale di Taereung, Seoul (泰陵)
Taereung, la tomba della regina Munjeong (文定王后, 1501~1565), la terza consorte reale di re Jungjong (中宗, 1488~1544, r. 1506~1544), undicesimo monarca della dinastia Joseon.
Tomba reale di Gangneung, Seoul (康陵)
Gangneung, la tomba di re Myeongjong (明宗, 1545~1567), tredicesimo sovrano della dinastia Joseon (r. 1534~1567), e della sua consorte, la regina Insun (仁順王后, 1532~1575).
● Tomba reale di Jeongneung, Seoul - sito storico n. 208)
Tomba reale di Jeongneung, Seoul
Jeongneung la tomba della regina (imperatrice onoraria) Sindeok (神德皇后, ?~1396), la seconda consorte reale di re (imperatore onorario) Taejo (太祖, r. 1392~1398), primo sovrano della dinastia Joseon.
Tomba di re Yeonsangun (燕山君墓)
Il decimo sovrano della dinastia Joseon, il principe Yeonsan (燕山君, 1476-1506), ascese al trono dopo re Seongjong nel 1494. Durante i primi quattro anni di regno, il principe portò avanti un'amministrazione relativamente buona con l’eredità politica di re Seongjong. Tuttavia, in seguito permise enormi massacri (Muosahwa (戊午士禍) e Gapjasahwa (甲子士禍)), e condannò a morte molti intellettuali. Sperperò le finanze reali in maniera irresponsabile. Quando apprese le circostanze in cui la sua madre naturale, Lady Yun, era stata estromessa dalla corte, iniziò anche ad avere una condotta immorale. Uccise due concubine reali di re Seongjong e i loro figli. Uccise sua nonna, la regina vedova Insu, sbattendo la testa contro la sua. Al tempo era malata e sgridava abitualmente il nipote per i suoi atti atroci. Yeonsangun, conferì il titolo postumo di regina alla sua madre naturale, Lady Yun, e cambiò il nome della tomba da Hoemyo a Horeung (懷陵). Fece quindi un rito sacrificale in suo onore con re Seongjong. Commise numerosi atti di mala amministrazione: convertì il Seonggyungwan (成均館, la maggiore istituzione accademica della dinastia Joseon) in un luogo dedito ai piaceri del corpo, il tempio di Wongaksa in un luogo di ritrovo per Gisaeng (ballerine e cantanti) e quello di Hongcheonsa in un fienile. Nel 1506, fu deposto in seguito ad una rivolta che prese il nome di Jungjongbanjeong (中宗反正, lo scopo era di porre sul trono re Jungjong) e fu esiliato in una residenza circondata da una muraglia di legni appuntiti presso l’isola di Gyodongdo, situata a nord ovest di Ganghwa, e lì morì per una malattia. Ebbe cinque figli e una figlia con Lady Sin (居昌郡夫人, consorte del principe Geochang), due figli e una figlia con una concubina, ma tutti i suoi figli morirono subito dopo la nascita o in esilio. Il principe Yeonsan fu sepolto in prima istanza sull’isola di Gyodongdo, luogo del suo esilio. Successivamente la sua consorte, Lady Sin, scrisse una lettera a re Jungjong, chiedendo di cambiare il suo luogo di sepoltura, e la tomba fu spostata nel luogo dove si trova attualmente nel 1513. Quando re Jungjong concesse il permesso reale perché ciò avvenisse, ordinò di seppellire la salma con gli onori dovuti ad un Wangjagun (王子君, un titolo dato al figlio di una concubina). Quindi la tomba di Yeonsangun ha un muro basso con tre lati, due tavole di pietra, due lanterne sempre di pietra, due montanti, e due paia di figure litiche raffiguranti un ufficiale civile e un tavolo dove porre il brucia incenso.
● Tombe reali di Heolleung e Illeung, Seoul - sito storico n. 194
Tomba reale di Heolleung, Seoul (獻陵)
Heolleung, tomba di re Taejong (太宗, 1367~1422, r. 1400~1408), terzo monarca della dinastia Joseon, e della sua consorte, la regina Wongyeong(元敬王后, 1365~1420).
Tomba reale di Illeung, Seoul (仁陵)
Illeung, tomba di re (imperatore onorario) Sunjo (純祖, 1790~1834, r. 1800~1834), il ventitreesimo sovrano della dinastia Joseon, e di sua moglie, la regina (imperatrice onoraria) Sunwon (純元皇后, 1789~1857).
● Tombe reali di Seolleung e Jeongneung, Seoul - sito storico n. 199
Tomba reale di Seolleung, Seoul (宣陵)
Seollleung, la tomba di re Seongjong (成宗, 1457~1494, r. 1469~1494), il nono monarca della dinastia Joseon, e della sua consorte, la regina Jeonghyeon (貞顯王后, 1462~1530).
Tomba reale di Jeongneung, Seoul (靖陵)
Jeongneung, tomba di re Jungjong (中宗, 1488~1544, r. 1506~1544), undicesimo sovrano della dinastia Joseon.
● Tomba reale di Uireung, Seoul - sito storico n. 204
Tomba reale di Uireung, Seoul (懿陵)
Uireung è la tomba di re Gyeongjong (景宗, 1688~1724, r. 1720~1724), il ventesimo sovrano della dinastia Joseon, e della sua seconda consorte, la regina Seonui (宣懿王后, 1705~1730).
Tomba reale di Yeonghwiwon, Seoul (永徽園)
Questa è la tomba della concubina reale di primo grado Sunheon (純獻皇貴妃, 1854-1911), proveniente dalla famiglia Eom. Fu una concubina reale del primo imperatore dell’impero coreano, Gojong e la madre naturale di re Yeongchin. La sua vita attraversò varie vicissitudini. Entrò al palazzo di Gyeongbokgung all’età di cinque anni e divenne dama di compagnia reale della regina Myeongseong. All’età di 32 anni, iniziò a servire l’imperatore Gojong durante la notte. Questo fece infuriare l’imperatrice Myeongseong e lei venne cacciata da palazzo. Nel 1895, quando l’imperatrice venne uccisa dai giapponesi (Eulmisabyeon), tornò a corte dopo soli cinque giorni. L’imperatore Gojong e il principe ereditario soffrivano a causa dell’oppressione giapponese. In queste difficili circostanze, lei li aiutò con successo a scappare dal palazzo e raggiungere la delegazione russa. Questa fu la causa della guerra fra Russia e Giappone (Agwanpacheon (俄館播遷). Come risultato di questo incidente diplomatico, l’imperatore Gojong fu detronizzato dalle forze giapponesi e salì al trono Sunjong. A questo punto la concubina reale di primo grado, Sunheon, diede alla luce il futuro re Yeongchin (1897-1970) quando aveva ormai più di 40 anni. Re Yeongchin venne preso in ostaggio dai giapponesi con la scusa di farlo studiare all’estero nel 1907 e una disgrazia nazionale, l’annessione della Corea al Giappone (Hanilbyunghap (韓日倂合)), avvenne nel 1910. Una grande sofferenza per la nazione perduta e un grande affetto per il figlio tormentarono per lungo tempo Sunheon. Morì nel 1911 a 58 anni, e fu sepolta a Yeonghwiwon. La sua tavola celebrativa fu inizialmente collocata nel palazzo Deogangung e poi portata a Yuksanggung (the Chilgung) nel 1929.
Tomba reale di Sunginwon, Seoul (崇仁園)
Questa è la tomba di Yi Jin (1921-1922), un figlio dell’ultimo principe ereditario di Corea , re Yeonchin. Re Yeonchin divenne principe ereditario perché il fratello maggiore, l’imperatore Sunjong, ascese al trono. Ma il principe fu preso in ostaggio e mandato in Giappone all’età di undici anni. Aveva già una promessa sposa, ma fu obbligato a rompere il fidanzamento dal Giappone imperialista, per sposare Nashimoto Masako (Yi Bangja) proveniente dalla famiglia imperiale giapponese, per ragioni politiche, nel 1920. Nonostante gli sforzi del Giappone di troncare la linea di successione coreana, re Yeongchin ebbe un figlio che prese il nome di Jin. Ma egli morì a soli nove mesi. Profondamente rattristato, l’imperatore Sunjong organizzò per lui un funerale degno di un principe e chiamò la tomba Sunginwon (崇仁園).
● Cinque tombe reali occidentali, Goyang - sito storico n. 198
Le Cinque tombe reali occidentali (Seooreung) sono il secondo conglomerato di tombe reali per grandezza, subito dopo le Nove tombe reali orientali (Donggureung).
Tomba reale di Gyeongneung, Goyang (敬陵)
Tomba dei genitori di re Seongjong (成宗), il nono sovrano della dinastia Joseon, ai quali vennero conferiti in maniera postuma i titoli reali di re Deokjong (德宗, 1438~1457) e di regina Sohye (昭惠王后, 1437~1504).
Tomba reale di Changneung, Goyang (昌陵)
La tomba di re Yejong (睿宗, 1450~1469, r. 1468~1469), ottavo sovrano della Dinastia Joseon e della sua seconda consorte, la regina Ansun (安順王后, ?~1498).
Tomba reale di Myeongneung, Goyang (明陵)
Tomba di re Sukjong (肅宗, 1661~1720), diciannovesimo sovrano della dinastia Joseon, della sua seconda consorte, la regina Inhyeon (仁顯王后, 1667~1701), e della sua terza consorte, la regina Inwon (仁元王后, 1687~1757).
Tomba reale di Ingneung, Goyang (翼陵)
Tomba della regina Ingyeong (仁敬王后, 1661~1680), la prima consorte reale di re Sukjong (肅宗, r. 1674~1720), diciannovesimo monarca della dinastia Joseon.
Tomba reale di Hongneung, Goyang (弘陵)
Tomba della regina Jeongseong (貞聖王后, 1692~1757), la prima consorte reale di re Yeongjo (英祖, r. 1724~1776), il ventunesimo sovrano della dinastia Joseon.
