SAYUL_ITALY
Alessandra
3 May 2022
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Topic: JONGNO's Neighborhood

Writer: Alessandra Crisà (team Rome)

Short explanation: Breve spiegazione del quartiere, dei luoghi più conosciuti e possibili luoghi da visitare.


Il cuore di seoul Jongno:
Jongno 3(sam)-ga, a Seoul si è classificata terzo nella classifica "I 49 quartieri più cool del mondo" per il 2021, selezionata dalla rivista di viaggi inglese Time Out. Che fascino racchiude questo luogo, che attira l'attenzione del mondo e attrae un'intera generazione? Jongno è il cuore di Seoul, dove convivono passato e presente della Corea, senior e junior, e stili retrò e raffinati. Vediamo quali sono le principali tappe per visitare JONGNO:


Mercato di Gwangjang, mercato tradizionale coreano:


Situato a Yeji-dong, Jongno-gu, il mercato di Gwangjang mostra l'energico stile di vita quotidiano dei coreani. Essendo il primo mercato permanente della Corea con circa 100 anni di tradizione, ospita numerosi grossisti e rivenditori di tessuti di hanbok (vestiti tradizionali coreani). Recentemente è diventato più famoso per la sua strada gastronomica unica che serve piccoli gimbap, frittelle di fagioli mung e tartare di manzo. L'aroma saporito del cibo attira i passanti nel mercato.
Entrando nel mercato di Gwangjang, troverai facilmente ristoranti di tartare di manzo, Kkoma gimbap, anche noto come mayak gimbap, che letteralmente significa "gimbap di droga", perché una volta che assaggi questi involtini avvincenti con la salsa di senape, non vorrai mai smettere di mangiarli. Inoltre, il japchae, una combinazione di varie verdure, carne e spaghetti di vetro, è un piatto festivo solitamente consumato in occasioni speciali a causa del suo processo di cottura complesso e dispendioso in termini di tempo. Tuttavia, questo delizioso piatto è prontamente disponibile nel mercato di Gwangjang a un prezzo ragionevole.



Troviamo anche le frittelle di fagioli mung (bindaetteok) e il pancake con ripieno di zucchero (hotteok). Mentre il pancake alla piastra ripiena di zucchero e noci è uno spuntino dolce simile a un dessert, la frittella di fagioli mung, fatta con pasta di fagioli mung, germogli di fagioli verdi e carne di maiale, è perfetta per i turisti affamati e si gusta al meglio con le bevande. Quest'ultimo ha una lunga tradizione ed è il cibo più popolare al mercato di Gwangjang.


Attraenti luoghi per passeggiate lungo Seosulla-gil


Dopo aver placato la tua fame nel mercato di Gwangjang, possiamo scoprire altri incantevoli luoghi nascosti di Jongno! Seosulla-gil, la strada del muro di pietra occidentale che circonda il Santuario di Jongmyo, patrimonio mondiale dell'UNESCO, è un bellissimo luogo per passeggiate con un'atmosfera accogliente e tranquilla. Dietro il muro di pietra, i rami verdeggianti di un grande albero vecchio offrono un luogo ombroso di riposo in estate e si tingono di colori autunnali in autunno. Mentre cammini lungo la strada lunga 800 metri e osservi il paesaggio mozzafiato, passerai accanto a laboratori di artigianato tradizionale, multinegozi di gioielli, caffè, pub e altri negozi interessanti dove puoi fermarti e riposarti a tuo piacimento.


Passeggiando lungo K-Crafts Street


Sapevate che le targhette identificative dei cittadini e le forcine ornamentali apparse nella popolare serie Netflix di K-zombie “Kingdom (2019)” sono state realizzate in un tradizionale laboratorio artigianale a Seosulla-gil? Conosciuta anche come via dell'artigianato, Seosulla-gil ospita molti negozi simili. Vorremmo presentarti Space 42, dove troverai diversi gioielli artigianali. Questo complesso culturale offre vari prodotti di designer di gioielli coreani emergenti. Il suo primo piano ospita un multishop di gioielli, mentre il secondo piano ospita un lounge e uno stand per esperienze dove i visitatori possono cimentarsi nella creazione di gioielli.


Gustare cibi e bevande ad Hanok


Se vuoi prenderti una pausa dalle passeggiate per Seosulla-gil, ti consigliamo di visitare il Café Sasa per un delizioso caffè o il Seoul Gypsy per una bevanda alcolica. Il Café Sasa, progettato come un hanok. Inoltre, il Seoul Gypsy, un hanok degli anni '50 ristrutturato e decorato in uno stile da pub unico, vanta microbirrifici sperimentali e piatti esotici, tra cui pollo vietnamita e insalata thailandese.


L'ultimo corso del tour a piedi di Seosulla-gil ti fa scoprire la bellezza delle tradizioni coreane. Il Korea Saekdong Museum, caratterizzato da un tradizionale stile hanok e interni moderni, mostra l'antica cultura dell'abbigliamento coreano. La parola coreana saekdong significa "vestiti con strisce multicolori". Il museo espone abiti da sposa tradizionali e abiti per bambini per celebrare i loro primi anniversari realizzati con questi abiti colorati a righe. Inoltre, puoi acquistare vari accessori moderni, come tazze e pochette, realizzati con il design a strisce colorate nel negozio del museo.


I principali vicoli gourmand della cultura Newtro


Jongno ospita numerose strade gastronomiche, che vanno dai vecchi ristoranti di Meat Alley e Pocha Street a Ikseon-dong Café Street, che ha incitato la mania newtro della Corea. Questi vicoli gourmand attraggono persone di tutte le età, dagli anziani agli hipster!


