Topic: Dokdo, Geography and History of the Korean arcipelago
Writer: Alessandro Pase
Academic Field of Study: Humanities and Social Sciences, Sociology
Short Explanation: this article is about Dokdo Island, an arcipelago near the Korean Peninsula that is rich in both nature and history. First, it delves the general characteristics of the Island, it then proceeds by explaining about nature, animals and the people that resides there and the tourist that visits the arcipelago every year. Then, it describes the actual dispute with the Japanese government regarding the sovereignty over the arcipelago, presenting a possibile solution towards the end of the article.
Article: Dokdo, Geografia e Storia dell’arcipelago Coreano
Caratteristiche generali
Dokdo 독도 è un’archipelago di origine vulcanica nel Mare dell’Est formato da 89 isolotti e scogli. Le due isole principali si chiamano Dongdo동도(isola orientale) e Seodo서도 (isola occidentale). Dongdo ha una superficie di 73.297m², una circonferenza di 2.8km ed il punto più elevato misura 98.6m, inoltre sull’isola sono presenti una stazione della guardia costiera sudcoreana, un eliporto e un faro. Seodo ha una superficie di 88.740m², 2.6km di circonferenza ed il punto più alto misura 168.5m.
Natura, fauna ed ecologia
Dokdo funge da rifugio per gli uccelli migratori ed è essenziale per la ricerca sulla biogeografia dell'isola, poiché consente la ricerca sull'origine e la distribuzione della vita animale, vegetale e marina della Corea. Il clima e gli ambienti naturali dell’arcipelago di Dokdo hanno un importante valore ecologico.
Per quanto riguarda il clima, la temperatura media annuale è di 12°C, mentre durante l’anno si hanno dei picchi di 1°C nel mese di gennaio e di 23°C nel mese di agosto. La quantità media di precipitazioni annua è di 1,240mm e nevica solitamente durante la stagione invernale. Il clima è tipicamente tropicale, con frequenti nebbie, nuvoloso e piovoso rispettivamente per 160 e 150 giorni l’anno.
Sull’isola è possibile trovare intorno ai 60 tipi di specie di piante diverse. Le tipologie di erbe includono il tarassaco, ossalidi e margherite. Le piante includono il pino grigio, la camelia e l’uva giapponese (wineberry). Sull’arcipelago sono presenti 130 specie di insetti diversi, alcuni esempi sono le libellule, le locuste, le zanzare, scarabei e dermatteri. Sono inoltre presenti 160 specie di uccelli diversi, tra cui il gabbiano codanera, il gheppio, il falco pescatore, il colombaccio del Giappone, il codirosso e la garzetta cinese. Intorno all’arcipelago è presente anche una grande varietà di specie marine, tra cui il luccio sauro del Pacifico, pesci palla, conger, pesci piatto, calamari, abaloni, cozze, alghe marine, laminariali, cetrioli di mare e gamberetti.
Residenti e visitatori dell’arcipelago
L’arcipelago ospita circa 26 residenti. Dal marzo 1965, ovvero da quando il defunto Choi Jongduck divenne il primo civile a risiedere a Dokdo, l’arcipelago ha ospitato continuamente un esiguo numero di civili coreani. Facendo riferimanto ai dati dell’agosto 2023, attualmente Dokdo ospita Kim Sin Yeol, 20 agenti di polizia, due gestori del faro e tre membri del personale dell'ufficio Dokdo. Circa 500 turisti visitano Dokdo giornalmente, basti pensare che nel periodo di agosto 2023 circa 182,624 turisti hanno visitato l’arcipelago. È possibile entrate a Dokdo solamente attraverso l’isola di Ulleundo, facendo le dovute prenotazioni e richiedendo un permesso alla contea di Ulleung se si dovessero avere necessità di entrare nell’isola che siano diverse dal turismo.
Disputa con il governo giapponese per la sovranità sull’arcipelago di Dokdo
Sfortunatamente, l’arcipelago di Dokdo è ancora oggi contesto tra il governo coreano e quello giapponese. Il governo coreano sostiene che l’arcipelago era stato ingiustamente annesso alla giurisdizione giapponese nell’anno 1905 in seguito alla firma forzata del trattato di protettorato nippo-coreano. Come sottolineato dal presidente Pyung Yung-tai, il terzo ministro degli affari esteri della Rok, è Dokdo il primo territorio coreano a cadere vittima dell’aggressione del Giappone contro la penisola coreana. Pyung Yung-tai procede affermando che se il governo giapponese che continua a fare affermazioni assurde su Dokdo, i coreani non possono fare a meno di nutrire seri sospetti sul fatto che il Giappone stia percorrendo ancora una volta la stessa strada di aggressione. In questo contesto, Dokdo significa molto di più per i coreani che semplicemente essere un piccolo arcipelago nel Mare Orientale. Dokdo quindi simboleggia la sovranità della Corea contro il Giappone e rappresenta un fattore critico per l’integrità della sovranità coreana. A supporto di questa tesi vi sono numerosi documenti, di cui uno dei più antichi risalente al 1454. I documenti più recenti risalgono rispettivamente al 1946 e al 1951. Quello del 1946 è un memorandum che imponeva la separazione governativa e amministrativa di Dokdo dal Giappone dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Il Comandante Supremo delle Potenze Alleate stabilì che il Giappone è costretto ad escludere dalla sua giurisdizione l'isola di Utsuryo (Ullung), Liancourt Rocks (Dokdo) e l'isola di Quelpart (Saishu o Cheju). Il 22 giugno venne esposto un ulteriore memorandum che imponeva il divieto alle navi o al personale giapponese di avvicinarsi entro 12 miglia nautiche da Dokdo. Il Trattato di pace con il Giappone del 1951 è un trattato che le potenze alleate hanno concluso con il Giappone alla fine della Seconda guerra mondiale. L’articolo 2(a) del trattato prevede che il Giappone, riconoscendo l’indipendenza della Corea, rinunci a tutti i diritti e alle pretese sulla Corea, comprese le isole di Quelpart, Port Hamilton e Dagelet. Queste tre isole sono state citate come esempi tra le circa 3000 isole sottratte alla Corea, e quindi, il semplice fatto che Dokdo non sia nominato nel suddetto articolo non suggerisce che l’arcipelago non sia incluso tra quei territori della Corea che sono stati separati da Giappone. È rilevante il commento del portavoce del MOFA sulla “Difesa del Giappone 2023” del 28 luglio 2023 nei confronti della questione dell’arcipelago di Dokdo. Il portavoce afferma che il governo della Repubblica di Corea protesta fortemente contro la ripetuta inclusione da parte del governo giapponese di ingiuste rivendicazioni di sovranità su Dokdo, che è chiaramente parte integrante del territorio della ROK storicamente, geograficamente e secondo il diritto internazionale, invitando poi il governo della Repubblica di Corea sollecita il governo giapponese a ritirare immediatamente tali affermazioni. Procede affermando che il governo della ROK chiarisce ancora una volta che le ingiuste pretese del governo giapponese non hanno e non avranno alcun impatto sulla sovranità della ROK su Dokdo, parte integrante del territorio della ROK, e che risponderà fermamente a qualsiasi provocazione su Dokdo, concludendo dicendo che il governo giapponese dovrebbe essere chiaramente consapevole che fare ripetutamente affermazioni ingiuste su Dokdo non favorisce in alcun modo gli sforzi per stabilire una relazione orientata al futuro tra la Repubblica di Corea e il Giappone.
Dunque, la controversia rimane ancora aperta. Sarà più collaborazione tra il governo coreano e il giapponese, oltre che una coscienza storica e consapevolezza dei documenti già esistenti per stabilire chi ha diritto alla sovranità sull’arcipelago di Dokdo.
Source: Ministry of Foreign Affairs Dokdo https://dokdo.mofa.go.kr/eng/index.jsp
Topic: Dancheong
Name: Chiara Pedroni
Country: Italy
Contents:
Dancheong (단청) fa riferimento a un metodo di pittura e decorazione del legno presente su artefatti, sculture, ma soprattutto edifici tradizionali coreani.
Il termine dancheong significa letteralmente “cinabro e blu-verde” in coreano, talvolta tradotto anche come “rosso e blu” in inglese, ed è un riferimento ai colori protagonisti di questa tecnica. In particolare, la pittura tradizionale coreana si basa su cinque colori dal significato simbolico (obangsaek): blu, bianco, rosso, nero e giallo, che rappresentano rispettivamente i cinque punti cardinali est, ovest, sud, nord e centro e gli elementi del legno, metallo, fuoco, acqua e terra, secondo la filosofia cinese dei cinque elementi e dello yin e yang.
La tecnica dancheong veniva utilizzata principalmente a fini decorativi e simbolici, ma aveva anche lo scopo pratico di proteggere il legno facilmente esposto a fattori esterni quali pioggia, vento, insetti e temperature e prolungarne la longevità evitando crepe e rotture. Il dancheong compensava le limitazioni del legno e ne copriva le superfici ruvide e imperfette con uno strato protettivo.
Secondo scritti risalenti al periodo dei Tre Regni fino all’epoca Joseon, questo stile era riservato quasi solamente a edifici pubblici o di alto rango come palazzi reali, templi Buddhisti, edifici governativi e scuole confuciane ed era suddiviso a seconda dello specifico scopo dell’edificio. La pittura ornamentale scelta per un edificio indicava quindi la sua funzione pratica e la sua posizone all’interno della gerarchia sociale e architettonica, distinguendolo dalle altre strutture.
