Topic/argomento: Servizio di Intelligence Nazionale della Corea del Sud
Author/autore: Dadini Angelie, Busato Elisa, Lora Dorotea
Source/fonte: https://eng.nis.go.kr/
Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Servizio_di_Intelligence_Nazionale_della_Corea_del_Sud
Servizio di Intelligence Nazionale (Corea del Sud) Il National Intelligence Service (NIS; coreano: 국가정보원, 국정원) è la principale agenzia di intelligence della Corea del Sud. L'agenzia è stata ufficialmente istituita nel 1961 come Agenzia centrale di intelligence coreana (KCIA; coreano: 중앙정보부), durante il governo del Consiglio supremo militare per la ricostruzione nazionale del presidente Park Chung-hee, che ha sostituito la Seconda Repubblica di Corea. I compiti originari della KCIA erano quelli di supervisionare e coordinare le attività di intelligence internazionali e nazionali e le indagini penali di tutte le agenzie di intelligence governative, comprese quelle militari. Gli ampi poteri dell'agenzia le consentivano di intervenire attivamente in politica. Gli agenti vengono sottoposti ad anni di addestramento e controlli prima di essere ufficialmente introdotti e ricevere i primi incarichi. L'agenzia ha assunto il nome di Agenzia per la pianificazione della sicurezza nazionale (ANSP; coreano: 국가안전기획부, 안기부) nel 1981, come parte di una serie di riforme istituite dalla Quinta Repubblica di Corea sotto il presidente Chun Doo-hwan. Oltre a cercare di acquisire informazioni sulla Corea del Nord e a reprimere gli attivisti sudcoreani, l'ANSP, come il suo predecessore, fu pesantemente coinvolta in attività al di fuori della sua sfera, tra cui la politica interna e la promozione delle Olimpiadi estive del 1988. Durante la sua esistenza, l'ANSP è stata coinvolta in numerosi casi di abuso dei diritti umani, come la tortura e manomissione delle elezioni. Nel 1999, l'agenzia ha assunto il nome attuale. Con l'avvento della democrazia nella Sesta Repubblica di Corea, molti dei compiti e dei poteri dell'ANSP sono stati ridotti in risposta alle critiche dell'opinione pubblica sugli abusi del passato. Introduzione L'NIS è stata istituita nel 1961 come principale agenzia di intelligence della nazione per salvaguardare la sicurezza pubblica e l'interesse nazionale. Negli ultimi 60 anni, l'NIS si è impegnata a proteggere la sicurezza nazionale attraverso diverse questioni riguardanti la Corea del Nord e l'intelligence estera, la sicurezza industriale, la protezione dell'industria della difesa, l'antiterrorismo e il controspionaggio, la criminalità transnazionale, le indagini sulla sicurezza interna, la sicurezza informatica, l'intelligence sulla sicurezza spaziale e la protezione dei disertori nordcoreani. Il notto dell’NIS è “Servire nell'ombra per illuminare la via del futuro”. Storia Il 10 giugno 1961, la Repubblica di Corea ha istituito un'agenzia nazionale di intelligence denominata Agenzia centrale di intelligence coreana per proteggere la società, garantire la sicurezza della nazione e promuovere gli interessi nazionali. È stata rinominata Agenzia per la pianificazione della sicurezza nazionale nel gennaio 1981 e rilanciato come Servizio nazionale di intelligence nel gennaio 1999. Le origini dell'agenzia possono essere fatte risalire al Corpo di controspionaggio coreano (KCIC), costituito durante la guerra di Corea. La KCIA fu fondata il 13 giugno 1961 da Kim Jong-pil, che trasse gran parte dei 3.000 membri iniziali dell'organizzazione dal KCIC. Kim, diplomato all'Accademia militare coreana e nipote di Park Chung-hee per matrimonio, è anche accreditato come responsabile del colpo di Stato del 1961 che insediò Park prima che fosse eletto presidente della Corea. Il servizio di intelligence è stato ampiamente utilizzato dal governo del presidente Park per reprimere e distruggere i movimenti antigovernativi, filocoreani o filocomunisti, comprese le diffuse proteste studentesche nei campus universitari e le attività dei coreani d'oltremare. La KCIA si è guadagnata la reputazione di interferire nella politica interna e negli affari internazionali al di fuori della sua giurisdizione. Lo statuto originale della KCIA, l'Atto sulla Protezione dei Segreti Militari, era stato concepito per supervisionare il coordinamento delle attività legate al controspionaggio e alla sicurezza nazionale, ma la maggior parte delle sue attività e del suo budget erano dedicate a questioni non correlate al suo statuto originale. La KCIA controllava l'intero Paese, con più di quarantamila dipendenti regolari e un milione di corrispondenti. I lavoratori in sciopero, i manifestanti o i firmatari di semplici petizioni rischiavano lunghe pene detentive e la tortura, mentre l'intera società era sottoposta a una sorveglianza costante. Nel 1968, gli agenti della KCIA rapirono 17 coreani che vivevano nella Germania occidentale. Furono trasportati a Seul, dove vennero torturati e processati con l'accusa di aver violato la legge sulla sicurezza nazionale impegnandosi in attività a favore del Nord. Le vittime divennero un caso emblematico, in quanto il rapimento creò una tempesta di critiche internazionali che portò quasi il governo della Germania occidentale a interrompere le relazioni diplomatiche con la Corea del Sud. Inoltre, il rapimento di un dissidente, Kim Dae-jung, che sarebbe poi diventato presidente della Corea e il primo premio Nobel per la pace del Paese, avvenne nel 1973 al largo della costa di una località turistica giapponese. Il potere praticamente illimitato e del tutto incontrollato della KCIA di arrestare e detenere qualsiasi persona con qualsiasi accusa ha creato un clima di estrema paura e repressione. La frequente detenzione e tortura di studenti, dissidenti, esponenti dell'opposizione, comunisti, giornalisti o chiunque fosse percepito come critico nei confronti del governo è stata sintomatica della presidenza Park e della successiva amministrazione. In un altro allontanamento dal suo statuto originale, il ruolo presunto della KCIA come macchina politica straordinaria e il dominio della vita politica del Paese hanno iniziato ad assumere forme ancora più bizzarre, come l'esercizio di una mano libera nella stesura della Costituzione sudcoreana e l'attività di raccolta di fondi politici per il partito in carica. Oltre al ruolo presuntivo di intelligence e polizia segreta, apparentemente autorizzato dal suo statuto originario, la KCIA divenne anche, per default, attraverso una rete di agenti in patria e all'estero, il procuratore generale e l'ispettore generale de facto del governo sudcoreano. A livello nazionale, la KCIA si è trasformata nel braccio filantropico del governo, essendo un'accanita sostenitrice delle arti, promotrice del turismo e fornitrice della cultura nazionale. È noto che la KCIA ha raccolto fondi attraverso l'estorsione e la manipolazione del mercato azionario, utilizzati a loro volta per corrompere e convincere aziende, individui e persino governi stranieri, come accadde durante lo scandalo del Koreagate negli Stati Uniti nel 1976. Le indagini condotte dal membro del Congresso degli Stati Uniti Donald M. Fraser hanno scoperto che la KCIA ha incanalato tangenti e favori attraverso l'uomo d'affari coreano Tongsun Park nel tentativo di ottenere favori e influenza a Washington D.C.; circa 115 membri del Congresso sono stati coinvolti nella vicenda. Agenzia per la pianificazione della sicurezza nazionale Nel 1979, il direttore dell'agenzia, Kim Jae-kyu, assassinò il Presidente Park Chung Hee durante una cena. In seguito a ciò, la KCIA fu epurata, con l'esecuzione di Jae-Kyu e di altre cinque persone, e perse temporaneamente gran parte del suo potere. Il nuovo direttore, Chun Doo-hwan, utilizzò il suo mandato dall'aprile al luglio 1980 per espandere la sua base di potere al di là delle forze armate, e l'organizzazione fu rinominata Agenzia per la pianificazione della sicurezza nazionale nel 1981, con i suoi poteri ridefiniti negli ordini presidenziali e nella legislazione. L'ANSP, come il suo predecessore, era un'agenzia a livello di gabinetto che rispondeva direttamente al Presidente, e il direttore dell'ANSP continuava ad avere accesso diretto al Presidente. Nel marzo 1981, l'ANSP è stata ridisegnata come agenzia principale per la raccolta e l'elaborazione di tutta l'intelligence. È stato riaffermato l'obbligo per tutte le altre agenzie con funzioni di raccolta e analisi dell'intelligence nei loro statuti di coordinare le loro attività con l'ANSP. La legislazione approvata alla fine del 1981 ha ulteriormente ridefinito le funzioni dell'ANSP, includendo la raccolta, la compilazione e la distribuzione di informazioni estere e nazionali riguardanti la sicurezza pubblica contro i comunisti e i complotti per rovesciare il governo. Il mantenimento della sicurezza pubblica per quanto riguarda i documenti, i materiali, le strutture e i distretti designati come segreti di Stato era di competenza dell'ANSP, così come le indagini sui crimini di insurrezione e aggressione straniera, i crimini di ribellione, il favoreggiamento del nemico, la divulgazione di segreti militari e i crimini previsti dalla Legge sulla protezione dei segreti militari e dalla Legge sulla sicurezza nazionale. L'ANSP si occupava anche delle indagini sui crimini legati ai compiti del personale dell'intelligence, della supervisione della raccolta di informazioni e della compilazione e distribuzione di informazioni sulle attività di altre agenzie volte a mantenere la sicurezza pubblica. Nel 1983 l'ANSP si era risollevata ed era tornata ad essere l'organizzazione di intelligence interna ed estera più importante. Ciononostante, i poteri interni dell'ANSP furono effettivamente ridotti sotto la Sesta Repubblica. Prima del cambiamento, l'ANSP aveva libero accesso a tutti gli uffici e ai dossier governativi. L'ANSP, il Comando di sostegno alla sicurezza della Difesa, l'Ufficio