Molti ristoranti di carne di maiale di lunga data che servono pancetta di maiale alla griglia e gonna di maiale si trovano lungo Meat Alley, vicino alla stazione di Jongno 3(sam)-ga, uscita 6. Questi vecchi ristoranti hanno ciascuno le loro specialità e Tongdwaeji Jip, noto per il suo enorme calderone. La pancetta di maiale alla griglia con coperchio, non fa eccezione. La pancetta di maiale alla griglia, considerata il cibo dell'anima coreana, è diventata un piatto popolare tra gli stranieri ed è elencata nell'Oxford English Dictionary. Puoi goderti la pancetta di maiale e il kimchi grigliati su un calderone caldo e avvolgerli in foglie di lattuga o perilla. Se vuoi apprezzare adeguatamente la cultura gastronomica coreana alla moda, ti consigliamo di terminare il pasto con riso fritto a base di kimchi e formaggio.


Ikseon-dong Café Street è un luogo popolare tra i giovani per trovare dessert eccitanti. Il caffè hanok "Cheong Su Dang" è noto per i suoi deliziosi dessert, come il soufflé castella, preparato su ordinazione, la torta al sesamo nero e il caffè versato a base di caffè macinato a pietra. Questo caffè è anche un famoso luogo fotografico grazie al suo design degli interni. Il suo ingresso è impreziosito da una lampada di bambù e pietre miliari, che sottolineano la bellezza asiatica, mentre il suo interno rispettoso della natura è decorato con muschio e rocce.


Se cammini verso Nagwon Arcade dall'uscita 3 della stazione Jongno 3(sam)-ga sulla linea 5 della metropolitana, troverai bancarelle di cibo lungo la strada. In Pocha Street, puoi provare gli snack preferiti dai coreani, come zuppa di cozze, zampe di pollo alla griglia, anguilla di mare alla griglia e frittelle di cipolle verdi, servite con bevande alcoliche su un tavolo da strada. Se vuoi vivere la cultura notturna coreana, questo è il posto perfetto per concludere i tuoi viaggi a Jongno!

Elena Olga Calanna
1 May 2022
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Topic: Yangban

Writer: Elena Olga Calanna, Elisa Cidda (team Rome)

Short explanation: Etymology, History, and explanation about Yangban

wikipedia link: https://it.wikipedia.org/wiki/Yangban

Yangban 

ETIMOLOGIA

Il termine “yangban” si compone di due diverse sillabe, il cui significato complessivo suggerisce il senso originario della parola: “yang” (cor. 양, 兩) due, entrambi, e “ban” (반), gruppo, classe, ordine.  Il termine ban implica già di per sé la carriera bipartita degli yangban, indicando sia lo stato civile o “orientale” (tongban), sia lo stato militare o “occidentale” (soban).

Da questa etimologia è possibile comprendere perché, in periodo Goryeo, il termine “yanban” facesse originariamente riferimento ai due rami distinti di questa casta: il ramo civile (cor. 문반) e quello militare (cor. 무반). Attualmente questo vocabolo ha perso la sua connotazione politica e sociale, se non per i pochi eredi che ancora affermano una discendenza diretta dall’antica classe elitaria. Nel linguaggio comune “yangban”, viene utilizzato nel significato di “gentiluomo”, “brav’uomo”, o in alcuni casi “marito”.


REPERTORIO STORICO 

La figura dello Yangban comincia ad affacciarsi sulla storia della penisola coreana a partire dal medio periodo Goryeo, con personaggi illustri quali Kim Busik (autore the Samguk Sagi, Storia dei Tre Regni, 1145) a rappresentare uno dei due ordini in cui la classe era convenzionalmente suddivisa: civile e militare. Kim apparteneva al primo ordine, quello civile, il quale godeva al tempo di supremazia indiscussa nella società e negli affari di stato. Questa distinzione era fonte di non pochi conflitti interni, che porteranno eventualmente il ramo militare a prendere il potere con un colpo di stato nel 1170. La parabola militare, molto simile allo Shogunato presente in Giappone, ha vita breve in quanto l’ordine verrà restaurato nel giro di un secolo. 

La società del periodo Joseon eredita da Goryeo la rigorosa suddivisione gerarchica; tuttavia, la distinzione tra ramo militare e ramo civile si fa via via più nebulosa, e il termina Yangban comincia ad essere impiegato per riferirsi a tutta quella classe sociale elitaria che domina quasi indiscussa sino al tardo periodo Joseon. Come nel periodo Goryeo, così nel primo periodo Joseon, l’appartenenza alla classe degli Yangban era determinata dal superamento degli esami, tuttavia, mentre sotto Goryeo gli esami erano accessibili a tutti i coreani maschi, liberi e di maggiore età, la transizione alla dinastia Joseon determina un cambiamento considerevole: solo gli yangban e affiliati possono accedere a un’educazione superiore e quindi agli esami. Per questa ragione, molti nobili non gradiscono che, con la diffusione dell’alfabeto hangul (1446), coloro cui era stata preclusa un’istruzione adeguata (donne e classi inferiori) possano ora imparare a leggere, scrivere e prendere parte più attiva alla vita politica.

Sotto la dinastia Yi (la dinastia regnante durante tutti i cinquecento anni di regno), gli yangban erano la classe più prestigiosa, a seguire: i chungin (media-borghesia), i sangmin (la gente comune), e i ch’ommin, la categoria più infima che includeva schiavi e baekjeong (letteralmente macellai, ma in senso più lato tutto coloro che praticavano lavori considerati squallidi). In particolare, gli yangban del periodo Joseon erano veri e propri latifondisti, grandi proprietari terrieri che ricevevano dal governo sussidi e/o terre, la cui lavorazioni era affidata a braccianti e servi.

Dal canto loro, gli yangban non si occupavano direttamente dei loro appezzamenti, piuttosto si dedicavano a studi accademici e incarichi governativi. Con l’ascesa della nuova dinastia e del Neoconfucianesimo a ideologia di stato, gli yangban diventano i custodi di tale morale ed esponenti per eccellenza della Dottrina Confuciana e della coltivazione interiore ed esteriore del se, in particolare attraverso arte, calligrafia, letteratura e studio dei classici cinesi.

