Ambasciata della Repubblica di Corea in Italia - http://overseas.mofa.go.kr/it-it/index.do
Royal Culture Festival (궁중문화축전) - https://www.chf.or.kr/fest
Ministero degli Affari Esteri Repubblica di Corea DOKDO - https://dokdo.mofa.go.kr/it/
Korean Cultural Center (주이탈리아 한국문화원) - http://italia.korean-culture.org/it
Ambasciata della Repubblica di Corea presso la Santa Sede (주교황청 대한민국대사관) - http://overseas.mofa.go.kr/va-it/index.do
Topic / Argomento: Istituto di sviluppo della Corea
Writers / Scrittrici: Silvia Molteni, Elisa Rigamonti.
Short explanation / Breve introduzione: L'articolo presenta l'Istituto di sviluppo della Corea, descrivendone la storia, la funzione e i principali obbiettivi.
Wikipedia link: https://en.wikipedia.org/wiki/Korea_Development_Institute
Sources / Fonti:
https://www.kdi.re.kr/kdi_eng/about/ad_vision.jsp
https://www.kdi.re.kr/kdi_eng/about/ad_history.jsp
https://www.kdi.re.kr/kdi_eng/about/president_message.jsp
https://www.kdi.re.kr/kdi_eng/about/president_kdi.jsp
https://www.kdi.re.kr/kdi_eng/about/president_previous.jsp
Glossary / Glossario: File allegato
Topic / Argomento :Il mito di Jumong
Writer / Autore : Federica Castelli, Chiara Palumbo
Short Explanation : descrizione del mito di jumong
Wikipedia Link : https://it.wikipedia.org/wiki/Il_mito_di_jumong
ARTICOLO:
Il mito di Jumong, in coreano Jumongsinhwa (주몽신화), narra la nascita di Jumong, il fondatore del regno di Goguryeo.
Secondo la leggenda, Jumong nacque da Hae Mosu e Yuhwa: Hae Mosu (해모수) era l’Imperatore Celeste, il dio dei cieli; Yuhwa, invece, era figlia di Habaek, il dio del fiume Amnok. Il dio dei cieli guidava una carrozza trainata da cinque draghi, accompagnato da un centinaio di uomini a cavallo di cigni; indossava un cappello di piume di corvo e portava in vita la spada lucente del drago, in coreano yonggwangeom (용광검).
Un giorno, mentre faceva il bagno in riva al fiume, Hae Mosu incontrò Yuhwa, con le sue due sorelle. Incantato dalla loro estrema bellezza, decise che le avrebbe tratte in inganno a palazzo, per divertirsi, ma le due sorelle scapparono, lasciando Yuhwa da sola con Hae Mosu. Quando il padre di Yuhwa, il dio del fiume Amnok, scoprì che cosa aveva fatto, si adirò con Hae Mosu, il quale però spiegò che era stato mandato dal cielo e aveva intenzione di sposare sua figlia. Habaek inizialmente acconsentì al matrimonio, ma poi, preoccupato che il dio dei cieli potesse lasciare la figlia, tentò di intrappolarlo in una sacca di pelle dopo averlo fatto ubriacare. Furioso, Hae Mosu riuscì a fuggire rompendo la sacca con il fermaglio d'oro per capelli di Yuhwa, e decise di salire di nuovo ai cieli lasciando Yuhwa all’ira di suo padre, che la mandò via in esilio. Yuhwa fu scoperta successivamente dal re Geumwa di Dongbuyeo, che fu toccato dalla sua bellezza e dal suo dolore e ne fece la sua concubina.
La leggenda di Jumong inizia da qui, perché un giorno un raggio di sole entrò nel palazzo e, illuminando Yuhwa, la rese gravida. Cinque giorni dopo, Yuhwa depose un uovo, e quando il re Geumwa lo scoprì, ordinò che venisse gettato nelle strade, nella speranza che gli animali selvatici lo mangiassero. Tuttavia, le mucche e i cavalli non divorarono l'uovo, anzi, lo protessero. Così, spaventato, il re riportò l’uovo a palazzo e cercò di distruggerlo lui stesso, ma dopo svariati tentativi, non ci riuscì e restituì così l'uovo a Yuhwa. Quando l’uovo si schiuse, la creatura che ne uscì era Jumong.
Il bambino era già in grado di parlare circa un mese dopo la nascita, e quando gli venivano dati arco e freccia, puntava alle mosche, e non sbagliava mai un colpo. Da lì l’origine del suo nome, Jumong, che significa per l’appunto ‘buon arciere’. Crescendo, il ragazzo accompagnava il re Geumwa e i suoi sette figli durante la caccia, e si dimostrava così bravo con l’arco da essere costantemente oggetto di invidia da parte degli altri eredi. Questo spinse Jumong a lasciare la Buyeo dell’est su un cavallo veloce e forte che Yuhwa gli presentò, accompagnato da tre amici. Quando arrivarono attraverso il fiume Eomchesu, a nord-est di Amnok (Yalu) River, Jumong indicò il cielo con la sua frusta e disse: “Abbi pietà di questo nipote del dell’Imperatore celeste, il nipote materno di Habaek”, poi mentre colpiva l'acqua con le sue frecce, pesci e tartarughe formarono per loro un ponte da oltrepassare, sfuggendo quindi ai soldati che li stavano inseguendo. Jumong si stabilì a Jolbon, dove fondò un regno e trionfò in duello contro Songyang, il re di Biryu. Nel diciannovesimo anno del suo regno, Jumong ascese al cielo e non tornò, e il principe ereditario seppellì quindi la frusta di giada di suo padre Yongsan (Dragon Mountain) e ne tenne anche il funerale. Il mito di Jumong ci offre un vivido esempio di ricostruzione di un mito fondante, la combinazione di una vasta gamma di fonti mitologiche tra cui: il mito del re Dongmyeong di Buyeo; il mito del lignaggio di Hae, Haeburu compreso; la mitologia del dio dell'acqua come rappresentata da Habaek; e il mito di Gojoseon come rappresentato da Songyang. È notevole che il lignaggio divino dell’acqua, come rappresentato dal padre di Yuhwa, Habaek, il dio del fiume Amnok, non si trova in altri miti fondanti coreani. Il mito di Jumong, come poema epico di ondazione di stato, tra i miti stessi è il più rappresentativo. I miti fondatori, in forma scritta, sono registrazioni di poemi epici di fondazione dello stato recitati come parte dei riti di stato stessi. Questo mito in particolare è importante anche come narrativa simbolica di come i nomadi delle terre settentrionali, che possedevano una visione del mondo celestiale, si stabilirono e iniziarono la produzione agricola.
- Autore: The National Folk Museum of Korea
- Titolo: Encyclopedia of Korean Folk Literature
- Nome rivista: Encyclopedia of Korean Folklore and Traditional Culture
- Volume: Vol. III
- Anno: 2014
- link:file:///C:/Users/user/Downloads/01043%20(1).pdf
In Corea del Sud esistono due maggiori sindacati dei lavoratori. Il più ampio, la Federazione dei sindacati coreani (FKTU), fondata nel 1961 e tradizionalmente ritenuta moderata rispetto al secondo sindacato maggiore, la Confederazione Coreana dei Sindacati (KCTU). Quest’ultima, nota per le sue posizioni progressiste è stata fondata ufficialmente l’11 novembre del 1995. Secondo i dati del 2020, la FKTU contava 1.15 milioni di affiliati[1], mentre i dati ufficiali della KTCU riportano che nel 2019 gli iscritti ammontavano a 1.14 milioni[2].
Federation of Korean Trade Unions
La Federation of Korean Trade Unions (in italiano: Federazione dei Sindacati coreani; coreano 한국 노동조합총연맹: ; romanizzazione: Hanguk Nodongjohapchongyeonmaeng), ha giocato un ruolo fondamentale nella democratizzazione ed industrializzazione della Corea del Sud e continua ad essere uno dei maggiori attori del movimento operaio del paese. La FKTU fu fondata nel 1960 da un gruppo di sindacalisti che miravano a stabilire una federazione nazionale degli operai che rappresentasse lavoratori di tutti i settori e di tutte le industrie. All’epoca, il movimento operaio in Corea del Sud era frammentato, con diversi sindacati a rappresentare i lavoratori di vari settori. Durante gli anni 1980 e 1990 la FKTU giocò un ruolo fondamentale nel processo di democratizzazione del paese, sopratutto nel movimento pro-democrazia e fu coinvolta in numerose proteste e scioperi di alto profilo, inclusa la Rivolta di Gwangju ( in coreano 광주운동; romanizzazione: Gwangju Undong) nel 1980 e la Battaglia Democratica di Giugno ( in coreano: 민주항쟁; romanizzazione: Minju hangjaeng) del 1987. Alla FKTU si deve l’approvazione di leggi democratiche e politiche per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori.
Struttura
La FKTU rappresenta lavoratori di varie industrie e settori, inclusi quello manifatturiero, dei trasporti e dei servizi pubblici. La federazione è suddivisa in vari sindacati regionali e industriali. Essa è costituita da 16 uffici regionali e 25 sindacati industriali che rappresentano i lavoratori di specifiche industrie e settori, come l’Unione degli operai siderurgici coreani o il Sindacato degli impiegati del governo coreano. L’attuale presidente è Kim Dong-myeong.