del Procuratore generale, la Polizia nazionale coreana e il Ministero della Giustizia avevano dislocato i loro agenti nell'Assemblea nazionale della Corea per raccogliere informazioni sulle attività dei politici. Nel maggio 1988, tuttavia, gli agenti dell'ANSP, insieme a quelli di altre agenzie di intelligence, sono stati ritirati dall'edificio dell'Assemblea nazionale. Nel luglio 1989, sotto la pressione dei partiti di opposizione e dell'opinione pubblica, l'ANSP è stata sottoposta a ispezioni e controlli da parte dell'Assemblea nazionale per la prima volta in diciotto anni, e ha ritirato i suoi agenti dalle camere del Tribunale penale di Seul e della Corte suprema. In un'altra mossa per limitare il potenziale dell'ANSP di impegnarsi in "politiche di intelligence", il Comitato di coordinamento delle informazioni dell'ANSP è stato sciolto a causa della sua storia di indebita influenza su altre autorità investigative, come l'Ufficio del Procuratore Generale. Inoltre, l'ANSP, in risposta alle diffuse critiche sulle sue presunte violazioni dei diritti umani, ha istituito un ufficio di "vigilanza" per supervisionare le sue indagini interne e per impedire agli agenti di abusare dei loro poteri durante gli interrogatori dei sospetti. Tuttavia, l'ANSP rimase profondamente coinvolta nella politica interna e non era del tutto pronta a rinunciare al suo potere. Nonostante l'accordo raggiunto nel settembre 1989 dai principali responsabili politici dei partiti di governo e di opposizione per privare l'ANSP del potere di indagare sulle attività a favore della Corea del Nord (un reato previsto dalla legge sulla sicurezza nazionale), l'ANSP ha continuato a far rispettare questo aspetto della legge invece di limitarsi a contrastare i tentativi interni ed esterni di rovesciare il governo. L'ANSP ha continuato a prelevare studenti radicali e leader dissidenti per interrogarli senza alcuna spiegazione. Oltre che per la sua controversa missione di sicurezza interna, l'ANSP era nota anche per la raccolta e l'analisi di informazioni estere e per le indagini su reati di sovversione esterna e segreti militari. Il Consiglio nazionale per l'unificazione e l'ANSP (e prima di esso la KCIA) erano le fonti principali di analisi governativa e di direzione politica per la strategia di riunificazione della Corea del Sud e per i contatti con la Corea del Nord. Anche la ricerca dei casi di controspionaggio da parte dei servizi segreti era tenuta in grande considerazione. Storia contemporanea Nel 1994, l'ANSP ha subito una significativa revisione del suo statuto, che ne ha di fatto limitato le attività, a seguito di un accordo tra i partiti di governo e di opposizione della Corea. Di conseguenza, è stato istituito un "Comitato per l'informazione" all'interno dell'Assemblea nazionale per gettare le basi per l'allontanamento dell'agenzia dalla scena politica e per l'assunzione di una neutralità politica. L'ANSP ha anche iniziato a sviluppare procedure e meccanismi per contrastare la criminalità internazionale e il terrorismo. Nel 1995, l'ANSP si è trasferita in una nuova sede a Naegok-dong, nel sud di Seoul, dalla precedente ubicazione sul monte Namsan, a Imun-dong, dove si trovava da 34 anni. La maggior parte dei dettagli relativi alla composizione organizzativa dell'agenzia rimane riservata dal governo di Seoul. Un'inchiesta del 1998 del Sisa Journal sulla struttura dell'agenzia (all'epoca ANSP) ha stimato che essa impiegava circa 60.000 dipendenti tra 39 sedi e dipartimenti regionali, con una spesa stimata di 700-800 miliardi di won sudcoreani all'anno. In occasione delle elezioni presidenziali tenutesi nel dicembre 2012, l'NIS ha commesso un grave crimine aiutando segretamente la campagna elettorale di Park Geun-hye, secondo il rapporto investigativo della polizia coreana. I procuratori coreani stanno indagando nuovamente su questo incidente che potrebbe invalidare il risultato delle elezioni presidenziali dello scorso anno. L'ex capo dell'NIS, Won Sei-hoon, è in attesa di processo per molteplici accuse, tra cui quella di frode alle elezioni presidenziali. Nel 2015, i dati violati da Hacking Team hanno mostrato che la NIS aveva acquistato spyware da Hacking Team. Un agente collegato all'hacking è stato trovato morto in un apparente suicidio. Nella sua nota, Won Sei-hoon ha dichiarato che l'agenzia non ha spiato i civili o le reazioni politiche relative alle elezioni presidenziali del 2012. Nel 1999 è stato ufficialmente rinominato National Intelligence Service. Secondo le pubblicazioni ufficiali, il NIS è diviso in tre direzioni: Affari internazionali, Affari interni e Affari nordcoreani. La sua missione attuale, ufficialmente dichiarata, assegna al NIS la responsabilità di:
L'elezione di Roh Moo-hyun alla presidenza sudcoreana nel 2003 ha portato a sforzi più concertati per riformare l'agenzia. Roh nominò Ko Young-koo, un ex avvocato per i diritti umani, alla carica di direttore, esprimendo il desiderio di trovare "qualcuno che metta in riga l'agenzia". L'ufficio anticomunista dell'agenzia è stato eliminato e molte attività di intelligence e sorveglianza interna sono state abbandonate o trasferite alle forze di polizia nazionali. Nel dicembre 2008, il braccio mediatico ufficiale della Corea del Nord, la Korean Central News Agency, ha affermato che un cittadino nordcoreano addestrato dall'NIS era stato arrestato come parte di un complotto per assassinare Kim Jong-il, il leader nordcoreano. Sia l'NIS che il governo sudcoreano hanno negato qualsiasi coinvolgimento. Nel 2016, un'indagine della procura ha portato alla luce prove che dimostrano come l'NIS abbia orchestrato efficacemente le attività dei gruppi conservatori sin dall'amministrazione dell'ex presidente Lee Myung-bak (2008-2013). Le prove dimostrano che l'NIS è stato coinvolto non solo nelle pubblicità politiche che i gruppi conservatori hanno pubblicato sui giornali, ma anche nei loro piani di organizzare proteste individuali e di distribuire opuscoli: "Un agente di nome Park, che faceva parte della squadra di guerra psicologica dell'NIS, ha sostenuto e supervisionato organizzazioni conservatrici di destra e organizzazioni giovanili di destra". Il 13 dicembre 2020 è stata emendata la Legge sulla sicurezza nazionale. Questa legge, adottata nel 1948, era stata concepita per proteggere il Paese dalle minacce nordcoreane. Tuttavia, si è detto che questa legge ha permesso all'NIS di violare alcuni importanti diritti umani, come la forzatura delle confessioni, e di condurre indagini "anticomuniste". Questa legge permetteva alle autorità di imprigionare una persona fino a sette anni per il semplice possesso di un libro relativo alle ideologie nordcoreane. La legge si estendeva anche alla punizione delle "organizzazioni antigovernative", consentendo all'NIS di punire i civili che si fossero espressi contro il governo o avessero avuto idee diverse da quelle del governo, violando il loro diritto alla libertà di parola. A causa della continua minaccia della Corea del Nord, si teme che la modifica di questa legge possa esacerbare ulteriormente la questione. Nonostante l'emendamento, si teme che la NIS continui a violare i diritti umani. Anche se l'emendamento vieta all'NIS di condurre indagini penali, consente comunque la raccolta di informazioni su chiunque violi la legge sulla sicurezza nazionale. Questo nuovo emendamento proibirà il coinvolgimento dell'NIS nella politica interna dopo il tentativo di influenzare le elezioni del 2012 con una campagna diffamatoria contro il candidato Moon Jae-in. Con effetto dal 1° gennaio 2024, l'emendamento trasferirà il potere di indagare su questioni interne al servizio di polizia nazionale. Nel giugno 2018, tre ex direttori dell'NIS (Lee Byung-kee, Lee Byung-ho e Nam Jae-joon) che hanno prestato servizio nell'amministrazione Park sono stati giudicati colpevoli di corruzione, in relazione agli scandali di Park Geun-hye del 2016. Hanno trasferito illegalmente denaro dal bilancio dell'NIS all'ufficio presidenziale di Park senza alcuna approvazione o supervisione da parte dell'Assemblea nazionale. Il denaro ottenuto illegalmente è stato utilizzato da Park e dai suoi collaboratori per uso privato e per pagare tangenti. Il 14 dicembre 2020, l'Assemblea nazionale ha approvato una legge che ha trasferito l'autorità investigativa dell'NIS sulle attività nordcoreane in Corea del Sud all'Agenzia di polizia nazionale coreana. Doveri
I diversi centri
Intelligence sulla Corea del Nord Uno dei compiti principali del National Intelligence Service è quello di raccogliere informazioni sulla Corea del Nord. L'obiettivo principale di questa attività è fornire al governo informazioni per formulare strategie intercoreane che proteggano la Corea del Sud e portino a una futura riunificazione. Secondo il sito web del NIS, uno dei principali tipi di intelligence che il NIS lavora per raccogliere sono i segnali di possibili provocazioni nordcoreane e di potenziali minacce alla sicurezza. Attraverso la sorveglianza di queste aree, costruisce poi misure per combattere tali rischi. Il NIS monitora anche gli sviluppi politici, militari, diplomatici, economici e sociali della Corea del Nord per valutarne l'impatto sulle relazioni intercoreane e quindi contribuire a fornire al governo un contesto che aiuti a creare una politica efficace. In definitiva, il NIS sostiene anche di "sostenere la creazione di una Corea unificata guidata dalla Repubblica di Corea". Pur proteggendo il Sud dall'aggressione nordcoreana, il NIS afferma anche che uno dei suoi obiettivi principali è quello di preservare le relazioni internazionali al fine di "sostenere la creazione di una Corea unificata sotto una democrazia liberale". I maggiori doveri CONTROSPIONAGGIO Protegge la Repubblica di Corea e i suoi interessi contro lo spionaggio nella nuova guerra di intelligence.