Oltre che privilegi, quest’élite aveva anche degli obblighi: verso il governo pagare le tasse e prendere parte al servizio di leva; verso la propria classe eseguire riti e pratiche cerimoniali per onorare gli antenati (rigorosamente riservate ai maschi primogeniti, secondo i dettami di una società patriarcale e patrilineare), seguire una condotta consona a uno yangban entro i canoni della pietà filiale, e sposarsi esclusivamente entro i confini della propria casta.

Se in origine quella degli Yangban era una classe meritocratica, e quindi posizione ottenuta attraverso lo studio e il superamento degli esami, con il passare dei decenni e soprattutto nel tardo periodo Joseon, diventa piuttosto una carica ereditaria marchiata da nepotismo. Ragione per cui, non era raro trovare yangban che conservavano il titolo ma non la ricchezza, si trattava di yangban caduti in disgrazia, nobili di nome ma non di fatti, e che spesso diventavano oggetto di derisione in opere popolari, quale lo “Yangban chŏn” (Storie degli Yangban) di Pak Chi-won (1737-1805), il quale ne descrive le abitudini in maniera poco lusinghiera.

La rispettabilità della classe entra in crisi a partire dal 1592, anno della prima invasione giapponese da parte del generale Toyotomi Hideyoshi, che si protrarrà sino al 1598 in quella che viene ricordata come “Guerra Imjin” (guerra dell’anno Imjin). Il governo comincia a vendere le cariche a coloro abbastanza ricchi da potersele permettere, seppur non yangban, in modo da garantire un maggior fluire di tasse nelle casse dello stato per finanziare la guerra. A questo periodo risalgono inoltre molte genealogie fabbricate da sangmin arricchiti desiderosi di diventare Yangban. Avendo l’esercito Hideyoshi distrutto molti registri genealogici era difficile dire chi appartenesse a quale classe e soprattutto stabilire la falsità o l’autenticità da tali registri.

La classe degli yangban va via via perdendo prestigio e influenza con lo sgretolarsi della dinastia Joseon, nell’arco di tutto il secolo XIX e inizi del secolo XX. Specialmente nella regione dell’Andong, tuttavia, patria per eccellenza delle più nobili famiglia di yangban del tardo Joseon, vi sono ancora coloro che vantano una parentela con le antiche classi nobiliari. In particolare, molti di questi eredi mantengono viva la tradizione attraverso riti e cerimonie, quali i riti ancestrali, inscenandole davanti a pubblico, e offrendo le proprie case, chongtaek (“case di lignaggio”) come ostello.


YANGBAN NELLA SOCIETA’

Nonostante la nomea di letterati impeccabili e rigorosi, gli Yangban erano più che semplici studiosi. Subordinati solamente alla famiglia reale (su carta quanto meno), costituivano la classe dominante sotto la dinastia Joseon, e in quanto tali si occupavano di preservare pratiche, costumi, politiche e dimensione sociale. L’ambizione era una caratteristica comuni a queste élite, e nome di essa molti Yangban finivano col prendere parte attiva agli affari di corte, sia come ufficiali e consiglieri che, come poeti, artisti e letterati.

Era pertanto imperativo costruire e coltivare un’adeguata rete di relazioni, che permettesse loro di interagire sia con le più alte sfere, che tra clan – diverse realtà regionali ospitavano clan diversi. Queste interazioni erano regolate all’interno della hyanghoe (cor. 향회), letteralmente “assemblea locale”, l’organo governativo per eccellenza che sanciva l’appartenenza alla nobiltà di Joseon. Quando uno Yangban veniva ufficialmente ammesso all’ordine il suo nome e la data di ammissione venivano inseriti nella hyang’an (cor. 향안), “elenco locale”, contenente tutti i membri appartenenti al circolo locale, scritta a mano e preservata con cura dall’élite del posto. Queste liste venivano conservate nel hyangch’ong (cor. 항청), bureau locale, o nelle hyanggyo, scuole locali (cor. 햑교). I membri più anziani o direttamente imparentati con i redattori della prima lista godevano ovviamente di molti più benefici e minori restrizioni rispetto ai membri più giovani o ai nuovi arrivati.

Il sistema di classi, o meglio di caste, del periodo Joseon, era estremamente rigido e non a tutti erano concesso il titolo di Yangban. I criteri di selezione per entrare a far parte della hyanghoe erano severi, e, nonostante potessero variare da regione a regione, determinate credenziale erano comuni a tutte le assemblee:


1.         Condurre la vita propria da Yangban

2.         Essere imparentati con un’importante letterato o qualcuno che abbia superato l’esame di stato

3.         Avere legami generazionali con uno dei clan locali

4.         Avere preso moglie in una famiglia di yangban in possesso delle credenziali sopracitate


Al difuori della capitale, e quindi nei vari villaggi e realtà regionali, i signorotti locali detenevano un potere assai esteso, tant’è che i magistrati assegnati alle stesse zone di residenza dei clan Yangban si rivolgevano spesso ad essi per pacificare le rivolte e mantenere lo status quo. Queste collaborazioni potevano, in casi estremi, diventare vera e propria sudditanza, rimettendosi gli ufficiali nelle mani delle élite.


Un altro importante nucleo di ritrovo sociale per Yangban e letterati era il samaso. Qui si riunivano i candidati (Jinsa, 진사) al gwageo (cor. 과거), gli esami di ammissione al servizio civile (mungwa, 문과). Ai candidati era richiesta una conoscenza dei Classici cinesi e la stesura di un componimento basato sulla struttura e il tema assegnati. I primi cento candidati avevano accesso alla Reale Accademia Confuciana. Superare l’esame era fonte di grande prestigio e ammirazione – nonostante il 90% del licetiates, lungi dal ricoprire cariche ufficiali, si ritrovavano disoccupati. Ad ogni modo, un ambiente stimolante in cui mettere alla prova le proprie capacità di compositori e studiosi era l’ideale per prepararsi agli esami. Il samaso era frequentato da Yangban che coltivavano i testi classici (saengwon) e Yangban letterati (jinsa), solitamente in età che compresa tra 20 ai 30 anni. La funzione ufficiale del samaso era quella di ritrovarsi per studiare, tuttavia, tra un componimento e l’altro, non era raro per i partecipanti indugiare in cibo, danze, musica e giochi.