Attività
La federazione ritiene i lavoratori come la forza che guida lo sviluppo economico. La missione della FKTU è quella di lavorare per raggiungere la pace e la giustizia sociale. Per far ciò la Federazione sta continuando a lavorare per creare un movimento operaio democratico e libero nonché di migliorare lo status sociale, politico ed economico dei lavoratori. In particolare, essa si occupa di stabilire e gestire le relazioni operai- management. Tra le missioni principali dichiarate della federazione vi sono: mantenere l’indipendenza del movimento operaio dal capitale e dal potere; assicurare un trattamento umano per i lavoratori garantendo i diritti di base del lavoro; promuovere la piena occupazione, assicurare un minimo salariale e la riduzione dell’orario di lavoro.
Negli anni la FKTU ha dovuto affrontare varie sfide, tra cui la più seria è il declino dei numeri di partecipazione sindacale. Questo è dovuto a fattori come la globalizzazione, la liberalizzazione economica, l’aumento del lavoro precario e cambiamenti nella natura dell’impiego.
Korean Confederation of Trade Unions
La Korean Confederation of Trade Unions (in italiano: Confederazione dei sindacati coreani; in coreano: 전국민주노동조합총연맹; romanizzazione: Jeonguk Minju Nodongjohapchongyeonmaeng) fondata nel 1995 e riconosciuta legalmente dal governo coreano nel 1996, è la principale unione di sindacati della Corea del Sud. La Confederazione ha riunito sindacati più progressisti rispetto alla FKTU, insoddisfatti dell’operato di quest’ultima. La missione della KCTU è di promuovere i diritti e gli interessi dei lavoratori in Corea del Sud e di creare una società più egalitaria. La Confederazione è impegnata su diverse questioni, incluse i diritti dei lavoratori, la giustizia sociale e la democrazia. Essa è un membro della Confederazione Internazionale delle Unioni Sindacali (ITUC), una federazione mondiale delle organizzazioni operaie.
Struttura
La Confederazione rappresenta lavoratori di vari settori e industrie. Tra le organizzazioni affiliate vi sono la Federazione dei sindacati dei lavoratori edili, il Sindacato della stampa, il Sindacato dei lavoratori dei trasporti pubblici, il Sindacato democratico delle donne. La KCTU ha uffici in 16 città. L’attuale presidente è Yang Kyung-soo.
Attività
Tra le principali attività della KCTU vi è l’impegno nel movimento sociale per la democrazia. La Confederazione infatti, sostiene la lotta per la revisione o abolizione di leggi repressive come la Legge sulla sicurezza nazionale ( National Security Law; in coreano 국가 보안법; romanizzazione gukga boanbeop). Essa, inoltre, ritiene che i diritti dei lavoratori, incluso quello alla libertà di associazione, siano elementi essenziali non solo per la democrazia ma anche per la partecipazione dei lavoratori alla vita sociale, economica e politica del paese. Una delle priorità della KCTU è combattere il problema del lavoro precario in Corea del Sud. Con lavoro precario si intende l’impiego in contratti di lavoro che sono temporanei, part-time o in altre parole, instabili. Questo tipo di lavori sta diventando sempre più comune in Corea, e spesso sono caratterizzati da salari più bassi, meno benefici e meno sicurezza lavorativa rispetto ai lavori tradizionali a tempo pieno. La KCTU sta lavorando per risolvere la questione attraverso campagne e negoziazioni con i datori di lavoro e il governo.
La KCTU è anche votata alla lotta per protezioni maggiori e migliori condizioni di lavoro per i lavoratori sudcoreani. Inoltre, essa si occupa della contrattazione collettiva con i datori di lavoro per conto degli operai, negoziando per questi migliori contratti e condizioni di lavoro. In particolare, la KCTU è coinvolta nella contrattazione per ottenere un abbassamento delle ore di lavoro legali previste dalla riforma del lavoro. Grazie all’emendamento del Labor Standards Act (in coreano 근로기준법; romanizzazione Geullogijun beop), promulgato il 20 Marzo 2018; il massimo settimanale di ore lavorative è sceso da 68 a 52.
Nel Corso degli anni la KCTU è stata coinvolta in varie lotte di alto profilo. Una delle più note è la “rivoluzione delle candele” del 2016-2017 (in coreano 촛불집회; romanizzazione Chotbul jiphoe,), un movimento di protesta di massa che portò alle dimissioni e alla rimozione dalla presidenza del paese della presidente Park Geun-hye. La KTCU giocò un ruolo importante nelle proteste, organizzando dimostrazioni e corte in tutto il paese.
Nonostante il suo lavoro cruciale. La KCTU ha affrontato diverse sfide, tra cui l’ostilità del governo sudcoreano che ha storicamente contrastato l’attivismo operaio. La Confederazione è stata soggetta a irruzioni della polizia nelle proprie sedi, arresti e altre forme di persecuzione, incluso l’arresto di diversi leader.
Fonti
[1] https://en.yna.co.kr/view/AEN20211230005700315
[2] http://nodong.org/org1
[3] https://www.moel.go.kr/english/policy/laborStandards.do
[4] Keun Song, Labour unions in the Republic of Korea: Challenge and choice, Department of Sociology, Seoul National University, 1999
[5] https://www.ilo.org/dyn/natlex/natlex4.detail?p_isn=46398
[6] http://inochong.org/leadership
Topic / Argomento : La stampa a caratteri mobili metallici
Writer / Autore : Alessia Preite
Short Explanation : descrizione della stampa xilografica in Oriente e in Occidente e della stampa a caratteri mobili metallici durante il periodo Goryeo. Infine, segue la cronologia globale della cultura della stampa.
Wikipedia Link : Utente: Alessia Fatima Preite/Sandbox - Wikipedia
La stampa a caratteri mobili metallici
L’invenzione dei caratteri mobili in metallo ha dato luogo ad un incremento della produzione di libri stampati, nonché ha permesso l’accessibilità a notizie, la divulgazione di informazioni, di spiegazione e ha anche portato alla comunicazione di massa.
Sicuramente, per approfondire questo tipo di stampa, non bisogna trascurare le stampe che differiscono per il materiale utilizzato: è il caso della stampa a caratteri mobili in legno e di quella in terracotta. D'altronde sono proprio queste ultime che hanno condizionato l’avvio della stampa a caratteri metallici.
La Xilografia in Oriente e in Occidente
In merito ai caratteri in legno, la xilografia rappresenta il primo tentativo di stampa volto alla riproduzione di massa delle informazioni. “Tuttavia, poiché questo metodo utilizzava pannelli di legno a grandezza naturale intagliati con caratteri, al contrario di pezzi sostituibili ciascuno scolpito con un carattere, era efficace per la stampa di un singolo libro in molte copie, ma inadeguato per la stampa di un'ampia varietà di testi” (o.l.).
Inoltre, spesso capitava che la matrice di stampa originale recasse danni irreversibili, rendendola così inutilizzabile nuovamente.
Delle testimonianze sulla xilografia giungono fonti dall'Oriente. Se in Occidente nel decennio tra il 1370 e il 1380 veniva realizzata la Bibbia, su entrambi i lati chiamati "Protat", in Oriente abbiamo ulteriori fonti da tener in considerazione.
Nel libro “L'invenzione della stampa e i suoi effetti” dello studioso cinese Chang Xiumin, viene sostenuta la presenza della xilografia sin dalla Cina Han (165), alla quale seguono ulteriori dinastie fino a quella Song del Nord (960-1126).
Ne è un esempio il “Sutra del Diamante”. L’opera testimonia che l'uso della xilografia in Cina è precedente alla data di produzione dell'opera stessa. Questo scaturisce dalla qualità dell'opera e dall'efficienza tecnica adattata per la realizzazione.
Inoltre, la comparsa della xilografia avviene intorno alla metà del VII secolo o intorno all'VIII secolo. È il caso della pergamena coreana, “Il Grande Dharani Sutra sulla Luce Immacolata”, stampata tra il 706 e il 751 risulta essere la più antica xilografia realizzata.
La stampa a caratteri mobili metallici nel periodo Goryeo
Giungendo ai caratteri mobili, questi sono stati inventati in Cina durante la dinastia Song.
In Cina, con Bì Sheng ci sono i caratteri mobili in terracotta, approfonditi nel libro Meng Xi Bi Tan di Shen Kuo. Tuttavia questi caratteri in terracotta si presentavano alquanto delicati, necessitando il sostegno di resina e cera d'api in modo da fissare il carattere sul pannello.
I caratteri mobili si sono sviluppati in Cina e in Corea di Goryeo in modo differente.
Se in Cina veniva adoperata la stampa su carta e xilografia, in Corea, durante il periodo 고려 Goryeo (918/1392), si servivano dei caratteri mobili in metallo, utilizzando una combinazione di qualche elemento, di cui almeno uno è metallo.