PROTEZIONE DELL’INDUSTRIA DELLA DIFESA
SICUREZZA INFORMATICA Il National Intelligence Service coreano è responsabile della supervisione della politica nazionale di cybersecurity e della difesa dalle minacce informatiche, compresi gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service). Il NIS indaga anche su eventuali intrusioni informatiche e conduce analisi informative sulle minacce informatiche. La responsabilità del NIS di proteggere le reti dalle minacce informatiche è diventata sempre più importante dopo gli attacchi informatici del 2009 e del 2011. Il National Intelligence Service sudcoreano ha implementato il Security Verification Scheme al fine di amplificare la sicurezza della rete nazionale di comunicazione informatica. Il Security Verification Scheme è un sistema che verifica la sicurezza dei "sistemi di sicurezza delle informazioni, dei dispositivi di rete e di altri prodotti informatici" utilizzati nelle istituzioni governative e pubbliche. L'NIS ha anche istituito il Korea Cryptographic Module Validation Program nel 2005, che si concentra sulla convalida della sicurezza e sull'implementazione della "conformità di un CM per la protezione delle informazioni sensibili" nelle istituzioni governative e pubbliche. |
Topic: Tamna founding myth / Mito di fondazione di Tamna
Writer: Kristina Ranzari
Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Provincia_di_Jeju#Mito_fondativo_e_storia_recente
Si racconta di un tempo antico in cui la specie umana ancora non esisteva: tre divinità sarebbero emerse dalla terra che si trova ai piedi settentrionali del Monte Halla. Questi tre fratelli, Goeulna (고을나, 高乙那), Yangeulna (양을나, 良乙那) e Bueulna (부을나, 夫乙那) che sorsero uno dopo l'altro, non furono solo eleganti e dignitosi, ma anche generosi e vivaci. Vagavano per le dure montagne e campi, cacciavano, indossavano pelli di animale e si nutrivano di carne. Un giorno, i tre fratelli scalarono il monte Halla e guardarono il mare orientale, quando tutto d’un tratto trovarono una scatola di legno sigillata con terra viola lavata via, rimasta sulla spiaggia. Quando aprirono la scatola di legno, i tre fratelli videro un uomo vestito di veste viola e cintura rossa che custodiva una scatola di giada a forma di uovo di uccello. Quando aprirono anche la scatola di giada, uscirono da essa tre incantevoli damigelle vestite interamente di blu, di età compresa tra i 15 e 16 anni. La scatola conteneva anche puledri, vitelli e semi di cinque tipologie di cereali. Il guardiano si inchinò due volte verso i tre fratelli, per poi inginocchiarsi ed esordire: “Sono un diplomatico di Byeognangguk (벽랑국<碧浪國>의 사자<使者>), nel Mare Orientale. Il nostro re ha dato alla luce queste tre principesse e le ha cresciute magnificamente; il re ha notato il vostro potere e vi propone le sue tre preziose figlie come spose. Vi prego di organizzare una grande cerimonia e di realizzare grandi cose.” Dopo aver parlato, il ‘leone’ improvvisamente volò via su una nuvola. I tre fratelli purificarono corpo e mente, e decisero a loro volta una compagna con cui si sposarono. Scelsero un luogo abbondante di acqua e fertile; per decidere il luogo in cui vivere scagliarono a turno delle frecce. Il luogo in cui andò a vivere Goeulna era chiamato Jeil-do, il luogo in cui viveva Yangeulna era chiamato Jei-do, infine il luogo in cui viveva Bueulna era invece chiamato Jesam-do. Da allora, i semi di cinque cereali sono stati seminati e gli allevamenti di mucche e cavalli portato avanti; negli anni il numero di persone aumentò, diventarono prosperose e così venne fondata Tamna. Samseong shinhwa e le tre principesse Il mito di Samseong (detto anche Seolhwa) è quindi il mito di fondazione di Tamra, lo stato che nacque e si sviluppò nell’odierna isola di Jeju, in Corea del Sud. La nascita delle tre divinità e l'apparizione delle tre principesse sono gli unici documenti e fonti scritte che spiegano la formazione e lo sviluppo della società Tamna. L'incontro dei tre dei e delle tre principesse è materiale prezioso che spiega le origini di molti fenomeni umani come la razza, etnia, matrimonio, convivenza, caccia, agricoltura e bestiame. Il mito di Samseong non è semplicemente stato tramandato oralmente: esistono diverse fonti scritte che lo riportano. Secondo i dati precedentemente mostrati si può capire che il mito di Samsung è leggermente diverso in base ai scritti che vengono letti e analizzati. Il mito di Samseong è un mito che spiega la formazione e lo sviluppo di Tamna e suggerisce che Tamna-guk, che era una società di caccia con l'avvento di tre principesse, ha portato alla transizione verso una società agricola e pastorale. Le tre principesse del mito di Samsung hanno governato l'agricoltura e l'allevamento del bestiame. Le reliquie legate al mito di Samsung includono Samsaseok, Hon-inji, Samseonghyeol a Yeonhonpo, le anatre mandarine del riso. ‘Yeongjuji’ Si trova nella raccolta della Gyujanggak, una delle librerie reali di Joseon. Le principali differenze che si possono notare confrontandolo con il mito “standard” è che la parte che descrive la storia successiva ai matrimoni e legata allo sviluppo del regno viene descritta con maggiore precisione e dettagli. Viene anche spiegato il legame del regno con i regni contemporanei della penisola coreana come Paekche e Silla, ma anche la dinastia di Goryeo successiva. ‘La storia del clan Seongjugo’ scritto da Jeong Yi-oh Qua vengonono citate solo la pesca e caccia come attività dei tre principi. Il messaggiero che viene mandato dalle tre divinità si presenta parlando non di Byeognang, ma nominando il re del Giappone, per cui non cita indirettamente il regno parlando di “mare dell’est”. Il re diede alla luce sette figlie; si dice anche che quattro di loro furono mandate a Danjeogguk, che è la cosiddetta tribù Jeok-jeok. ‘Goryeo Sajiriji’ In questo scritto viene precisato ancora che il re viene dal Giappone, e si precisa anche che le divinità si sposarono in ordine di età. |
Source: https://www.jeju.go.kr/culture/myth/mythInfo/openMyth.htm
Topic: East Sea the Name from the Past, of the Present and for the Future
Autore / Writer: Benedetta De Simone, Sara Vigo
Breve Spiegazione / Short Explanation: Un articolo che cerca di analizzare la storia dell'East Sea e di come la sua denominazione è stata soggetta di diatribe nel corso degli anni.
Source / fonte : file:///C:/Users/frida/Downloads/East_Sea_2014%20(2).pdf
https://www.mofa.go.kr/eng/wpge/m_5435/contents.do
Argomento: Il Jikji 직지
Scritto da: Devapriya Manunta
Breve spiegazione: Introduzione al Jikji, un libro fondamentale sul buddhismo coreano. Risalente alla dinastia Goryeo, è stato pubblicato nel tempio Heungdeok nel 1377, ed il più antico libro stampato utilizzando caratteri mobili metallici, inserito dall'UNESCO nella Memoria del mondo
Il titolo di Jikji 직지
Il Jikji (직지), abbreviazione di Baegun hwasang chorok buljo jikji simche yojeol (백운화상초록불조직지심체요절, 白雲和尙抄錄佛祖直指心體要節; lett. "Antologia di insegnamenti Zen dei patriarchi buddhisti del monaco Baegun"), è un libro sul buddhismo coreano. Risalente alla dinastia Goryeo, è stato pubblicato nel tempio Heungdeok nel 1377, ed il più antico libro stampato utilizzando caratteri mobili metallici, inserito dall'UNESCO nella Memoria del mondo. Mentre il primo volume è andato perduto, il secondo e ultimo è conservato presso la Biblioteca nazionale di Francia.
Scrittore ed editore
Autore di Jikji
• Il monaco buddista Baegun (백운) (白雲和尙, 1298-1374) [nome buddista: Gyeonghan (景閑), pseudonimo: Baegun (白雲)]
*Baegun nacque a Jeongeup (정읍), provincia di Jeolla settentrionale nel 1298 (24° anno del Re Chungnyeol).
Nel 5° mese del 1351 (all'età di 54 anni, nel 3° anno del Re Chungjeong), cercò l'insegnamento dal Maestro Zen Shiwu (石屋) ad Haozhou, Dinastia Yuan. Dopo aver ricevuto il libro ‘Anthology of Great Buddhist Priests' Zen Teachings (Buljo jikji shimche yojeol) da Shiwu, seguì gli insegnamenti buddisti e raggiunse l'illuminazione nel 1 ° mese del 1353 (all'età di 56 anni, nel 2° anno del Re Gongmin). Inoltre, Baegun ricevette anche insegnamenti dal sacerdote buddista Jigong dall'India.
Successivamente, prestò servizio come monaco capo al Tempio di Anguksa (안국사) e al Tempio di Singwangsa (신광사) a Haeju (해주), Provincia di Hwanghaedo, e lavorò per nutrire le generazioni più giovani. Nel 1372 (all'età di 75 anni, nel 21⁰ anno del Re Gongmin), compilò analetti di 145 Buddha e maestri e scrisse Jikji in due volumi al Tempio di Seongbulsa (성불사) sul monte Seongbulsan. Nel 1374 (all'età di 77 anni, nel 23⁰ anno del Re Gongmin), morì nel Tempio Chwiamsa a Yeoju (여주).
Editori di Jikji
• Seokjang (석장) (釋璨), Daljam (達湛), Myodeok (妙德)
* I monaci Seokchan e Daljam svolsero un ruolo importante nella pubblicazione di Jikji e la suora buddista Myodeok raccolse offerte per il progetto. Myodeok, in particolare, fu coinvolta nella pubblicazione sia col carattere in metallo del Tempio di Heungdeoksa che delle xilografie del Tempio di Chwiamsa di Jikji.
Testimonianze sull'uso di caratteri metallici mobili
Non è facile datare l'uso di caratteri mobili in metallo durante il periodo Goryeo (고려), ma un riferimento disponibile è Rituali Dettagliati del Vecchio e del Nuovo (Gogeum sangjeong yemun), pubblicato prima del 1234. A differenza della stampa su carta e xilografia introdotte dalla Cina, la stampa a caratteri mobili in metallo di Goryeo si è sviluppata in modo diverso da quello cinese e la sua originalità è stata riconosciuta. Nonostante le differenze nei caratteri utilizzati, la comprensione della stampa a caratteri e dei materiali per essi utilizzati, vale la pena esaminare le testimonianze sull'uso dei caratteri nella Cina Song.
La produzione di caratteri mobili durante la Dinastia Song in Cina è documentata in Meng Xi Bi Tan (梦溪笔谈) di Shen Kuo (沈括, 1030-1094), che descriveva in dettaglio il carattere mobile in terracotta realizzato da Bì Sheng (畢昇) durante il regno dell'imperatore Renzong (r. 1041-1048). Il carattere mobile in terracotta cinese non era durevole poiché era fatto di terra. Necessitava di sostanze adesive come resina e cera d'api per fissare il carattere sul pannello e questo metodo è stato infine abbandonato a causa della sua mancanza di praticità. Tuttavia, il concetto di base della stampa utilizzando caratteri singoli non differiva molto da quello del carattere mobile in metallo di Goryeo.
Come accennato in precedenza, testimonianze sull'uso del carattere mobile in metallo Goryeo sono state trovate nel poscritto della Nuova Edizione dei Rituali Dettagliati del Vecchio e del Nuovo, che era incluso nella Parte 2, vol. 11 delle Opere Raccolte del Ministro Yi Gyubo (1168-1241). Secondo il poscritto, il re Injong (r. 1123-1146) ordinò a studiosi tra cui Choe Yunui di pubblicare i Rituali Dettagliati del Vecchio e del Nuovo. In seguito, poiché alcuni dei suoi contenuti erano stati omessi o alcuni caratteri risultavano illeggibili, il re ne fece fare due copie e ne fece inviare una all'Ufficio Rituali e l'altra a casa di Choe I per la conservazione. Durante l'invasione mongola di Goryeo, la copia che si trovava all'Ufficio Rituali non fu portata nella capitale temporanea dell'isola di Ganghwa (강화) e rimase solo la copia a casa di Choe I. Quindi, il re ordinò che 28 copie del libro fossero prodotte usando i caratteri in metallo fuso e che venissero distribuite a ciascun ufficio governativo. Durante l'invasione, sarebbe stato quasi impossibile per la dinastia inventarne un nuovo tipo o aggiornare quello esistente, e quindi si potrebbe presumere che i caratteri mobili in metallo iniziassero ad essere utilizzati a Goryeo tra il 1234 e il 1241, periodo compreso tra il trasferimento della capitale all'isola di Ganghwa e la morte di Choe I. Dominique Barjot, uno studioso francese, ha attribuito l'invenzione del carattere metallico mobile a Goryeo alla tradizione scientifica coreana di adottare la scienza e la tecnologia avanzate dalla Cina per svilupparle in linea con le esigenze locali. Ha sottolineato che un altro fattore determinante furono la creazione e il funzionamento di istituzioni educative specializzate nella stampa. Inoltre Barjot ha affermato che la prosperità economica e la prevalenza del buddismo a Goryeo accelerarono lo sviluppo della tecnologia relativa alla stampa.