FUNZIONARI-LETTERATI

Yangban come letterati

Gli Yangban erano principalmente dei letterati. Conoscevano e studiavano i classici confuciani e neoconfuciani. I testi scritti dagli yangban hanno un ruolo importante per la comprensione del pensiero politico e delle nuove idee sviluppate in quel periodo. Scrivevano principalmente in cinese classico, anche dopo la creazione dell’alfabeto coreano (hangul) nel 1443. Gli strumenti utilizzati dagli yangban sono legati alla loro professione di scrittori e letterati quindi erano essenzialmente pennelli, carta e pietra dell’inchiostro. Possedevano anche oggetti pregiati come porta pennelli in porcellana o legno e contagocce in porcellana. Gli yangban studiavano nelle cosiddette sarangbang, ovvero stanze decorate con gli oggetti utilizzati per la scrittura, e la cui altra funzione era quella di accogliere degli ospiti del nobile. Le case dell'élite erano divise in due quartieri: maschili e femminili. La sarangban era riservata esclusivamente agli yangban ed era in assoluto la parte più importante. Gli yangban erano legati ai principi confuciani tanto da celebrare riti tipici del confucianesimo. In particolare, ce n’erano quattro considerati principali: coronamento, matrimonio, funerale e culto degli antenati.


Yangban come artisti

Oltre che alla letteratura, alla poesia, e allo studio dei classici, gli yangban erano dediti anche a pittura e calligrafia. I loro dipinti, principalmente a inchiostro monocromatico, come voleva lo stile del tempo, rappresentavano scenari naturali e piante come bambù, orchidea, fiori di prugno e crisantemi, tutti elementi rappresentativi dello studioso confuciano. I sovrani della nuova dinastia, influenzati dal neoconfucianesimo e animati da uno spirito di indipendenza nazionale, si fanno promotori di varie  attività artistiche, e presso la corte, questi yangban-artisti, trovano l’appoggio di ricchi mecenati.

Non sono molte le testimonianze pittoriche risalenti alla prima metà del periodo Joseon, (molte opere sono andate perdute nel corso delle guerre Imjin), se non per alcuni esempi di pittura paesaggistica offertici dal rinomato pittore di corte An Kyŏn (Periodo di sopravvivenza sconosciuto, periodo di attività principale 1440-1470). La seconda metà del periodo Joseon è invece un tripudio di coreanità: gli yangban si cimentano alla paesaggistica true-view (che vede in Jeong Seon uno dei suoi principali esponenti), sviluppatasi all’inizio del secolo XVIII, e nella pittura di genere (per cui ricordiamo Kim Hondo e Sin Yunbok).


Yangban nelle danze in maschera 

Lo Yangban appare anche nel teatro in maschera. È una maschera atta a criticare la classe nobile che spesso considerata corrotta e incompetente. In ogni regione il personaggio dello yangban è rappresentano da una maschera e un nome differenti.

Source

Ritto, Maurizio, Storia della Corea, Dalle origini ai giorni nostri, Bompiani, 2005 p. 309


The Arts of Korea. A resource for educators, The Metropolitan Museum of Art, 2001, pp.31-32; pp. 46; 101-102


Encyclopedia of Korean Folk Culture – Yangban,

https://folkency.nfm.go.kr/en/topic/detail/1364


Korean Heritage - Social networking among the Yangban,

http://www.koreanheritage.kr/feature/view.jsp?articleNo=165


Yangban: The Cultural Life of the Joseon Literati,

https://www.metmuseum.org/toah/hd/yang/hd_yang.htm

TRADITIONAL SOCIAL STRUCTURE, U.S. Library of Congress,

http://countrystudies.us/south-korea/35.htm


Fujiya Kawashima, A Yangban Organization in the Countryside: The Tansŏng "Hyang'an" of Mid-Chosŏn Dynasty Korea, The Journal of Korean Studies (1979-) , 1992, Vol. 8 (1992), pp. 3-35, Duke University Press,

https://www.jstor.org/stable/43551012


(Edited by) Peter H. Lee, A history of Korean literature, Cambridge University Press, 2003


Moon Okpyo, Guests of Lineage Houses (pp. 88-104), tratto da, Laurel Kendall (ed.) (2011). Selected chapters from Consuming Korean Tradition in Early and Late Modernity: Commodification, Tourism, and Performance. University of Hawaii Press.






Susanna Salamone
30 Apr 2022
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Topic: Uigwe, the royal protocol of the Joseon dinasty. 

Writer: Virginia Santulli, Brunella Francesca Auricchio, Susanna Salamone

Short Explanation: The article is about the Uigwe, a vast collection of books recording in detail the royal rituals of the Joseon dinasty. 

Link: 


Uigwe

L'"Uigwe" (coreano: 의궤; Hanja: 儀軌) è una raccolta di protocolli reali della dinastia Joseon (1392-1910), che registra, tramite prosa e illustrazione, le principali cerimonie e riti della famiglia reale. Gli Uigwe cominciarono ad essere prodotti nel XV secolo, con l’inizio della dinastia Joseon, e la pratica continuò fino alla fine del regno all'inizio del XX secolo. In essi si possono trovare gli elementi centrali del confucianesimo. Inoltre, mostrano la filosofia e il sistema di governo con cui lo stato era gestito durante la dinastia Joseon.

I protocolli reali sono stati registrati come Memoria del mondo dell'UNESCO nel 2007. Il valore dell'Uigwe sta nella sua rarità, grazie ai tanti dettagli su diversi aspetti della vita della famiglia reale, documentando non solo le registrazioni di tutte le procedure, ma riportando informazioni sulla famiglia reale. La cosa importante è anche che permette confronti dettagliati con le altre culture contemporanee dell'Asia orientale.