Opera testimone dell'uso dei caratteri mobili in metallo è “Rituali dettagliati del Vecchio e del Nuovo”, pubblicata previamente al 1234.
Perché dunque questa relazione con la stampa a caratteri mobili metallici?
Dal momento che alcuni dei contenuti erano sottaciuti e dei caratteri apparivano incomprensibili, venne ordinato dal re In Jong 인종 di realizzare due copie della serie, una destinata all'Ufficio Rituali e l'altra a casa di 최 I - Choe I - per la salvaguardia di questa.
Successivamente, il primo di questi due esemplari non fu spostato presso l'isola di Ganghwa 강화도, la capitale provvisoria dove si spostò la corte reale data l'invasione mongola di Goryeo. A quel punto, la decisione ultima presa fu quella di dar vita a 28 copie del libro, tramite l’uso dei caratteri in metallo fuso, e che queste venissero poi dispensate agli uffici governativi.
Inoltre, il sito web “Jikji Global” riporta: «Durante l'invasione, sarebbe stato quasi impossibile per la dinastia inventarne un nuovo tipo o aggiornare quello esistente, e quindi si potrebbe presumere che i caratteri mobili in metallo iniziassero ad essere utilizzati a Goryeo tra il 1234 e il 1241, periodo compreso tra il trasferimento della capitale all'isola di Ganghwa e la morte di Choe I ».
Il caso del JIKJI
In supporto di quest’ ultima affermazione si fa riferimento al 직지 Jikji, il più antico libro al mondo stampato con caratteri mobili in metallo. L'opera è la certificazione concreta della stampa a caratteri mobili di metallo del periodo Goryeo.
Da notare la scritta a fine libro che informa : «Quest'opera fu stampata con caratteri in metallo fuso nel 흥덕사지 Tempio di Heungdeoksa fuori dalla Magistratura di 청주, Cheongju»
Alla fine del XIV secolo, era proprio in un tempio locale di Goryeo che si procedeva con la realizzazione della stampa a caratteri mobili in metallo; inoltre vi è la probabilità che la creazione di questi caratteri in Corea possa collocarsi cronologicamente all'inizio del XIII secolo o ancor prima.
La storia della stampa e dell’editoria
Qui di seguito la cronologia globale della cultura della stampa.
➡️ dell’Oriente e dell’Occidente
610 > il monaco Goguryeo e il pittore Damjing diffusero in Giappone le tecniche di colorazione e il metodo di produzione della carta e degli stick di inchiostro.
Circa 700 > la stampa xilografica emerse in Cina.
Circa 770 > Un milione di Pagode e Preghiere Dharani venne stampato in Giappone.
868 > il Sutra del Diamante venne stampato da Wang Jie (王玠) della Cina Tang.
956 > Qian Hongchu (錢弘俶), il re di Wuyue, stampò il Sutra Dharani Sigillo del Prezioso Scrigno.
1041~1048 > Bì Sheng (畢昇) della Cina Song inventò il carattere mobile in terracotta.
Prima del 1298 > la Cina Yuan si cimentò nella stampa utilizzando caratteri mobili di latta, ma non vi riuscì nell'uso pratico.
1298 > Wangzhen (王禎) della Cina Yuan stampò il Dizionario Geografico della Prefettura di Jingdie (旌德) in caratteri mobili in legno.
1453~1455 > il tedesco Johannes Gutenberg stampò la Bibbia in 42 righe.
1490 > Hua Sui (華燧) della Cina Ming stampò libri per mezzo di caratteri mobili in rame a Huitong Hall.
1590 > il Giappone fu introdotto per la prima volta alla stampa tipografica occidentale, ma la rifiutò.
1592 > il Giappone accettò la stampa a caratteri mobili della Corea Joseon.
1593 > Il Giappone stampò il Classico della Pietà Filiale con Commenti in caratteri di rame, adottato dalla Corea Joseon.
1596 > il Giappone apprese la stampa tipografica dal Joseon e la utilizzò per stampare libri con caratteri mobili in legno.
1606 > Durante il regno di Tokugawa Ieyasu in Giappone, il carattere in rame venne fuso e usato per stampare i Fondamenti di Tripitaka di Chen Shí (陳實) della Cina Song e i Fondamenti della Guida Politica compilato nella Cina Tang.
Inizio del 1700 > la Cina Qing stampò l'Enciclopedia della Dinastia Qing (Gujintushujicheng, 古今圖書集成) con caratteri mobili in rame.
1773 > la Cina Qing stampò la Collezione Completa delle Quattro Tesorerie (四庫全書) con caratteri mobili in legno.
1807 > la Cina pubblicò un dizionario in lingua cinese in moderna stampa tipografica occidentale.
1856 > il Giappone iniziò ad adottare la moderna stampa tipografica occidentale.
2001 > la Bibbia in 42 righe di Gutenberg è stata iscritta nel Registro della Memoria del Mondo dell'UNESCO.
➡️ Della COREA
675 > la dinastia Silla produceva calchi per sigilli e li distribuiva agli uffici governativi.
Prima del 751 > Il Grande Sutra Dharani della Pura Luce Indefinita fu stampato per mezzo della xilografia e custodito nella Pagoda di Shakyamuni nel Tempio di Bulguksa.
1007 > Il prezioso sigillo del cofanetto Dharani Sutra fu stampato su matrici incise in legno e custodito in una pagoda del tempio Chongjisa a Gaeseong.
1011~1087 > La prima edizione del Tripitaka Koreana fu incisa.
1091 > Il Precettore Nazionale Daegak (Uicheon) iniziò a stampare scritture buddiste per la prima volta in Oriente.
Inizio 1200 > Canzone dell'Illuminazione con Commenti del monaco buddista Nanming della Cina Song fu stampato in caratteri mobili in metallo.
1234~1241 > 28 copie dei Rituali Dettagliati del Vecchio e del Nuovo furono stampate in caratteri mobili in metallo.
1236~1251 > il Secondo Tripitaka Koreana venne inciso.
1377 > Antologia degli Insegnamenti Zen dei Grandi Sacerdoti Buddisti (Jikji) fu stampata in caratteri mobili metallici nel Tempio Heungdeoksa a Cheongju.
1395-1397 > I Certificati dei Soggetti Meritevoli furono stampati in caratteri mobili di legno presso l'Ufficio dei Soggetti Meritevoli.
1403 > il carattere tipografico Gyemi venne fuso con rame.
1420 > il carattere tipografico Gyeongjavenne fuso con rame.
1434 > il carattere tipografico Gabin venne realizzato con una composizione tipografica assemblata, migliorando l'efficienza di stampa.
1436 > il carattere tipografico Byeongjin venne fuso con il piombo.
1447 > I caratteri tipografici mobili dell'alfabeto Hangul vennero colati e utilizzati per la stampa Canzone del Riflesso della Luna su Mille Laghi (Worin cheongangjigok).
1455 > il carattere tipografico Eulhae venne fuso con rame.
1516 > il carattere tipografico Byeongja venne fuso con rame.
1580 > il carattere tipografico Gyeongjin (seconda versione del carattere gabin) venne fuso con il rame.
1588 > la versione coreana dei Classici Cinesi venne stampata in caratteri mobili Hangeul e Hanja.
1618 > il carattere tipografico Muo (terza versione del carattere gabin) venne fuso con il rame.
1668 > il carattere tipografico Musin (quarta versione del carattere gabin) venne fuso con il rame.
1677 > il carattere tipografico Hangu venne fuso con il rame.
1684 > venne colata la prima versione del carattere tipografico Ufficio Stampa.
Prima del 1723 > venne colata la seconda versione del carattere tipografico Ufficio Stampa.
1729 > i caratteri mobili tipografici in argilla vennero realizzati da Yi Jaehang e utilizzati per stampare libri.
1772 > il carattere tipografico Imjin (quinta versione del carattere gabin ) venne fuso con il rame.
1777 > il carattere tipografico Jeongu (sesta versione del carattere gabin) venne fuso con il rame.
1795 > il carattere tipografico Jeongni venne fuso con rame.
1816 > il carattere Jeonsa venne fuso con il rame da Bak Jeonggyeong.
1880 > Dictionnaire coréen français (Dizionario coreano-francese) venne stampato in caratteri di piombo moderni basati sulla calligrafia di Choe Jihyeok.
1883 > l 'Ufficio per la Cultura e l'Informazione pubblicò il Hanseong Sunbo, il primo giornale moderno della Corea, in caratteri moderni in piombo.
2001 > Jikji è stato iscritto nel Registro della Memoria del Mondo dell'UNESCO.
Sources / Fonti :
JIKJI GLOBAL (o.l.), URL "https://www.globaljikji.org/it/sub.do?menukey=13101"
The Glossary of Romanization of Korean_( La stampa a caratteri mobili metallici)' in English :
Autore / Writer: Erica Callegaro, Anna Zaffonato
Breve Spiegazione / Short Explanation: Panoramica del tempio Haedong Yonggungsa, della sua fondazione fino algirono d'oggi, la sua struttura e l'accoglienza popolare.
Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Bozza:Haedong_Yonggungsa
Status: Draft (to be published soon)
Tempio Haedong Yonggungsa
L’Haedong Yonggungsa è un tempio buddhista situato a Gijang-eup, nella contea di Gijang-gun della città metropolitana di Busan, Corea del Sud.
E' dedicato al culto di Haesu Gwaneum Daebul, una delle manifestazioni di Guanyin, chiamata in coreano Gwaneum.
Insieme a quello di Naksansa a Yangyang-gun, nella provincia Gangwon-do e a quello di Boriam a Namhae-gun, nella provincia di Gyeongsangnam-do è considerato uno dei tre siti più importanti della Corea del Sud dedicati a questa divinità.
Secondo questo culto, la grande divinità Haesu Gwaneum Daebul vive solitaria vicino al mare, apparendo ai fedeli sul dorso di un drago; per questo la sua venerazione è solitamente praticata nelle zone costiere e sulle isole.
Inoltre, il grande complesso templare è uno dei pochi in Corea ad essere costruito sulla costa (a differenza della maggior parte costruita in montagna) e per questo, grazie alla sua vicinanza alla spiaggia di Haeundae e alla parte est della città di Busan, è popolare tra i turisti specialmente durante i festeggiamenti per il compleanno del Buddha, quando viene decorato con lanterne di carta.
Storia della fondazione
Fondatore
Il fondatore del tempio fu il grande monaco Naonghwasang Hye-geun vissuto dal 1320 al 1376, alla fine della dinastia Goryeo. Conosciuto anche come Hye-geun, il suo nome di nascita era Wonhye, mentre il suo pseudonimo era Naong o Gangwolheon. All’età di ventun’anni, dopo la morte di un suo amico, diventò monaco. Oltre al ruolo religioso ricoprì anche quello di consigliere del re Gongmin (r.1351-1374), 31° sovrano della dinastia Goryeo.
Storia
Il tempio fu fondato nel 1376 dal grande monaco Naong.
Secondo la storia, mentre il monaco praticava l'ascetismo nel tempio Bunhwang a Gyeongju, la nazione fu duramente colpita da una siccità che bruciò i raccolti, portando carestia e inducendo le persone a nutrire un forte risentimento nei confronti della divinità Haesu Gwaneum Daebul per non aver donato loro la pioggia.
Un giorno, una divinità del mare apparve in sogno a Naong dicendogli che se avessero costruito un tempio ai piedi del monte Bongrae e vi avessero pregato, tutte queste difficoltà sarebbero scomparse e sarebbe tornata la felicità. Dopo questo sogno il monaco visitò l'area (la stessa in cui si trova oggi il tempio Haedong Yonggungsa) e vide di fronte a sé una montagna e dietro il mare; questo significava che se vi si pregava al mattino, si sarebbero ricevuti dei responsi alla sera.
Il monaco allora costruì un tempio, che in seguito nominò tempio Bomun, e chiamò la montagna Bongrae, parola dal significato misterioso che gli eremiti di grande conoscenza si tramandano ancora oggi. La parola Bomun, invece, indica il potere assoluto e illimitato di Haesu Gwaneum Daebul.
Sfortunatamente il tempio andò distrutto in un incendio durante le invasioni giapponesi della Corea (1592-98), conosciute anche come Guerra di Imjin, e successivamente ricostruito dal monaco Ungang del tempio Tongdosa nei primi anni ‘30 del Novecento. Da allora molti monaci hanno gestito il tempio fino a quando, nel 1974, fu rinominato con il nome che porta tutt’ora, a seguito del sogno del monaco Jeongam.
Il monaco Jeongam, durante una sessione di preghiera di 100 giorni assistette all’apparizione della grande divinità Haesu Gwaneum Daebul che cavalcava il dorso di un drago, indossando una veste bianca ed emanando un fascio di luce di cinque colori.
Struttura del tempio
L’ingresso del tempio è preceduto da: un viale costeggiato da una fila di dodici statue in pietra stanti raffiguranti i 12 animali dello Zodiaco Cinese (le 12 divinità proteggono la terra in 12 direzioni e bloccano l’ingresso di spiriti maligni); una pagoda di 7 piani, alla cui base si trova una ruota di una macchina con l’iscrizione “교통안전탑” contro gli incidenti stradali; una scalinata in pietra di 108 gradini (numero di buon auspicio nel Buddhismo) fiancheggiata da laterne anch’esse in pietra.
Il vero e proprio ingresso al tempio è contrassegnato dal cancello Iljumun dalle colonne avvolte da draghi dorati. Qui troviamo anche la statua in pietra del Buddha Deuknambul, che si dice faccia nascere un figlio maschio se si prega e gli si tocca la pancia.
Ai piedi della scalinata si trova una spazio riservato altre statue in pietra di varie divinità e due piccoli specchi d’acqua dove lanciare una moneta per esprimere un proprio desiderio.
I principali edifici sono i seguenti: Daeungjeon Hall (edificio principale), Gulbeopdang, Yonggung Dan, Jonggak e Yosachae.
Il Daeungjeon Hall fu ricostruito negli anni '70 dal monaco Jeongam, il quale prestò particolare attenzione ai colori utilizzati tradizionalmente. Alla sinistra dell’edificio è collocata una grande statua dorata del Buddha Mireukbul (buddha del futuro), al quale si esprimono i propri desideri.
Il Gulbeopdang, situato alla destra del Daeungjeon Hall, è conosciuto anche anche Mireukjeon Hall e, sin dalla fondazione del tempio, custodisce una statua in pietra del Buddha Mireukbul in posizione assisa.
Affacciata sul mare si trova una pagoda in pietra a tre piani con quattro leoni alla base che simboleggiano gioia, rabbia, tristezza e felicità. In origine, in questo punto vi era una roccia alta 3 metri che venne distrutta, durante le invasioni giapponesi della Corea, per istituire una rete di sicurezza costiera. Nel 1990, il monaco Jeongam costruì la pagoda per rafforzare le mura danneggiate del tempio e per costodirvi al suo interno 7 reliquie buddiste portate dallo Sri Lanka.
Il tempio ospita inoltre la più grande statua in pietra del paese, alta 10 metri raffigurante Haesu Gwaneum Daebul e una statua del Buddha Yaksayeoraebul noto anche come il Buddha Gatbawi del Mare Orientale.
Accoglienza popolare
Il motto del tempio "Qui, almeno uno dei tuoi desideri sarà esaudito attraverso le tue preghiere sincere", ha alimentato la credenza comune che, chiunque preghi sinceramente riceverà un sogno lucido e, appunto, almeno uno dei suoi desideri, si avvererà; per questo il tempio è famoso in tutto il paese come luogo miracoloso e molte persone lo visitano, in particolare il giorno di Capodanno per esprimere un desiderio per il nuovo anno.
Infatti, a seguito di un sondaggio del 2016 condotto dalla Sede Regionale di Busan della Korea International Trade Association (direttore Huh Moon-gu) su 100 aziende esportatrici, il tempio Haedong Yonggungsa è risultato una delle mete preferite dagli acquirenti stranieri (21,9%).
Sources:
- The historical of Haedong Yonggung temple
http://www.yongkungsa.or.kr/eng/01/01.php
- 한국 제일가는 해수관음 도량
http://yongkungsa.or.kr/bbs/content.php?co_id=1020
- 한가지소원 이루는 곳, '해동용궁사'를 찾아서
https://www.busan.go.kr/news/totalnews01/view?dataNo=57909
- 부산광역시 유형문화재 해동용궁사 목조여래좌상 (海東龍宮寺 木造如來坐像) | 국가문화유산포털 | 문화재 종목별 검색
http://www.heritage.go.kr/heri/cul/culSelectDetail.do;jsessionid=BzpggloDZd17xz2id6GUeIpcAd5KlzTdWKG5Yc55rnipbL9ixK1sgV9T0E24S5g8.cpawas_servlet_engine1?pageNo=1_1_2_0&ccbaCpno=2112101500000
- https://www.busan.go.kr/news/totalnews01/view?dataNo=55775&curPage=1&srchBgnde=2013-04-10&srchEndde=2023-04-10&srchKey=sj&srchText=%ED%95%B4%EB%8F%99%EC%9A%A9%EA%B6%81%EC%82%AC&srchThemeNo=&bbsNo=
- VisitKorea Destinations by Region Haedong Yonggungsa Temple (해동 용궁사(부산))
https://english.visitkorea.or.kr/enu/ATR/SI_EN_3_1_1_1.jsp?cid=264404
The World Institute of Kimchi (WI Kimchi) is a research institution located in the city of Gwangju, South Korea, dedicated to the study of the traditional Korean dish known as kimchi. The institute was established in 2010 and has since become a leading authority on kimchi research, technology, and education. In this article, we will delve into the history, mission, and achievements of the World Institute of Kimchi.
History
The World Institute of Kimchi was established by the South Korean government in 2010 as part of its efforts to promote the country's cultural heritage and boost its economy. Kimchi, a fermented vegetable dish, has been a staple of Korean cuisine for centuries and is considered a symbol of the country's identity. However, with the rise of globalization and the popularity of Western foods, the consumption of kimchi began to decline, leading the government to invest in its preservation and promotion.