Tomba reale di Sunchangwon, Goyang (順昌園)
Questa è la tomba reale del principe ereditario Sunhoe (順懷世子, 1551-1563) e di sua moglie, la principessa ereditaria Gonghoebin (恭懷嬪, ?-1592), proveniente dalla famiglia Yun. Il principe ereditario Sunhoe era figlio del tredicesimo re della dinastia Joseon, Myeongjong. Fu nominato principe ereditario a sette anni. Fu suggerito che si sposasse con una delle figlie di Hwang Daeim. Dato che il matrimonio venne rimandato per più di un anno a causa della salute cagionevole della ragazza, la principessa ereditaria venne sostituita con la figlia di Yun Ok, e il matrimonio venne celebrato nel 1595. Non molto tempo dopo, il principe ereditario Sunhoe morì all’età di tredici anni senza un erede. Quindi, un nipote di re Jungjong, il principe Haseong (re Seonjo), gli successe in linea dinastica dopo re Myeongjong. La principessa ereditaria Gonghoebin, della famiglia Yun, morì nel 1592 (venticinquesimo anno di regno di Seonjo).
Tomba reale di Sugyeongwon, Goyang (綏慶園)
Questa è la tomba della concubina reale Yeongbin (暎嬪, 1696-1764),proveniente dalla famiglia Yi. Era una concubina reale del ventunesimo re di Joseon, Yeongjo. Entrò a palazzo in giovane età e poi divenne Yeongbin. Godeva di un grande favore da parte del re. Dopo quattro principesse, diede alla luce il principe Sado nel 1735, il che rese Yeongjo molto felice dato che ancora non aveva un erede. Non perse la risolutezza nemmeno in tristi circostanze (Sado fu destituito e ucciso nel 1762). Quando morì nel 1764 all’età di 69 anni, re Yeongjo soffrì molto e organizzò un grande funerale. Fu sepolta in prima istanza a Sugyeongwon, situata all’interno dell’attuale area urbana appartenente all’Università Yonsei. Nel 1970, la sua tomba originale e la porta Hongsalmun (紅箭門 un cancello rosso eretto in onore di una persona leale) furono spostati nel luogo dove si trovano attualmente. La tomba è semplice, così come le figure in pietra di fronte al tumulo.
Tomba reale di Daebinmyo, Goyang (大嬪墓)
Questa è la tomba della concubina reale Janghuibin, o Huibin (禧嬪, 1659-1701) proveniente dalla famiglia Jang. Fu una concubina reale del diciannovesimo re di Joseon, Sukjong, e la madre di re Gyeongjong. Janghuibin entrò a palazzo in giovane età come dama di corte, e conquistò il favore di re Sukjong. Nel 1686 (dodicesimo anno del regno di Sukjong), divenne Sugwon (淑媛, un rango concesso ad una concubina reale), e diede alla luce il principe Yun (re Gyeongjong) nel 1688. L’anno seguente, quando re Sukjong riconobbe il principe Yun come successore legittimo ignorando una obiezione portata avanti da Song Siyeol e Seoin (西人, una fazione), fu innalzata al primo rango, quello di Huibin. Nel corso dello stesso anno, i Namin (南人, una fazione separata dai Dongin) salirono al potere con il Gisahwanguk (己巳換局) e la regina Inhyeon (仁顯王后. 1667~1701) venne detronizzata. Quando il principe Yun venne investito della carica di principe ereditario, lei fu promossa al grado di regina. Nel 1694, i Namin si ribellarono contro il movimento politico della regina Inhyeon portato avanti dai Seoin. Tuttavia, Sukjong eliminò i Namin e favorì la nuova asccesa dei Seoin (甲戌換局, il Gapsulhwanguk). Con il ritorno della regina Inhyeon, retrocesse nuovamente a Huibin. Quando la regina morì di malattia nel 1701, fu incastrata dai Seoin con l’accusa di aver avvelenato la regina, con la morte come unica soluzione possibile. Da allora, re Sukjong proibì di elevare le Bin (嬪, concubine reali) a Bi (妃, regine). Fu originariamente sepolta a Munhyeong-ri Opo-myeon Gwangju-gun Gyeonggi-do. La sua tomba fu spostata nel luogo attuale nel 1969.
● Tomba reale Olleung, Yangju - sito storico n. 210
Olleung é la tomba della regina Dangyeong (端敬王后, 1487~1557, r. 1506~1544), prima consorte reale di re Jungjong (中宗) undicesimo sovrano della dinastia Joseon.
● Tre tombe reali occidentali, Goyang - sito storico n. 200
Tre tombe reali occidentali, Goyang
Le tre tombe reali occidentali (Seosamreung), includono Huireung, Hyoreung, e Yereung. Il complesso tombale fu iniziato con la costruzione di Huireung, seguita da Hyoreung e Yereung.
Tomba reale di Huireung, Goyang
La tomba della regina Janggyeong (章敬王后, 1491~1515), la seconda consorte reale di re Jungjong (中宗, r. 1506~1544), undicesimo sovrano della dinastia Joseon.
Tomba reale di Hyoreung, Goyang (翼陵)
La tomba di re Injong (仁宗, 1515~1545, r. 1544~1545), dodicesimo sovrano della dinastia Joseon e di sua moglie, la regina Inseong (仁聖王后, 1514~1577).
Tomba reale di Yereung, Goyang (翼陵)
La tomba di re (imperatore onorario) Cheoljong (哲宗, 1831~1863, r. 1849~1863), il venticinquesimo sovrano della dinastia Joseon, e della sua consorte, la regina (imperatrice onoraria) Cheorin (哲仁皇 后, 1837~1878).
● Tombe reali di Yungneung e Geolleung, Hwaseong - sito storico n. 206
Tomba reale di Yungreung, Hwaseong (隆陵)
Yungreung, la tomba dei genitori di re (imperatore onorario) Jeongjo (正祖), il ventunesimo re della dinastia Joseon, ai quali vennero conferiti ti titolo reali di (imperatore onorario) Jangjo (莊祖, 1735~1762) e (imperatrice onoraria) Heongyeong (獻敬皇后, 1735~1815) dopo la morte.
Tomba reale di Geolleung, Hwaseong (健陵)
Geolleung, la tomba di re (imperatore onorario) Jeongjo (正祖, r. 1776~1800), il ventiduesimo sovrano della dinastia Joseon, e della sua consorte, la regina (imperatrice onoraria) Hyoui (孝懿皇后, 1753~1821).
● Tomba reale di Jangneung, Paju - sito storico n. 203
Tomba reale di Jangneung, Paju
Jangneung è la tomba di re Injo (仁祖, 1595~1649, r. 1623~1649), il sedicesimo sovrano della dinastia Joseon e della sua prima consorte, la regina Inyeol (仁烈王后, 1594~1635).
● Tre tombe reali, Paju - sito storico n. 205
Ci sono tre tombe in questo sito, Gongneung, Sulleung e Yeongneung.
Tomba reale di Gongreung, Paju (恭陵)
La tomba della regina Jangsun (章順王后, 1445~1461), la prima consorte reale di re Yejong (睿宗, r. 1468~1469), ottavo monarca della dinastia Joseon.
Tomba reale di Sulleung, Paju (順陵)
La tomba della regina Gonghye (恭惠王后, 1456~1474), la prima consorte reale di re Seongjong (成宗, r. 1469~1494), nono monarca della dinastia Joseon.
Tomba reale di Yeongneung, Paju (永陵)
La tomba dell’imperatore onorario Jinjong (眞宗, 1719~1728), e della sua consorte, l’imperatrice onoraria Hyosun (孝純皇后, 1715~1762).
● Tomba reale di Jangneung, Gimpo - sito storico n. 202
Tomba reale di Jangneung, Gimpo (章陵)
Jangneung è la tomba dei genitori di re Injo (仁祖), il sedicesimo monarca della dinastia Joseon, ai quali vennero conferiti i titoli reali di re Wonjong (元宗, 1580~1619) e di regina Inheon(仁獻王后, 1578~1626), dopo la morte.
● Tombe reali di Yeongneung e Nyeongneung, Yeoju - sito storico n.195
Tomba reale di Yeongneung, Yeoju
Yeongneung, la tomba di re Sejong (世宗, 1397~1450, r. 1418~1450), il quarto monarca della dinastia Joseon, e della sua consorte, la regina Soheon (昭憲王后, 1395~1446).
Tomba reale di Nyeongneung, Yeoju
Nyeongneung, la tomba di re Hyojong (孝宗, 1619~1659, r. 1649~1659) diciassettesimo monarca della dinastia Joseon, e della sua consorte, la regina Inseon (仁宣王后, 1618~1674).
● Tomba reale di Jangneung, Yeongwol - sito storico n.196
Tomba reale di Jangneung, Yeongwol
Jangneung è la tomba di re Danjong (端宗, 1441~1457, r. 1452~1455), il sesto sovrano della dinastia Joseon.
Webtoon e Cinema
Topic: Webtoons and Cinema
Writer: Carolina Giorgia Baglioni
Academic Field of Study: Culture, Art & Media
Short explanation of the article: The article briefly explores the recent implementation of webtoons into cinema in Korea, by mentioning some of the popular adaptations of webtoons into cinema.
Article:
Webtoon e Cinema
Il webtoon ha radici profonde nella cultura coreana sin dall'avvento di questo formato di fumetti digitali, che ha conquistato in breve tempo gli schermi dei nostri dispositivi portatili. Il termine, coniato nel 1999, veniva inizialmente utilizzato in Corea per indicare qualsiasi tipo di animazione o fumetto distribuito online. Inizialmente, l'idea di caricare e condividere fumetti su Internet non era un fenomeno né nuovo né unico alla Corea: infatti, molti di questi erano semplici pagine concepite per essere pubblicate sui giornali, ma che trovavano spazio anche in pubblicazioni online. Tutto ha subito una svolta quando Daum, all'epoca un portale web che aveva appena superato Yahoo, ha lanciato il suo primo sito web dedicato ai fumetti online. Mentre era già possibile trovare manhwa – il termine nella lingua coreana che indica fumetti e cartoni animati - digitalizzati, Kang Full, un artista noto per i fumetti comici, ha rivoluzionato il panorama nel 2003 pubblicando Love Story. Ha così eliminato le restrizioni delle strisce di fumetto tradizionali, consentendo ai disegni e ai testi di "fluttuare" sulla pagina web, creando una sequenza verticale continua. Questo formato si è rivelato ideale per gli schermi più piccoli degli smartphone, aprendo così i webtoon a un nuovo pubblico desideroso di intrattenimento durante gli spostamenti. I webtoon hanno adottato una grammatica più comune, con pannelli distribuiti verticalmente come una lunga striscia, permettendo una lettura agevole attraverso lo scorrimento verso il basso. In questo modo, la Corea ha dato vita a un nuovo formato di fumetti per il ventunesimo secolo, che ha acquisito immediato successo vista la fruibilità e la facilità con cui possono essere letti.