Storia

Per ogni funzione statale significativa veniva emesso un Uigwe. Come stato confuciano, Joseon dava grande importanza al ruolo del rituale nel regno della gestione dello stato.

Più di 3.895 volumi di Uigwe sono conservati in Corea.

Gli Uigwe sopravvivono dal 1606 al 1910 (le copie di Uigwe della prima parte della dinastia Choson furono perse durante l'invasione giapponese del 1592).

Nel 1866, 297 volumi dei Protocolli reali furono sequestrati dalle truppe francesi. La maggior parte dei volumi dei protocolli reali sono conservati negli archivi Kyujanggak e Jangseokgak.

Le Uigwe che sopravvivono fino al 1910, mostrano come il cerimoniale di stato in Corea fu adattato man mano che il paese si apriva all'esterno e diventava dominato dai giapponesi.

Le Uigwe rimaste in Corea sono state conservate e ospitate nella biblioteca Gyujanggak dell'Università Nazionale di Seoul e come parte della collezione Jangseogak dell'Accademia di Studi Coreani. La biblioteca Gyujanggak ha la collezione più grande, con 2.940 volumi con 546 Uigwe diversi; mentre la seconda ha 490 volumi con 287 Uigwe diversi.

Le 297 copie di Uigwe che sono state restituite dalla Francia, sono conservate al Museo Nazionale della Corea.

Le copie restituite dal Giappone sono conservate al Museo Nazionale del Palazzo di Corea.


Contenuto

Ogni volta che c'era una cerimonia o un rituale imminente, veniva istituito un direttorio per sorvegliare l'evento e assicurare che il procedimento si svolgesse secondo correttezza. Questa organizzazione di supervisione riuniva i funzionari dei vari uffici amministrativi del governo.

Il direttorio fu sciolto non appena il progetto fu completato, e al suo posto fu istituito un "ufficio amministrativo Uigwe". Questo organismo era incaricato di raccogliere e organizzare i documenti, i dati e le illustrazioni relative all'evento o al progetto e poi scriverli in un testo Uigwe.

I protocolli servivano sia come documentazione commemorativa dell'evento che come riferimento per eventi simili in futuro. Perché le illustrazioni raffigurano l'abbigliamento, l'architettura, e più in dettaglio, i nomi dei funzionari presenti così come gli artigiani che hanno fatto gli strumenti utilizzati nella cerimonia, illustrazioni di scene, il processo di compilazione Uigwe, e altro ancora. Il testo di commento dà anche un'idea del ruolo del rituale e della cerimonia a Joseon. I rituali e le cerimonie raffigurate nei protocolli reali includono: le nozze del re o del principe ereditario, il funerale reale, i rituali di lutto, la costruzione di palazzi o di siti tombali, la compilazione del codice di legge o degli Annali, e altro ancora. Per i funerali e i matrimoni include grandi e dettagliate immagini di processioni, che spesso coinvolgono migliaia di partecipanti.

Ogni Uigwe è stato scritto sia a mano, ma più spesso stampato utilizzando blocchi di legno per le copie dell'Archivio Storico. La maggior parte degli Uigwe, aveva un'edizione esclusiva per il re, distinta da copertine di seta, carta di alta qualità, rilegatura, calligrafia superiore e presentazione generale.

 

1866: Francese

Nel 1866, dopo l'esecuzione di alcuni missionari cattolici francesi in Corea, una spedizione francese venne dalla Cina per cercare spiegazioni, dando vita alla campagna francese contro la Corea. Non riuscendo ad avere accesso alle autorità, le truppe attaccarono l'isola di Ganghwa-do e sequestrarono i libri reali, insieme ad altri manufatti. I libri furono poi conservati alla Bibliothèque nationale de France a Parigi subito dopo il loro arrivo in Francia e in gran parte dimenticati fino a quando lo studioso coreano Park Byeongseon li scoprì nel 1975, mentre lavorava lì come bibliotecario.

In seguito alla scoperta, la restituzione fu ufficialmente richiesta nel 1992. Nel 1993 i francesi restituirono una copia durante una visita a Seoul con la promessa di restituire la collezione rimanente. Il governo coreano ha cercato di recuperare i documenti reali attraverso un contratto di locazione permanente, poiché la legge francese vieta il trasferimento all'estero dei beni nazionali. Nel 2010, un gruppo civico con sede a Seul ha guidato la restituzione, ma la richiesta di escludere i beni ottenuti illegalmente dalla lista dei beni nazionali è stata respinta da un tribunale di Parigi.

Dopo una serie di negoziati, il presidente Lee Myung-bak e il presidente Sarkozy, al vertice del G-20 di Seul del 2010, hanno raggiunto un accordo per la restituzione dei documenti su una base di prestito rinnovabile di cinque anni. Da aprile a giugno 2011, 297 volumi con 191 diversi Uigwes, sono stati rispediti in quattro rate separate.


1922: Periodo di occupazione giapponese

Nel 1922, durante l’occupazione giapponese della Corea, molti volumi, tra cui 167 dell’Uigwe furono trasferiti all'Università di Tokyo.

Essendo conservati all'Università di Tokyo, non furono inclusi nella lista dei manufatti da restituire compilata nel 1965, quando i due paesi firmarono un trattato che normalizzò i rapporti diplomatici. Nel 2008 la Corea sollecita il Giappone a restituire la collezione, che includeva il protocollo del funerale di stato dell'imperatrice Myeongseong.

Nel 2010, il primo ministro giapponese ha annunciato la restituzione dell'Uigwe in occasione del centenario dell'annessione giapponese della Corea. Poi nel 2011, il Giappone ha restituito cinque copie durante la sua visita a Seul, nel tentativo di migliorare le relazioni.

Le copie contenevano i rituali reali di re Gojong e re Sunjong, gli ultimi due imperatori della dinastia Joseon e dell'impero coreano prima dell’annessione della Corea, nel 1910.