The institute was established in Gwangju, a city located in the southwestern region of South Korea, with the aim of conducting research on kimchi and developing new technologies to improve its quality and taste. The government invested over 20 billion won (approximately 18 million USD) in the institute, which was equipped with state-of-the-art facilities and staffed with experts in food science, microbiology, and other related fields.
Mission
The World Institute of Kimchi's mission is to preserve and promote the cultural heritage of kimchi, as well as to develop new technologies and products related to the dish. The institute's research focuses on several areas, including:
Kimchi production technology: The institute studies the fermentation process of kimchi and develops new methods to improve its quality and taste.
Kimchi health benefits: Kimchi is known for its health benefits, such as boosting the immune system and aiding digestion. The institute conducts research on the nutritional and medicinal properties of kimchi.
Kimchi culture: Kimchi is an integral part of Korean culture and society. The institute studies the history and cultural significance of kimchi and promotes its awareness and appreciation both in Korea and abroad.
Achievements
Since its establishment, the World Institute of Kimchi has made significant contributions to the study and promotion of kimchi. Some of its notable achievements include:
Development of new kimchi products: The institute has developed a range of new kimchi products, including instant kimchi powder, kimchi juice, and kimchi sauce. These products are not only more convenient to use but also help to expand the market for kimchi.
Kimchi preservation technology: The institute has developed new technologies to preserve kimchi for longer periods without compromising its quality and taste. This has helped to increase the shelf life of kimchi and make it more accessible to consumers around the world.
Kimchi education: The institute offers courses and workshops on kimchi-making and culture for both domestic and international visitors. This has helped to promote the awareness and appreciation of kimchi as a cultural heritage of Korea.
International collaborations: The institute has collaborated with various research institutions and organizations around the world to share knowledge and expertise on kimchi. This has helped to promote the internationalization of kimchi and increase its popularity outside of Korea.
Future Directions
The World Institute of Kimchi continues to strive towards its mission of preserving and promoting the cultural heritage of kimchi. Some of its future directions include:
Kimchi standardization: The institute is working towards standardizing the production process and quality of kimchi, in order to ensure consistency and quality across different manufacturers and products.
Globalization of kimchi: The institute aims to promote the globalization of kimchi by introducing it to new markets and cultures. This involves adapting kimchi to local tastes and preferences and developing new kimchi products.
Wikipedia: https://en.wikipedia.org/wiki/World_Institute_of_Kimchi
Topic / Argomento: Seoul Botanic Park
Writer / Autore: Chaimaa Mouttali
Short Explanation: detailed explanation of the structure of the botanic park and how it was built.
Wikipedia Link: https://en.wikipedia.org/wiki/Draft:The_Seoul_Botanic_Park
Sources:
- https://botanicpark.seoul.go.kr/eng/introduce/useInfo.do
- https://love.seoul.go.kr/asp/articleView.asp?intSeq=6164
- https://korean.visitseoul.net/nature/%EC%84%9C%EC%9A%B8%EC%8B%9D%EB%AC%BC%EC%9B%90_/27397#
- https://korean.visitkorea.or.kr/detail/rem_detail.do?cotid=e9d3c86e-03d1-43ad-9f8f-5ca663a706d1
Glossary of Romanization: check PDF file
INTRODUCTION:
The Seoul Botanic Park is in Magok District, Gangseo-gu in the city of Seoul. It is a huge park that covers an area of 504,000 square meters, which is the size of 70 soccer fields. The botanical park is one of the largest parks in Seoul, combining a park with a botanical garden. The vast space consists of forests, gardens, lakes, wetlands and also a large greenhouse that exhibits plants from 12 tropical and Mediterranean cities. Other attractions are the Kid’s Garden school and the Magok Cultural Hall, which previously was the Yangcheon drainage pump station. This green system was created to increase the ecological sensitivity in the city of Seoul and also to connect the citizens with nature. In fact, the park provides several activities such as educational and cultural events to enrich the lives of the citizens.
HISTORICAL FACTS:
The Seoul botanical park was completed in just 5 years after the first announcement back in 2013 and its first name was actually “Seoul Hwawon” [서울 화원] with the idea of creating a world-class botanical park that combines history, ecosystem and culture in the middle of the Magok advanced industrial district. Eventually the first official opening ceremony was held on May 1st in 2019.
This botanical park in reality is not the first one ever built in Seoul, in fact back in 1910, during the Japanese colonial period a botanical garden was built in the area of Changgyeongwon [창경원], which is the current location of Changgyeonggung Palace. The Japanese in order to build their garden, destroyed many pavilions of the Palace. At the center of the garden there was a zoo, then the botanical garden, which was shaped in part of Chundang University. The garden also had several attractions such as rollercoasters and a carousel. The Japanese could not miss cherry blossoms; therefore they planted a lot of cherry blossoms in their garden. Since Changgyeongwon was a symbol of invasion and damage, after the liberation it was ruined and destroyed.
Back in the 1970s in the city of Seoul, another attraction was built, very similar to the previous one and it was the “Namsan Botanical Garden” along with the “Seoul Children’s Grand Park”. The Namsan Botanical Garden was situated in the area of the Seoul Wall that the Japanese demolished and where they built the Joseon New Palace in 1918 to force Koreans worship the shrine. Overall, they built 4 gardens and zoos and exhibited tropical plants sent by the Vietnam war veterans, such as the Korean-Japanese Kim Yong-Jin, who donated more than 17,800 plants of 208 species collected from 30 countries. This Botanical was in the end demolished in 2006 due to serious aging facility issues. In its place, more than 3000 tree species were planted in order to create green areas and trails.
MAIN PURPOSES OF THE PARK:
- EDUCATION: educates the visitors on nature and environment awareness through in-depth programs and activities.
- PRESERVATION: as it is the only botanical garden in the city of Seoul, not only it preserves and collects species, but it shows to the citizens the importance of species preservation through different plant exhibitions.
- RESEARCH AND DEVELOPMENT: by integrating IT, humanity and science, the botanical garden disseminates the latest in plant information and leads several research programs to improve the urban environment.
- PEOPLE FRIENDLINESS: the botanical garden, promotes and shares plant culture through different platforms.
STRUCTURE OF THE SEOUL BOTANIC PARK:
The botanical park is divided in 5 main areas: forest field, botanic garden, educational spaces, lake garden and wetland.
- FOREST FIELD: It is the area where the main entrance of the botanical park and the Visitor center (information point) are located. Visitors when entering they can find a vast grass field half-circled by trees. Festivals, exhibitions and other attractions take place all year around.
- BOTANIC GARDEN: this area consists of a display garden reconstructed as a traditional Korean garden with indigenous plants and a large conservatory that showcases plant cultures of 12 tropical and Mediterranean cities. This area also includes the Kids Garden school and the Magok Cultural Hall.
Display Garden; the garden offers a variety of experiences that goes from the Korean traditional gardens to the latest trends in garden culture.
Kids Garden school: this space is dedicated to children in order to educate them on plants and gardening, in fact they can experience making small gardens and picking up vegetables too.
Educational Cultural spaces: connected to the conservatory, this space consists of a library, gift-shop, café, project hall and other facilities.
Magok Cultural Hall; it is a modern heritage site that was designated as cultural property of Seoul in 2007. It comprises a Japanese-style wooden building built 1928, it was a pumping station that supplied water to nearby plains. Nowadays it was restored to its original form and structure through historical research. Now, it operates as an exhibition hall of history and agricultural materials in the Magok area.
- LAKE GARDEN: it is a place where it is possible to learn how the ecosystem works by following a wooden pathway that crosses the lake and where the visitors can observe the waterside plants. It is also the perfect location to rest and to enjoy the view of the Seoul Botanic Park.
- WETLAND: this area of the botanic garden is adjoined to Han River; this area is very rich in biodiversity thanks to its preservation of natural succession.