Applicare la tecnica dancheong sulle superfici richiede grande abilità e allenamento e gli artigiani che si dedicano a questa arte vengono chiamati dancheongjang (단청장). I Dancheonjang sono considerati tesoro nazionale in Corea del Sud e sono ritenuti parte del National Intangible Cultural Heritage dall’Amministrazione per l’eredità culturale (CHA).
Storia:
Non si sa con certezza quando il dancheong iniziò ad essere utilizzato, ma la testimonianza più antica venne rinvenuta su murali di una tomba risalente al regno di Goguryeo (37 A.C.-668 D.C.), in cui erano rappresentati la vita dei deceduti e desideri di prosperità e fortuna per il loro ingresso nell’aldilà. Lo stile dancheong continuò ad essere praticato anche durante la dinastia Goryeo (918-1392) e Silla (57 A.C.-935 D.C.) e fu in particolare durante la dinastia Goryeo che rosso, verde, nero e bianco divennero i colori principali e si passò a decorazioni più semplici e stilizzate. La comparsa e diffusione del Buddhismo contribuì allo sviluppo dello stile e alla scelta dei soggetti rappresentati.
Tuttavia si dovrà aspettare fino alla successiva dinastia Joseon per la comparsa di una forma definitiva di dancheong in Corea. Due invasioni nemiche, prima dal Giappone con la Guerra Imjin (1592-1598) e poi dalla dinastia Qing (1636-1637), lasciarono gran parte degli edifici precedenti in macerie, cosicché la maggior parte degli edifici ancora presenti oggi e le decorazioni su di essi appartengono alla seconda metà della dinastia Joseon. In quel periodo venne adottato l’utilizzo del colore giallo e di sfumature intermedie, diversificando e ampliando la tecnica dancheong.
Varie scritture descrivono lo stile dancheong attraverso i secoli. È nominato nel Samguk yusa e Samguk sagi e descritto in dettaglio in un documento intitolato Goryeo Do-Kyung (高麗圖經), scritto dall’autore cinese Xu Jing. In esso, egli descrive la pittura dancheong sugli edifici del tempo e in particolare come i corrimano fossero dipinti di rosso e decorati con motivi di viti, con colori vivaci che facevano risaltare il palazzo rispetto agli altri edifici circostanti.
La pittura dancheong al giorno d’oggi può essere trovata nel complesso di tombe Goguryeo, nella Tomba del Generale a Ji’an (Jilin, Cina) e nei templi Buseoksa a Yeongju, Bongjeongsa ad Andong e Sudeoksa a Yesan.
Motivi:
I motivi principali dipendevano sia dalla tipologia di edificio sia dal contesto storico e politico, ma possono essere generalmente divisi in tre categorie: la prima categoria comprende motivi geometrici composti da cerchi, triangoli, rettangoli e linee, tra cui era spesso incluso un cerchio diviso in due parti conosciuto in Corea con il nome di taegeuk (태극), lo stesso simbolo rappresentato al centro della bandiera nazionale. Queste forme geometriche potevano essere combinate tra loro in varie sagome ed erano applicate una dopo l’altra in motivi continui. Considerato analogo alla tessitura della seta, questo metodo decorativo veniva chiamato geummun (in inglese “silk pattern”).
La seconda decorazione era incentrata sugli elementi della natura. Il sole, le stelle e le nuvole erano stilizzati o modificati in forme simboliche, così come le rocce, le montagne, le onde e il fuoco venivano rappresentati in maniera semplificata. I dieci simboli della longevità (십장생도, sipjangsaengdo) e gli animali associati alla credenza buddhista, come per esempio l’elefante, venivano dipinti sia in maniera realistica sia stilizzati. Anche i fiori e le piante erano motivi di ispirazione per decorazioni: sono molto presenti disegni di fiori di loto, crisantemi e viti.
Infine vi erano motivi cosiddetti portafortuna, o simbolo di buon auspicio, che potevano includere oggetti naturali, animali, piante ed erano generalmente rappresentati in maniera semplificata.
Oltre agli elementi decorativi, la tecnica pittorica dancheong sottolineava il legame con la natura disponendo i colori in modo tale da trovare le sfumature di rosso verso il fondo dell’edificio e i toni verdi verso l’alto, a simboleggiare i colori tipici di un albero; in questo modo l’edificio, in quanto creazione dell’uomo, poteva fondersi ed essere in armonia con la natura circostante.
Stili:
Dal momento che il dancheong serviva come indicatore di gerarchia, gli stili decorativi si differenziavano in base all’importanza dell’edificio e possono essere suddivisi in quattro gruppi principali, da uno status più basso a uno più alto: gachil dancheong, geutgi dancheong, moro dancheong e geum dancheong. Gli stili più raffinati implementano spesso elementi appartenenti agli stili precedenti.
Essendo al posto più basso tra i quattro stili, il gachil dancheong consiste semplicemente in un colore singolo, solitamente verde o rosso-marrone, applicato sulla superficie del legno e talvolta usato come base per altri stili di decorazione.
Infatti nel geutgi dancheong, che significa “tratto singolo”, sulla base monocromatica del gachil dancheong vengono aggiunte linee decorative in nero e bianco lungo i bordi della superficie.
Nel moro dancheong sono presenti motivi floreali semplici dipinti ai lati delle travi di legno e gli spazi vuoti sono riempiti con le linee del geutgi dancheong. Talvolta lo spazio vuoto tra i motivi floreali può essere decorato con motivi geometrici in catene continue e ripetitive (geummun) oppure in sagome separate (byeolmun) e in questo caso si tratta di geum dancheong, o “dancheong elegante”.
Il geum dancheong è lo stile appartenente al rango più alto e si contraddistingue dal moro dancheong per l’eleganza e raffinatezza delle decorazioni e per i motivi più diversificati. È presente soprattutto nei templi buddhisti, in quanto furono i primi a cui venne permesso di utilizzare lo stile geum dancheong; alle altre strutture, come palazzi reali e scuole confuciane, era permesso di arrivare fino al moro dancheong.
C’è infine un’ulteriore categoria indipendente che rientra all'interno del geum dancheong, chiamata byeoljihwa (별지화). Questo specifico stile si trova soltanto nelle sale degli altari all’interno dei templi buddhisti e può includere diversi soggetti: Buddha, Bodhisattva, uccelli, pesci, fiori, spiriti, guardiani, simboli e figure storiche o leggendarie, a seconda del significato attribuito.
Sources: http://koreanheritage.kr/feature/view.jsp?articleNo=80
https://www.kocis.go.kr/eng/webzine/201905/sub07.html
Glossary:
Team: Sayul in ROME
Team members: Alessandro Pase, Lucia Floris, Jessica Cedrino
Introduzione
Il ssam è un tipo di piatto che viene spesso consumato in Corea e che si basa sull'assemblaggio di diversi ingredienti avvolti in foglie di lattuga o altre verdure. Il concetto di avvolgere gli ingredienti in foglie di lattuga o altre verdure risale a tempi antichi in Corea. Nel corso dei secoli, il ssam si è evoluto e ha acquisito diverse varianti regionali. È diventato particolarmente popolare durante la dinastia Joseon (1392-1897). Durante questo periodo, il ssam era considerato un pasto tradizionale consumato principalmente durante i banchetti reali. Tuttavia, nel corso del tempo, è diventato un piatto comune consumato dalle persone comuni.
Preparazione degli ingredienti
La preparazione del ssam coinvolge diversi passaggi. Ecco una guida generale su come preparare questo piatto.
Ingredienti principali
I principali ingredienti per il ssam includono foglie di lattuga, carne, riso, condimenti e contorni.
Marinatura della carne
La carne più comune utilizzata per il ssam è il samgyeopsal (pancetta di maiale), ma è possibile utilizzare anche carne di manzo, pollo o pesce. La carne viene di solito marinata in una miscela di salsa di soia, aglio, zenzero, zucchero e altri condimenti per aggiungere sapore.
Preparazione delle foglie di lattuga
Le foglie di lattuga vengono lavate e asciugate. Solitamente si lasciano intere o si tagliano in pezzi di piccole dimensioni.
Condimenti e contorni
Per arricchire il sapore del ssam, vengono serviti vari contorni e condimenti come kimchi, ssamjang (una miscela di pasta di peperoncino e pasta di fagioli fermentata), aglio tritato, cipolle verdi, cetrioli, peperoncini piccanti e molto altro.
Assemblaggio del ssam
Una volta che gli ingredienti sono pronti, prendi una foglia di lattuga e metti al suo interno una piccola quantità di riso, un pezzo di carne marinata e gli altri ingredienti che desideri. Poi arrotola o piega la foglia per formare un pacchetto compatto.
Come si mangia?
Il ssam viene solitamente mangiato in un solo boccone, per apprezzarne la combinazione di sapori. È possibile anche aggiungere ulteriori condimenti o contorni a seconda dei gusti.
Varianti regionali
Oltre al ssam tradizionale, ci sono diverse varianti regionali di questo piatto in Corea. Ad esempio, nella regione di Jeolla, è comune il "Bossam", che utilizza carne di maiale bollita e viene spesso accompagnato da kimchi e altre salse. Nella regione di Gyeongsang, invece, è popolare il "Gochujang Ssam", che incorpora una salsa piccante a base di gochujang, ovvero pasta di peperoncino fermentata.
Ingredienti alternativi
Mentre il ssam tradizionale si basa sull'utilizzo di foglie di lattuga, è possibile utilizzare anche altre verdure a foglia verde come il kkaennip o il ssukgat. Questi offrono un sapore leggermente diverso al piatto.