Infatti, il formato webtoon ha offerto agli autori nuovi strumenti, alcuni dei quali simili alle tecniche cinematografiche. Per esempio, mentre gli autori di fumetti tradizionali spesso tengono conto della struttura delle doppie pagine per regolare la narrazione o sincronizzare una grande sorpresa girando la pagina, gli artisti di webtoon sono liberi da tali restrizioni. I frame possono essere intervallati da ampi spazi, e i dialoghi possono posizionarsi al di fuori del pannello, accentuando la temporalità dell'azione, creando suspense o aggiungendo ritmo. Poiché ogni pannello appare in un movimento di scorrimento, un lungo pannello verticale che richiede diversi scorrimenti per essere completato può creare un effetto simile a una lunga inquadratura inclinata dall'alto verso il basso o a un piano in movimento. Alcuni webtoon includono addirittura musica, effetti sonori o animazioni rudimentali, prendendo il controllo dello scorrimento per creare un effetto simile a un libro animato.
Naturalmente, i fumetti webtoon sono diventati una ricca fonte di ispirazione per adattamenti cinematografici e televisivi. Alcuni dei drammi e dei film coreani più di successo degli ultimi anni sono infatti basati su webtoon, come Along with the Gods, Itaewon Class e Sweet Home. Le prime trasposizioni risalgono al 2006, con Dasepo Naughty Girls basato sul webcomic di B-rate Dalgung, e A.P.T. basato sull'omonimo webtoon di Kang Full. La tendenza non mostra segni di rallentamento. La scorsa estate, Disney+ ha lanciato la sua prima serie originale coreana, Moving, basata sul webtoon omonimo di Kang Full. Nel frattempo, al cinema, i fan possono godersi il film d'azione e commedia Brave Citizen, tratto dal webtoon omonimo di Kim Jeong-hyeon.
Per citare alcuni film degli ultimi anni tratti proprio da webtoon di successo, si potrebbe partire da "Start-Up" (2019): una commedia leggera che segue la relazione tra un proprietario di un ristorante cinese e un adolescente fuggito. Mentre il webtoon originale – con lo stesso nome e ad opera di Cho Geum-san – ha un tono decisamente più cupo e esplora le dure realtà della vita in povertà e i conflitti tra genitori e figli, il film, d'altra parte, affronta il tutto con un tono più leggero, concentrandosi sull'amicizia e sulla crescita dei personaggi principali.
Un altro titolo è senz’altro "Inside Men" (2015) di Woo Min-ho, basato sul webtoon omonimo di Yoon Tae-ho. Pubblicato originariamente sul sito web di uno dei giornali più influenti della Corea, "Inside Men" offre un ritratto realistico e avvincente di come il potere e i soldi possano manipolare l'opinione pubblica e plasmare il destino di una nazione. Inside Men è stato un grande successo in Corea, attirando oltre 9 milioni di spettatori. Il film è stato elogiato per la sua rappresentazione acuta e realistica della corruzione e della collusione che a volte affliggono la politica coreana, così come per le interpretazioni eccellenti del cast principale, in particolare Lee Byung-hun nel ruolo di Ahn, un ritratto encomiabile di un uomo che è sia il cattivo che la vittima.
"Steel Rain" (2017), che racconta di un'operazione tra Corea del Sud e USA per fermare un colpo di stato in Corea del Nord, è invece un raro esempio di adattamento cinematografico diretto da uno degli autori dell’omonimo webtoon su cui è basato. Yang Wu-seok, che ha iniziato la sua carriera come scrittore di webtoon, ha fatto il suo debutto cinematografico con "The Attorney" (2013), basato su uno script che aveva scritto inizialmente per un altro webtoon. Il suo webtoon più riuscito, tuttavia, è stato "Steel Rain", pubblicato nel 2011. È stato dunque naturale per lui decidere di portarlo sul grande schermo come suo progetto successivo.
È quindi visibile come il webtoon stia trasformando l'industria cinematografica e televisiva coreana, e il perché questo genere si stia affermando sempre di più con contenuti affascinanti sia per autori che per il pubblico.
Source: Korean Film Council
http://www.koreanfilm.or.kr/eng/main/main.jsp
La 28esima Edizione del Busan International Film Festival
Topic: 28th Busan International Film Festival
Writers: Carolina Giorgia Baglioni, Melissa Rosaria Caruso
Academic Field of Study: Culture, Art & Media
Short Explanation of the article: A brief overview of the Busan International Film Festival, in its just concluded twenty-eighth edition.
Article:
La 28esima Edizione del Busan International Film Festival
Si è conclusa lo scorso 13 ottobre la ventottesima edizione del Busan Film Festival, che, come ogni anno, ha avuto luogo nella città portuale di Busan, in Corea del Sud.
Il Busan International Film Festival (BIFF) è una delle rassegne cinematografiche più famose del panorama asiatico che, anche per questa edizione targata 2023, ha presentato una selezione di lungometraggi tra blockbuster e film d’essai, per un numero totale di 209 film provenienti da 70 paesi.
Nei dieci giorni complessivi del festival, appassionati di cinema e cinefili hanno potuto assistere al debutto di circa 80 anteprime mondiali e 8 esordi internazionali.
È stato Because I hate Korea, dramma del regista coreano Jang Kun-jae, ad inaugurare l’ultima edizione del BIFF. La chiusura invece è spettata alla proiezione della commedia nera del regista cinese Ning Hao, The Movie Emperor, con la star di Hong Kong Andy Lau in veste sia di interprete che produttore.
Anche le premiazioni della 28esima edizione del festival sono iniziate dalla cerimonia di apertura, durante la quale la rinomata star di Hong Kong Chow Yun Fat è stata insignita del premio Asian Filmmaker of the Year per il suo contributo all'industria cinematografica asiatica. Si è voluto dar spazio anche ai film più celebri e recenti dell'attore, tra cui One More Chance (2023), A Better Tomorrow (1986) e Crouching Tiger, Hidden Dragon (2000), che sono stati proiettati nella sezione speciale dedicata alla sua carriera di attore.
Non sono mancate le proiezioni speciali per commemorare figure fondamentali della scena artistica asiatica, come per Yun Jung-hee, scomparsa lo scorso gennaio, per cui il festival ha predisposto la visione di alcuni dei film più celebri della defunta attrice coreana come Mist (1967) e Poetry (2010). Omaggi anche a Ryūichi Sakamoto, la cui canzone Opus è stata presente in memoria del defunto compositore giapponese e il proprio contributo all’industria cinematografica.
Tre sono stati invece i film per la sezione Gala Presentation, dove artisti già affermati presentano i loro ultimi progetti. Quest’anno è stato il turno di Green Night del regista cinese Han Suai, Monster di Hirokazu Kore-eda, regista giapponese premiato a Cannes per Un affare di famiglia (2018), e La Bête, film in uscita a inizio 2024 scritto e diretto dal francese Bertrand Bonello.
Tema ricorrente nella appena conclusa edizione del BIFF è sembrato essere quello della diaspora coreana. Un interesse sulla scia del successo dell’acclamato film Minari (2020) di Lee Isaac Chung e della serie drammatica Pachinko (2022), targata Apple Tv, che nel festival 2023 ha visto quindi la presenza di numerosi registi corano-americani di Hollywood. Cineasti come lo stesso Lee Isaac Chung, John Cho, Steven Yeun, e Justin Chon hanno partecipato come ospiti, oltre che film nel programma come Past Lives, debutto alla regia della coreano-canadese Celine Song, una storia che inizia proprio con il trasferimento di una famiglia coreana in Canada. Condividere le storie di figure cinematografiche coreano-americane, questa era l’idea dietro la realizzazione di una sezione speciale con focus esclusivamente sul cinema diasporico coreano in questa edizione del festival, sotto il nome di “Korean American Special Program in Focus: Korean Diasporic Cinema”.
Altro aspetto che ha contraddistinto il BIFF 2023 è stata l’ampia partecipazione di registi indonesiani con i propri lavori, tra cui nomi risonanti come Edwin, Mouly Surya, Kamila Andini e Joko Anwar e di cortometraggi di registi minori che si preparano al debutto nel lungometraggio. Anche per riconoscere la rapida espansione della potenza cinematografica dell’Indonesia il Busan Film Festival 2023 non si è fatto trovare impreparato: l’ ”Indonesian Special Program in Focus: Renaissance of Indonesian Cinema” ha celebrato proprio questo “rinascimento”, questo periodo di crescita e prosperità del cinema indonesiano con una vasta line-up di proiezioni indonesiane.
Il Busan International Film Festival, insomma, ci ha presentato ancora una volta un’ampia finestra aperta sul mondo del cinema asiatico, portando alla ribalta nuovi talenti e consolidando la presenza di giganti del mondo dello spettacolo. Non possiamo far altro che accettare i consigli che le premiazioni nelle varie categorie ci forniscono e attendere la prossima edizione.
Sources:
1. Korean Film Council
http://www.koreanfilm.or.kr/eng/main/main.jsp
2. Busan International Film Festival
https://www.biff.kr/eng/
Topic: Paris Agreement Article 6 and Implication for Korea’s NDC Implementation
Writer: Gaia Squarcia
Academic Field of Study: Humanities and Social Sciences, Sociology
Short Explanation of the Article: This article briefly explains the Paris Agreement Article 6 and especially how Korea decided how to handle it
Article:
Paris Agreement Article 6 and Implication for Korea’s NDC Implementation
Introduzione
A differenza del protocollo di Kyoto, l’Accordo di Parigi stipula che ogni nazione deve fissare i propri obiettivi nazionali di riduzione dei gas serra e deve contribuire a risolvere il problema del cambiamento climatico globale attraverso l’implementazione delle proprie politiche a emissione zero. Ogni nazione può portare avanti i propri “Contributi determinati a livello nazionale (NDCs)" in diversi modi convenienti, seguendo le procedure stabilite nell’Accordo.