Lidia Fiore
26 Apr 2022
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 Topic: Museo folkloristico nazionale della Corea


Writer: Fiore Lidia, Iuliani Micole, Pirozzi Erika (Sayul in Italy / Team 5)



Il Museo folkloristico nazionale della Corea è un museo che rappresenta la vita quotidiana e la cultura della Corea ed è visitato da oltre due milioni di persone ogni anno.  


Il Museo ha svolto un ruolo significativo nel fornire opportunità educative e culturali per capire come vivevano i coreani nei tempi tradizionali. 


Fondato nel 1945, il Museo folkloristico nazionale della Corea si è concentrato principalmente sulla ricerca esclusiva sul folklore coreano, nonché sull'acquisizione, la conservazione e l'esposizione di manufatti legati alla vita popolare dei coreani.  


Il Museo folkloristico nazionale della Corea è l'unico museo nazionale dedicato alla storia della vita tradizionale e la maggior parte della collezione è strettamente correlata alle routine quotidiane e alle occupazioni dei coreani pre-moderni.  


I vari pezzi sono organizzati e classificati in base alla funzione ed esposti in tre sale espositive interne e uno spazio espositivo all'aperto.


Storia


1945-1969 Il Museo folkloristico nazionale della Corea (in coreano: 국립민속박물관, Gungnip Minsok Bangmulgwan) è stato fondato nel 1924. Tuttavia, solo l'8 novembre 1945, il governo militare istituì il Museo Nazionale di Etnologia. Più tardi, il 25 aprile 1946, il Museo Nazionale di Etnologia aprì finalmente al pubblico, ma solo come edificio commemorativo per le amministrazioni cittadine durante l'occupazione militare della Corea da parte del Giappone.


Fu nel dicembre del 1950 che il Museo Nazionale si fuse con il Museo Nazionale del Folk. La collezione è stata trasferita nella dependance sul Monte Namsan (in coreano: 남산). Il 4 ottobre 1966, il Padiglione del Popolo Coreano aprì nella Sala Sujeongjeon del Palazzo Gyeongbokgung (in coreano: 경복궁 수정전 ) sotto l'amministrazione dell'Amministrazione del Patrimonio Culturale.


1970-1989 L'11 aprile 1975, il Museo Popolare Coreano ha aperto nell'ex edificio del Museo Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea, sul terreno del Palazzo Gyeongbokgung (in coreano: 경복궁 ). Più tardi, il 13 aprile 1979, la giurisdizione sull'amministrazione del National Folk Museum dall'Amministrazione del Patrimonio Culturale al Museo Nazionale della Corea fu riorganizzata per ordine del Presidente.


1990-2000 Il 30 ottobre 1992, la giurisdizione sull'amministrazione del Museo folkloristico nazionale della Corea dal Museo Nazionale coreano al ministero della Cultura è stata riorganizzata per ordine del Presidente.


Il 17 febbraio 1993, il Museo folkloristico nazionale della Corea è stato trasferito nella sua sede attuale, nell'ex museo nazionale dell'edificio coreano. Il 6 marzo 1993, avvenne il passaggio della giurisdizione amministrativa del Museo folkloristico nazionale della Corea al Ministero della Cultura e dello Sport per ordine del Presidente.


Anni dopo, il 28 febbraio 1998, la giurisdizione amministrativa del Museo folkloristico nazionale della Corea si trasformò nel Ministero della Cultura e del Turismo per ordine del Presidente. Un anno dopo, il 24 maggio 1999, il Presidente ha istituito la Divisione Gestione delle Collezioni e il 1° luglio 2000 è stata istituita per ordine del Presidente la Divisione Scambi Culturali ed Educazione.


2003-Presente


Il 17 febbraio 2003 è stato inaugurato il Museo dei Bambini e l'11 novembre 2004 la Divisione Amministrazione è stata rinominata Divisione Pianificazione.


Nel febbraio 29 2008 la giurisdizione amministrativa del Museo folkloristico nazionale della Corea si è trasformata nel Ministero della Cultura, dello Sport e del Turismo a seguito di una riorganizzazione governativa. L'anno dopo, i bambini


Il museo è stato istituito come uno degli organismi secondari affiliati del Museo folkloristico nazionale della Corea, diviso in due sezioni: Exhibition Planning Division e Education Operation Division.


Di recente, il 23 luglio 2021, il Museo folkloristico nazionale della Corea è stato aperto a Paju.


Aree Museali


Il museo è composto da tre aree principali: 


L'edificio principale: sala delle mostre permanenti "Un giorno coreano", "Un anno coreano", "La vita di un coreano". Il ruolo di queste aree sono stabilire gallerie coreane in musei stranieri, organizza mostre speciali, fortificazione dei contenuti delle mostre permanenti nel museo e delle mostre all'aperto nel museo. Studia e ricerca eccellenti tecniche espositive nei musei in patria e all'estero. 


Il Museo dei bambini: ha aperto il suo Children's Folk Museum il 17 febbraio 2003, per fornire vari programmi educativi per i bambini delle scuole e i loro insegnanti, così come i loro genitori, e offre mostre esperienziali, con le quali i bambini sono autorizzati a giocare. Queste mostre offrono ai bambini divertenti opportunità di imparare aspetti dei tradizionali folkloristici coreani che non sono disponibili nelle scuole. Il Children's Folk Museum è un programma supplementare del National Folk Museum per bambini in età scolare, genitori e insegnanti, ed è un luogo culturale che offre benefici ai bambini di tutte le età, compresi i bambini in età prescolare. I bambini sono autorizzati a maneggiare e toccare gli oggetti esposti per ottenere una migliore comprensione di loro. Una delle aree principali è lo Shinhwa Animal Playground, è una piccola area giochi dove è possibile sperimentare suoni, luci, arrampicate e grotte mentre si incontrano cinque animali, vale a dire l'orso, la tigre, il cavallo, il pollo e il drago, figure importanti della mitologia. 