Topic: Academy of Korean Studies (AKS)
Autore / Writer: Francesca Barella
Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Bozza:Academy_of_Korean_Studies
The Academy of Korean Studies (AKS) L'Accademia degli Studi Coreani (한국학중앙연구원 - Hanguk Hak Jungang Yeonguwon, AKS – Academy of Korean Studies) è un istituto di ricerca e formazione sudcoreano con lo scopo di stabilire ricerche approfondite sulla cultura coreana. È stata fondata il 22 giugno 1978 dal Ministero dell'Istruzione e della Tecnologia della Scienza della Corea del Sud (교육과학기술부 - Gyoyukgwa hakgisulbu). L'Accademia è nata con l'obiettivo di approfondire la conoscenza della cultura coreana, sviluppare la ricerca accademica e formare studiosi. L'AKS ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo degli studi coreani in Corea del Sud e all'estero, promuovendo la cultura e la storia coreane a livello internazionale. Essa ha inoltre contribuito a rafforzare l'identità culturale della Corea del Sud attraverso la diffusione della conoscenza e della comprensione della cultura e della storia coreane. L'AKS è stata inaugurata a Seongnam, nella provincia di Gyeonggi, ed è diventata una delle principali istituzioni accademiche del paese. Nel corso degli anni, l'Accademia ha pubblicato numerose ricerche e studi sulle diverse aree della cultura coreana, organizzato conferenze e seminari internazionali, e collaborando con numerose istituzioni accademiche di tutto il mondo. Storia Il 21 luglio del 1976 il governo coreano decise di istituire un'istituzione dedicata agli studi coreani. Qualche anno dopo, il 30 giugno del 1978, venne aperta ufficialmente l’Accademia degli Studi Coreani (conosciuta come Academy of Korean Studies). Nel 1980 fu aperta la Scuola di specializzazione in studi coreani, ovvero la GSKS. Attività L'Academy of Korean Studies (AKS) si dedica principalmente a tre attività:
Ricerca accademica: L'Academy of Korean Studies (AKS) svolge una vasta gamma di attività di ricerca accademica, che includono sia la ricerca fondamentale che la ricerca applicata, in una vasta gamma di discipline relative agli studi coreani. Le attività di ricerca più importanti svolte sono la raccolta, la ricerca, la traduzione e la pubblicazione di documenti classici. L'obiettivo di questa attività è di preservare la cultura e la storia coreane, fornendo al contempo un accesso accurato a queste importanti fonti storiche per gli studiosi di tutto il mondo. L'AKS dispone di una vasta collezione di documenti classici, tra cui manoscritti, registrazioni audio e video, libri e archivi fotografici. Oltre alla ricerca sui documenti classici, l'Accademia svolge anche ricerche sulle moderne istituzioni culturali e sociali della Corea, come la politica, l'economia, la società, l'arte e la letteratura. Inoltre, l'Accademia si concentra anche sullo studio dell'interazione tra la Corea e altre culture, tra cui le culture dell'Asia orientale, dell'Asia sudorientale, dell'Asia centrale, dell'Europa e delle Americhe. Essa ospita anche vari centri di ricerca specializzati in diverse discipline, come il Centro di ricerca per la letteratura coreana, il Centro di ricerca per la filosofia coreana, il Centro di ricerca per la storia coreana, il Centro di ricerca per la cultura popolare coreana e il Centro di ricerca per la cultura tradizionale coreana. Infine, l'AKS organizza anche conferenze, seminari e workshop su vari argomenti correlati agli studi coreani, con la partecipazione di studiosi e ricercatori di tutto il mondo. Opere Accademiche prodotte dall’AKS[1]:
Archivi Jangseogak[2] Gli Archivi Jangseogak è un archivio e istituto di ricerca che raccoglie e gestisce inestimabili materiali storici custoditi da collezionisti privati e dalla famiglia reale di Joseon. La collezione degli Archivi Jangseogak consiste in circa 120.000 libri detenuti nei palazzi reali di Joseon e circa 180.000 pezzi di documenti storici provenienti da tutto il paese. Le opere letterarie storiche degli Archivi Jangseogak sono state quasi perdute durante l'era del dominio coloniale giapponese (1910-1945) e la guerra di Corea (1950-1953), ma sono state risparmiate da una tale tragica sorte. Di conseguenza, è diventato l'istituzione leader della Corea per la raccolta e la ricerca della letteratura storica coreana. I materiali conservati negli Archivi Jangseogak includono tesori inestimabili come le edizioni originali del Donguibogam (Principi e Pratica della Medicina Orientale) e vari Uigwe (Protocolli Reali della Dinastia Joseon), che sono artefatti ufficialmente riconosciuti dal Programma Memoria del Mondo dell'UNESCO. Il personale degli Archivi Jangseogak contribuisce a mantenere un database essenziale degli Studi Coreani organizzando, conservando, computerizzando, traducendo, annotando e ricercando le fonti nella collezione Jangseogak. Chiunque può visualizzare questi documenti storici degli Archivi Jangseogak attraverso il sito web Digitale Jangseogak e il sito web degli Archivi dei Documenti Antichi Coreani. Collezioni presenti[3]:
Graduate School of Korean Studies (GSKS)[4] La "Graduate School of Foreigner Studies" (fondata nel 1980) dell'AKS è un programma di laurea specialistica che mira a formare esperti di studi coreani tra gli studenti internazionali. Il programma è disponibile in entrambi i corsi di laurea magistrale e dottorato e si concentra sull'insegnamento della lingua coreana e degli studi coreani. In particolare, il corso di laurea magistrale si concentra sull'acquisizione di competenze linguistiche avanzate in coreano e sulla comprensione della cultura coreana. Il corso di dottorato, invece, è incentrato sulla ricerca accademica avanzata in un'area specifica degli studi coreani. Gli studenti del programma hanno accesso a una vasta gamma di risorse accademiche, tra cui biblioteche, archivi elettronici, e programmi di scambio internazionale per studiare all'estero. Il programma offre anche varie opportunità di ricerca e stage accademici, nonché possibilità di collaborazione con le istituzioni accademiche in Corea e all'estero. Inoltre, il programma organizza regolarmente eventi accademici come conferenze e seminari per promuovere la diffusione della conoscenza degli studi coreani. GSKS offre un ambiente di apprendimento internazionale per studenti di tutto il mondo che sono interessati agli studi coreani, in cui la lingua d'insegnamento è l'inglese. Borse di Studio per “GSKS”[5] L'Academy of Korean Studies (AKS) offre numerose borse di studio per studenti e studiosi stranieri che desiderano approfondire la conoscenza della cultura coreana. Queste borse di studio sono suddivise in varie categorie a seconda delle esigenze degli studenti e delle aree di studio che intendono approfondire. La categoria più comune di borse di studio offerte dall'AKS è quella per gli studenti di dottorato. Queste borse di studio offrono un sostegno finanziario ai laureati stranieri che desiderano perseguire studi avanzati nell'ambito degli studi coreani presso l'AKS. La borsa di studio copre spese di iscrizione, alloggio e vitto, nonché un sostegno finanziario per l'acquisto di libri e l'accesso a risorse online. Vengono offerte anche borse di studio che sono destinate agli studenti stranieri che desiderano studiare presso l'AKS per un semestre o un anno accademico completo. Queste borse di studio coprono le spese di iscrizione e di vitto. Infine, l'AKS offre anche borse di studio per programmi di scambio internazionale, che sono destinate agli studenti stranieri che desiderano studiare presso l'AKS per un semestre o un anno accademico completo. Fonti consultate:
1. http://intl.aks.ac.kr/english/usr/wap/detail.do?app=21&seq=10336&lang=eng 2. http://intl.aks.ac.kr/english/usr/wap/detail.do?app=21&seq=10340&lang=eng 3. http://intl.aks.ac.kr/english/usr/wap/detail.do?app=21&seq=10342&lang=eng 4. http://intl.aks.ac.kr/english/usr/wap/detail.do?app=21&seq=10344&lang=eng 5. http://intl.aks.ac.kr/english/usr/wap/detail.do?app=21&seq=10346&lang=eng Sito ufficiale dell’AKS: |
Argomento/Topic: Sansa, i Monasteri Buddisti sulla montagna
Autrici/Writers: Isabella Vergerio, Emma Bobbo
Breve spiegazione/ Short explanation: Descrizione della storia e delle funzioni del complesso di Monasteri di Sansa
Fonti/ Sources:
https://whc.unesco.org/en/list/1562/
http://www.koreansansa.net/ktp/sansa/sansa_020501.do
Link all'articolo: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Sansa_(monastero)
Glossario/ Glossary: (a fine pagina/ see the end of the page)
Sansa è formato da sette monasteri Buddisti - Tongdosa (통도사), Buseoksa (부석사), Bongjeongsa (봉정사), Beopjusa (법주사), Magoksa (마곡사), Seonamsa (선암사) e Daeheungsa (대흥사) - situati lungo le province a Sud della penisola coreana.
Durante il VII e il IX secolo, molti templi furono costruiti accettando varie sette del buddismo Mahayana dalla Cina.A quel tempo, i templi erano situati in città come Gyeongju (경주시), la capitale, ma i sette templi di montagna registrati furono costruiti in zone montuose e hanno avuto la funzione di centri di fede religiosa, pratica spirituale e vita quotidiana delle comunità monastiche, riflettendo lo sviluppo storico del Buddismo Coreano. Sansa ha accolto diverse scuole Buddiste e credo popolari all’interno del suo distretto, e molte delle sue notevoli strutture storiche e documenti riflettono questa assimilazione delle caratteristiche del Buddismo Coreano. Gli aspetti immateriali e storici distintivi del Buddismo Coreano possono essere riconosciuti nella continua tradizione di autosufficienza della gestione del Tempio, nell’educazione dei monaci e nella coesistenza della pratica meditativa e degli studi della dottrina del Buddismo Seon Coreano. Questi monasteri di montagna sono posti sacri, sopravvissuti fino ad oggi come attivi centri di fede e di pratiche religiose nonostante la soppressione durante la dinastia Joseon ed i danni causati dalle guerre e dai conflitti nel corso degli anni.