Piatti complementari
Il ssam viene spesso accompagnato da zuppe, riso e altri piatti coreani. Ad esempio, il "Doenjang Jjigae" (zuppa di pasta di soia fermentata) o il "Kimchi Jjigae" (zuppa di kimchi) sono spesso serviti insieme al ssam per creare un pasto completo.
Tradizioni culturali
Il ssam fa parte della cultura culinaria coreana e spesso viene consumato in occasioni speciali come feste, celebrazioni o riunioni familiari. È un piatto che promuove l'interazione sociale, in quanto le persone si riuniscono intorno a un tavolo, condividono gli ingredienti e si aiutano a preparare i propri pacchetti di ssam.
Salute e benessere
Il ssam è considerato un piatto salutare perché contiene una varietà di ingredienti freschi come verdure, carne e riso. Inoltre, le foglie di lattuga offrono una base leggera e croccante che avvolge gli ingredienti, rendendolo un pasto leggero e bilanciato.
Sources:
https://folkency.nfm.go.kr/kr/topic/detail/7831
https://en.wikipedia.org/wiki/Ssam
Topic: Cherry Blossom
Country: Italy
Name: Team Naples (Auricchio Brunella Francesca, Marrandino Martina, Puce Raffaella)
Date: 24/05/2023
Kkot - Gugyeong (꽃 구경) è il termine utilizzato in Corea per la tradizionale usanza di godere della bellezza della fioritura primaverile degli alberi di ciliegio. Quest’ultima viene dal Giappone dove il fiore del ciliegio per la sua delicatezza e brevità è il simbolo della fragilità, della rinascita, ma anche della bellezza dell'esistenza. La Corea prende in prestito dal giapponese sia il termine Hanami (하나미) per riferirsi all’evento, sia il termine Sakura (사쿠라) per riferirsi al fiore, chiamato anche beojkkoch (벛꽃) .
STORIA
Come per il Giappone anche per la Corea i ciliegi sono importanti e non solo perché la loro fioritura attira annualmente turisti da tutto il mondo. Questa tradizione infatti ha origini datate ed i coreani hanno fatto di tutto per provare che la loro specie più antica, lo Yoshino dell'isola di Jeju, fosse in realtà il capostipite anche dei Somey Yoshino giapponesi. Nel 2005, infatti, venne eseguito uno speciale esame del DNA per dimostrare la genesi coreana dell'albero. In seguito ai risultati ottenuti, venne dichiarato più volte che il ciliegio di Jeju fosse il progenitore anche dell'albero giapponese. La diatriba quasi secolare, però, non cessò e da allora sono stati eseguiti ulteriori studi, alcuni dei quali hanno stabilito che lo Yoshino dell'isola di Jeju, appartiene a una specie diversa da quella nipponica.
Per capire meglio il motivo di questa disputa tra i due paesi, bisogna tornare al periodo della dominazione giapponese. In quegli anni l'oppressore tentò in ogni modo di annullare l'identità del popolo coreano, ricordiamo l'importazione di migliaia di ciliegi nipponici, che furono piantati dal regime come gesto estremo e simbolico del predominio, nei posti simbolo della Corea. Fu così che in quel periodo venne introdotta l'Hanami in Corea.
Il Sakura era considerato simbolo della purezza, della lealtà e del coraggio. Qualità attribuite ai Samurai che adornavano i foderi delle proprie spade con un Sakura rivolto verso il sole nascente.
La Corea però continua a festeggiare l’Hanami anche dopo la resa del Giappone, alla fine della Seconda Guerra Mondiale.
FESTIVAL
Il miglior modo per osservare la fioritura dei ciliegi in Corea è partecipando ai festival ad essa dedicata.
Questi festival hanno molte altre attrazioni oltre ai fiori colorati. Puoi trovare food truck, spettacoli culturali, giochi e persino musica dal vivo.
Jinhae Gunhangje Cherry Blossom Festival
La destinazione più famosa, romantica e magica per ammirare la fioritura dei ciliegi è senza dubbio la città di Jinhae.
Jinhae si trova a sud della penisola coreana, a circa un’ora di macchina da Busan, e in primavera, quando i suoi circa 360.000 alberi di ciliegio iniziano a fiorire, ospita il Jinhae Gunhangjae Festival. Si tratta del più grande festival primaverile della Corea e attira almeno 2 milioni di visitatori ogni anno.
Tre sono le mete principali per ammirare la fioritura dei ciliegi in questa città. Accanto alle rive del torrente Yeojwacheon, per circa 1,5 chilometri, si crea un vero e proprio tunnel di petali bianchi. Innumerevoli ponti, tra i quali il popolare Romance Bridge (ponte comparso nel drama “Romance”, 2002), permettono l’attraversamento da una sponda all’altra, mentre l’area circostante è costellata di bancarelle di cibo tipico e accessori a tema primaverile. Si dice che i fiori di ciliegio qui presenti siano i più belli di Jinhae, rendendo questo torrente la meta più famosa del festival. Non solo, la sera l'intera area prende vita con luminarie di vari tipi e colori, creando un'atmosfera romantica grazie al Yeojwacheon Starlight Festival.
Gli alberi in fiore della collina Anmingogae, invece, fiancheggiano entrambi i lati della strada per 6 chilometri, formando il famoso Cherry Blossom Tunnel. Dall’alto il panorama sulle montagne circostanti e la baia è senza eguali.
Non meno importante è la Gyeonghwa Station Cherry Blossom Road, la strada accanto la stazione Gyeonghwa, fuori servizio dal 2006. Si può camminare lungo i binari circondati da filari di alberi di ciliegio, che creano anche qui un effetto tunnel pieno di fiori e petali che si librano nell’aria. Famose sono le fotografie scattate in posa in equilibrio sui binari oppure accanto ai due caratteristici treni di colore rosso, bianco e blu, oramai fuori uso.
Il Jinhae Gunhangjae Festival, però, non si riduce solo all’osservazione di questi splendidi e delicati fiori, ma lega a sé anche storia e musica. Inizialmente, infatti, questo evento serviva come cerimonia per commemorare l’ammiraglio Yi Sun-sin, celebre per le sue vittorie navali sulla marina giapponese durante il periodo Joseon. In programmazione al festival vi è la Victory Parade, che rievoca la marcia della vittoria tenuta dall'ammiraglio e dal suo esercito dopo aver vinto una battaglia nella guerra di Imjin (1592-1598). Infine, dato che il principale porto di origine della Marina della Repubblica di Corea si trova in questa città, in concomitanza con il Jinhae Gunhangjae Festival, vi è il Jinhae Military Band and Honorary Guard Festival con le esibizioni della banda militare e delle guardie d'onore dell'esercito, della marina, dell'aeronautica e dei marines della Repubblica di Corea.
Seokchon Lake Cherry Blossom Festival
Il Seokchon Lake Cherry Blossom Festival è un festival gratuito presso il lago che ricorda la forma di una farfalla che si trova sotto la Lotte World Tower. Le ali del lago sono fiancheggiate da centinaia di ciliegi che esplodono di colore all'inizio di aprile. In una giornata di sole si possono ammirare i fiori riflessi sulla superficie del lago che cadono dal cielo. Diventa molto affollato durante la stagione della fioritura, ma fortunatamente ci sono molti posti dove fare dei bei selfie con i fiori di ciliegio.
Yeongdeungpo Yeouido Spring Flower Festival
L'isola di Yeouido è una destinazione popolare a Seoul, dove la gente del posto si affolla per divertirsi all'aria aperta nei fine settimana, bevendo una Cass e mangiando ramyeon seduti lungo le rive erbose del fiume Han. Ad aprile, migliaia di persone affollano le pittoresche strade di Yeouiseo-ro Road per assistere allo Yeouido Spring Flower Festival. In questo colorato festival non troverai solo fiori di ciliegio, ma anche azalee, forsizia, azalee reali e altri fiori primaverili tutti in piena fioritura. Interessante anche lo spettacolo di luci notturno, dove i fiori sono illuminati come sfondo per spettacoli di strada e mostre d'arte.
Gyeongpodae Cherry Blossom Festival
Verso il lago Gyeongpodae nella bellissima città costiera di Gangneung si possono ammirare i fiori di ciliegio combinati con le spiagge. I fiori di ciliegio galleggiano sugli alberi sopra di voi e soffiano verso le acque del lago quando una brezza marina soffia tra gli alberi. Con oltre 4 km di alberi da attraversare, questo è sicuramente un bel modo per trascorrere una calda giornata primaverile. Dai un'occhiata al padiglione per le viste romantiche che è meglio condividere con una persona amata. Ci sono molti giochi e attività divertenti da godere, oltre a cibi unici del festival, come i pancake ai fiori.
Jeju Cherry Blossom Festival
Al Jeju Cherry Blossom Festival puoi trovare strade piene di prodotti di fiori di ciliegio, bancarelle di arte e artigianato e bancarelle di cibo del festival, tutte sovrastate dai torbidi fiori di ciliegio. Questo è il festival dei fiori di ciliegio più popolare sull'isola di Jeju e un luogo perfetto per osservare i fiori. Jeju ospita un tipo speciale di fiori di ciliegio, il fiore di ciliegio reale. Si dice che questi alberi siano i ciliegi coreani originali e i migliori di tutti i fiori di ciliegio in Corea. I fiori sono più grandi di altri tipi di ciliegi in Corea. Come una spugna rosa, è più un fiore pieno che un semplice bocciolo. Escono più tardi, da metà aprile in poi.