La Sala Paju: il 'Paju National Folk Museum' (국립 민속 박물관 파주) è un magazzino a cielo aperto per l'archiviazione e l'uso di cimeli popolari di proprietà del Museo Nazionale del Folklore della Corea. Il deposito all'aperto è un tipo di museo che mira ad avvicinare il pubblico con diverse tecniche espositive, rendendo anche possibile l'accesso e l'utilizzo delle collezioni del museo. È inoltre possibile visitare la sala video, oltre alla sala lettura, la sala di ricerca, il negozio del museo, la caffetteria e l'area relax.


Esposizioni 


Il Museo folkloristico nazionale della Corea ospita quattro mostre permanenti, tre al coperto e una all'aperto, e numerose mostre speciali che durano solo per un periodo di tempo limitato. Ci sono anche alcune mostre ospitate online e il museo dispone di una sezione per bambini dove si svolgono mostre interattive. 


Mostre Permanenti 


Vita quotidiana tradizionale coreana 


Questa mostra mostra la vita degli abitanti dei villaggi coreani attraverso il giorno e le stagioni. La galleria cambia con il passare dei mesi per evidenziare come le persone cambiano le loro abitudini durante l'anno. La sala espositiva si divide in quattro sezioni: tre di esse sono dedicate alle tre parti del giorno, cioè mattina presto, giorno e notte, mentre la quarta sezione si occupa della vita moderna. 


 Un anno in Corea 


"Un anno in Corea" presenta come i coreani hanno trascorso il loro anno nel 19 ° e 20 ° secolo. Questa mostra ha lo scopo di ritrarre come lo stile di vita coreano è cambiato non solo durante la stagione, ma anche dal 19 ° secolo al 20 °. La sala espositiva è organizzata in cinque sezioni: il primo mese lunare, la primavera, l'estate, l'autunno e l'inverno. Nelle varie sezioni sono esposte molte scene che raffigurano le tradizioni stagionali coreane, ad esempio, nella sezione "Il primo mese lunare", le persone vestite con abiti tradizionali eseguono i tradizionali rituali di Capodanno. 


Passaggi della vita coreana 


In questa galleria espositiva sono esposti alcuni degli eventi più importanti della vita coreana dalla dinastia Joseon (조선) al 20 ° secolo. Anche se i rituali eseguiti sono diversi nel corso dei secoli, le pietre miliari della vita non sono cambiate molto. Sia il popolo coreano della dinastia Joseon che il popolo del 20 ° secolo mostrano grande considerazione verso gli antenati e i defunti, quindi eseguono molti rituali per onorare la loro memoria. Inoltre, entrambe le generazioni pregano per avere figli maschi e festeggiano quando un figlio raggiunge il suo 100 ° giorno in sicurezza. Sia i maschi che le femmine hanno cerimonie di maturità e il matrimonio è considerato l'evento più importante di una vita adulta. 


Area espositiva esterna


Questa zona mostra una riproduzione della vita rurale coreana e delle strade moderne. Nel lato tradizionale ci sono alcune pagode di pietra o ruote idrauliche. La sezione tradizionale presenta anche una riproduzione di un'unità abitativa costruita nel 1848. L'area moderna mostra come erano le strade e i negozi durante gli anni 1970 e 1980. 


 


Mostre 2021 


Land of tigers 


"Land of tigers" è una mostra temporanea ospitata dal Museo folkloristico nazionale della Corea per celebrare l'anno della tigre. La mostra mette in evidenza il simbolismo legato alle tigri e tutti i racconti popolari riguardanti questo animale. Tradizionalmente, la tigre è considerata un simbolo di coraggio e il guardiano dei villaggi. Ecco perché i coreani pensano alle tigri come uno degli animali rappresentativi della cultura coreana. 


Le nostre vite oltre le epidemie 


Questa mostra speciale analizza come gli epidemiologi del passato hanno influenzato la vita umana e come il mondo ha combattuto per superarli. La mostra è divisa in tre sezioni: "Everyday Life+Epidemics", "Everyday Life-Epidemics" e "Everyday Life±Epidemics". Ognuna di queste sezioni presenta una diversa fase delle epidemie e come i sopravvissuti riescono a coesistere con la diffusione della malattia. 


Busan, porta d'accesso al mondo 


Per celebrare il "2021 anno della cultura popolare di Busan", il Museo folkloristico nazionale della Corea ha scelto di ospitare una mostra speciale dedicata a Busan. L'obiettivo della mostra è quello di mostrare la cultura locale attraverso la sua storia. La mostra si compone di due parti: "Parte 1. Busan, l'intersezione di Persone, Beni e Culture" e "Parte 2. Busan, la convivenza tra agricoltura e culture marittime". Entrambe le sezioni mostrano diversi lati della città e condividono molte esperienze della gente di Busan. 


Mostra digitale immersiva: mercato e intrattenitori itineranti 


In questa mostra sono mostrate le esibizioni di artisti itineranti del 20 ° secolo. Qui gli artisti mostrano le loro abilità nella danza e nella musica popolare, nelle acrobazie, nel funambolismo e nel dramma della danza mascherata. La mostra si svolge nella sala espositiva Immersiva.



Elena Di Santo
24 Apr 2022
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Topic:  Polizia Turistica 

Writer: Brigida Altopiedi, Elena Di Santo

Short Explanation: La polizia turistica ha il compito di garantire la sicurezza dei turisti, aiutandoli in caso di difficoltà e necessità di informazioni


La sua fondazione


In collaborazione con il Ministero della cultura, dello sport e del turismo, l'Agenzia nazionale di polizia Coreana ha creato una sezione speciale denominata “polizia turistica” per contribuire alla realizzazione del "Turismo sicuro in Corea", con il duplice obiettivo da un lato di ridurre ed eliminare le attività illegali legate al settore turistico e dall’altro per contribuire allo sviluppo dell'industria turistica coreana .