I sette templi hanno le caratteristiche di essere situati all'interno della montagna e contengono gli elementi necessari ad esprimere l’eccezionale valore universale di questi monasteri, inclusi appunto il panorama montuoso, gli edifici ben preservati per pratiche religiose e vita quotidiana, le sale per pregare ed i santuari, le aree di meditazione e gli spazi di accademia monastica e i dormitori per i monaci.
L’autenticità della proprietà si basa sul lungo e continuo uso dei componenti per le pratiche spirituali e rituali Buddiste, basandosi su fattori come il luogo in cui sono stati costruiti, le tradizioni, le tecniche e le capacità di gestione. Gli elementi d’architettura sono stati mantenuti in maniera attenta secondo i principi di restauro, attraverso tecniche di costruzione tradizionali. Le tradizioni religiose e le funzioni dei Templi Buddisti mantengono così un alto livello di autenticità.
TEMPIO DI TONGDOSA
Situato sul monte Yeongchuksan (영축산) a Yangsan-si (양산시), nella provincia di Gyeongsangnam-do (경상남도), Tongdosa (통도사) è il tempio principale della 15a diocesi dell'ordine Jogye del buddismo coreano (대한불교조계종).
Yeongchuksan (영축산), noto anche come Chukseosan (축서산), è una montagna rocciosa. Secondo il Tongdosayakji (통도사약지), ha preso il nome dall'omonima montagna (basata sui caratteri cinesi) in India, dove il Buddha tenne il discorso sul Dharma.
Tongdosa fu fondata dal maestro di precetti Jajang (자장율사) nel 646 (15° anno di regno della regina Seondeok (선덕여왕)). Secondo Tongdosa-sarigasa-sajeok-yannok (통도사사리가사사적약록), il sito del tempio conteneva originariamente un grande stagno, ma fu interrato e fu costruita la Scala di Diamante (Geumgang-gyedan - 금강계단) per fondare Tongdosa.
Inoltre, i documenti del Samguk-yusa (Leggende e storia dei tre regni della Corea (삼국유사)) mostrano che il maestro dei precetti Jajang fondò il tempio con l'incastellamento di circa 400 casse contenenti i Sharira, una veste di broccato d'oro per il Dharma donata dal re e il Grande Tripitaka (raccolta completa di sutra, leggi e trattati buddisti) che acquistò dalla dinastia Tang nel 643 (12° anno di regno della regina Seondeok).
Tongdosa è il primo dei Templi Tri-Gem che custodiscono l'autentica sharira del Buddha Sakyamuni. Per questo motivo, la Sala Daeungjeon (대웅전) di Tongdosa non contiene un'immagine separata del Buddha, ma in essa è stata installata la Scala di Diamante per racchiudere l'autentica sharira del Buddha che simboleggia il Dharmakaya, o corpo del Dharma.
Nel periodo Silla, divenne il bodhi-mandala di Sila e Vinaya, le osservanze per tutti i buddisti nella vita quotidiana, e acquisì lo status di tempio principale. Nella dinastia Joseon, era considerato il tempio principale quando lo Stato designava un tempio per un luogo di preghiera. Nel periodo dell'Impero coreano, fu designato come tempio principale della provincia di Gyeongsangnam-do (경상남도) dal governo durante la designazione di 16 templi principali nel Paese.
TEMPIO DI BUSEOKSA
Il tempio di Buseoksa (부석사), situato sul fianco del monte Bonghwang (봉황산) a Yeongju-si (영주시), nella provincia di Gyeongsangbuk-do (경상북도), appartiene alla 16a diocesi dell'ordine Jogye del buddismo coreano.
Il monte Bonghwansan è un luogo eccezionalmente propizio, poiché la sua forma ricorda quella di una fenice, simbolo di grande auspicio. Il sito del tempio non è molto grande ma gli edifici sono distribuiti equamente su tutta l'area, divisi da un'alta piattaforma di pietra.
Buseoksa è il primo tempio fondato dal Monaco Uisang di Silla (의상대사) al suo ritorno dagli studi in Cina nel 676, durante la dinastia Tang. Il motivo per cui il tempio fu chiamato "Buseoksa", che significa “pietra fluttuante o sospesa”, è che c'era una grande roccia a ovest di Muryangsujeon (무량수전), edificio che fa parte del tempio, ed era sospesa rispetto alla roccia sottostante.
Buseoksa, uno dei dieci templi Hwaeom (화엄 - lett. Ghirlanda di Fiori) fondati dal Monaco Uisang, è stato a lungo considerato il tempio principale della Setta della Ghirlanda di Fiori della Corea. È stato protetto e mantenuto dai discepoli del Monaco Uisang fin dalla sua fondazione, quando egli iniziò a soggiornare e non se ne andò finché non entrò nel Nirvana. Così è stato anche per i suoi discepoli che hanno seguito il suo Dharma.
A Buseoksa, tutte le sale e i santuari sono considerati strutture architettoniche tradizionali coreane esemplari. Tutti gli edifici, le pagode di pietra e le lanterne di pietra avevano altezze diverse ed erano ordinati in una disposizione ideale per la coltivazione spirituale e come Bodhi-mandala.
TEMPIO DI BONGJEONGSA
Il tempio di Bongjeongsa (봉정사), situato sul monte Cheondeung (천등산) ad Andong-si (안동시), nella provincia di Gyeongsangbuk-do (경상북도), appartiene alla 16a diocesi dell'ordine Jogye del buddismo coreano.
Il Cheondeungsan era originariamente chiamato Daemangsan (대망산), ma il suo nome fu cambiato in seguito a una storia che coinvolgeva il Monaco Neungin (능인대사). Quando era più giovane, Neungin coltivava la Via del Buddha in una grotta della montagna e una fata dei regni celesti, ammirando la sua dedizione, fece scendere una lanterna per eliminare l'oscurità della grotta. Sulla base di questa storia, la montagna fu ribattezzata Cheondeungsan (ovvero Montagna della Lanterna del Cielo) e la grotta fu chiamata Cheondeunggul (천등굴).
In seguito, si dedicò ancora di più alla coltivazione spirituale e cercò un luogo dove fondare un tempio. Usò il suo potere per creare una fenice con un pezzo di carta e liberarla per trovare un luogo adatto. La fenice volò e si posò sul sito dell'attuale Bongjeongsa. Per questo motivo gli fu dato il nome di Bongjeongsa, che letteralmente significa "la fenice rimase".
Il tempio di Bongjeongsa è uno dei luoghi più rinomati non solo di Andong, ma anche della provincia di Gyeongsangbuk-do. È uno dei pochi templi in Corea con la storia più lunga e il tempio più bello. Bongjeongsa contiene la sala Geungnakjeon (극락전), che è il più antico edificio in legno della Corea. Portando avanti le tradizioni del buddismo, Bongjeongsa può dimostrare il fascino unico dei templi di montagna, che offrono alle persone un allenamento della mente e dell'anima e la possibilità di rilassarsi e trovare la serenità. Per questo motivo, fin da tempi remoti, ha attirato un grande interesse e molti visitatori. Nella dinastia Goryeo (고려시대), il re Taejo (태조왕) e il re Gongmin (공민왕) visitarono il tempio. Più recentemente, nel 1999, ha attirato l'attenzione mondiale quando la regina Elisabetta II d'Inghilterra ha visitato il villaggio di Andong e il tempio di Bongjeongsa per conoscere la cultura del buddismo coreano.
TEMPIO DI BEOPJUSA
Il Tempio di Beopjusa (법주사), situato sul monte Songni (속리산) a Boeun-gun (보은군), nella provincia di Chungcheongbuk-do (충청북도), è il tempio principale della quinta diocesi dell'Ordine Jogye del buddismo coreano.
Secondo il Dongguk-yeoji-seungnam (동국여지승람 - Indagine sulla geografia della Corea), il tempio di Beopjusa fu fondato nel 553 (14° anno di regno del re Jinheung 진흥왕) dal patriarca spirituale Uisin (의신조사) . Si dice che il nome del tempio, Beopjusa, sia stato dato perché il patriarca spirituale Uisin andò in India alla ricerca del Buddha-Dharma e si fermò qui dopo essere tornato su un asino bianco portando con sé le scritture buddiste. Di conseguenza, Beopjusa significa "tempio dove risiede il Buddha Dharma". Questa storia è riportata anche in Sinjeung-dongguk-yeoji-seungnam (신증동국여지승람) e Joseon-byulgyo-tongsa (조선불교통사).
Il monte Songnisan, dove si trova il tempio, era considerato uno degli 8 luoghi più panoramici di Joseon non solo per la bellezza del paesaggio della montagna, ma anche proprio perché ospitava il tempio Beopjusa.
Il monte Seongnisan, che originariamente si chiamava Gubongsan (구봉산) , venne chiamato Songnisan in associazione con il tempio. Secondo il Gwandongpungakbaryeonsuseokgi (관동풍악발연수석기), quarto volume del Samguk-yusa (삼국유사 - Leggende e storia dei tre regni della Corea), nel 766 il Maestro dei Precetti Jinpyo (진표율사) incontrò una persona che cavalcava un bue, mentre viaggiava dal Tempio Geumsansa (금산사) alla Montagna Songnisan, in base a una rivelazione divina ricevuta da Maitreya Bodhisattva. Dopo aver visto i buoi iniziare a piangere davanti al Maestro dei Precetti Jinpyo, la persona sul carro di buoi acquistò fede e si diresse verso la montagna per diventare monaco. Per questo motivo, alla montagna fu dato il nome di Songnisan, che letteralmente significa "montagna separata dal mondo secolare".