Gyeongju Cherry Blossom Festival
Il Gyeongju Cherry Blossom Festival è un'occasione per vedere i fiori di ciliegio che crescono intorno all'antica architettura coreana nella storica città di Gyeongju. Troverai le viste più incredibili della Corea tradizionale. In questo festival avrai la possibilità di goderti varie attività, come truccabimbi, giochi tradizionali, musica dal vivo, una doccia di fiori di ciliegio e visite guidate per la città. L'area turistica del lago Bomun offre la possibilità di vedere i riflessi dei fiori di ciliegio mentre si sale sulle montagne russe, si è seduti in riva al lago o si gusta un caffè in un bar sul lago.
Hwagae Market Cherry Blossom Festival
Situato vicino al Parco nazionale di Jirisan, nella Corea del sud, si svolge uno dei festival di fiori di ciliegio più magici della Corea: il Hwagae Market Cherry Blossom Festival. Ciò che lo rende così spettacolare è il paesaggio, ambientato nella campagna coreana per una visione molto diversa dei fiori di ciliegio immersi nella natura. L'attrazione principale della zona è la "strada del matrimonio", che si dice garantisca una vita lunga e felice insieme se le coppie la percorrono tenendosi per mano. Quando il sole colpisce dall'alto gli imponenti fiori di ciliegio, proiettano un romantico bagliore rosa sulla strada sottostante.
LUOGHI DI MAGGIORE INTERESSE
1. SEOUL
Seoul è la destinazione turistica più popolare della Corea e questa vivace capitale ha così tante fantastiche attrazioni da offrire. Ci sono innumerevoli posti dove vedere i fiori di ciliegio a Seoul: nei parchi, lungo i fiumi e tra gli edifici storici. I seguenti luoghi offrono la possibilità non solo di scattare foto con i fiori di ciliegio, ma anche di vedere luoghi piuttosto naturali, storici e tradizionali coreani.
I palazzi reali e il giardino segreto di Seoul
I palazzi reali di Seoul sono lo sfondo tradizionale coreano perfetto per la bellezza naturale dei fiori di ciliegio. Il lago centrale nel cuore di Gyeongbokgung, in particolare, ha una vista spettacolare con alberi di ciliegio che corrono lungo il bordo ed è molto popolare durante la stagione della fioritura dei ciliegi. Il Giardino Segreto, situato all'interno del Palazzo di Changdeokgung, è un'area ristretta del giardino reale che mette in mostra alcune delle più belle attrazioni naturali della Corea ed è meno affollata di fotografi a causa del numero limitato di persone che possono visitarla ogni giorno.
Presso il palazzo reale si possono anche osservare i fiori di ciliegio vestendo un hannok, abito tradizionale coreano.
Seoul Grand Park
Situato nel sud di Seoul, il Seoul Grand Park è un'area per famiglie circondata da colline boscose e natura, che lo rende un luogo ideale per ammirare la fioritura dei ciliegi. Il parco comprende il parco divertimenti Seoul Land, lo zoo di Seoul, una foresta curativa, un parco a tema e altro ancora. Passeggiando lungo l'ampio lago, puoi unirti alle attività del festival, guardare le attività culturali e altro ancora.
N Seoul Tower (Namsan Tower)
La N Seoul Tower (Namsan Tower) nel centro di Seoul ha dozzine di alberi di ciliegio in fiore in cima e sulla strada che porta ad essa. Si può camminare lungo il sentiero e guardare i fiori di ciliegio in alto o salire sulla nasman Cable Car e guardali dall'alto. Si può vedere l'intera città dalla torre, così come si possono vedere le imponenti montagne del Parco Nazionale di Bukhansan a nord.
Parco Yeouido Hangang (Fiume Han)
C'è molto di più nell'area del fiume Yeouido Han oltre allo Yeongdeungpo Yeouido Spring Flower Festival. Caratterizzato dalle lunghe e verdi sponde del fiume, c'è molto spazio per esplorare e godersi i fiori di ciliegio lontano dalla folla. Si può camminare lungo il fiume o sedersi e fare un picnic. Le migliori viste sono dal Parco Yeouido Hangang, che si trova fuori dalla stazione di Yeouinaru. Si possono noleggiare biciclette da qui, oltre a tende, tappetini da giardino e acquistare una gamma di forniture essenziali per l'osservazione dei fiori di ciliegio.
Parco Forestale di Seoul
La foresta di Seoul è la risposta della Corea al Central Park di New York e ti fa sentire come se non fossi più in una città. Ricco di parchi per bambini di tutte le taglie, zoo e molti luoghi in cui stare nella natura, questo è il luogo perfetto per osservare i fiori di ciliegio a Seoul. L'ingresso è gratuito ed è probabile che sia meno affollato rispetto ad alcuni degli altri migliori luoghi di fioritura dei ciliegi a Seoul. Verso il lato opposto del parco vi sono passerelle sopraelevate che ti offrono una vista del parco, camminando tra gli alberi, con viste del fiume Han sullo sfondo.
Campus Universitario di Kyung Hee University
Il campus della Kyung Hee University offre un ambiente tranquillo per studenti e visitatori ed è ricco di laghetti, parchi e percorsi rilassanti, oltre a milioni di fiori di ciliegio. L'imponente architettura neoclassica offre uno sfondo interessante ai fiori, così come le opere creative degli studenti che sono in mostra. Si può fare una passeggiata attraverso i giardini, lungo gli stagni, e sentitersi a proprio agio in questo piacevole ambiente. Una volta finito, troverete molti bei caffè e ristoranti dove mangiare all'aperto. La parte superiore dell'edificio del College of Fine Arts offre una vista a 360 gradi della zona.
Cimitero Nazionale di Seoul
La primavera è simbolo di nascita e ricrescita e quale posto migliore per assistere a ciò se non in un cimitero? Immerso in splendidi giardini, su colline in leggera pendenza e ricco di alberi di ciliegio, il Cimitero nazionale di Seoul è un luogo straordinario da visitare in qualsiasi periodo dell'anno. I fiori di ciliegio, forse in sintonia con l'ambientazione, sono alberi piangenti, con folti rami carichi di fiori di ciliegio, che cadono verso terra. Dopo aver finito di esplorare il Cimitero Nazionale di Seul, si può scoprire di più sulla storia della Corea presso il vicino Museo Nazionale della Corea e il Monumento ai Caduti di Corea.
La Fortezza Ganghwa Sanseong Fortress & Il Palazzo Goryeogung
Sulla bellissima isola di Ganghwa si possono scoprire i fiori di ciliegio che sbocciano tra le storiche mura della fortezza e degli edifici dell'antica fortezza di Ganghwa Sanseong e del palazzo Goryeogung. I fiori di ciliegio si trovano a cavallo dei sentieri intorno a quest'area, creando un ombrello di fiori. Questo era un luogo importante durante la dinastia Goryeo, che andò dal X al XIV secolo.
Isola Nami & Il Giardino della Calma Mattutina
L'isola Nami e il Giardino della Calma Mattutina sono vicini a Seoul e sono entrambi pieni di natura e ideali per ammirare i fiori di ciliegio in primavera. Si trovano entrambi nella contea di Gapyeong e sono accessibili con una gita di un giorno, con un tour o con i mezzi di trasporto locali. L'isola di Nami offre strade alberate, animali del bosco, caffè e attrazioni culturali. Il Garden of Morning Calm è il miglior giardino scolpito di tutta la Corea e offre viste sulle pagode coreane circondate da alberi di ciliegio. Entrambi possono essere visti in un giorno.
2. JEJU
L'Isola di Jeju vede l'arrivo della primavera in anticipo rispetto al resto della Corea, e il King Cherry Blossom Festival è uno dei primi e più colorati eventi primaverili legati ai fiori di ciliegio. Il festival offre numerose opportunità per scattare foto, ma durante la primavera ci sono molte altre attrazioni sull'Isola di Jeju. Noksan-ro, ad esempio, è una zona con strade tortuose lunghe, costeggiate da vibranti distese di fiori di ciliegio gialli e rosa e fiori di canola, molto popolare tra i ciclisti e motociclisti. Gli escursionisti possono ammirare i fiori di ciliegio e altre fioriture primaverili sulle pendici del monte Hallasan.
3. GYEONGJU
Nella citta di Gyeongju, i fiori di ciliegio sbocciano tra le antiche costruzioni hanok e sopra le antiche tombe. La zona storica di Gyeongju è un sito del patrimonio mondiale dell'UNESCO e offre le migliori vedute dei fiori di ciliegio, che possono essere ammirati all'Osservatorio Astronomico Cheomseongdae, nel Villaggio Tradizionale di Gyochon e sul Ponte di Woljeonggyo. Oltre alle attrazioni colorate della zona storica di Gyeongju, i fiori di ciliegio possono anche essere ammirati nel complesso turistico del Lago Bomun a sud.
4. BUSAN
Il Parco Oncheon Stream è sicuramente tra i migliori posti per ammirare i fiori di ciliegio a Busan, con oltre 1.300 alberi di ciliegio lungo le sponde del fiume. Il percorso del Parco Ecologico di Samnak, ospita oltre 1.200 alberi di ciliegio che sbocciano ad inizio aprile ogni anno. La strada di Dalmaji-Gil e un luogo perfetto per una tranquilla passeggiata lontano dalla frenetica vicina spiaggia di Haeundae.
5. DAEJEON
Ci sono diversi luoghi per ammirare i fiori di ciliegio a Daejeon, tra cui l'Università KAIST, lungo il fiume Gapcheon e nel vicino Parco Nazionale di Gyeryongsan.