L’articolo 6 dell’Accordo di Parigi è una disposizione fondamentale che specifica la possibilità di cooperazione tra nazioni per raggiungere l’obiettivo dell’accordo di “limitare l’aumento della temperatura di 1.5C”. L’Accordo di Parigi dichiara che i Partiti possono prendere parte in una cooperazione volontaria per accrescere la loro ambizione per la mitigazione e azioni di adattamento e che quei crediti di riduzione delle emissioni possono essere usati per raggiungere i NDCs.
La Corea del Sud pianifica di usare la cooperazione volontaria che si trova nell’Articolo 6 dell’Accordo di Parigi come una misura complementare ai propri sforzi interni di mitigazione. C’è un bisogno urgente di stabilire un piano per promuovere la riduzione internazionale di emissioni e di preparare delle specifiche misure di implementazione.
NDCs della Corea e utilizzo dell’Articolo 6
La Corea ha inviato un NDC rafforzato al segretariato dell’UNFCCC nel 2021, aumentando l’obiettivo della riduzione delle emissioni dal 26% al 40%. Le emissioni coreane del 2018 erano 727.6 MtCO2e, e l’obiettivo delle emissioni 2030 è 436.6 MtCO2e. Il governo ha stabilito delle strategie di riduzione specifiche per ogni settore, alcune sono le seguenti. La Corea punta ad un abbandono della produzione di energia con il carbone e ad un incremento dell’energia rinnovabile. Si focalizza nel portare avanti una transizione a basse emissioni di carbonio in settori ad alta intensità di emissioni quali l’acciaio, prodotti petrolchimici, e industrie di cemento. Saranno fatti degli sforzi per promuovere delle soluzioni di costruzione ad energia zero per i nuovi edifici e anche l’utilizzo di veicoli ad emissione zero. I gas metano emessi dalle discariche saranno recuperati per essere utilizzati come fonte di energia. La Corea manterrà e migliorerà i propri depositi di carbonio attraverso la gestione, conservazione e ripristino delle foreste.
Come menzionato nell’introduzione, la Corea è una delle poche nazioni che hanno espresso l’intenzione di utilizzare l’Articolo 6 dell’Accordo di Parigi nei propri NDCs. La Corea pianifica di utilizzare la cooperazione volontaria dell’Articolo 6 dell’Accordo di Parigi come supplemento ai propri sforzi di mitigamento interni. L’obiettivo di riduzione previsto nell’Articolo 6 dell’Accordo di Parigi è 37.5 MtCO2e, che è vicino all’obiettivo del settore edile ovvero 35 MtCO2e. Il governo coreano stabilirà un fondo istituzionale per implementare i progetti di mitigazione internazionali e sviluppare e implementare i progetti settoriali con delle nazioni scelte.
Implicazioni politiche
Per raggiungere il proprio obiettivo ambizioso della riduzione delle emissioni entro il 2030, la Corea può potenzialmente utilizzare l’Articolo 6 dell’Accordo di Parigi più attivamente rispetto ad altre nazioni. Allo stesso tempo, il governo ha bisogno di giocare un ruolo nell'assicurare i fondi e fornire supporto per i progetti internazionali sulla riduzione delle emissioni, oltre che stabilire leggi e regolamenti per promuovere le attività di riduzione delle emissioni all’estero.
Prima di tutto, è necessario considerare la prospettiva della nazione ospitante. Partecipando alle attività dell’Articolo 6 dell’Accordo di Parigi, le nazioni ospiti dei progetti di riduzione delle emissioni dovrebbero ricevere delle risorse economiche e tecnologie a bassa emissione di carbonio per aiutarle ad andare incontro ai loro NDCs e portarli ad un’economia a bassa emissione. Devono anche implementare i loro obiettivi di riduzione delle emissioni. La nazione che ospita un progetto finanziato dal governo coreano lo vedrà come un transazione in cui questo progetto genera degli esiti di riduzione delle emissioni nella propria nazione, e il governo coreano compra questa riduzione di emissioni per l’importo del finanziamento fornito. In altre parole, la nazione sta fornendo risorse (solari, energia eolica, rifiuti, forestali) o opportunità commerciali (come la conversione di impianti basati su combustibili fossili in impianti basati su energie rinnovabili) come scambio equo per il ricavo generato dal progetto. Attraverso la comprensione di come le nazioni ospitanti vedono questi progetti, il governo coreano può costruire degli accordi ancora più efficienti e assicurarsi che i progetti siano reciprocamente vantaggiosi.
Successivamente, i progetti internazionali di riduzione delle emissioni per implementare i NDCs richiedono il supporto finanziario del governo. Alcuni hanno suggerito di promuovere le attività internazionali di riduzione delle emissioni usando l’assistenza ufficiale per lo sviluppo (ODA), visto che, probabilmente, le attività internazionali di riduzione delle emissioni saranno portate avanti nei paesi in via di sviluppo. Tuttavia, non è appropriato usare ODA per perseguire gli interessi nazionali (in questo caso l’implementazione degli obiettivi di riduzione dei gas serra). La commissione dell’assistenza ufficiale per lo sviluppo ha concluso che ODA non può essere utilizzata per acquisire i meccanismi di sviluppo senza vincoli di emissione (CDM) nei paesi in via di sviluppo. C’è inoltre un dibattito nelle negoziazioni in corso sul fatto che i fondi pubblici investiti nelle attività dell’Articolo 6 dell’Accordo di Parigi non possono essere considerati come ODA oppure finanziamenti per il clima. Ovviamente, le realtà locali e le capacità istituzionali devono promuovere i progetti di riduzione delle emissioni nei paesi in via di sviluppo, affinchè l’ODA possa essere utilizzata per migliorare la disponibilità in campo. Una direzione strategica per promuovere i progetti internazionali di riduzione delle emissioni dovrebbero essere preparati così che i relativi progetti ODA possano essere associati ai progetti di riduzione delle emissioni globale. ODA può essere utilizzata per fornire la base per partecipare alle attività dei paesi partner (infrastrutture, istituzioni e risorse umane).
Il governo coreano ha fissato un obiettivo di aumentare le ODA legate al cambiamento climatico oltre alla media del 30% stabilita dalla commissione. La strategia “Green New Deal” propone le seguenti direzioni politiche:
Rafforzare il supporto per la trasformazione “green” nei paesi in via di sviluppo
Guidare la cooperazione globale sui “green new deals”
Espandere supporto per le partnership di benessere condiviso
Aumentare le ODA legate al cambiamento climatico può essere utilizzato per costruire infrastrutture e rafforzamento delle capacità nella nazione ospitante, che è necessario per i progetti di riduzione delle emissioni nei paesi in via di sviluppo.
Attualmente, la percentuale di ODA relative alla mitigazione in Corea è di solo il 3.2%, che è uno squilibrio notevole in comparazione con la percentuale in supporto all’adattamento (7.2%). Pertanto, è strategicamente possibile considerare l’espansione del supporto relativo alla mitigazione per questa volta. Tuttavia, nel caso dei paesi meno sviluppati, nonostante abbiano accesso alle risorse naturali che sono favorevoli ai progetti di riduzione delle emissioni, il bisogno di adattamento è più importante della mitigazione poiché sono più propensi ad essere vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico.
In aggiunta, i progetti di larga scala con investimenti privati sono necessari per raggiungere l’obiettivo significativo di riduzione internazionale delle emissioni di 37.5 MtCO2e. È essenziale fornire degli incentivi economici per attrarre i settori privati per i progetti di riduzione delle emissioni all’estero, specialmente nei paesi in via di sviluppo con dei rischi sociali e politici ed elevati costi iniziali. Un approccio finanziario misto può essere utile. Per esempio, è possibile supportare studi di fattibilità e progetti pilota usando le risorse ODA mentre si attenua il rischio d’investimento e si assicurano profitti per i settori privati con altre risorse finanziarie pubbliche basate su vari strumenti finanziari.
In conclusione, le incertezze istituzionali devono essere risolte il prima possibile. Adesso che la comunità internazionale si è ripresa dalla pandemia COVID-19, si è focalizzata sul rafforzare la resilienza e sullo stabilire politiche per promuovere un’economia a basse emissioni. Si prospetta un’espansione dei progetti di riduzione dei gas serra, e la competizione per far parte di questi progetti promettenti sarà forte. Mentre il supporto finanziario del governo, come menzionato sopra, è fondamentale per attivare la partecipazione del settore privato, è necessario anche il supporto istituzionale. In particolare, c’è un bisogno urgente di risolvere l’incertezza attorno all’uso dei risultati internazionali di riduzione delle emissioni. Le compagnie devono decidere se partecipare ai progetti internazionali di riduzione delle emissioni oppure se usare i risultati di riduzione delle emissioni per andare incontro alle loro quote di emissione. Questo è dovuto alla caratteristica della NDC coreana, che stabilisce un obiettivo della riduzione attraverso le riduzioni internazionali separatamente. Il primo è considerato come un aumento dell’obiettivo estero di riduzione, mentre il secondo è utilizzato per raggiungere gli scopi interni. Per questo motivo, è necessario incoraggiare le compagnie coreane a partecipare attivamente nei progetti esteri di riduzione attraverso la risoluzione di questi problemi in maniera istituzionale.
Topic: The artistry of Korean makeup and hairdressing
Writer: Gaia Squarcia
Academic Field of Study: Humanities and Social Sciences, Anthropology
Short Explanation of the Article: In this article Song Jong-hee, one of the most famous make-up artists in Korea, explains her story and career while she mentions her most important jobs and how make-up and hairdressing help an actor to bring to life his character during a movie or tv series.