Secondo i risultati storici, il Maestro dei Precetti Jinpyo tornò in seguito sul monte Songnisan e segnò un'area in cui crescevano piante di buon auspicio, lì in seguito venne costruito un tempio secondo le dottrine e il Dharma. Il tempio fu chiamato Gilsangsa (길상사) si ritiene che sia stato il precursore di Beopjusa.
TEMPIO DI MAGOKSA
Il tempio di Magoksa (마곡사), situato sul monte Taehwasan (태화산) a Gongju-si (공주시), nella provincia di Chungcheongnam-do (충청남도), è il tempio principale della sesta diocesi dell'ordine Jogye del buddismo coreano.
Il sito del tempio è stato a lungo definito la "terra più benedetta d'Oriente" e considerato un luogo propizio. Dal punto di vista della geomanzia, il sito è considerato uno dei "dieci luoghi di vittoria" che possono evitare la guerra, secondo Taengniji (택리지) e Jeonggamnok (정감록). È anche chiamato "chun-magok-chu-gapsa" (춘마곡추갑사), cioè tempio della primavera e dell'autunno, per sottolineare il suo scenario mozzafiato, soprattutto in queste due stagioni. Con il ruscello Taehwacheon (태화천) che scorre davanti al tempio, Magoksa è stato definito "Tempio dell'acqua" dallo scrittore di Joseon (조선시대) Yi Sun-in (이순인) in una poesia che ne descrive il paesaggio.
Per quanto riguarda l'origine del nome "Magoksa", il tempio iniziò ad attirare innumerevoli persone dopo che il Precettore Bocheol (보철화상) raggiunse il Dharma, e il nome Magoksa (Ma: canapa) fu dato come discorso figurato per paragonare la folla densa a un "denso tessuto di canapa", come spiegato dai documenti Taehwasan-Magoksa-sajeok-iban (태화산마곡사사적입안). Si ipotizza che il "Precettore Magok Bocheol" a cui si fa riferimento qui fosse un monaco in Cina, ma poiché non ci sono documenti che attestino che sia mai venuto in Corea, si ritiene anche che il Grande Monaco Muyeon (무염대사), che ricevette il Dharma del monaco Bocheol nel tardo periodo Silla, sia stato colui che fondò questo tempio e lo chiamò Magoksa in onore del suo maestro. Nella regione di Naepo (내포), nella provincia di Chungcheong-do (충청도), c'erano dei templi chiamati "Tre Goksa": Janggoksa Temple di Cheongyang (청양의 장곡사), Magoksa di Gongju (공주의 마곡사) e Angoksa di Yesan (예산의 안곡사), che non esiste più. Esiste un'altra teoria che spiega l'associazione tra Magoksa e il monaco Bocheol. Si ritiene che quando Gingoljeol (긴골절) e Samgoljeol (삼골절), i nomi dei templi in coreano indigeno, sono stati tradotti nelle loro controparti sino-coreane (cioè Janggoksa e Magoksa), il nome "Magok" ha ricordato alle persone Magok Bocheol dalla Cina e hanno iniziato ad associare il fondatore di Magoksa a Magok Bocheol.
Il tempio di Magoksa ha prodotto innumerevoli monaci pittori, tanto da essere chiamato Nambanghwaso (남방화소), o Centro di pittura del sud. C'è un dipinto di Avalokitesvara Bodhisattva (Suwolbaegui-Gwaneumbosal - 수월백의관음보살도) sul retro della parete dietro la statua principale del Buddha all'interno della sala Daegwangbojeon (대광보전) di Magoksa. Si tratta di uno dei dipinti esemplari che dimostrano la storia di Magoksa come tempio, che porta con sé l'eredità dei monaci pittori tra cui Geumho (금호), Boeung (보응) e Ilseop (일섭). Si dice inoltre che Seokjeong (석정) del Tempio Seonggwangsa (송광사), considerato un maestro della pittura buddista, abbia studiato pittura buddista sotto la tutela di Ilseop (일섭) del Tempio Magoksa.
TEMPIO DI SEONAMSA
Situato a Suncheon-si (순천시), nella provincia di Jeollanam-do (전라남도), il tempio di Seonamsa (선암사) si trova ai piedi del monte Jogyesan (조계산), una delle montagne più panoramiche della regione di Honam (호남) in Corea.
Si dice che il Grande Monaco Ado (아도화상) abbia fondato il tempio nel 527. Si sa che fu ristabilito nel IX secolo dal precettore nazionale Doseon (도선국사). Essendo il quartier generale dell'Ordine Taego del buddismo coreano, gli edifici sono piuttosto grandi e il tempio è caratterizzato da edifici a pianta quadrata a più livelli con cortili interni. Poiché il tempio è stato fondato nell'arco di 200 anni, la sua disposizione è simile a quella di un villaggio rurale ed è composto da circa 20 edifici e 4 templi affiliati (amja).
Esistono due teorie sulla fondazione del tempio di Seonamsa. Una teoria suggerisce che il monaco Ado Hwasang fondò il tempio nel 529 (3° anno di regno del re Jinheung di Silla) e lo chiamò Haecheonsa (해천사) della montagna Cheongnyangsan (청량산), mentre l'altra suggerisce che fu fondato come tempio protetto dal precettore nazionale Doseon nell'875 (1° anno di regno del re Heongang - 헌강왕) e chiamato Seonamsa.
Nel tempio di Seonamsa, un luogo di meditazione tranquillo e sereno, sono assenti tre cose. In primo luogo, sono assenti le Porte dei Quattro Deva (i guardiani celesti del buddismo). Si dice che, poiché la vetta principale del monte Jogyesan è il picco Janggunbong (장군봉 - che significa "generale" o "ammiraglio"), si credeva di essere protetti da generali, e per questo non si sono create statue dei Quattro Dea. In secondo luogo, nella sala principale non ci sono sculture di bodhisattva assistenti. Il mudra della statua di Sakyamuni nella sala principale è la "resa a Mara e il tocco della terra" e poiché rappresenta il momento della resa a Mara (il diavolo o il maligno), non vi è stata collocata una scultura di un bodhisattva attendente. In terzo luogo, la sala principale non ha un eoganmun (어간문), cioè una porta centrale attraverso la quale possono passare solo gli illuminati. Pertanto, poiché non può essere utilizzata dai laici, si è deciso di non installare un eoganmun nel Tempio Seonamsa.
Il Tempio di Seonamsa è famoso anche per le sue squisite proprietà culturali, tra cui Seonammae (서남매 - Monumento naturale n. 488), che fiorisce ogni primavera, e il Ponte di Seungseongyo (승선교 - Tesoro n. 400) all'ingresso del tempio.
TEMPIO DI DAEHEUNGSA
Il tempio di Daeheungsa (대흥사) è il tempio principale della 22a diocesi dell'Ordine Jogye del buddismo coreano, situato sullo sfondo dello splendido scenario del monte Duryungsan (두륜산), a Haenam-gun (해남군), nella provincia di Jeollanam-do (전라남도), la punta più meridionale della penisola coreana.
Poiché la montagna è stata chiamata anche Daedunsan (대둔산), il nome del tempio è stato cambiato tra Daedunsa (대둔사) e Daeheungsa (대흥사) prima di essere cambiato in Daeheungsa nel 2003. Inoltre, poiché in passato la montagna era chiamata Handeum (한음), che significa "grande" e "rotonda/massa", per molto tempo il tempio è stato chiamato anche Tempio Handeumjeol (한음절) .
Il grande monaco Seosan (서산대사) fece conservare qui la sua veste e la sua ciotola per le elemosine perché la considerava una "terra che non sarà influenzata dalle tre calamità, compresa la guerra, e rimarrà intatta per 10.000 anni". In seguito, Daeheungsa ha svolto un ruolo importante nella storia del buddismo coreano, trasformandosi in un bodhimandala di difesa nazionale e producendo 13 grandi patriarchi (Daejongsa - 대종사) e 13 grandi istruttori anziani (Daegangsa - 대강사).
Daeheungsa, che ha prodotto innumerevoli monaci Seon e monaci insegnanti nella tarda dinastia Joseon e si è evoluto come bodhimandala centrale del buddismo coreano, ha anche mantenuto il suo prestigio come tempio rappresentativo della difesa nazionale. Il Pyochungsa (표충사), situato sul sito del tempio, è un emblema del bodhimandala della difesa nazionale creato dallo Stato per onorare gli sforzi di salvezza nazionale del Grande Monaco Seosan. Inoltre, grazie al maestro Seon Choiui (초의선사), uno dei 13 Daejongsa, il tempio Daeheungsa è diventato il centro della cultura coreana del tè.