Source
https://inmykorea.com/where-to-see-cherry-blossoms-in-korea-and-seoul/
https://www.koreandramaworld.com/2020/03/27/fiori-di-ciliegio/
Topic / Argomento: Istituto di sviluppo della Corea
Writers / Scrittrici: Silvia Molteni, Elisa Rigamonti.
Short explanation / Breve introduzione: L'articolo presenta l'Istituto di sviluppo della Corea, descrivendone la storia, la funzione e i principali obbiettivi.
Wikipedia link: https://en.wikipedia.org/wiki/Korea_Development_Institute
Sources / Fonti:
https://www.kdi.re.kr/kdi_eng/about/ad_vision.jsp
https://www.kdi.re.kr/kdi_eng/about/ad_history.jsp
https://www.kdi.re.kr/kdi_eng/about/president_message.jsp
https://www.kdi.re.kr/kdi_eng/about/president_kdi.jsp
https://www.kdi.re.kr/kdi_eng/about/president_previous.jsp
Glossary / Glossario: File allegato
Topic / Argomento :Il mito di Jumong
Writer / Autore : Federica Castelli, Chiara Palumbo
Short Explanation : descrizione del mito di jumong
Wikipedia Link : https://it.wikipedia.org/wiki/Il_mito_di_jumong
ARTICOLO:
Il mito di Jumong, in coreano Jumongsinhwa (주몽신화), narra la nascita di Jumong, il fondatore del regno di Goguryeo.
Secondo la leggenda, Jumong nacque da Hae Mosu e Yuhwa: Hae Mosu (해모수) era l’Imperatore Celeste, il dio dei cieli; Yuhwa, invece, era figlia di Habaek, il dio del fiume Amnok. Il dio dei cieli guidava una carrozza trainata da cinque draghi, accompagnato da un centinaio di uomini a cavallo di cigni; indossava un cappello di piume di corvo e portava in vita la spada lucente del drago, in coreano yonggwangeom (용광검).
Un giorno, mentre faceva il bagno in riva al fiume, Hae Mosu incontrò Yuhwa, con le sue due sorelle. Incantato dalla loro estrema bellezza, decise che le avrebbe tratte in inganno a palazzo, per divertirsi, ma le due sorelle scapparono, lasciando Yuhwa da sola con Hae Mosu. Quando il padre di Yuhwa, il dio del fiume Amnok, scoprì che cosa aveva fatto, si adirò con Hae Mosu, il quale però spiegò che era stato mandato dal cielo e aveva intenzione di sposare sua figlia. Habaek inizialmente acconsentì al matrimonio, ma poi, preoccupato che il dio dei cieli potesse lasciare la figlia, tentò di intrappolarlo in una sacca di pelle dopo averlo fatto ubriacare. Furioso, Hae Mosu riuscì a fuggire rompendo la sacca con il fermaglio d'oro per capelli di Yuhwa, e decise di salire di nuovo ai cieli lasciando Yuhwa all’ira di suo padre, che la mandò via in esilio. Yuhwa fu scoperta successivamente dal re Geumwa di Dongbuyeo, che fu toccato dalla sua bellezza e dal suo dolore e ne fece la sua concubina.
La leggenda di Jumong inizia da qui, perché un giorno un raggio di sole entrò nel palazzo e, illuminando Yuhwa, la rese gravida. Cinque giorni dopo, Yuhwa depose un uovo, e quando il re Geumwa lo scoprì, ordinò che venisse gettato nelle strade, nella speranza che gli animali selvatici lo mangiassero. Tuttavia, le mucche e i cavalli non divorarono l'uovo, anzi, lo protessero. Così, spaventato, il re riportò l’uovo a palazzo e cercò di distruggerlo lui stesso, ma dopo svariati tentativi, non ci riuscì e restituì così l'uovo a Yuhwa. Quando l’uovo si schiuse, la creatura che ne uscì era Jumong.
Il bambino era già in grado di parlare circa un mese dopo la nascita, e quando gli venivano dati arco e freccia, puntava alle mosche, e non sbagliava mai un colpo. Da lì l’origine del suo nome, Jumong, che significa per l’appunto ‘buon arciere’. Crescendo, il ragazzo accompagnava il re Geumwa e i suoi sette figli durante la caccia, e si dimostrava così bravo con l’arco da essere costantemente oggetto di invidia da parte degli altri eredi. Questo spinse Jumong a lasciare la Buyeo dell’est su un cavallo veloce e forte che Yuhwa gli presentò, accompagnato da tre amici. Quando arrivarono attraverso il fiume Eomchesu, a nord-est di Amnok (Yalu) River, Jumong indicò il cielo con la sua frusta e disse: “Abbi pietà di questo nipote del dell’Imperatore celeste, il nipote materno di Habaek”, poi mentre colpiva l'acqua con le sue frecce, pesci e tartarughe formarono per loro un ponte da oltrepassare, sfuggendo quindi ai soldati che li stavano inseguendo. Jumong si stabilì a Jolbon, dove fondò un regno e trionfò in duello contro Songyang, il re di Biryu. Nel diciannovesimo anno del suo regno, Jumong ascese al cielo e non tornò, e il principe ereditario seppellì quindi la frusta di giada di suo padre Yongsan (Dragon Mountain) e ne tenne anche il funerale. Il mito di Jumong ci offre un vivido esempio di ricostruzione di un mito fondante, la combinazione di una vasta gamma di fonti mitologiche tra cui: il mito del re Dongmyeong di Buyeo; il mito del lignaggio di Hae, Haeburu compreso; la mitologia del dio dell'acqua come rappresentata da Habaek; e il mito di Gojoseon come rappresentato da Songyang. È notevole che il lignaggio divino dell’acqua, come rappresentato dal padre di Yuhwa, Habaek, il dio del fiume Amnok, non si trova in altri miti fondanti coreani. Il mito di Jumong, come poema epico di ondazione di stato, tra i miti stessi è il più rappresentativo. I miti fondatori, in forma scritta, sono registrazioni di poemi epici di fondazione dello stato recitati come parte dei riti di stato stessi. Questo mito in particolare è importante anche come narrativa simbolica di come i nomadi delle terre settentrionali, che possedevano una visione del mondo celestiale, si stabilirono e iniziarono la produzione agricola.
- Autore: The National Folk Museum of Korea
- Titolo: Encyclopedia of Korean Folk Literature
- Nome rivista: Encyclopedia of Korean Folklore and Traditional Culture
- Volume: Vol. III
- Anno: 2014
- link:file:///C:/Users/user/Downloads/01043%20(1).pdf
In Corea del Sud esistono due maggiori sindacati dei lavoratori. Il più ampio, la Federazione dei sindacati coreani (FKTU), fondata nel 1961 e tradizionalmente ritenuta moderata rispetto al secondo sindacato maggiore, la Confederazione Coreana dei Sindacati (KCTU). Quest’ultima, nota per le sue posizioni progressiste è stata fondata ufficialmente l’11 novembre del 1995. Secondo i dati del 2020, la FKTU contava 1.15 milioni di affiliati[1], mentre i dati ufficiali della KTCU riportano che nel 2019 gli iscritti ammontavano a 1.14 milioni[2].
Federation of Korean Trade Unions
La Federation of Korean Trade Unions (in italiano: Federazione dei Sindacati coreani; coreano 한국 노동조합총연맹: ; romanizzazione: Hanguk Nodongjohapchongyeonmaeng), ha giocato un ruolo fondamentale nella democratizzazione ed industrializzazione della Corea del Sud e continua ad essere uno dei maggiori attori del movimento operaio del paese. La FKTU fu fondata nel 1960 da un gruppo di sindacalisti che miravano a stabilire una federazione nazionale degli operai che rappresentasse lavoratori di tutti i settori e di tutte le industrie. All’epoca, il movimento operaio in Corea del Sud era frammentato, con diversi sindacati a rappresentare i lavoratori di vari settori. Durante gli anni 1980 e 1990 la FKTU giocò un ruolo fondamentale nel processo di democratizzazione del paese, sopratutto nel movimento pro-democrazia e fu coinvolta in numerose proteste e scioperi di alto profilo, inclusa la Rivolta di Gwangju ( in coreano 광주운동; romanizzazione: Gwangju Undong) nel 1980 e la Battaglia Democratica di Giugno ( in coreano: 민주항쟁; romanizzazione: Minju hangjaeng) del 1987. Alla FKTU si deve l’approvazione di leggi democratiche e politiche per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori.
Struttura
La FKTU rappresenta lavoratori di varie industrie e settori, inclusi quello manifatturiero, dei trasporti e dei servizi pubblici. La federazione è suddivisa in vari sindacati regionali e industriali. Essa è costituita da 16 uffici regionali e 25 sindacati industriali che rappresentano i lavoratori di specifiche industrie e settori, come l’Unione degli operai siderurgici coreani o il Sindacato degli impiegati del governo coreano. L’attuale presidente è Kim Dong-myeong.
Attività
La federazione ritiene i lavoratori come la forza che guida lo sviluppo economico. La missione della FKTU è quella di lavorare per raggiungere la pace e la giustizia sociale. Per far ciò la Federazione sta continuando a lavorare per creare un movimento operaio democratico e libero nonché di migliorare lo status sociale, politico ed economico dei lavoratori. In particolare, essa si occupa di stabilire e gestire le relazioni operai- management. Tra le missioni principali dichiarate della federazione vi sono: mantenere l’indipendenza del movimento operaio dal capitale e dal potere; assicurare un trattamento umano per i lavoratori garantendo i diritti di base del lavoro; promuovere la piena occupazione, assicurare un minimo salariale e la riduzione dell’orario di lavoro.