Article:
The artistry of Korean makeup and hairdressing
Il make-up e le acconciature sono frequentemente menzionate all’ultimo posto quando si parla dei tecnici che rendono possibile i film, nonostante siano solo una delle rotelle di un ingranaggio. Song Jong-hee, una brillante make-up artist di Seoul, ha giocato un ruolo importante nel portare in vita i personaggi coreani nei film. Dopo aver debuttato con Kill The Love (1996), questo tecnico autodidatta si è creata una reputazione lavorando con dei noti registi appartenenti alla “Korean New Wave” come Bong Joon-ho, Park Chan-wook e Lee Chang-dong. Lei è stata una delle rare persone della sua area ad essere coinvolta nella fase pre-produzione, esprimendo le proprie idee basandosi solamente sulla sceneggiatura quando ancora i personaggi dovevano essere delineati. Adesso lavora nella compagnia di cosmetici e parrucchieri Mimos, che ha fondato insieme a Jang Ju-eun e Lee Yu-sun, dopo essersi presa un anno sabbatico nel 2009 per studiare alla Vancouver Film School.
Secondo lei, l’obiettivo della sua professione è quello di dare alla faccia di un attore una nuova luce, per cercare di farli sembrare un qualcosa di mai visto, senza però oscurare o perdere il personaggio nella trama. Non è una novità che lei si lamenti del fatto che, per colpa dei limiti di tempo o altri vincoli, molto spesso nella serie tv o nei film gli attori sono vestiti più come delle celebrità che come i personaggi che dovrebbero rappresentare. Di conseguenza, non accetta compromessi quando si dedica al makeup e non lascia mai farlo agli attori, visto che secondo lei c’è bisogno della visione di un’altra persona per raggiungere l’immagine che è stata definita appropriata per il ruolo. è per questo motivo che, questa settimana, rivisitiamo otto films in cui la sua partecipazione ha aiutato a portare in vita i personaggi, dal grintoso Old Boy al fascino interessante di The Handmaiden.
L’acconciatura spettinata di Choi Min-sik in Old Boy (2003) a cura di Park Chan-wook
Park ha collaborato con Song in tutti i suoi progetti a partire da Sympathy for Mr Vengeance, includendo anche il suo progetto più recente, Decision to Leave. Nel suo classico film thriller Old Boy, il protagonista Oh Dae-su, interpretato da Choi Min-shik, ha un taglio selvaggio e indomabile che lo fa sembrare come se fosse appena sopravvissuto ad un’esplosione, che simbolizza giustamente l’ira repressa e il desiderio di vendetta dopo anni di prigionia. L’approccio lavorativo di Song Jong-hee è stato del tutto diverso rispetto a come è adesso, ma la sua rigida attenzione ai dettagli ha fatto sì che qualsiasi ciocca di capelli avesse un ruolo nel trasmettere l’anima angosciata di Dae-su, ed ha impiegato cinque ore per arrivare a conferire questo aspetto disordinato.
I capelli lunghi e lo smokey eye di Lee Young-ae in Sympathy for Lady Vengeance (2005) a cura di Park Chan-wook
In Sympathy for Lady Vengeance, il personaggio di Lee Young-ae, Geum-ja, una donna che è stata appena rilasciata dal carcere dopo essere stata falsamente accusata di aver rapito e ucciso un bambino, sprigiona un’aura misteriosa con il suo look notevole. I suoi lunghi e morbidi capelli neri avvolgono il suo viso estremamente pallido, e il suo smokey eye che si sfuma con il rosso attribuiscono un velo di mistero alla sua persona. La tonalità di rosso emerge a volte come una manifestazione della sua rabbia, ma a volte sembra indistinguibile dagli occhi che diventano rossi per il pianto. In questo caso la creatività artistica di Song Jong-hee andava oltre ai semplici cosmetici; hanno creato un'immagine iconica per gli anni a venire e, allo stesso tempo, ha rappresentato le emozioni contraddittorie e complicate di Geum-ja mentre realizza il suo piano
La feroce criniera da leonessa di Kim Hye-soo in Hypnotized (2004)
In Hypnotized, la rappresentazione di Kim Hye-soo come una donna sposata che soffre di disturbo borderline di personalità dopo aver scoperto che suo marito la sta tradendo necessita di uno stile che rappresenta chiaramente il suo terrore di essere rifiutata. Di conseguenza, il suo outfit voleva affermare qualcosa e attirare l’attenzione delle persone attorno a lei. Oltre a delle audaci scelte stilistiche, fondotinta chiaro e make-up sensuale abbelliscono il suo viso, i suoi lunghi capelli ricci, che assomigliano alla criniera di un leone, sembra abbiano vita propria e dominano la sua intera apparenza. Questo look, che era allo stesso tempo magnifico e che rappresentava una donna completamente in controllo della sua immagine, era l’approccio perfetto per rappresentare il potere e l'autorità del personaggio, dimostrando come i cosmetici e l’acconciatura possono esaltare la presenza di un personaggio sullo schermo
L’anziano scrittore interpretato da Park Hae-il in Eungyo (2012)
Park Hae-il trasformato in una figura più anziana nel film romantico Eungyo, che parla di una relazione controversa tra un anziano autore e una liceale. Si tratta del primo compito in cui Song, che aveva scoperto un nuovo interesse verso il make-up artificiale mentre studiava a Vancouver, ha messo in pratica le sue nuove abilità. Prima di Song quasi nessuno sapeva come realizzare questo effetto, motivo per cui Park Chan-wook si era lamentato definendolo restrittivo per le opzioni narrative. Attraverso l’invecchiamento di 35 anni di Park Hae-il senza l’uso di VFX, Song ha dato un contributo chiave all’evoluzione del make-up cinematografico coreano
Sul Kyung-gu nei panni di Kim Il-sung in My Dictator (2014)
Per My Dictator nel 2014, Song ha trasformato Sul Kyung-gu nel fondatore e primo leader della Corea del Nord Kim Il-sung, una delle sue trasformazioni più spettacolari della sua carriera. Questa narrazione segue un attore che è assunto come sostituto di Kim negli anni ‘70 del 1900 affinché il presidente della Corea del Sud potesse prepararsi in anticipo rispetto al primo incontro tra le due Coree, solo per arrivare ad essere risucchiato dal suo personaggio. Il compito di Song per questo lavoro era duplice: doveva dare a Sul dei lineamenti che lo facessero assomigliare al leader coreano, ma doveva anche invecchiare l’attore visto che la seconda parte del film è ambientata due decenni dopo. Particolare attenzione e cura è stata prestata per assicurarsi che la protesi di silicone usata sul collo, zigomi e fronte dell'attore non risultasse fragile e corrispondesse al colore di pelle naturale dell’attore. Per completare il processo di trasformazione ci volevano all’incirca cinque ore
La bellezza asimmetrica di Kim Min-hee in The Handmaiden (2016) a cura di Park Chan-wook
Lady Hideko, interpretata da Kim Min-hee in The Handmaiden, nasconde la sua vera identità profondamente dentro sé stessa. Essendo una giovane ragazza cresciuta in una famiglia benestante, è molto esperta di costumi ed arti occidentali ma non sa nulla del mondo che si trova al di là della sua dimora. Il suo abbigliamento riflette immediatamente queste caratteristiche. La decisione è stata quella di dare a questo personaggio un caschetto asimmetrico, che a quei tempi era popolare in Occidente, oltre che ad un fondotinta pallido poiché raramente aveva l’occasione di trovarsi sotto la luce del sole. Per poterle dare l’aspetto di una bambola cinese o una donna intrappolata in un dipinto del Rinascimento, che si lega al percorso del personaggio ma è anche in contrasto con la sua controparte, la serva Suk-hee (Kim Tae-ri), che aveva un'acconciatura più semplice e una carnagione abbronzata.
L’enigmatico aspetto di Lee Byung-hun in Concrete Utopia (2023)
L’ultimo lavoro di Song su Lee Byung-hun in Concrete Utopia è particolarmente degno di nota. Il suo make-up e acconciatura hanno aiutato a creare un aspetto apocalittico che da una dimensione al percorso del personaggio come leader improvvisato degli inquilini dell’unico appartamento sopravvissuto ad un forte terremoto, che è incaricato di evitare che altri rifugiati trovino rifugio in quell’edificio. Song non forza mai le sue decisioni sugli artisti, ma al contrario li aiuta a convincerli a provare un nuovo look e li incoraggia a metterci del loro. In questo contesto Lee Byung-hun ha suggerito i capelli a forma di M per il suo personaggio. Song ricorda che questo lavoro è stato abbastanza intenso per lei e la sua crew. Visto che le riprese principali si sono svolte in estate mentre la storia si sviluppa in inverno, gli attori sudavano nei loro abiti caldi, il makeup e i capelli dovevano essere costantemente aggiustati
Oh-nam e sua madre in Mask Girl (2023)
La competenza di Song Jong-hee emerge nella serie tv Netflix Mask Girl, dove trasforma gli attori Ahn Jae-hong e Yum Hye-ran in delle identità completamente diverse attraverso un makeup e delle acconciature fantasiose. Per esempio, il personaggio di Oh-nam, un fan delle live della protagonista, ha necessitato la creazione del cappello artificiale per Ahn Jae-hong affinché sembrasse che stesse perdendo capelli, oltre che un make-up speciale per creare l’illusione della dermatite sul suo volto. Song credeva che ottenere correttamente questo effetto fosse cruciale, non perché il personaggio doveva soddisfare una precisa immagine stereotipata, ma perché questo dettaglio poteva rivelare la sua personalità e i suoi sentimenti. Crede anche che questo possa spiegare perché sua madre, Kyung-ja, possa sentirsi in colpa per aver trasmesso dei “cattivi geni” e pertanto era più propensa a proteggerlo. Kyung-ja stessa, visto che compare in tutte e tre le parti della serie tv, ha richiesto che l’attrice Yum Hye-ran ricevesse un make-up speciale che la rendesse più anziana nelle parti finali. Nonostante fosse inizialmente scettica del fatto che servisse questo invecchiamento per il ruolo, successivamente fu entusiasta di come avesse completato la sua esecuzione.
Source: http://www.koreanfilm.or.kr/eng/news/features.jsp?blbdComCd=601013&mode=FEATURES_VIEW&seq=629
Title: Dangun, The myth of Dangun
Topic: Korean Mythology, The myth of Dangun
Writer: Ilaria Lanè
Academic Field of Study: Humanities and Social Sciences, Anthropology, History
Short Explanation of the Article: In this article you will read about the myth of Dangun, its origins and various versions brought by the different historical sources of Korean History and myths.