Caratteri mobili in metallo di Goryeo: il fondamento della prosperità culturale a Joseon
La stampa a caratteri mobili in metallo di Goryeo fu tramandata alla dinastia Joseon, dal suo periodo di fondazione del re Taejo (태조) e Taejong (태종) e l'età d'oro culturale del re Sejong (세종), infine al regno di re Seongjong (성종), quando i sistemi e le istituzioni di Joseon vennero rafforzati. Attraverso questi cambiamenti, la dinastia fu in grado di raggiungere un'era di prosperità culturale. I primi giorni di Joseon videro l'invenzione dei caratteri tipografici gyemi, gabine e gyeongja, tra i quali il carattere tipografico gabin, in particolare, venne rifuso più volte nel corso dei tempi. Durante i regni del re Sejo e del re Seongjong, vennero realizzati ed utilizzati anche vari caratteri tipografici per la stampa di libri e, dopo il XV secolo, vennero realizzati anche i caratteri tipografici jeonggu, imjin e jeongmi, a dimostrazione del continuo sviluppo culturale di Joseon.
Storia
Il Jikji, una raccolta di estratti cruciali dagli analecta di Buddha e dei Patriarchi Buddisti, venne scritto nel 1374 dal monaco buddhista Baegun (1298-1374, nome buddhista Gyeonghan).
Come riportato sull'ultima pagina, la stampa con caratteri mobili metallici terminò nel 3º anno del re U di Goryeo (1377) nel tempio Heungdeoksa a Cheongju. Alla pubblicazione parteciparono due studenti di Baegun, i sacerdoti Seoksan e Daldam, mentre la sacerdotessa Myodeok contribuì con una donazione. Originariamente era costituito da due volumi per un totale di 307 capitoli, ma il primo andò perduto.
Nel maggio 1886, Corea e Francia stipularono un trattato militare e commerciale, e questo portò, un anno dopo, alla normalizzazione delle relazioni diplomatiche ufficiali attraverso la piena ratificazione del trattato da parte di Kim Yunsik (1835-1922) e Victor Collin de Plancy (1853-1924). Plancy, laureato in giurisprudenza e buon conoscitore del cinese, per sei anni lavorò come traduttore presso la delegazione francese in Cina. Nel 1888 si recò in Corea nella veste di primo console francese nel Paese, e vi rimase per otto anni, prima come console e poi come ambasciatore. Durante la sua lunga permanenza nella penisola, Plancy collezionò ceramiche e libri antichi, permettendo al suo segretario personale, proveniente da Seul, di catalogarli, e quando tornò in Francia, portò con sé il secondo volume della versione stampata con caratteri mobili metallici del Jikji. Essa divenne globalmente nota nel 1901, quando venne inclusa nell'appendice dell'Hanguk Seoji, compilato dal sinologo francese Maurice Courant (1865-1935). Giunse poi nelle mani di Henri Véver, un collezionista di classici, durante un'asta all'Hotel Drouot nel 1911; quando questi morì, nel 1950, fu donato alla Biblioteca nazionale di Francia, che nel 1972, quando il bibliotecario Park Byeong-seon (1923-2011), lo ritrovò e dimostrò che precedeva la Bibbia di Gutenberg di 78 anni, lo espose durante gli eventi per l'Anno internazionale del libro a Parigi, destinandolo poi alla conservazione nella divisione Manoscritti orientali.
Nel 1992 fu aperto a Cheongju un museo dedicato alle stampe antiche che dal 2000 ha come tema centrale il Jikji. Il 4 settembre 2001 l'opera venne ufficialmente aggiunta alla lista di Memorie del mondo dell'UNESCO.[5]Il Premio Jikji venne invece istituito nel 2004 per commemorare la stesura del libro.
Composizione
Il Jikji si compone di due volumi e propone gli elementi essenziali del buddhismo Seon attraverso una raccolta di sunti tratti da elogi, canti, precetti e dialoghi dei monaci buddhisti più venerati. Baegun lo compilò affinché servisse da guida per gli studenti del buddhismo, religione nazionale della Corea sotto la dinastia Goryeo (918-1392). Le dimensioni del volume sopravvissuto sono 24,6 x 17,0 cm. Ha una carta molto leggera e bianca, e il titolo pare essere ricalcato con dell'inchiostro indiano non originale. La copertina riporta in francese "Il più antico libro coreano conosciuto stampato con caratteri stampati, con 1377 come data", scritto da Maurice Courant. Le righe non sono diritte, ma leggermente oblique. Si notano vistose differenze di spessore dell'inchiostro sulla carta, con numerose macchie. Anche alcuni caratteri, come "giorno" (日) o "uno" (一), sono stampati a rovescio, mentre la stampa di altri è soltanto parziale. Esiste anche una versione stampata con caratteri lignei proveniente dal tempio Chwiam, che consiste dei due volumi completi ed è conservata alla Biblioteca nazionale di Corea, nei templi Jangsagak e Bulgap, e all'Accademia di studi coreani a Seongnam.
Contenuto
Il Jikji è composto da due volumi. Il primo volume del libro di caratteri in metallo stampato al Tempio di Heungdeoksa è andato perduto e solo il secondo volume (38 capitoli in totale) è conservato nella divisione dei manoscritti orientali della Biblioteca Nazionale di Francia.
145 Buddha e maestri. Il libro è una raccolta di estratti dagli analetti di sette Buddha del passato, 28 patriarchi buddisti dell'India e 110 maestri Zen della Cina, lodando la grazia del Buddha sotto forma di versi, strofe, inni, canzoni, scrittura, ecc.
Primo volume di Jikji : include la prima parte degli analetti sul raggiungimento del risveglio con sette Buddha del passato, 28 patriarchi dell'India, sei maestri Zen e le Cinque Case e le Sette Scuole della Cina.
Secondo volume di Jikji : include le linee guida per la meditazione seduta, la seconda parte degli analetti sul raggiungimento del risveglio con le Cinque Case e le Sette Scuole della Cina, discorsi sul dharma, canti di lode, trattati, raccolta di epistole, commenti sulle scritture, ecc.
Iscrizione nel Registro della Memoria del Mondo dell'UNESCO
Nel 1996, al seminario accademico dell'Associazione Chungbuk dell'UNESCO intitolato "UNESCO and Early Printing Culture", venne per la prima volta suggerito di iscrivere il libro di caratteri in metallo del Tempio di Heungdeoksa Jikji nel Registro della Memoria del Mondo (MoW) dell'UNESCO.
Jikji è il più antico libro stampato in caratteri metallici esistente al mondo, pubblicato almeno 78 anni prima della Bibbia di 42 righe di Gutenberg e 145 anni prima degli Annali della Rugiada Rigogliosa delle Primavere e degli Autunni in Cina, il che dimostra un valore sufficiente come patrimonio mondiale.
Grazie gli sforzi incessanti delle organizzazioni competenti, tra cui il governo della città di Cheongju, il Museo della Stampa Antica di Cheongju, la Commissione Nazionale Coreana per l'UNESCO e l'Associazione Chungbuk dell'UNESCO, Jikji è stato iscritto nel registro MoW il 4 settembre 2001 come riconoscimento del suo valore, a seguito del processo di valutazione di 42 oggetti del patrimonio documentario presentati da 23 Paesi in tutto il mondo alla quinta riunione del Comitato Consultivo Internazionale per il Programma MoW dell'UNESCO, convocata a Cheongju dal 27 al 29 giugno 2001.
Premio UNESCO / Jikji Memoria del Mondo(UNESCO/JIKJI Memory of the World Prize)
Istituito dall'UNESCO nel 2004, lo scopo del Premio UNESCO / Jikji è quello di premiare gli sforzi che contribuiscono alla conservazione del patrimonio documentario mondiale. Il titolo del premio deriva da Jikji simche yojeol, il più antico libro a caratteri mobili in metallo esistente al mondo.
Significato del premio
A seguito dell'iscrizione di Jikji nel Registro MoW nel 2001, il premio UNESCO / Jikji è stato istituito nell'aprile 2004, rafforzando ulteriormente il suo status globale. Poiché è il primo premio al mondo per onorare il patrimonio documentario e l'unico premio istituito da un governo cittadino locale, aumenterà anche il profilo della città di Cheongju.
Contesto del Premio
L'istituzione del premio è stata promossa per far conoscere al mondo i preziosi valori di Jikji, il più antico libro di caratteri mobili in metallo esistente, nel suo specifico il suo valore creativo dato dall'invenzione del carattere tipografico in metallo, il suo valore storico, il suo valore come mezzo di condivisione e diffusione della conoscenza e dell'informazione e il suo valore artistico e culturale. Inoltre, l'istituzione del premio annuncerà gli straordinari risultati del popolo coreano al mondo e metterà in risalto il potenziale della Corea e di Cheongju quali centri globali di conoscenza, informazione e cultura
Polemica sulla proprietà del Jikji
Il diritto di proprietà sul Jikji è conteso tra la Biblioteca nazionale di Francia e la Corea del Sud. L'istituzione francese porta come argomento il fatto che non sia soltanto un artefatto di importanza nazionale per la Corea, ma di eccezionale rilievo per tutta l'umanità; in più, per i sostenitori della causa francese il libro potrebbe essere conservato meglio in Francia, grazie al prestigio e alle risorse di cui la Biblioteca dispone. Al contrario, la Corea, e specialmente la città di Cheongju, vorrebbe le venisse restituito in virtù dell'ingegnosità culturale della stampa e del significato storico che esso ricopre per il popolo coreano.
Fonte: Global Jikji
Wikipedia link: Jikji
Topic: Yut / Yunnori (윷 / 윷놀이)
Autore / Writer: Martina Rampoldi
Breve Spiegazione / Short Explanation: Spiegazione del gioco da tavolo tradizionale coreano Yut, con una panoramica sulle sue origini, simbolismi e regole.
Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Yut
Yut (윷) o Yunnori (윷놀이) è un tradizionale gioco da tavolo coreano. Viene tradizionalmente giocato durante il periodo delle festività legate al nuovo anno. Questo gioco da tavolo coreano si distingue per il profondo significato simbolico che porta nella coscienza tradizionale coreana e appartiene alla famiglia dei giochi “Cerchio e Croce”.