Negli anni la FKTU ha dovuto affrontare varie sfide, tra cui la più seria è il declino dei numeri di partecipazione sindacale. Questo è dovuto a fattori come la globalizzazione, la liberalizzazione economica, l’aumento del lavoro precario e cambiamenti nella natura dell’impiego.
Korean Confederation of Trade Unions
La Korean Confederation of Trade Unions (in italiano: Confederazione dei sindacati coreani; in coreano: 전국민주노동조합총연맹; romanizzazione: Jeonguk Minju Nodongjohapchongyeonmaeng) fondata nel 1995 e riconosciuta legalmente dal governo coreano nel 1996, è la principale unione di sindacati della Corea del Sud. La Confederazione ha riunito sindacati più progressisti rispetto alla FKTU, insoddisfatti dell’operato di quest’ultima. La missione della KCTU è di promuovere i diritti e gli interessi dei lavoratori in Corea del Sud e di creare una società più egalitaria. La Confederazione è impegnata su diverse questioni, incluse i diritti dei lavoratori, la giustizia sociale e la democrazia. Essa è un membro della Confederazione Internazionale delle Unioni Sindacali (ITUC), una federazione mondiale delle organizzazioni operaie.
Struttura
La Confederazione rappresenta lavoratori di vari settori e industrie. Tra le organizzazioni affiliate vi sono la Federazione dei sindacati dei lavoratori edili, il Sindacato della stampa, il Sindacato dei lavoratori dei trasporti pubblici, il Sindacato democratico delle donne. La KCTU ha uffici in 16 città. L’attuale presidente è Yang Kyung-soo.
Attività
Tra le principali attività della KCTU vi è l’impegno nel movimento sociale per la democrazia. La Confederazione infatti, sostiene la lotta per la revisione o abolizione di leggi repressive come la Legge sulla sicurezza nazionale ( National Security Law; in coreano 국가 보안법; romanizzazione gukga boanbeop). Essa, inoltre, ritiene che i diritti dei lavoratori, incluso quello alla libertà di associazione, siano elementi essenziali non solo per la democrazia ma anche per la partecipazione dei lavoratori alla vita sociale, economica e politica del paese. Una delle priorità della KCTU è combattere il problema del lavoro precario in Corea del Sud. Con lavoro precario si intende l’impiego in contratti di lavoro che sono temporanei, part-time o in altre parole, instabili. Questo tipo di lavori sta diventando sempre più comune in Corea, e spesso sono caratterizzati da salari più bassi, meno benefici e meno sicurezza lavorativa rispetto ai lavori tradizionali a tempo pieno. La KCTU sta lavorando per risolvere la questione attraverso campagne e negoziazioni con i datori di lavoro e il governo.
La KCTU è anche votata alla lotta per protezioni maggiori e migliori condizioni di lavoro per i lavoratori sudcoreani. Inoltre, essa si occupa della contrattazione collettiva con i datori di lavoro per conto degli operai, negoziando per questi migliori contratti e condizioni di lavoro. In particolare, la KCTU è coinvolta nella contrattazione per ottenere un abbassamento delle ore di lavoro legali previste dalla riforma del lavoro. Grazie all’emendamento del Labor Standards Act (in coreano 근로기준법; romanizzazione Geullogijun beop), promulgato il 20 Marzo 2018; il massimo settimanale di ore lavorative è sceso da 68 a 52.
Nel Corso degli anni la KCTU è stata coinvolta in varie lotte di alto profilo. Una delle più note è la “rivoluzione delle candele” del 2016-2017 (in coreano 촛불집회; romanizzazione Chotbul jiphoe,), un movimento di protesta di massa che portò alle dimissioni e alla rimozione dalla presidenza del paese della presidente Park Geun-hye. La KTCU giocò un ruolo importante nelle proteste, organizzando dimostrazioni e corte in tutto il paese.
Nonostante il suo lavoro cruciale. La KCTU ha affrontato diverse sfide, tra cui l’ostilità del governo sudcoreano che ha storicamente contrastato l’attivismo operaio. La Confederazione è stata soggetta a irruzioni della polizia nelle proprie sedi, arresti e altre forme di persecuzione, incluso l’arresto di diversi leader.
Fonti
[1] https://en.yna.co.kr/view/AEN20211230005700315
[2] http://nodong.org/org1
[3] https://www.moel.go.kr/english/policy/laborStandards.do
[4] Keun Song, Labour unions in the Republic of Korea: Challenge and choice, Department of Sociology, Seoul National University, 1999
[5] https://www.ilo.org/dyn/natlex/natlex4.detail?p_isn=46398
[6] http://inochong.org/leadership
Topic / Argomento : La stampa a caratteri mobili metallici
Writer / Autore : Alessia Preite
Short Explanation : descrizione della stampa xilografica in Oriente e in Occidente e della stampa a caratteri mobili metallici durante il periodo Goryeo. Infine, segue la cronologia globale della cultura della stampa.
Wikipedia Link : Utente: Alessia Fatima Preite/Sandbox - Wikipedia
La stampa a caratteri mobili metallici
L’invenzione dei caratteri mobili in metallo ha dato luogo ad un incremento della produzione di libri stampati, nonché ha permesso l’accessibilità a notizie, la divulgazione di informazioni, di spiegazione e ha anche portato alla comunicazione di massa.
Sicuramente, per approfondire questo tipo di stampa, non bisogna trascurare le stampe che differiscono per il materiale utilizzato: è il caso della stampa a caratteri mobili in legno e di quella in terracotta. D'altronde sono proprio queste ultime che hanno condizionato l’avvio della stampa a caratteri metallici.
La Xilografia in Oriente e in Occidente
In merito ai caratteri in legno, la xilografia rappresenta il primo tentativo di stampa volto alla riproduzione di massa delle informazioni. “Tuttavia, poiché questo metodo utilizzava pannelli di legno a grandezza naturale intagliati con caratteri, al contrario di pezzi sostituibili ciascuno scolpito con un carattere, era efficace per la stampa di un singolo libro in molte copie, ma inadeguato per la stampa di un'ampia varietà di testi” (o.l.).
Inoltre, spesso capitava che la matrice di stampa originale recasse danni irreversibili, rendendola così inutilizzabile nuovamente.
Delle testimonianze sulla xilografia giungono fonti dall'Oriente. Se in Occidente nel decennio tra il 1370 e il 1380 veniva realizzata la Bibbia, su entrambi i lati chiamati "Protat", in Oriente abbiamo ulteriori fonti da tener in considerazione.
Nel libro “L'invenzione della stampa e i suoi effetti” dello studioso cinese Chang Xiumin, viene sostenuta la presenza della xilografia sin dalla Cina Han (165), alla quale seguono ulteriori dinastie fino a quella Song del Nord (960-1126).
Ne è un esempio il “Sutra del Diamante”. L’opera testimonia che l'uso della xilografia in Cina è precedente alla data di produzione dell'opera stessa. Questo scaturisce dalla qualità dell'opera e dall'efficienza tecnica adattata per la realizzazione.
Inoltre, la comparsa della xilografia avviene intorno alla metà del VII secolo o intorno all'VIII secolo. È il caso della pergamena coreana, “Il Grande Dharani Sutra sulla Luce Immacolata”, stampata tra il 706 e il 751 risulta essere la più antica xilografia realizzata.
La stampa a caratteri mobili metallici nel periodo Goryeo
Giungendo ai caratteri mobili, questi sono stati inventati in Cina durante la dinastia Song.
In Cina, con Bì Sheng ci sono i caratteri mobili in terracotta, approfonditi nel libro Meng Xi Bi Tan di Shen Kuo. Tuttavia questi caratteri in terracotta si presentavano alquanto delicati, necessitando il sostegno di resina e cera d'api in modo da fissare il carattere sul pannello.
I caratteri mobili si sono sviluppati in Cina e in Corea di Goryeo in modo differente.
Se in Cina veniva adoperata la stampa su carta e xilografia, in Corea, durante il periodo 고려 Goryeo (918/1392), si servivano dei caratteri mobili in metallo, utilizzando una combinazione di qualche elemento, di cui almeno uno è metallo.
Opera testimone dell'uso dei caratteri mobili in metallo è “Rituali dettagliati del Vecchio e del Nuovo”, pubblicata previamente al 1234.
Perché dunque questa relazione con la stampa a caratteri mobili metallici?
Dal momento che alcuni dei contenuti erano sottaciuti e dei caratteri apparivano incomprensibili, venne ordinato dal re In Jong 인종 di realizzare due copie della serie, una destinata all'Ufficio Rituali e l'altra a casa di 최 I - Choe I - per la salvaguardia di questa.
Successivamente, il primo di questi due esemplari non fu spostato presso l'isola di Ganghwa 강화도, la capitale provvisoria dove si spostò la corte reale data l'invasione mongola di Goryeo. A quel punto, la decisione ultima presa fu quella di dar vita a 28 copie del libro, tramite l’uso dei caratteri in metallo fuso, e che queste venissero poi dispensate agli uffici governativi.
Inoltre, il sito web “Jikji Global” riporta: «Durante l'invasione, sarebbe stato quasi impossibile per la dinastia inventarne un nuovo tipo o aggiornare quello esistente, e quindi si potrebbe presumere che i caratteri mobili in metallo iniziassero ad essere utilizzati a Goryeo tra il 1234 e il 1241, periodo compreso tra il trasferimento della capitale all'isola di Ganghwa e la morte di Choe I ».
Il caso del JIKJI
In supporto di quest’ ultima affermazione si fa riferimento al 직지 Jikji, il più antico libro al mondo stampato con caratteri mobili in metallo. L'opera è la certificazione concreta della stampa a caratteri mobili di metallo del periodo Goryeo.