Article:
Dangun
Dangun, il fondatore del primo regno di Corea Gojoseon (2333-108 A.C) viene inoltre venerato come una divinità parte del folklore religioso coreano.
Le prime testimonianze della sua esistenza sono apparse nel tredicesimo secolo, all’interno di documenti storici come il Samgungyusa (Memorie dei Tre Regni) e il Jewangungi (Canti su Imperatori e Re). La sua posizione all’interno della storia coreana è stata stabilita fermamente durante l’era Joseon, quando la sua tomba fu identificata; furono quindi organizzati rituali a livello statale, per venerarlo e celebrarlo come fondatore della nazione. Durante il Grande Impero Han (1897-1910), Dangun fu nuovamente riconosciuto come l’origine del popolo coreano, secondo la credenza che i coreani facciano tutti parte di un’unica discendenza, con al vertice la sua figura.
Questa concezione non fu subito accolta da parte della classe feudale del sistema del tempo: il regno era entrato in decadenza a seguito l’invasione straniera; era perciò necessaria un’ideologia che potesse riunire le persone, tenerle saldamente vicino, e Dangun era adatto a risolvere questa esigenza.
Oltre ai tentativi di storicizzare Dangun, la tradizione di venerare la versione deificata del re ebbe a sua volta del seguito. Il nome “Dangun” può essere interpretato col termine “sciamano”, che si riferisce al fatto che fosse il regnante di Gojoseon e allo stesso tempo l’officiante dei rituali di massima autorità. Questo risultò nella sua deificazione come Josang (Dio Ancestrale) e Sansin (Dio della Montagna) di Gojoseon. La consuetudine di venerare Dangun è tutt’oggi mantenuta come parte di nuove religioni, con oltre trenta credi correlati alla sua personalità, tra sciamanesimo e folklore.
Nella religione popolare, Dangun è venerato come un dio del villaggio, come rinvenuto in testimonianze provenienti dall’era coloniale giapponese; la venerazione di Dangun era parte dei rituali, dong je, che salvaguardavano il villaggio di Yangyang, nella provincia di Gangwon, ed Hamyang, nella provincia di Gyeongsang. Ad oggi, Dangun Harabeoji (Nonno) e Halmeoni (Nonna) sono consacrati, con altre molteplici divinità, presso il Bugundang (Altare dell’Ufficio Governativo) a Dongbinggo-dong, Seoul.
Lo sciamanesimo stesso è percepito più come una tradizione religiosa nazionale che ha avuto inizio con Dangun; allo stesso modo, sono a lui dedicate varie fasi del rituale sciamanico, come la parte denominata jeseok, la parte relativa al soggetto reale byeolseonggeori, la parte generale daegeori, e la parte dedicata al guardiano domestico seong jogeori.
Dangun viene inoltre menzionato all’interno della narrativa di canzoni sciamaniche.
Il mito di Dangun
Il Dangunsinhwa è il primo mito sulla sovranità all’interno della mitologia coreana. Infatti, narra la storia della fondazione del primo regno di Corea, Gojoseon.
Il mito di Dangun è trascritto nel modo seguente, nella sezione dedicata al regno di Gojoseon, capitolo Gii (Memorie dei prodigi), nel Samgungnyusa (Memorie dei tre Regni):
“Tanto tempo fa, Hwanin, il dio dei Cieli, si accorse che il figlio Hwanung stesse iniziando a nutrire interesse per il mondo umano sottostante. Quando Hwanin pose lo sguardo sulla terra circostante il monte Taebaek, si accorse come sarebbe stato il luogo ideale per fondare un regno; così, inviò il figlio Hwanung a regnare sul territorio, dando lui i Tre Timbri di Cieli, Cheonbuin. Hwanung scese sulla cima del monte Taebaek, dove cominciò col supervisionare più di trecento questioni relative alla dimensione umana, come i cereali, la vita, la malattia, la punizione, il giusto e il cattivo; al suo fianco, il dio del Vento, il dio delle Cascate ed il dio delle Nuvole, sotto il suo comando. In quegli istanti, un orso ed una tigre che vivevano nella stessa caverna avvicinarono e supplicarono Hwanung di farli diventare umani, come tanto desideravano. Hwanung diede loro artemisia divina e venti bulbi di aglio, spiegando, “se riuscirete a sopravvivere di questi, astenendovi dalla luce del sole per cento giorni, allora prenderete le sembianze di umani”. L’orso, attenendosi ai divieti, divenne una donna dopo ventuno giorni, ma la tigre, che non riuscì nel rispettarli, non poté diventare un umano. Ogni giorno, Ungnyeo (la donna orso) chiese presso lo Sindansu (Divino Altare Albero) in preghiera di poter fare un figlio, ma non c’era per lei nessuno da sposare; così Hwanung si trasformò in un uomo e sposò Ungnyeo. Poté dunque dare luce ad un bambino, a cui diede il nome di Dangun Wanggeom.
Dangun stabilì la capitale del regno all’interno delle mura della fortezza di Pyeongyang, e denominò il suo regno Joseon. La capitale fu poi spostata al monte Baekak, poi Asadal, dunque tornò alla fortezza di Pyeongyang. Dopo mille e cinquecento anni dall’inizio del governo di Dangun, la dinastia Zhou alla guida della Cina in quel momento indicò Jizi come nuovo governatore di Joseon; il regno era stato spostato a Jangdanggyeong, poi ad Asadal.”
Un altro libro, il Jewangungi (Canzoni di Imperatori e Re), fornisce una versione leggermente diversa della nascita di Dangun. In quest’ultima, il figlio di Hwanin, Danung Cheonwang, discese sulla punta del monte Taebek, sotto Sindansu; fece assumere alla nipote una sostanza che la rese umana, e organizzò un matrimonio tra la nipote e Dansusin (Dio dell’Albero Altare). Il figlio nato da questa unione sarebbe Dangun.
Il mito di Dangun può essere considerato di genere cheonbujimo, che vede l’unione del padre cielo e madre terra; questo indica che questa narrativa deve provenire dal pensiero esistente a seguito dello stabilimento del patriarcato sulla penisola coreana.
Il protagonista del mito sarebbe Hwaung, ma il mito viene invece denominato come “mito di Dangun”; è Dangun infatti, non Hwaung, ad essere considerato il progenitore del popolo coreano. Questo è dovuto al fatto che la popolazione della città Sinsi (Città Divina), che Hwanung ha fondato, era distinta dal punto di vista etnico da quella di Joseon, fondata da Dangun. In altre parole, è probabile che il regno di Joseon appartenente a Dangun fosse formato per mezzo dell’espansione della popolazione di Hwanung Sinsi in alleanza con la tribù del totem dell’orso, rappresentata da Ungnyeo: l’una una popolazione immigrata, caratterizzata dal culto del sole e dall’agricultura, l’altra un gruppo di origini indigene caratterizzato dal culto dell’orso e conquistato dalla precedente.
L’esistenza della percezione di Dangun come dio della montagna di Asadal testimonia che venisse venerato anche da generazioni successive, attraverso riti religiosi.
Il mito di Dangun include la presenza dei Tre Timbri dei Cieli, Cheonbuin, come simboli di sovranità, generalmente interpretati come: lo specchio divino in bronzo, singyeong, che rappresentava la sovranità sopra il popolo, pervenuto in tombe di molti capi tribù antichi, lungo la penisola coreana; la spada divina, singeom, ossia la spada del sovrano, che rappresenta il comando militare; infine, il sonaglio divino, sillyeong, o il tamburello divino, singo, oggetti sacri utilizzati durante rituali per attirare l’ascolto degli dei, prima di riportare in merito alle questioni umane.
Sources:
Dangun, Founder of Gojoseon: https://folkency.nfm.go.kr/en/topic/detail/1913
The myth of Dangun: https://folkency.nfm.go.kr/topic/detail/5336
Title: Passaggi della Vita Coreana, Korean Life Passages
Topic: Life passages in Korean Life
Writer: Ilaria Lanè
Academic Field of Study: Humanities and Social Sciences, Anthropology, Art
Short Explanation of the Article: In this article you will read about Korean Life Passages, topic of one of the permanent exhibitions part of the National Folk Museum of Korean. The article is in fact a translation of the description of the exhibition, which showcases objects of the Life Passages according to the perception of Korean Society. Notions from the past and traditions will be compared to the present variation, among previsions of the traditions that will remain in the future society of Korea.
Article:
Passaggi della Vita Coreana
Nella mostra espositiva intitolata Passaggi della Vita Coreana vengono narrati avvenimenti di vita considerati importanti nella cultura coreana, così percepiti sin dall’era della Dinastia Joseon, presenti fino ai primi anni del ventesimo secolo (1392-1910).
Secondo l’ideologia della Dinastia Joseon, ossia il Confucianesimo, avere un figlio maschio era cruciale al fine di far proseguire la discendenza familiare. Difatti, durante la gravidanza, la famiglia pregava ardentemente fino alla nascita del bambino, sperando fosse un maschio. Se il bambino riusciva a vivere fino a cento giorni di esistenza ed oltre il primo compleanno, entrambe le ricorrenze venivano festeggiate in un’unica volta, per celebrare il raggiungimento di due traguardi vitali in salute. Quando gli uomini compivano vent’anni, si celebrava l’occasione con una cerimonia di raggiungimento della maggiore età, chiamata gwanrye. Anche le donne avevano una cerimonia del raggiungimento di maggiore età, gyerye, ma veniva tenuta all’acquisizione dei quindici anni.
Dopo questa cerimonia che simboleggiava l’essere diventati adulti, il passaggio considerato successivo nella vita era il matrimonio. Attraverso il matrimonio, l’honrye, veniva formata una nuova famiglia. Ciò a cui aspiravano gli uomini, a questo punto, era ottenere una posizione all’interno del governo. Superando un esame statale e ricevendo il ruolo, sarebbero così riusciti a mantenere la famiglia, mentre le donne si sarebbero dedicate alla cura della casa.
Nelle cerimonie funebri, sangrye, i membri della famiglia piangevano per la perdita del familiare, onorandolo con riti ancestrali. Gli antenati deceduti erano infatti concepiti come divinità minori, che la famiglia avrebbe pregato per vivere in prosperità e armonia.