ORIGINE
Le origini del gioco non sono chiare ma alcune ricerche suggeriscono che le origini dello Yunnori risalgono al Periodo dei Tre Regni (57 a.C.-668 d.C.). In un documento cinese è riportato che le persone a Baekje (백제 ), uno dei tre antichi regni che occupano la penisola coreana, giocavano un gioco simile nelle regole ma differente nella composizione in quanto influenzata da un gioco da tavolo cinese. Altra testimonianza la si ritrova nella raccolta di canzoni giapponese dell'ottavo secolo conosciuta come Manyo Syu. Essa contiene, nella sua discussione sull'antico regno coreano di Silla (신라), frasi che si pensa descrivano le diverse combinazioni di bastoni Yut rivolti verso l'alto o verso il basso. Alcuni documenti coreani dell'era Goryeo (고려) (918-1392) citano una tavola Yut e le sue 29 caselle. Nel periodo Joseon (조선) (1392-1910), il termine Yut o Yunnori era ampiamente usato. Lo Yunnori iniziò a guadagnare enorme popolarità quando iniziò ad essere giocato tradizionalmente durante ogni Seollal (Capodanno Lunare) (설날) e durante ogni Jeongwoldaeborum (il quindicesimo giorno del primo mese lunare) (정월대보름) durante il 20º secolo. Il giocare a Yut durante il Seollal (Capodanno lunare) e al Jeongwoldaeboreum è stato attivamente trasmesso fino al presente, come un aspetto importante della cultura tradizionale coreana. Ad oggi i coreani si divertono a lanciare i bastoncini Yut alle riunioni di famiglia, agli eventi della comunità e nelle giornate scolastiche, oltre che durante le tradizionali festività.
Simbologia e Legami con l'Astronomia
Alcuni documenti storici del XVII e XVIII secolo contengono resoconti scritti con disegni di una tavola Yut a forma di un cerchio, sezionato da una croce insieme. Secondo questi documenti, il cerchio esterno rappresenta il cielo e lo spazio interno diviso in quattro sezioni dalla croce simboleggia la terra. La casella centrale della tavola Yut si riferisce alla stella polare, e le restanti 28 caselle sono i 28 asterismi come definiti nella tradizionale astronomia dell'Asia orientale. Si può dire che la tavola Yut incarni l'intera sfera celeste. Inoltre, le quattro direzioni che una pedina può prendere sul bordo Yut indicano la lunghezza del giorno: le direzioni più lunghi e più brevi rappresentano rispettivamente il solstizio d'estate e d'inverno, mentre le due direzioni medie si riferiscono agli equinozi primaverili e autunnali. Ci sono quattro bastoncini Yut per ogni squadra perché ci sono quattro stagioni, e i lati piatti e rotondi di ogni bastone simboleggiano le forze opposte di yin e yang. Le configurazioni in cui i bastoncini Yut cadono dopo un tiro sono ulteriormente associate a cinque diverse specie di bestiame. Ci sono cinque diverse combinazioni, ognuna con il proprio nome: Do (un bastone rivolto verso il basso), Gae (due bastoni rivolti verso il basso), Geol (tre bastoni rivolti verso il basso), Yut (tutti e quattro i bastoni rivolti verso il basso) e Mo (tutti e quattro i bastoni rivolti verso l'alto). Il numero di bastoni rivolti verso il basso è uguale al numero di passi che una pedina può muovere sul tabellone, ad eccezione di mo, che vale cinque passi. Si ritiene che queste cinque configurazioni (Do, Gae, Geol, Yut e Mo) si riferiscano a maiale, cane, capra, bue e cavallo.
REGOLE
È giocato da due giocatori o squadre avversarie lanciando quattro gettoni realizzati dividendo tasselli di legno a metà. Il tavoliere è formato da 29 caselle e ogni giocatore ha a disposizione 4 pedine che rappresentano dei cavalli (mal), per le quali si utilizzano 4 bastoncini o pezzetti di bambù. I giocatori lanciano i bastoncini Yut, e la combinazione risultante di bastoni rivolti verso l'alto (lato curvo verso l’alto) o verso il basso (lato liscio verso l’alto) determina quanti spazi una pedina può avanzare. La squadra che completa il giro per prima, uscendo dalla porta Nord, con tutti e quattro i suoi gettoni vince.
Altre caratteristiche e regole aggiuntive
Oltre alla sua lunga storia e ricco simbolismo, lo Yunnori è un’importante forma di intrattenimento che è riuscita a sostenere la propria vitalità fino al presente. Nonostante le regole apparentemente complicate, lo Yunnori è un gioco fortemente dipendente dalla fortuna, quindi i giocatori con poca esperienza non hanno meno possibilità di vincere rispetto ai giocatori esperti. Vi sono, naturalmente, alcuni elementi di abilità nello Yunnori, ma la linea di fondo è costituta dal fattoche non vi è alcun modo di controllare quanti bastoncini Yut atterreranno a faccia su o a faccia in giù. Questo aspetto predominante della fortuna aumenta le aspettative di vittoria di ogni giocatore e li coinvolge fortemente nel gioco. Lo Yunnori può dunque essere considerato un gioco competitivo. Vi sono regole che rendono i risultati imprevedibili e migliorano il divertimento del gioco. Le pedine di una squadra possono essere sorpassate da quelle della squadra avversaria, e le pedine superate vengono rimosse dalla tavola Yut per ricominciare dalla casella iniziale. Le pedine possono muoversi separatamente o collettivamente lungo il percorso. Il percorso che una pedina può segurie è di quattro tipi: muoversi in un cerchio completo, muoversi lungo le linee di un semicerchio nella metà destra della tavola, un semicerchio nella metà inferiore della tavola, o un quarto nella parte inferiore destra della tavola. Infine, lo Yunnori non è limitato dalla disponibilità di pezzi di gioco. I bastoncini Yut sono normalmente realizzati in legno, ma al loro posto possono essere utilizzati anche dei fagioli. I fagioli devono essere tagliati a metà, messi in un piccolo piatto e poi devono essere gettati dal piatto. Oltre ai fagioli, tutto può essere utilizzato, come piccole pietre, perline, o pezzi di legno. Il gioco dello Yut può essere giocato sia all'interno e fuori. Una tavola Yut solitamente viene disegnata su carta o stoffa, ma può anche essere disegnata nel terreno.
Vi sono diverse varianti dello Yunnori. Ad esempio, il gioco può anche essere giocato con la ritirata di un passo. Per fare questo, uno dei bastoni viene segnato sul suo lato piatto e quando il bastone segnato atterra rivolto verso il basso e gli altri verso l'alto, il giocatore deve spostare uno spazio indietro piuttosto che uno spazio in avanti. Un’altra versione di Yut viene giocata lanciando e catturando i bastoncini Yut con la mano, senza farli cadere.
Decisiva nello Yunnori è la comunicazione: le persone che giocano in gruppo devono costantemente impegnarsi in una conversazione per creare una strategia su come spostare le proprie pedine.
Source: http://www.koreanheritage.kr/feature/view.jsp?articleNo=227
A Glossary of Romanization of Korean | |
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Hangeul | Romanized Korean |
윷 | Yut |
윷놀이 | Yunnori |
백제 | Baekje |
신라 | Silla |
고려 | Goryeo |
조선 | Joseon |
정월대보름 | Jeongwoldaeboreum |
설날 | Seollal |
Topic : Gyeongju
Writers : Beatrice Palmieri, Giulia Steinrotter
Questo articolo parla della città di Gyeongju, famosa per le sue aree storiche e per essere stata la capitale della dinastia Silla (신라, 57 a.C – 935).
Article
INTRODUZIONE Gyeongju (경주시, 慶州市, Gyeongju-si) è una città della Corea del Sud con una popolazione di 269.343 abitanti ed è una delle destinazioni turistiche più popolari del paese. Si trova nell'angolo sudorientale della provincia del Gyeongsang Settentrionale (경상북도), sulla costa occidentale del mar del Giappone. Le città vicine comprendono i centri industriali di Ulsan e Pohang. Intorno alla città ci sono numerose montagne basse, propaggini della catena dei Taebaek (태백). Gyeongju confina a sud-ovest con Cheongdo (청도) e a nord-ovest con Yeongcheon (영천시) e si trova a 50 chilometri da Busan.
STORIA Gyeongju è stata la capitale della dinastia Silla (신라, 57 a.C – 935), periodo d’oro dell’antica civilizzazione coreana. Silla dapprima era un piccolo stato tribale chiamato Saroguk, stabilito, secondo le cronache dinastiche di Silla, nel 57 a.C. Durante questo periodo, la città non si chiamava Gyeongju ma “Seorabeol” (Capitale) o “Geumseong” (Città d’oro). Silla prese sempre più potere ed una volta alleatasi con la dinastia Tang, riuscì a sconfiggere i vicini regni di Goguryeo (고구려, 37 a.C. – 668) e Baekje (백제, 18 a.C. – 660), unificando il territorio. La scienza e la cultura fiorirono e Silla diventò un regno forte, capace di interagire attivamente con Cina e Giappone e con il mondo islamico dell’Asia occidentale. Gyeongju diventò una città internazionale, centro politico e sociale. La città raggiunse il suo apice nell’VIII secolo, quando per dimensioni e importanza uguagliava Costantinopoli (l’attuale Istanbul), Baghdad (attuale Iraq) e Changan (Xian) della dinastia Tang in Cina. GEOGRAFIA FISICA Gyeongju si trova nel bacino di Gyeongsang, ma alcune zone della città appartengono al bacino di Pohang, come Yangbuk-myeon e Cheonbuk-myeon. Il bacino di Gyeongsang è costituito soprattutto da strati di rocce di granito e porfido; al contrario, le aree del bacino di Pohang sono costituite da strati di roccia formatisi durante il Cenozoico, che consistono in rocce ignee, sedimentarie, porfido, sabbia e tufo. Montagne basse sono diffuse in tutto il territorio di Gyeongju. Le più alte di queste sono i monti Taebaek, che attraversano il confine occidentale della città. Il punto più alto di Gyeongju è il monte Munbok (문복산), con un'altitudine di 1014 metri sopra il livello del mare. A est dei Taebaek altri picchi, come il Danseok, appartengono alla catena dei monti Jusa. Le cime ad est della città includono il monte Tohan, appartenente ai monti Hean e ai Dongdae.