Da notare la scritta a fine libro che informa : «Quest'opera fu stampata con caratteri in metallo fuso nel 흥덕사지 Tempio di Heungdeoksa fuori dalla Magistratura di 청주, Cheongju»
Alla fine del XIV secolo, era proprio in un tempio locale di Goryeo che si procedeva con la realizzazione della stampa a caratteri mobili in metallo; inoltre vi è la probabilità che la creazione di questi caratteri in Corea possa collocarsi cronologicamente all'inizio del XIII secolo o ancor prima.
La storia della stampa e dell’editoria
Qui di seguito la cronologia globale della cultura della stampa.
➡️ dell’Oriente e dell’Occidente
610 > il monaco Goguryeo e il pittore Damjing diffusero in Giappone le tecniche di colorazione e il metodo di produzione della carta e degli stick di inchiostro.
Circa 700 > la stampa xilografica emerse in Cina.
Circa 770 > Un milione di Pagode e Preghiere Dharani venne stampato in Giappone.
868 > il Sutra del Diamante venne stampato da Wang Jie (王玠) della Cina Tang.
956 > Qian Hongchu (錢弘俶), il re di Wuyue, stampò il Sutra Dharani Sigillo del Prezioso Scrigno.
1041~1048 > Bì Sheng (畢昇) della Cina Song inventò il carattere mobile in terracotta.
Prima del 1298 > la Cina Yuan si cimentò nella stampa utilizzando caratteri mobili di latta, ma non vi riuscì nell'uso pratico.
1298 > Wangzhen (王禎) della Cina Yuan stampò il Dizionario Geografico della Prefettura di Jingdie (旌德) in caratteri mobili in legno.
1453~1455 > il tedesco Johannes Gutenberg stampò la Bibbia in 42 righe.
1490 > Hua Sui (華燧) della Cina Ming stampò libri per mezzo di caratteri mobili in rame a Huitong Hall.
1590 > il Giappone fu introdotto per la prima volta alla stampa tipografica occidentale, ma la rifiutò.
1592 > il Giappone accettò la stampa a caratteri mobili della Corea Joseon.
1593 > Il Giappone stampò il Classico della Pietà Filiale con Commenti in caratteri di rame, adottato dalla Corea Joseon.
1596 > il Giappone apprese la stampa tipografica dal Joseon e la utilizzò per stampare libri con caratteri mobili in legno.
1606 > Durante il regno di Tokugawa Ieyasu in Giappone, il carattere in rame venne fuso e usato per stampare i Fondamenti di Tripitaka di Chen Shí (陳實) della Cina Song e i Fondamenti della Guida Politica compilato nella Cina Tang.
Inizio del 1700 > la Cina Qing stampò l'Enciclopedia della Dinastia Qing (Gujintushujicheng, 古今圖書集成) con caratteri mobili in rame.
1773 > la Cina Qing stampò la Collezione Completa delle Quattro Tesorerie (四庫全書) con caratteri mobili in legno.
1807 > la Cina pubblicò un dizionario in lingua cinese in moderna stampa tipografica occidentale.
1856 > il Giappone iniziò ad adottare la moderna stampa tipografica occidentale.
2001 > la Bibbia in 42 righe di Gutenberg è stata iscritta nel Registro della Memoria del Mondo dell'UNESCO.
➡️ Della COREA
675 > la dinastia Silla produceva calchi per sigilli e li distribuiva agli uffici governativi.
Prima del 751 > Il Grande Sutra Dharani della Pura Luce Indefinita fu stampato per mezzo della xilografia e custodito nella Pagoda di Shakyamuni nel Tempio di Bulguksa.
1007 > Il prezioso sigillo del cofanetto Dharani Sutra fu stampato su matrici incise in legno e custodito in una pagoda del tempio Chongjisa a Gaeseong.
1011~1087 > La prima edizione del Tripitaka Koreana fu incisa.
1091 > Il Precettore Nazionale Daegak (Uicheon) iniziò a stampare scritture buddiste per la prima volta in Oriente.
Inizio 1200 > Canzone dell'Illuminazione con Commenti del monaco buddista Nanming della Cina Song fu stampato in caratteri mobili in metallo.
1234~1241 > 28 copie dei Rituali Dettagliati del Vecchio e del Nuovo furono stampate in caratteri mobili in metallo.
1236~1251 > il Secondo Tripitaka Koreana venne inciso.
1377 > Antologia degli Insegnamenti Zen dei Grandi Sacerdoti Buddisti (Jikji) fu stampata in caratteri mobili metallici nel Tempio Heungdeoksa a Cheongju.
1395-1397 > I Certificati dei Soggetti Meritevoli furono stampati in caratteri mobili di legno presso l'Ufficio dei Soggetti Meritevoli.
1403 > il carattere tipografico Gyemi venne fuso con rame.
1420 > il carattere tipografico Gyeongjavenne fuso con rame.
1434 > il carattere tipografico Gabin venne realizzato con una composizione tipografica assemblata, migliorando l'efficienza di stampa.
1436 > il carattere tipografico Byeongjin venne fuso con il piombo.
1447 > I caratteri tipografici mobili dell'alfabeto Hangul vennero colati e utilizzati per la stampa Canzone del Riflesso della Luna su Mille Laghi (Worin cheongangjigok).
1455 > il carattere tipografico Eulhae venne fuso con rame.
1516 > il carattere tipografico Byeongja venne fuso con rame.
1580 > il carattere tipografico Gyeongjin (seconda versione del carattere gabin) venne fuso con il rame.
1588 > la versione coreana dei Classici Cinesi venne stampata in caratteri mobili Hangeul e Hanja.
1618 > il carattere tipografico Muo (terza versione del carattere gabin) venne fuso con il rame.
1668 > il carattere tipografico Musin (quarta versione del carattere gabin) venne fuso con il rame.
1677 > il carattere tipografico Hangu venne fuso con il rame.
1684 > venne colata la prima versione del carattere tipografico Ufficio Stampa.
Prima del 1723 > venne colata la seconda versione del carattere tipografico Ufficio Stampa.
1729 > i caratteri mobili tipografici in argilla vennero realizzati da Yi Jaehang e utilizzati per stampare libri.
1772 > il carattere tipografico Imjin (quinta versione del carattere gabin ) venne fuso con il rame.
1777 > il carattere tipografico Jeongu (sesta versione del carattere gabin) venne fuso con il rame.
1795 > il carattere tipografico Jeongni venne fuso con rame.
1816 > il carattere Jeonsa venne fuso con il rame da Bak Jeonggyeong.
1880 > Dictionnaire coréen français (Dizionario coreano-francese) venne stampato in caratteri di piombo moderni basati sulla calligrafia di Choe Jihyeok.
1883 > l 'Ufficio per la Cultura e l'Informazione pubblicò il Hanseong Sunbo, il primo giornale moderno della Corea, in caratteri moderni in piombo.
2001 > Jikji è stato iscritto nel Registro della Memoria del Mondo dell'UNESCO.
Sources / Fonti :
JIKJI GLOBAL (o.l.), URL "https://www.globaljikji.org/it/sub.do?menukey=13101"
The Glossary of Romanization of Korean_( La stampa a caratteri mobili metallici)' in English :
Autore / Writer: Erica Callegaro, Anna Zaffonato
Breve Spiegazione / Short Explanation: Panoramica del tempio Haedong Yonggungsa, della sua fondazione fino algirono d'oggi, la sua struttura e l'accoglienza popolare.
Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Bozza:Haedong_Yonggungsa
Status: Draft (to be published soon)
Tempio Haedong Yonggungsa
L’Haedong Yonggungsa è un tempio buddhista situato a Gijang-eup, nella contea di Gijang-gun della città metropolitana di Busan, Corea del Sud.
E' dedicato al culto di Haesu Gwaneum Daebul, una delle manifestazioni di Guanyin, chiamata in coreano Gwaneum.
Insieme a quello di Naksansa a Yangyang-gun, nella provincia Gangwon-do e a quello di Boriam a Namhae-gun, nella provincia di Gyeongsangnam-do è considerato uno dei tre siti più importanti della Corea del Sud dedicati a questa divinità.
Secondo questo culto, la grande divinità Haesu Gwaneum Daebul vive solitaria vicino al mare, apparendo ai fedeli sul dorso di un drago; per questo la sua venerazione è solitamente praticata nelle zone costiere e sulle isole.
Inoltre, il grande complesso templare è uno dei pochi in Corea ad essere costruito sulla costa (a differenza della maggior parte costruita in montagna) e per questo, grazie alla sua vicinanza alla spiaggia di Haeundae e alla parte est della città di Busan, è popolare tra i turisti specialmente durante i festeggiamenti per il compleanno del Buddha, quando viene decorato con lanterne di carta.
Storia della fondazione
Fondatore
Il fondatore del tempio fu il grande monaco Naonghwasang Hye-geun vissuto dal 1320 al 1376, alla fine della dinastia Goryeo. Conosciuto anche come Hye-geun, il suo nome di nascita era Wonhye, mentre il suo pseudonimo era Naong o Gangwolheon. All’età di ventun’anni, dopo la morte di un suo amico, diventò monaco. Oltre al ruolo religioso ricoprì anche quello di consigliere del re Gongmin (r.1351-1374), 31° sovrano della dinastia Goryeo.
Storia
Il tempio fu fondato nel 1376 dal grande monaco Naong.