A causa dei cambiamenti di ideologia, nella modernità di oggi la nascita di un bambino è diventata importante indipendentemente dal genere. Anche se il numero delle cerimonie di raggiungimento della maggiore età sono diminuite e la cerimonia di matrimonio risulta semplificata rispetto a come si faceva in passato, la struttura di base e i significati di queste celebrazioni non sono cambiati. Il concetto di famiglia ha però subito una variazione, dove gli uomini e le donne che non aderiscono più ai ruoli di genere tradizionali. Bensì i funerali e i rituali siano giunti a variazioni con il passare del tempo, l’essenza di queste tradizioni risiede nell’onorare gli antenati defunti, pregando che l’armonia per la famiglia possa permanere.
Nascita
Nell’era della Dinastia Joseon, la successione familiare era ristretta solamente alla discendenza da padre a figlio. Per questo la famiglia comunemente pregava alla divinità della gravidanza samsin halmeoni, pregavano la nascita di un figlio maschio in salute, per “discendenti prosperi”. Dopo la nascita del bambino, una corda di paglia veniva appesa di fronte alla casa, al cancello, per annunciare la nascita e al contempo scacciare ospiti indesiderati, spiriti, malattie. La placenta veniva invece messa in un apposito vaso e sotterrata in un’area pulita, oppure bruciata come rituale per pregare per il benessere del bambino. Visto il tasso elevato di mortalità infantile, quando il bambino raggiungeva i 100 giorni di età veniva tenuta una grande cerimonia. Allo stesso modo, anche all’anno di età un’altra celebrazione aveva luogo, inclusa la cerimonia dove il bambino avrebbe scelto il suo futuro durante una parte di questa festa.
Oggi, le famiglie mantengono questa usanza festeggiando quando un bambino nasce e quando raggiunge i cento giorni, il suo primo compleanno, indipendentemente dal genere. Tuttavia, i rituali e i tabù legati al parto stanno scomparendo, proporzionalmente all’aumento dei parti assistiti in ospedale.
Istruzione
Ai tempi della Dinastia Joseon, c’è stato un tentativo di stabilire un grado più elevato di moralità nella cultura attraverso l’educazione etica confuciana, basata sui samganggoryun, i tre principi fondamentali e le cinque discipline morali per le relazioni interpersonali. Al fine di rafforzare questa ideologia, venivano assegnati premi da parte del governo ai figli rispettosi della pietà filiale e figlie obbedienti.
Un libro illustrato intitolato Samgang Haengsildo (Libro illustrato della condotta delle Tre Obbligazioni, 1434), contenente i tre principi fondamentali delle relazioni umane, venne tradotto e distribuito largamente per far sì che le persone imparassero e si attenessero ai contenuti. Gli uomini cominciarono ad imparare a leggere e scrivere alle scuole nei villaggi, seodang; dunque, frequentavano le scuole pubbliche locali, hyanggyo, o accademie private, seowon, per studiare le scritture confuciane o la loro storia, per prepararsi a superare gli esami di stato.
Dall’altro lato, le donne imparavano a casa l’hangul, l’alfabeto coreano, così per poter espandere le loro conoscenze scambiando lettere e leggere libri tradotti in coreano.
Ad oggi, a differenza della Dinastia Joseon, la conoscenza si acquisisce attraverso la scuola materna, le elementari, le medie e le scuole superiori, ed è disponibile per tutti, indipendentemente da classe sociale o genere. Dopo essersi diplomati alle scuole superiori, o un’istituzione equivalente, gli studenti vengono sottoposti a diverse prove attitudinali e valutazioni, al fine di entrare all’università o nell’ambito del lavoro.
Impiego e ufficio pubblico
All’epoca della Dinastia Joseon veniva socialmente seguito un sistema rigidamente gerarchico. Nonostante questo, era possibile per qualcuno risalire la gerarchia superando le prove di livello per ufficiali di grado più alto. In una società confuciana, l’istruzione era altamente considerata; dunque, i funzionari pubblici ricevevano priorità rispetto agli ufficiali dell’esercito. Inoltre, le posizioni e gli impieghi erano così molteplici che qualcuno poteva ottenerne qualunque a seconda dello stato e del genere dell’individuo.
Nel 1894, la riforma Gabo abolì il sistema della divisione in classi, causando la cessazione di restrizioni riguardo all’occupazione. Mentre alcuni mestieri come il moderatore nelle case d’asta, gaqwae, l’agente immobiliare, saqwae, il commerciante di cosmetici, maebungu, hanno continuato ad esistere dalla Dinastia Joseon in poi, ci sono degli impieghi che si sono estinti. Oggi, gli individui hanno la possibilità prendere parte alla società senza alcuna discriminazione di genere: molte occupazioni specifiche sono difatti ottenibili a seconda delle proprie condizioni, capacità personali.
Cerimonia del passaggio all’età adulta
La cerimonia del raggiungimento della maggiore età era un punto di svolta per l’adolescente che diventava adulto, a seconda del genere, classe ed età. Lungo la Dinastia Joseon, la cerimonia fu influenzata da un libro proveniente dalla Cina, intitolato Jujagarye, Riti di famiglia di Zhu Xi; i contenuti descrivevano con dettaglio le consuetudini abitudinarie di una famiglia. Adottato perciò in gran parte dalla classe nobiliare, la cerimonia di maggiore età per gli uomini era chiamata gwanrye, mentre quella dedicata alle donne era nominata gyerye. Quando un ragazzo raggiungeva l’età di vent’anni, veniva sottoposto alla cerimonia di passaggio alla maggiore età che cominciava col legarsi i capelli in un nodo sopra la testa, sangtu, indossando a seguito un cappello chiamato gat. Poi, di fronte ai componenti più anziani della sua famiglia, avrebbe ricevuto il titolo di Ja, che si riceve una volta raggiunta l’età adulta.
Quando le donne raggiungevano l’età di quindici anni, i loro capelli venivano legati in uno chignon decorato da un ornamento tradizionale per acconciature, il binyeo. Tuttavia, per le donne, le cerimonie di maggior età vennero sostituite con quelle matrimoniali.
Nel caso che un uomo provenisse da una masseria, raggiunta una certa età sarebbe stato sottoposto ad una valutazione da parte della comunità del villaggio, per giudicare la sua forza e abilità nel manovrare attrezzature agricole. Superato l’esame, avrebbe ricevuto il riconoscimento di essere adulto.
Al giorno d’oggi, la cerimonia del raggiungimento dell’età adulta si è ristretta rispetto al passato. Al raggiungimento dei 19 anni, si è riconosciuti come adulti indipendenti, capaci di esercitare azioni legali senza alcun consenso da parte di guardiani.
Matrimonio e famiglia
Durante l’epoca tarda della Dinastia Joseon, le cerimonie matrimoniali erano influenzate dal libro Jujagarye, Riti di famiglia di Zhu Xi, che delineava quale fosse l’etichetta formale e quali fossero le pratiche tradizionali considerabili compromesse.
Lo sposo partecipava alla cerimonia di matrimonio tenuta presso la casa della sposa. Poi, nello stesso giorno o tre giorni dopo, l’uomo sarebbe tornato a casa per onorare e porre i suoi saluti agli spiriti antenati presso l’altare di famiglia. La sposa offriva il suo pyebaek, ossia poneva i saluti formali ai genitori acquistati, un inchino profondo prima di offrire loro doni.
Era uno dei doveri filiali quello per il figlio maschio di formare una famiglia e proseguire la discendenza familiare da parte del padre. I ruoli e i doveri degli uomini e delle donne erano assegnati rispettivamente per contribuire e assicurare equilibrio per la famiglia.
Oggi giorno, i matrimoni hanno subito cambiamenti, come l’essere celebrati in location più elaborate e con indumenti differenti. Inoltre, nuove usanze di matrimonio si sono fatte strada tra le tradizioni, come quella di andare in luna di miele.
Tuttavia, la struttura di base e il significato del matrimonio non ha subito alcun cambiamento. I ruoli e il modello di famiglia sono identici quanto diversi, per esempio, variando da famiglie allargate con molti componenti a nuclei familiari molto ristretti. Inoltre, con l’aumento del numero dei matrimoni misti, tradizioni esistenti da molto tempo si stanno evolvendo in qualcosa di diverso.
Banchetto per la longevità
Al tempo della Dinastia Joseon, quando un adulto raggiungeva i sessanta anni di età, veniva organizzata una festa, la suyeonrye, detta anche hoehap, per celebrare la longevità. Vista l’arretratezza nelle tecnologie mediche, non avanzate come quelle di oggi, avere sessant’anni significava aver raggiunto la lunga vita. Pertanto, gli eredi invitavano parenti ed amici per celebrare il compleanno, esprimendo così pietà filiale.
Al giorno d’oggi è diventato d’uso fare un viaggio commemorativo quando si compiono sessant’anni, ritardando il banchetto della longevità a settanta o ottant’anni. Col concetto di longevità che cambia, anche i rituali di preghiera e il celebrare la longevità stanno subendo cambiamenti.
Curarsi
Con l’avanzare dell’età, si diventa più suscettibili alle malattie. Nella tarda epoca della Dinastia Joseon, quando le persone si ammalavano o si indebolivano, ricevevano trattamenti presso le cliniche di medicina tradizionale. In tali cliniche, i dottori si riferivano ampiamente a libri di medicina cinese. Nonostante ciò, con la pubblicazione del Donguibogam, Principi e pratica della medicina dell’Est, scritto da Heo Jun (1539-1615), i pazienti cominciarono ad essere trattati con agopuntura e moxibustione, a seconda dei sintomi della malattia. In base a questi, ricevevano inoltre medicinali per curare la malattia stessa. Altri credevano nei poteri soprannaturali curativi, come riti sciamanici e amuleti; preferivano dunque questi per prevenire malattie, e ricevere benessere.
Al momento, le tecnologie mediche occidentali e le medicine, a pari passo con la medicina orientale, stanno aumentando la durata della vita degli umani, grazie a nuovi avanzamenti nella scienza e tecnologia stessa.