Clima Gyeongju ha quattro stagioni distinte. Grazie al suo clima continentale, ci sono grandi differenze di temperatura: essendo un bacino, la zona interna è costituita da temperature più elevate durante l’estate rispetto alle zone costiere della città. La città registra 1.157 mm di precipitazioni all'anno e una temperatura media di 12,5°C. I tifoni attraversano la regione da tre a quattro volte ogni estate. TURISMO E LE AREE STORICHE Nonostante Gyeongju non sia più la capitale della penisola e il suo splendore è stato in parte coperto dalle recenti costruzioni e modifiche, la città ha una storia insolita come capitale di un regno che è durato più di mille anni. In essa si possono trovare testimonianze stratificate, che vanno dall’età antica a quella medievale e moderna e il tutto convive armoniosamente. Monte Nam A sud di Gyeongju si trova il monte Nam, noto anche come Namsan e tradotto "montagna a sud”, il quale ha due picchi prominenti, Gowibong (494 m) e Geumobong (468 m). Il monte Nam abbraccia centinaia di tesori buddisti, tra cui templi, pagode di pietra, lanterne e piedistalli a forma di loto: per questo l’area viene descritta anche come un museo a cielo aperto. Nella maggior parte dei casi, i siti non si distinguono, perché armonizzati con l’ambiente naturale, come ad esempio le immagini di Buddha e Bodhisattva scolpite nelle rocce. Ne è un esempio l’immagine del Bodhisattva dell’eremo di Sinseonam, scolpito in altorilievo su una roccia. Stilisticamente raro per il regno di Silla, questo Bodhisattva alto 1.4m è stato scolpito seduto in una postura giocosa, o “Lalita”. Al contrario, il volto rotondo è piuttosto solenne, come se immerso in un pensiero profondo. Le pieghe nella veste del Bodhisattva invece sono superficiali e sembrano svanire nelle nuvole scolpite sotto il piedistallo, dando l'impressione che l'immagine stia galleggiando nell'aria.
Wolseong e Imhaejeon La fortezza di Wolseong (월성), chiamata anche Banwolseong (fortezza a mezza luna) per via della sua forma, circondava il palazzo principale, residenza di tutti i re di Silla. Secondo il Samguk Sagi (Storia dei Tre Regni) “le mura sono state costruite e chiamate Wolseong nel 22° anno di re Pasa (80-112) e il re si trasferì lì nel settimo mese dell’anno". Ad oggi di questa fortezza, come di molti altri padiglioni e strutture, sono rimaste solo le rovine. I muri erano stati costruiti con pietre e fango a nord, est e ovest, mentre l’estremità a sud era segnata da un ruscello e da un dirupo naturale. La porta che si trovava ad est conduceva al secondo palazzo più importante, quello del principe ereditario, chiamato anche Imhaejeon (lit. “padiglione sul mare”). Questo complesso comprende anche a nord-est lo stagno artificiale di Anapji (lit. “stagno di oche e anatre”) costruito dal re Munmu nel 674, e il famoso osservatorio Cheomseongdae (첨성대), il più antico osservatorio astronomico ancora esistente in Asia orientale, che risale al VII secolo. Recentemente sono state scoperte altre costruzioni nella zona a nord della foresta di Gyerim e intorno al distretto Seongdong-dong. Si ritiene che questi imponenti resti sotterranei con chiostri e corridoi siano siti di palazzi aggiuntivi, ma serviranno ulteriori scavi per scoprirne l’aspetto originale. Il parco dei tumuli Il parco dei tumuli è composto da circa 150 collinette di terra costruite tra il V e il VI secolo. Sotto a ciascuna di queste collinette si trovano le tombe di re, regine e nobili del periodo di Silla. I tumuli possono variare da un massimo di 23 metri di altezza a meno di un metro, il che li rende difficili da identificare. Solo alcune di queste tombe sono state aperte e analizzate, ma nella maggior parte dei casi non si sa a chi appartenessero in quanto non ci sono iscrizioni. Di solito la tomba era di legno e veniva posta sottoterra, o sul terreno ma coperta da un primo strato di rocce e poi da un secondo strato di terra. I due strati potevano essere molto pesanti, tanto che a volte la tomba veniva schiacciata dal peso. Ciò nonostante, all’interno delle tombe sono stati ritrovati molti artefatti, i quali ora si trovano al museo nazionale di Gyeongju, come corone ed accessori d’oro, ceramiche, molti artefatti in vetro provenienti dal Mediterraneo e anche armi. Gli oggetti ritrovati suggeriscono che ci sono stati degli scambi tra Silla, Manciuria, Mongolia e Giappone. La Grande tomba di Hwangnam (Hwangnam Daechong) è invece la più grande tomba esistente. È formata da due tumuli, uno a nord e uno a sud, entrambi alti circa 23 metri. Nel tumulo a sud, il primo costruito, è stato ritrovato il corpo di un uomo, mentre in quello a nord il corpo di una donna. Sappiamo che il corpo trovato a nord è quello di una donna perché con esso è stata trovata una cintura in argento con l’inscrizione “pu in dae”, “cintura di una donna”. Entrambe le tombe avevano una costruzione adatta per contenere il peso delle pietre che ricoprivano il tutto; in questo modo è stato possibile riaprire la tomba senza che il peso schiacciasse le bare. Tempio di Hwangnyongsa Il tempio di Hwangnyongsa (황룡사지, Sito del tempio di Hwangnyongsa) era il più grande tempio Buddista di Silla. La leggenda narra che nel 553 mentre il re Jinheung stava costruendo un palazzo a est di Wolseong vide un drago giallo scendere dal cielo. Il re, che credeva fermamente nel Buddismo, al posto del palazzo decise di costruire un tempio e chiamarlo Hwangnyongsa (“tempio del Drago Giallo”). La costruzione fu completata nel 754 ed il tempio fu il più grande tempio Buddista dell’Asia dell’est per circa 600 anni, prima che venisse bruciato durante le invasioni dei Mongoli nel 1238, lasciandone solo le pietre di fondazione e alcune statue. L’area delle fortezze La fortezza di montagna di Myeonghwal (Myeonghwal Sanseong) è l’unica fortezza di montagna di Silla inclusa nelle aree Patrimonio dell’Umanità. Essendo Gyeongju una città circondata da montagne, essa aveva linee di difesa naturali. Ma Myeonghwal, costruita circa nel 400, insieme alle fortezze sul monte Nam e sul monte Seondo, contribuì notevolmente alla difesa della città contro i giapponesi. Per un breve lasso di tempo, Myeonghwal fu utilizzato anche come palazzo temporaneo ed era costituito da due castelli, Toseon e Seokseong. AMMINISTRAZIONE Città gemellate Gyeongju è gemellata con:
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Sources:
World Heritage
Golden City Gyeongju
Topic: Sintesi del romanzo La vegetariana di Han Kang
Writer: Viola Buzzoni
Short Explanation: L'articolo vuole dare una panoramica del romanzo La vegetariana, e allo stesso tempo inquadrare brevemente l'opera nel suo contesto di pubblicazione.
Wikipedia Link: https://it.wikipedia.org/wiki/La_vegetariana
La vegetariana (채식주의자) è un romanzo del 2007 della scrittrice sudcoreana Han Kang (Gwangju, 27 novembre 1970). Opera vincitrice dell'International Booker Prize e dell’Yi Sang Literary Prize, diventa immediatamente un caso editoriale.
La narrazione è oscura e cruda. Sovrappone tematiche come la salute mentale, i disturbi alimentari ed una collocazione degli avvenimenti in una società incapace di comprendere fino in fondo il dramma sviluppatosi nella vita della protagonista.
Si tratta di un romanzo diviso in tre parti (originariamente pubblicate come novelle separate), all’interno delle quali si trovano delle sezioni in cui la protagonista dà voce ai suoi pensieri. Il suo punto di vista sarebbe altrimenti assente nel libro, dato che la prima sezione è narrata dal punto di vista del marito, la seconda da quello del cognato e la terza, della sorella.
Trama
La vegetariana
La prima parte del libro è narrata dal punto di vista del marito della protagonista, che descrive la moglie ed il loro rapporto fin dall’inizio. Ella viene definita in maniera quasi impersonale, come se fosse un oggetto privo di personalità, un accessorio del suo stesso matrimonio.
Una notte la donna dice di aver “fatto un sogno” ed inizia a comportarsi in modo strano. Il primo episodio rammentato nella narrazione ci mostra la protagonista insonne, presa da un impulso che la porta a svuotare il frigorifero di casa di tutti gli alimenti di origine animale. Dopo l’eliminazione prima di carne e pesce, Yeong-hye passa a tagliare dalla sua alimentazione anche le uova ed il latte. Il marito pensa che sia una condotta dovuta ad una natura egoista che fino ad allora, non aveva mai intravisto nella consorte. L’uomo, in un tentativo disperato di tirarsi fuori da una situazione in rapido peggioramento, si rifiuta di accettare la malattia della moglie e continua la sua vita dicendosi che la “cosa” non lo riguarda.
In seguito ad una serie di episodi imbarazzanti, il marito decide di informare della situazione sia la suocera, sia la cognata In-hye. La famiglia della donna decide di forzarla a mangiare carne, ma lei si rifiuta ancora. Il padre, mosso dall'ira, la schiaffeggia durante una cena in famiglia, e sfrutta l’occasione per infilarle in bocca del maiale marinato. Yeong-hye, fuori di sé, si taglia con un coltello.
Viene ricoverata, e la prima parte del libro si conclude con lei che, in preda ad una lucida follia, si ciba di un uccellino vivo nel giardino dell’ospedale in cui era stata temporaneamente ricoverata.
La macchia mongolica
Questa seconda sezione inizia con il cognato di Yeong-hye che si reca a teatro (è un artista semi-professionista). Folgorato da un’ispirazione improvvisa dopo anni di inattività, si rende conto che ad ispirarlo è stata, indirettamente, la sorella della moglie. Vuole convincerla a collaborare con lui nella concretizzazione del suo nuovo progetto artistico, ma è preoccupato a causa della natura licenziosa della sua idea e teme di essere giudicato.
Scopriamo che sono passati due anni dagli eventi della prima parte del romanzo e che Yeong-hye ed il marito hanno divorziato di recente. Il cognato tuttavia sviluppa una strana ossessione per lei a causa di una voglia che le era rimasta sulla pelle dalla nascita, appunto, la macchia mongolica. Le fantasie riguardo la cognata, si sommano al nuovo progetto artistico a cui sta lavorando e, approfittando di un momento da soli, le chiede di collaborare.
La giovane, che si era in parte ripresa, lavorando col cognato, scivola di nuovo nella follia e i due arrivano ad intrecciare una relazione clandestina alle spalle di In-hye.
Tuttavia, non molto tempo dopo, quest’ultima scopre tutto, e dopo aver preso coscienza della natura folle dei filmati girati dal marito, inorridita, non riesce a trattenere lo sdegno. Giudicando folli sia il marito che la sorella, chiama la polizia.
Fiamme verdi
Questa terza ed ultima sezione tratta la conclusione della vicenda, narrata in terza persona, dal punto di vista di In-hye.
Sappiamo che è trascorso un po’ di tempo dalle vicende che hanno concluso la parte precedente e la protagonista è stata internata per la seconda volta nell’ospedale psichiatrico Ch’ukseong. La sorella va a trovarla una volta la settimana, specie dopo l'ultimo tentativo di fuga. Yeong-hye però sembra sempre più persa nei suoi pensieri e priva di contatto con la realtà. La sorella maggiore è l’unica che si curi ancora di lei nonostante siano state entrambe abbandonate dai parenti e dai rispettivi mariti.