Secondo la storia, mentre il monaco praticava l'ascetismo nel tempio Bunhwang a Gyeongju, la nazione fu duramente colpita da una siccità che bruciò i raccolti, portando carestia e inducendo le persone a nutrire un forte risentimento nei confronti della divinità Haesu Gwaneum Daebul per non aver donato loro la pioggia.
Un giorno, una divinità del mare apparve in sogno a Naong dicendogli che se avessero costruito un tempio ai piedi del monte Bongrae e vi avessero pregato, tutte queste difficoltà sarebbero scomparse e sarebbe tornata la felicità. Dopo questo sogno il monaco visitò l'area (la stessa in cui si trova oggi il tempio Haedong Yonggungsa) e vide di fronte a sé una montagna e dietro il mare; questo significava che se vi si pregava al mattino, si sarebbero ricevuti dei responsi alla sera.
Il monaco allora costruì un tempio, che in seguito nominò tempio Bomun, e chiamò la montagna Bongrae, parola dal significato misterioso che gli eremiti di grande conoscenza si tramandano ancora oggi. La parola Bomun, invece, indica il potere assoluto e illimitato di Haesu Gwaneum Daebul.
Sfortunatamente il tempio andò distrutto in un incendio durante le invasioni giapponesi della Corea (1592-98), conosciute anche come Guerra di Imjin, e successivamente ricostruito dal monaco Ungang del tempio Tongdosa nei primi anni ‘30 del Novecento. Da allora molti monaci hanno gestito il tempio fino a quando, nel 1974, fu rinominato con il nome che porta tutt’ora, a seguito del sogno del monaco Jeongam.
Il monaco Jeongam, durante una sessione di preghiera di 100 giorni assistette all’apparizione della grande divinità Haesu Gwaneum Daebul che cavalcava il dorso di un drago, indossando una veste bianca ed emanando un fascio di luce di cinque colori.
Struttura del tempio
L’ingresso del tempio è preceduto da: un viale costeggiato da una fila di dodici statue in pietra stanti raffiguranti i 12 animali dello Zodiaco Cinese (le 12 divinità proteggono la terra in 12 direzioni e bloccano l’ingresso di spiriti maligni); una pagoda di 7 piani, alla cui base si trova una ruota di una macchina con l’iscrizione “교통안전탑” contro gli incidenti stradali; una scalinata in pietra di 108 gradini (numero di buon auspicio nel Buddhismo) fiancheggiata da laterne anch’esse in pietra.
Il vero e proprio ingresso al tempio è contrassegnato dal cancello Iljumun dalle colonne avvolte da draghi dorati. Qui troviamo anche la statua in pietra del Buddha Deuknambul, che si dice faccia nascere un figlio maschio se si prega e gli si tocca la pancia.
Ai piedi della scalinata si trova una spazio riservato altre statue in pietra di varie divinità e due piccoli specchi d’acqua dove lanciare una moneta per esprimere un proprio desiderio.
I principali edifici sono i seguenti: Daeungjeon Hall (edificio principale), Gulbeopdang, Yonggung Dan, Jonggak e Yosachae.
Il Daeungjeon Hall fu ricostruito negli anni '70 dal monaco Jeongam, il quale prestò particolare attenzione ai colori utilizzati tradizionalmente. Alla sinistra dell’edificio è collocata una grande statua dorata del Buddha Mireukbul (buddha del futuro), al quale si esprimono i propri desideri.
Il Gulbeopdang, situato alla destra del Daeungjeon Hall, è conosciuto anche anche Mireukjeon Hall e, sin dalla fondazione del tempio, custodisce una statua in pietra del Buddha Mireukbul in posizione assisa.
Affacciata sul mare si trova una pagoda in pietra a tre piani con quattro leoni alla base che simboleggiano gioia, rabbia, tristezza e felicità. In origine, in questo punto vi era una roccia alta 3 metri che venne distrutta, durante le invasioni giapponesi della Corea, per istituire una rete di sicurezza costiera. Nel 1990, il monaco Jeongam costruì la pagoda per rafforzare le mura danneggiate del tempio e per costodirvi al suo interno 7 reliquie buddiste portate dallo Sri Lanka.
Il tempio ospita inoltre la più grande statua in pietra del paese, alta 10 metri raffigurante Haesu Gwaneum Daebul e una statua del Buddha Yaksayeoraebul noto anche come il Buddha Gatbawi del Mare Orientale.
Accoglienza popolare
Il motto del tempio "Qui, almeno uno dei tuoi desideri sarà esaudito attraverso le tue preghiere sincere", ha alimentato la credenza comune che, chiunque preghi sinceramente riceverà un sogno lucido e, appunto, almeno uno dei suoi desideri, si avvererà; per questo il tempio è famoso in tutto il paese come luogo miracoloso e molte persone lo visitano, in particolare il giorno di Capodanno per esprimere un desiderio per il nuovo anno.
Infatti, a seguito di un sondaggio del 2016 condotto dalla Sede Regionale di Busan della Korea International Trade Association (direttore Huh Moon-gu) su 100 aziende esportatrici, il tempio Haedong Yonggungsa è risultato una delle mete preferite dagli acquirenti stranieri (21,9%).
Sources:
- The historical of Haedong Yonggung temple
http://www.yongkungsa.or.kr/eng/01/01.php
- 한국 제일가는 해수관음 도량
http://yongkungsa.or.kr/bbs/content.php?co_id=1020
- 한가지소원 이루는 곳, '해동용궁사'를 찾아서
https://www.busan.go.kr/news/totalnews01/view?dataNo=57909
- 부산광역시 유형문화재 해동용궁사 목조여래좌상 (海東龍宮寺 木造如來坐像) | 국가문화유산포털 | 문화재 종목별 검색
http://www.heritage.go.kr/heri/cul/culSelectDetail.do;jsessionid=BzpggloDZd17xz2id6GUeIpcAd5KlzTdWKG5Yc55rnipbL9ixK1sgV9T0E24S5g8.cpawas_servlet_engine1?pageNo=1_1_2_0&ccbaCpno=2112101500000
- https://www.busan.go.kr/news/totalnews01/view?dataNo=55775&curPage=1&srchBgnde=2013-04-10&srchEndde=2023-04-10&srchKey=sj&srchText=%ED%95%B4%EB%8F%99%EC%9A%A9%EA%B6%81%EC%82%AC&srchThemeNo=&bbsNo=
- VisitKorea Destinations by Region Haedong Yonggungsa Temple (해동 용궁사(부산))
https://english.visitkorea.or.kr/enu/ATR/SI_EN_3_1_1_1.jsp?cid=264404
The World Institute of Kimchi (WI Kimchi) is a research institution located in the city of Gwangju, South Korea, dedicated to the study of the traditional Korean dish known as kimchi. The institute was established in 2010 and has since become a leading authority on kimchi research, technology, and education. In this article, we will delve into the history, mission, and achievements of the World Institute of Kimchi.
History
The World Institute of Kimchi was established by the South Korean government in 2010 as part of its efforts to promote the country's cultural heritage and boost its economy. Kimchi, a fermented vegetable dish, has been a staple of Korean cuisine for centuries and is considered a symbol of the country's identity. However, with the rise of globalization and the popularity of Western foods, the consumption of kimchi began to decline, leading the government to invest in its preservation and promotion.
The institute was established in Gwangju, a city located in the southwestern region of South Korea, with the aim of conducting research on kimchi and developing new technologies to improve its quality and taste. The government invested over 20 billion won (approximately 18 million USD) in the institute, which was equipped with state-of-the-art facilities and staffed with experts in food science, microbiology, and other related fields.
Mission
The World Institute of Kimchi's mission is to preserve and promote the cultural heritage of kimchi, as well as to develop new technologies and products related to the dish. The institute's research focuses on several areas, including:
Kimchi production technology: The institute studies the fermentation process of kimchi and develops new methods to improve its quality and taste.
Kimchi health benefits: Kimchi is known for its health benefits, such as boosting the immune system and aiding digestion. The institute conducts research on the nutritional and medicinal properties of kimchi.
Kimchi culture: Kimchi is an integral part of Korean culture and society. The institute studies the history and cultural significance of kimchi and promotes its awareness and appreciation both in Korea and abroad.
Achievements
Since its establishment, the World Institute of Kimchi has made significant contributions to the study and promotion of kimchi. Some of its notable achievements include:
Development of new kimchi products: The institute has developed a range of new kimchi products, including instant kimchi powder, kimchi juice, and kimchi sauce. These products are not only more convenient to use but also help to expand the market for kimchi.
Kimchi preservation technology: The institute has developed new technologies to preserve kimchi for longer periods without compromising its quality and taste. This has helped to increase the shelf life of kimchi and make it more accessible to consumers around the world.
Kimchi education: The institute offers courses and workshops on kimchi-making and culture for both domestic and international visitors. This has helped to promote the awareness and appreciation of kimchi as a cultural heritage of Korea.
International collaborations: The institute has collaborated with various research institutions and organizations around the world to share knowledge and expertise on kimchi. This has helped to promote the internationalization of kimchi and increase its popularity outside of Korea.
Future Directions
The World Institute of Kimchi continues to strive towards its mission of preserving and promoting the cultural heritage of kimchi. Some of its future directions include:
Kimchi standardization: The institute is working towards standardizing the production process and quality of kimchi, in order to ensure consistency and quality across different manufacturers and products.
Globalization of kimchi: The institute aims to promote the globalization of kimchi by introducing it to new markets and cultures. This involves adapting kimchi to local tastes and preferences and developing new kimchi products.
Wikipedia: https://en.wikipedia.org/wiki/World_Institute_of_Kimchi