Riti funebri
Sangrye, il rito funebre, è un rituale di sepoltura dei defunti, che consisteva nel cambiare le vesti della salma in un lenzuolo funebre, prima dell’interramento. Secondo l’etica confuciana della “pietà filiale” durante la Dinastia Joseon, un periodo di tre anni di lutto era considerato un dovere per il figlio. Il genitore deceduto veniva posto in un feretro dalle decorazioni stravaganti, e veniva sepolto con i myeonggi, gli oggetti di corredo per la vita oltre la morte. I figli si ritiravano quindi dai doveri agricoli e dagli incarichi di governo, prendendosi cura del genitore deceduto per un periodo di tre anni, come se ancora fosse vivo, costruendo una piccola capanna a fianco della tomba. Le cultura e i processi cerimoniali sono cambiati notevolmente nell’epoca moderna.
Riti familiari tradizionali ed impresari di forme funebri vengono comunemente coinvolti; la sepoltura e la cerimonia della cremazione sono diventate più semplici, ma il significato di tutti i riti funebri per i defunti viene conservato dal passato.
Riti commemorativi per gli antenati
Per jesa si intende compiere riti ancestrali per gli antenati deceduti. Durante la Dinastia Joseon, prendersi cura degli antenati come se fossero ancora vivi era considerato il dovere filiale più importante di qualsiasi altro. In conformità con le credenze confuciane ancestrali, gli altari o tabernacoli di famiglia erano costruiti all’interno delle abitazioni. Quattro generazioni di antenati potevano essere raffigurati su un altare, dai trisnonni ai genitori. I riti ancestrali venivano eseguiti dai discendenti ancora in vita, svolti ogni anno il giorno della morte di ogni antenato e nei giorni festivi; per esempio, il capodanno lunare, seol, e la festa del raccolto, chuseok.
Attualmente, in quanto le persone migrano dai concetti del Confucianesimo verso altre religioni e ideologie, la tradizione di eseguire riti ancestrali e mantenere forti legami filiali con gli antenati sta subendo del cambiamento. Nonostante ciò, anche se l’ideologia delle persone sta cambiando, il modo in cui recano omaggio agli antenati e sperano nel benessere dei loro discendenti non è così diverso da quello del passato.
Sources: National Folk Museum of Korea, Permanent Exhibition 3, https://www.nfm.go.kr/english/subIndex/457.do#
Topic: UNESCO Heritage in South Korea, some examples
Writer: Alessandro Pase
Academic Field of Study: Humanities and Social Sciences – Anthropology – History and Archeology
Short Explanation: this article is about the UNESCO Heritage in South Korea, in particular it describes various palaces, temples, and tombs. First, it begins with a short introduction, then it proceeds by describing some examples of south Korean's UNESCO Heritage, beginning with Changdeokgung Palace and ending with Haeinsa Temple Janggyeong Panjeon.
Article: Il patrimonio dell'UNESCO in Corea del Sud, alcuni esempi
Introduzione all’argomento
Fin dall’antichità, il popolo coreano ha sviluppato una cultura distinta, fondata su un'eccezionale sensibilità estetica. Grazie alla particolare posizione geografica della penisola, esso è stato in grado di assorbire sia le culture marittime che quelle continentali e una grande ricchezza di risorse, portando alla formazione di culture uniche che sono considerate preziose e interessanti per il resto dell'umanità. Il ricco patrimonio culturale della Corea del Sud, che comprende la danza, la musica, la letteratura, l'arte, l'architettura, la moda e il cibo, presenta una deliziosa fusione di modernità e tradizione. A partire dal 2020, un totale di 50 beni culturali sudcoreani sono stati inclusi nel Registro della Memoria del Mondo dell'UNESCO o nella Lista del Patrimonio Mondiale o del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità. Di seguito, elencherò alcuni esempi di beni culturali trovati sulla pagina Korea.Net, un portale web del governo sudcoreano.
Il Palazzo Changdeokgung (창덕궁)
Uno dei cinque palazzi reali della dinastia Joseon (1392-1910) è il Palazzo Changdeokgung, che si trova a Waryong-dong, Jongno-gu a Seoul. Le strutture originali del palazzo e altri resti sono ancora intatti. Construito nel 1405 come villa reale, divenne successivamente la residenza reale ufficiale della dinastia Joseon dopo che il palazzo principale originale, Gyeongbokgung, fu distrutto da un incendio quando le forze giapponesi invasero la Corea nel 1592. Fino al 1867, quando Gyeongbokgung fu ristrutturato e riportato al suo stato originale, mantenne la sua fama. Nel 1997, l'UNESCO ha iscritto Changdeokgung tra i Patrimoni dell'umanità. Changdeokgung, costruito durante la dinastia Joseon, mostra l'influenza della tradizione architettonica Goryeo, come la sua posizione ai piedi di una montagna. La disposizione di Changdeokgung è stata progettata per sfruttare al meglio le caratteristiche geografiche del picco Eungbong della cresta del monte Bukakdan, ma i palazzi reali erano tipicamente costruiti in modo da evidenziare la dignità e l'autorità del loro occupante. Le sale Injeongjeon, Seonjeongjeon e la Porta Donhwamun, ovvero la porta principale all'ingresso di Changdeokgung, sono tra gli edifici originali del palazzo che sono ancora intatti. C'è anche un bellissimo giardino tradizionale sul retro degli edifici principali. Il Nakseonjae, che si trova all'interno del Palazzo di Changdeokgung, è un complesso di splendidi edifici tradizionali destinati a residenze per la famiglia reale.
Il Santuario Jongmyo (종묘)
Jongmyo è il santuario reale ancestrale della dinastia Joseon. Si trova a Hunjeong-dong, Jongno-gu a Seoul. È stato costruito per ospitare 83 tavolette con gli spiriti dei re Joseon e delle loro regine consorti, nonché degli antenati diretti del fondatore della dinastia che hanno investito titoli reali dopo la loro morte. Poiché la dinastia Joseon è stata fondata sul confucianesimo, i capi ritenevano che fosse fondamentale applicare gli insegnamenti confuciani e santificare le istituzioni in cui erano conservate le tavole commemorative degli antenati. I due edifici principali del Santuario Reale, le sale Jeongjeon e Yeongnyeongjeon, presentano una bella simmetria, con differenze nell'altezza della piattaforma rialzata, in quella della grondaia e del tetto e nello spessore delle colonne a seconda del loro status. L'intero santuario conserva le sue caratteristiche originali, comprese le due sale, che mostrano lo stile architettonico unico del XVI secolo. Nel santuario si svolgono ancora riti commemorativi stagionali per ricordare la vita e le conquiste degli antenati reali della dinastia Joseon.
La fortezza Hwaseong (수원 화성)
Situata nell'odierno Jangan-gu, Suwon-si, nel Gyeonggi-do, la Fortezza di Hwaseong è un'imponente struttura che si estende per 5,7 km e fu costruita nel 1796 durante il regno del re Jeongjo della dinastia Joseon. La costruzione della fortezza fu iniziata dopo che il re spostò la tomba di suo padre, il principe ereditario Sado all'attuale posizione vicino alla fortezza. La fortificazione è strutturata in modo razionale e pratico per svolgere efficacemente la sua funzione di protezione della città in essa racchiusa. La fortezza e le strutture ad essa collegate sono note per essere state costruite grazie ai dispositivi scientifici sviluppati dall'illustre pensatore e scrittore confuciano Jeong Yak-yong, tra cui il Geojunggi (un tipo di gru) e il Nongno (ruota a carrucola), strumenti di lavoro utilizzati per sollevare materiali da costruzione pesanti come le pietre.
Il tempio sotteraneo Seokguram (석굴암)
Questo tempio rappresentativo, situato sul pendio medio del monte Tohamsan a Gyeongju, a Gyeongsangbuk-do, venne completato nell’anno 774 per servire come sala del dharma. È il prodotto di tecniche architettoniche eccezionali, oltre ad essere anche posizionato in modo tale che i primi raggi del sole che sorge sul Mare Orientale colpiscano la fronte della statua del Buddha seduto nella rotonda.
Tombe reali della dinastia Joseon (조선왕릉)
La dinastia Joseon ci ha lasciato un totale di 44 tombe dei suoi re e delle loro regine consorti, la maggior parte delle quali si trova nella zona della capitale e nei suoi dintorni, comprese le città di Guri, Goyang e Namyangju nel Gyeonggi-do. Di queste, 40 tombe sono registrate come patrimonio mondiale dell'UNESCO. Alcune di queste tombe reali sono disposte in piccoli gruppi nelle zone di Donggureung, Seooreung, Seosamneung e Hongyureung. Le tombe reali della dinastia Joseon sono state conservate nelle loro condizioni originali e sono considerate un patrimonio tangibile che riflette il valore delle usanze funerarie Joseon, derivate dal confucianesimo e dalla geomanzia.
Tempio Haeinsa Janggyeong Panjeon (해인사 장옝 판전), i depositari dei blocchi di legno delle scritture buddiste coreane
Questi blocchi sono stati realizzati durante il periodo Goryeo e sono conservati nel complesso Janggyeong Panjeon, costruito appositamente nel 1488 presso il Tempio Haeinsa. Essendo i più antichi edifici rimasti nel tempio, i depositi delle scritture sono caratterizzati da un metodo scientifico e altamente efficace di controllo della ventilazione e dell'umidità, atto a garantire la conservazione sicura dei blocchi di legno secolari. Gli edifici sono stati costruiti uno accanto all'altro nel punto più alto del tempio Haeinsa, che si trova a metà del pendio della montagna Gayasan, a circa 700m dal livello del mare. Ciò che rende questi depositi così speciali è il loro design unico, che fornisce un'efficace ventilazione naturale sfruttando il vento che soffia dalla valle del monte. Le finestre aperte a traliccio di diverse dimensioni sono disposte in file superiori e inferiori sia sulla parete anteriore che su quella posteriore dei depositi per favorire un flusso ottimale dell'aria dalla valle. Anche il pavimento aiuta a controllare l'umidità delle stanze, poiché è stato costruito con strati di carbone, argilla, sabbia, sale e polvere di calce.
Source: Korea.Net, Culture and the Arts, UNESCO Heritage in Korea https://www.korea.net/AboutKorea/Culture-and-the-Arts/UNESCO-Treasures-in-Korea