Le condizioni di salute di Yeong-hye peggiorano rapidamente a causa di un rifiuto quasi totale del cibo, portato da una forma di schizofrenia. Sviluppa una strana ossessione per gli alberi, che imita facendo spesso la verticale nei corridoi. La donna, dopo qualche tempo costretta a letto, sembra attendere con trepidazione il momento in cui non riuscirà nemmeno più a parlare, credendo che così si trasformerà definitivamente in pianta.
Seguono delle sequenze narrative incentrate specificamente su In-hye, nelle quali si comprende quanto anche la sua vita non sia stata priva di dolore e drammi, sin dall’infanzia. Il padre che prendeva abitualmente di mira Yeong-hye, ed in generale la convivenza coi genitori e i fratelli, l’avevano spinta a credere che comportarsi bene e soddisfare gli altri fosse la via per un’esistenza felice. Improvvisamente prende consapevolezza di come anche la sua vita matrimoniale sia stata influenzata da questo suo vissuto.
Anche lei è preda di sogni inquietanti e si chiede se la sorella minore non abbia attraversato una fase simile prima di impazzire del tutto.
E’ proprio in questa presa di coscienza che culmina il romanzo. Yeong-hye viene trasferita in fin di vita all’ospedale generale di Seoul, e durante il viaggio in ambulanza le due sorelle riescono finalmente a comprendersi, senza parlare, in una comunione di anime.
Edizioni
KANG H. (2016), La vegetariana, Milano, Adelphi;
TOPIC: Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco di Corea
COUNTRY: SAYUL in Italy
WRITER: Beatrice Benini
STORIA:
- Dinastia Joseon e fine della dinastia → 1426: Geumhwadogam, Suseong Geumhwadogam;
1481: Suseong Geumhwasa;
1925: Caserma dei Pompieri di Gyeongseong (ora: Caserma dei Pompieri di Jongno).
- Governo Militare degli Stati Uniti (1946-48) Sistema Antincendio Autonomo → Nazionale: Comitato Antincendio (Agenzia Nazionale dei Vigili del Fuoco). Locale: Comitato Provinciale dei Vigili del Fuoco (Agenzia Locale dei Vigili del Fuoco).
- Fase Iniziale: dopo la formazione del Governo (1948 – 1975) Sistema Antincendio Nazionale → Status Nazionale: Divisione Antincendio presso il dipartimento dell’Ordine Pubblico sotto il Ministero dell’Interno. Status Locale: Divisione Antincendio presso il Dipartimento Tematico o caserme dei vigili del fuoco. Fire Service Act emanato nel marzo 1958. Applicata anche la legge sui funzionari di polizia.
- Fase di Crescita: 1975 – 1992: Sistema Antincendio Nazionale + Locale → Sistema autonomo nelle città di Seoul e Busan. Agosto 1975, Dipartimento dei Vigili del Fuoco stabilito sotto il Ministero dell’Interno. Marzo 1978, viene emanata la legge sui vigili del fuoco. L’Accademia Nazionale dei Vigili del Fuoco viene inaugurata nel luglio 1978.
- Fase di Sviluppo: dal 1992, Sistema Antincendio Autonomo per Città o Provincia (area vasta) → Sistema integrato a livello cittadino o provinciale. Sede provinciale dei vigili del fuoco istituita nell’aprile 1992. Stato spostato a livello locale (città o provincia) nel gennaio 1995.
- Prime Time: dal 2004, Agenzia Nazionale per la Gestione delle Emergenze → sedi dei vigili del fuoco in 18 città o province.
- Ministro della Pubblica Sicurezza e Protezione, dal 19 novembre 2014 → revisione della legge sull’organizzazione del governo nazionale approvata il 7 novembre 2014. Sedi dei vigili del fuoco in 18 città o province.
- Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (NFA), stabilito il 26 luglio 2017 → emendamento alla legge sull’organizzazione del governo (aggiunte informazioni sulla fondazione della (NFA) viene approvato il 27 giugno 2017. Sedi dei vigili del fuoco in 18 città o province. Status Nazionale: Servizio Centrale dei Vigili del Fuoco. Status Locale: 210 caserme dei vigili del fuoco cittadine o provinciali; 297 squadre di soccorso; 1354 squadre mediche d’emergenza; 1002 centri di sicurezza; 8 squadre navali antincendio.
- Era dei Vigili del Fuoco Nazionali: 1 aprile 2020, elevazione dello status di Vigili del Fuoco a Ufficiali Nazionali → modifiche alla legge sui vigili del fuoco approvate il 19 novembre 2019. Organizzazione: 3 bureau; 15 divisioni; 3 organizzazioni affiliate; 18 quartier generali dei vigili del fuoco provinciali.
SIMBOLI:
Emblema:
Lo sparviero simboleggia il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco in quanto monitora l’ambiente circostante in allerta. Come lo sparviero, i vigili del fuoco “volano” sulla scena per salvare vite quando si verifica un incidente.
Analisi dell’emblema:
1. lo sparviero: è un uccello presente in Corea ed è simbolo di prevenzione, vigilanza e coraggio.
2. l’elmetto da pompiere: rappresenta la sicurezza assoluta.
3. Mugunghwa (Rosa di Sharon): è il fiore nazionale della Corea del Sud.
4. la torcia: rappresenta la speranza che i vigili del fuoco danno alle persone.
5. il fiocco: rappresenta il senso di solidarietà in tutto il corpo dei vigili del fuoco.
6. acqua esagonale: rappresenta sia l’acqua utilizzata nella soppressione degli incendi sia la chiara convinzione dei vigili del fuoco.
7. l’ugello antincendio: legato all’identità dei vigili del fuoco in quanto attrezzo utilizzato più di frequente.
Mascotte:
Queste mascotte indossano l’equipaggiamento da vigile del fuoco, con caso e stivali di sicurezza per rappresentare il coraggio e l’affidabilità dimostrati dai pompieri quando aiutano le persone. La cordialità è importante, ma non bisogna dimenticare il sacrificio che queste persone compiono per proteggere vite e proprietà da incendi, disastri e incidenti.
Le mascotte sono collettivamente chiamate “Yeongungi”: Yeongi è la mascotte femminile, mentre Ungi e quella maschile. Yeongung significa “eroe” in coreano.
Analisi delle mascotte:
1. occhi grandi: rappresentano la reattività e l’agilità, in quanto i vigili del fuoco sono sempre attenti ai rischi di incendio e sempre pronti a salvaguardare persone e proprietà.
2. gocce d’acqua sulla testa: poiché l’acqua è essenziale nel prevenire, rilevare e combattere il fuoco.
3. postura sicura di sé e mani sui fianchi: rappresentano la determinazione che hanno i vigili del fuoco nel soccorrere e proteggere le persone durante le emergenze.
4. piedi grandi: rappresentano la grande responsabilità e il dovere che hanno i pompieri.
5. grande sorriso: raffigura il requisito dei vigili di essere amichevoli, gentili e felici poiché aiutano le persone.
6. 119 sul petto: simboleggia l’affidabilità, in quanto i vigili possono essere contattati per qualsiasi emergenza.
7. gocce rosse sulla testa: rappresentano il sacrificio, il senso del dovere e la passione di prevenire, rilevare e combattere il fuoco, in qualsiasi luogo essi siano e in qualsiasi momento.
DISPOSITIVI ANTINCENDIO RESIDENZIALI:
Rilevatore di fumo autonomo:
Attiva un alimentatore (es. una batteria) nel sistema acustico
per emettere un allarme quando rileva il fumo, aiutando così
le persone ad evacuare più rapidamente.
(quando installato ne è necessario uno in ogni stanza; la
batteria dura più o meno 10 anni)
Estintore:
Controllato manualmente per scaricare un agente estinguente
pressurizzato per spegnere un incendio.
(quando installato ne è necessario almeno uno per piano; va
sostituito ogni 10 anni, indipendentemente se è stato utilizzato
oppure no)
FONTI:
https://www.nfa.go.kr/eng/
https://www.nfa.go.kr/eng/agency/symbol/symbol/
https://www.nfa.go.kr/eng/agency/symbol/character/
https://coolcare.cd/wp-content/uploads/2021/01/fire-alarm-1.jpg
https://x7z2v9p6.rocketcdn.me/wp-content/uploads/2019/04/reizdarm.jpg
Topik: Palazzo Donggung e stagno Wolji
Autore / Writer: Francesca Nigro
Breve Spiegazione / Short Explanation: Breve panoramica delle origini e della struttura del Palazzo Donggung e dello Stagno Wolji.
Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Palazzo_Donggung_e_stagno_Wolji
Il Palazzo Donggung (경주 동궁) e lo stagno Wolji (월지), anche noti come stagno Anapji (안압지), nome usato dalla Dinastia Joseon (조선), sono uno dei siti storici più famosi della città di Gyeongju (경주), in Corea del Sud. Gyeongju è una città storica con una lunga storia e patrimonio culturale, situata nella parte sud-orientale della Corea del Sud. Lo stagno artificiale è situato all’interno del Parco Nazionale di Gyeongju ed il Palazzo di Donggung è stato dichiarato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 2000, insieme ad altri siti storici della città.
Origini
“2° mese lunare, 674 (14° anno di regno del re Munmu), "Scavò uno stagno e costruì un'area montuosa all'interno del palazzo per piantare fiori e allevare uccelli e animali rari e preziosi" - Documenti Storici dei Tre Regni
Lo stagno di Anapji fu costruito nel 674, durante il 14° anno di regno del re Munmu (문무왕), al potere dal 661 al 681 d.C., a seguito dell’unificazione della penisola coreana, durante la dinastia Silla (신라). (57 a.C.-935 d.C.). Secondo il Samguk Sagi (삼국사기), nel palazzo fu scavato un fossato per la creazione di uno stagno artificiale e nell'area adiacente furono piantati fiori e allevati uccelli e animali rari.
Dopo la caduta della Dinastia Silla, lo stagno cadde in rovina per molti secoli ed apparve successivamente con il nome Anapji all’interno del documento dell'era Joseon del XVI secolo Dongguk Yeoji Seungnam (동국여지승람) Augmented Survey of the Geography of Korea con la spiegazione che il re Munmu costruì lo stagno secondo l'estetica taoista. Negli anni '80, a seguito di un progetto di restaurazione della zona, fu ritrovato un frammento di ceramica con incise le lettere "Wolji" (월지) ovvero “stagno che riflette la luna”, rivelando il vero nome dello stagno. Tra i manufatti portati alla luce, un lucchetto con l'iscrizione "Donggunga" (동궁아) mostrava che lo stagno si chiamava originariamente Wolji. Il Donggunga era un ufficio governativo di Silla che gestiva il Palazzo Donggung e comprendeva diverse divisioni, una delle quali si chiamava Woljiakjeon (월지악전). Wolji era il nome di uno stagno e Akjeon (악전) si riferiva alla divisione responsabile della gestione del paesaggio. Pertanto, questo manufatto conferma che il palazzo di Donggung fu costruito durante il periodo Silla e che il nome originario dello stagno era Wolji.
Dopo tale scoperta, il sito storico fu rinominato Palazzo Donggung e Stagno Wolji. Inoltre gli scavi hanno permesso di recuperare più di 30.000 manufatti culturali dallo stagno e dai cantieri circostanti.
Nella sala espositiva Anapji del Museo Nazionale di Gyeongju è possibile vedere circa 300 reliquie del regno unificato di Silla rinvenuti durante la restaurazione della zona.
Palazzo Donggung
Il Palazzo di Donggung è una delle principali attrazioni turistiche di Gyeongju e un importante patrimonio culturale della Corea del Sud. Fu costruito durante il regno del re Wonseong (원성왕) della dinastia Silla (57 a.C. - 935 d.C.) come palazzo reale, utilizzato principalmente per cerimonie e feste di corte. Il palazzo fu distrutto durante una guerra nel X secolo e rimase in rovina per molti secoli.
Il palazzo era utilizzato per le cerimonie ufficiali, i banchetti e le feste di caccia reali. Tuttavia, dopo la caduta della dinastia Silla, il palazzo fu abbandonato e cadde in rovina. Nel 1975-76 iniziarono i lavori di restauro del palazzo sotto la supervisione del governo sudcoreano.
Nel 1974, durante dei lavori di scavo archeologico, furono scoperte le rovine del palazzo e iniziò un lungo lavoro di restauro e ricostruzione. Grazie a questo lavoro di scavo, l'istituto ha portato alla luce 26 siti di edifici, 8 siti di mura, sistemi di approvvigionamento idrico e di drenaggio, murature e quasi 33.000 beni culturali.
Il Palazzo è composto da numerose sale e cortili, conosciuti per la loro bellezza architettonica e paesaggistica. La struttura principale del palazzo è composta da un salone principale e un padiglione laterale, circondati da un giardino. L’Imhaejeon (임해전) è uno dei padiglioni distaccati dal palazzo principale della famiglia reale Silla, destinato all principe ereditario. Imhaejeon è storicamente l'edificio più importante della proprietà. La struttura è attualmente visitabile ed è possibile vedere repliche di oggetti e dipinti della dinastia Silla, nonché delle ricostruzioni di sale e camere.
Lo stagno Wolji
Lo stagno presenta tre piccole isole e un paesaggio di 12 piccole colline a nord-est.
La particolarità della dimensione dello stagno crea l’illusione ottica di non riuscire a definire con un semplice sguardo la sua interezza. Ha una lunghezza est-ovest di 200 m a nord-sud di 180 m, ha una circonferenza rettilinea a sud-ovest e una curva tortuosamente a nord-est. Apprezzando il bellissimo paesaggio di questo stagno, poeti e artisti lo hanno chiamato "Anapji", che significa lo stagno in cui oche e anatre selvatiche possono scorrazzare in pace.
Source:
https://whc.unesco.org/en/list/976
https://www.museum.go.kr/site/eng/content/regional_national_museums
https://english.cha.go.kr/chaen/search/selectGeneralSearchDetail.do?mn=EN_02_02&sCcebKdcd=13&ccebAsno=00180000&sCcebCtcd=37&pageIndex=1®ion=&canAsset=&ccebPcd1=&searchWrd=DONGGUNG+PALACE&startNum=&endNum=&stCcebAsdt=&enCcebAsdt=&canceled=&ccebKdcd=&ccebCtcd=
https://english.visitkorea.or.kr/enu/ATR/SI_EN_3_1_1_1.jsp?cid=264367
https://papago.naver.net/website?locale=ko&source=ko&target=en&url=https%3A%2F%2Fwww.gyeongju.go.kr%2Ftour%2Fpage.do%3Fmnu_uid%3D2299%26
Il-yeon: Samguk Yusa: Legends and History of the Three Kingdoms of Ancient Korea, translated by Tae-Hung Ha and Grafton K. Mintz. Book Two, page 79. Silk Pagoda (2006). ISBN 1-59654-348-5
https://www.gyeongju.go.kr/tour/eng/page.do?mnu_uid=2767&#day1-6
https://whc.unesco.org/en/list/976
https://english1.visitkorea.or.kr/e_book/ecatalog5.jsp?Dir=804&catimage=
https://artsandculture.google.com/story/wolji-royal-garden-of-silla-gyeongju-national-museum/8gXBTz_AygINIg?hl=en
Topic : Musica della Corea (Gugak, 국악)
Writers : Ilaria Lanè (SAYUL in SIENA)
Location: Wikipedia ITALIA
Wikipedia link: https://it.wikipedia.org/wiki/Musica_della_Corea
This article gives information on the topic of Gugak, traditional Korean music as a whole. Information upon instruments, genres and fusion will be provided, as well as images on the topic.
Questo articolo rende informazioni sull’argomento della Gugak, musica tradizionale coreana. Vengono rese informazioni sugli strumenti musicali, generi e fusion, come immagini sull’argomento.
Introduzione
Con il termine Gugak, 국악, “musica nazionale”, ci si riferisce alla musica coreanatradizionale, e a tutte quelle arti che ne fanno uso, come danza, canzoni, riti e cerimonie.[1]
Storia
Lo studio effettivo della Gugak ha inizio i primi anni del XV secolo, durante il regno di Re Sejong, della dinastia Joseon. La Gugak rappresenta il più antico sistema di notazione mensurale, denominato Jeongganbo.
L’intento di Sejong era non solo di riformare la musica di corte, ma di creare anche un sistema di notazione propriamente coreano, che permettesse la composizione di riti ancestrali. Un esempio è quello del tempio di Jongmyo, oppure il Yeomillak, “Goia delle persone”.
Coniato dalla Jangagwon, l’agenzia governativa del tardo Joseon per la musica, il termine Gugak è stato dall’inizio utilizzato per distinguere specificatamente la musica tradizionale della Corea da quella dei paesi stranieri.
Strumenti
La musica tradizionale Gugak vede gli strumenti che comprende in tre macro categorie principali.
- Strumenti a fiato
- il piri, 피리, strumento dall’Asia Centrale, oboe di bambù cilindrico a doppia canna. Presenta otto fori per dita, sette sul fronte ed uno sul retro per il pollice. Esegue la melodia principale, quando viene suonato nella musica d’insieme;
- il daegeum, 대금, lungo flauto traverso con un foro per soffiare l’aria all’interno e sei per le dita, un ulteriore celato da una membrana. Datato al settimo secolo, durante Silla, produce un suono simile ad un ronzio;
- il danso, 단소, flauto verticale dentellato utilizzato maggiormente per le recite, duetti, musica da camera. Emette un suono molto chiaro, puro;
- il taepyeongso, 태평소, canna di legno di forma conica utilizzato maggiormente per esibizioni di gruppo. Il suono è squillante, quasi perforante.
- Strumenti a corde
- il gayageum, 가야금, cetra a dodici corde in seta rette da dodici parti mobili, che rappresentano i dodici mesi. Le corde pizzicate dalle dita possono produrre un sono delicato, puro;
- il geomungo, 거문고, composto da tre corde intrecciate di seta, sedici tasti fissati e tre ulteriori mobili. Pizzicato con una bacchetta di bambù con la mano destra, emette suoni profondi;
- lo haegeum, 해금, violino a due corde dell’epoca di Goryeo. Può essere suonato verticale poggiato sul ginocchio sinistro, emettendo un suono quasi nasale;
- l’ajaeng, 아쟁, di sette corde ed orizzontale, importato durante l’epoca Goryeo dalla Cina. Le ultime versioni dello strumento hanno visto un aumento delle corde, fino a nove o dieci.
- Strumenti a percussione
- il buk, 북, tamburo a doppia testa dal corpo di legno, varia il suono a seconda della grandezza;
- il janggu, 장구, tamburo a forma di clessidra, utilizzato in qualsiasi forma di musica coreana. Può cambiare la forma a seconda del genere in cui viene utilizzato;
- il jwago;
- il pyeonjong;
- il pyeongyeong;
- il kkwaenggwari;
- il jing.
Generi
I generi in cui la musica coreana Gugak può essere classificata sono molteplici:
- Jeongak, 정악, “buona musica”, è il genere prediletto dall’aristocrazia dell’epoca Joseon. Il termine è specificatamente per la musica amata dalla nobiltà, in quanto era perlopiù eseguita da letterati e scolari;
- Jeongga, “musica giusta”, sempre appartenente alla categoria di musica suonata dai letterati;
- la musica Jeongjae, musica di corte che prevede danze, eseguita durante le cerimonie di Stato per il Re;
- musica folk, che include:
- il Pansori 판소리, Sanjo and Japga;
- anche l’Arirang 아리랑, è considerata musica Gugak, canzone dalle molteplici versioni ed ampiamente amata dal popolo coreano.
- Changbu-taryeong, Noraetgarak, i riti sciamanici: la musica per i riti deve essere adatta per danze acrobatiche o canti, dunque funzionare più come un accompagnamento che focus principale della performance;
- Yeombul, Hwacheong Beompae, i riti buddhisti;
- canzoni per la poesia come la Gagok and Sijo;
- Nongak, 농악, musica per i gruppi di contadini. Composta maggiormente da percussioni, rimane in vita grazie al sostegno di scuole, governo e comunità, che continuano a conservarla;
- Samulnori, 사물놀이.
Fusion
Nel 2019, sullo sfondo del progetto ARI, che ha coinvolto 150 artisti, l’Istituto Coreano di Los Angeles ha messo in scena una performance plurale di Gugak fusion.
La performance ha compreso artisti come Lee Han-Sol, direttore dell’associazione per la conservazione del Salpuri, a fianco di artisti di musica Jazz, cori di musica folk e danze tradizionali.
Sources
https://www.korea.net/AboutKorea/Culture-and-the-Arts/Traditional-Arts
https://www.gugak.go.kr/synap/skin/doc.html?fn=92e59e31934aee72f686f4b755f2b268&rs=/synap/sn3hcv/result/upload/download/data/
https://www.gugak.go.kr/synap/skin/doc.html?fn=20d69dfb1e60b6ac5ff5522470429f0f&rs=/synap/sn3hcv/result/upload/download/data/
https://www.gugak.go.kr/synap/skin/doc.html?fn=880ff808492aa20580ca2009aad926d1&rs=/synap/sn3hcv/result/upload/download/data/
https://www.gugak.go.kr/synap/skin/doc.html?fn=009b78fe340379841a5bf1593a7a234c&rs=/synap/sn3hcv/result/upload/download/data
https://www.gugak.go.kr/synap/skin/doc.html?fn=f518002e393c9e906b5f1c13b48ca87e&rs=/synap/sn3hcv/result/upload/download/data/
https://www.kocis.go.kr/eng/openCulturalNews/view.do?seq=1013585&menucode=menu0172&page=1&pageSize=10&RN=176