Annunciata il 17 luglio 2003 durante la Prima Conferenza sulla promozione e sviluppo del turismo, è solo nell’ottobre del 2013 che viene fondata e resa operativa per la prima volta a Seoul.

Seguendo la scia della capitale, Busan e Incheon nel luglio del 2014 fondano la prima sezione di “Polizia Turistica”.


Le funzioni della Polizia Turistica


La sicurezza dei turisti è essenziale per qualsiasi nazione che voglia aumentare la propria popolarità tra i visitatori stranieri.

Sempre più paesi introducono unità di polizia turistica per aiutare e proteggere i turisti; pertanto, la polizia è una parte importante della politica turistica della Corea del Sud.

Le forze di polizia turistica offrono diversi servizi di ordine pubblico e sicurezza per i turisti, come prevenire la criminalità e pattugliare le principali attrazioni turistiche, reprimere e indagare su condotte illegali legate al turismo e fornire informazioni geografiche, in modo che tutti i turisti che vengono in Corea possano godere un viaggio comodo e sicuro.

Se comportamenti truffaldini o discriminazioni nei confronti dei turisti si verificano, è possibile chiedere aiuto agli ufficiali che indossano giacche blu scuro e berretti neri, la divisa che li contraddistingue.

E’ possibile richiedere il servizio di interpretariato che è disponibile in inglese, giapponese, cinese e spagnolo, in modo da facilitare la comunicazione.

Visitando uno dei siti di attrazione turistica in giro per le città di Seoul, Busan e Incheon o chiamando la linea di assistenza 1330 Travel, chiunque può ricevere, in caso di necessità, l’assistenza dagli agenti della polizia turistica.


Dove si trova la Polizia Turistica


Le unità della Polizia Turistica sono situate nei siti maggiormente frequentati dai turisti, al fine di mantenere l’ordine di base in ciascuna zona turistica speciale. Sono stati individuati diversi luoghi di interesse in cui accadono con più frequenza episodi sgradevoli nei confronti dei turisti. La polizia Turistica interviene non solo in presenza di atti vandalici nei confronti dei turisti in visita in Corea, ma è anche grado di fornire informazioni e assistenza qualora ce ne fosse bisogno.

Tutte le unità della polizia turistica parlano perfettamente diverse lingue come l’inglese, il cinese mandarino e il giapponese.

Gli agenti della Polizia Turistica indossano una divisa che li distingue dalle altre unità e li rende facilmente riconoscibili per i turisti. Indossano una giacca blu navy, un berretto nero e un badge nel quale sono le indicate le lingue in cui sono in grado di comunicare.


  • È possibile trovare la Polizia Turistica a Seoul nei seguenti luoghil:

- Quartier Generale della Polizia Turistica di Seoul, aperto tutto l’anno dalle 10:00 alle 22:00

- Myeong-dong, al centro di informazioni (di fronte Lotte Young Plaza), anch’esso operativo tutto l’anno dalle 10:00 alle 22:00.

- Hongdae, al centro di informazioni, operativo tutto l’anno dalle 10:00 alle 22:00

-Dongdeamun, al centro di informazioni, operativo tutto l’anno dalle 10:00 alle 21:00

- Namdaemun Area, presso la stazione di Polizia di Namdaemun, aperto tutto l’anno dalle 10:00 alle 21:00.

- Itaewon, al centro di nformazioni (all’interno del parco Noksapyeong), aperto tutto l’anno dalle 10:00 alle 18:00.

-Insa-dong Area (all’interno della stazione Anguk), aperto tutto l’anno dalle 10:00 alle 21:00.


  •  A Busan la Polizia Turistica si trova nei seguenti luoghi:

-Al quartier generale della Polizia Turistica, operativo dalle 9:00 alle 18:00

-Busan Nampo-dong, al centro informazioni, aperto tutto l’anno dalle 10.:00 alle 20:00.

-Haeundae Area, aperto tutto l’anno dalle 9:00 alle 18:00.

-Gwangalli Area, aperto tutto l’anno dalle 9:00 alle 18:00.

- Gwangbok-dong Area, aperto tutto l’anno dalle 10:00 alle 20:00.


  •  A Incheon la Polizia Turistica si trova nelle seguenti zone:

- Al quartier generale delle Polizia Turistica, operativo dalle 9:00 alle 18:00.

- Aeroporto Internazionale di Incheon (Terminal 1), operativa tutto l’anno dalle 9:00 alle 18:00.

- Aeroporto Internazionale di Incheon (Terminal 2), operativa tutto l’anno dalle 9:00 alle 18:00.

- Songdo Area, operativa tutto l’anno dalle 9:00 alle 18:00

-Chinatown Area, operativa tutto l’anno dalle 9:00 alle 18:00


Source


  • Visit Korea – sito di promozione turistica della Corea del Sud: https://english.visitkorea.or.kr/enu/TRV/TV_ENG_3_3.jsp
  • Sito Polizia nazionale Coreana:https://www.police.go.kr/www/agency/orginfo/tourPolEng/intrcnTPEng.jsp
  • Indipendent. H. Saul: “ South Korea introduces Gangnam Style tourist Police force”
  • https://www.independent.co.uk/news/world/asia/south-korea-introduces-gangnam-style-tourist-police-force-8883991.html
  • Sitoweb Seoul Metropolitan Police Agency: https://www.smpa.go.kr/user/nd58495.do


Alessandro Pase
23 Apr 2022
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Topic: Singugan, between the old and the new

Writer: Alessandro Pase (SAYUL in Rome)

Short Explanation: This articles is about Singugan, a period between the departure of the old gods and the arrival of the new gods of Jeju Island. 


Introduzione

Singugan (신구간) è il periodo di vacanza nell'ordine divino dell'Isola di Jeju in cui gli dèi incaricati di proteggere gli esseri umani e sovrintendere ai loro affari sono tornati nei cieli. Inizia cinque giorni dopo il Daehan (Il Grande Freddo, 대한) e tre giorni prima del Ipchun (L'inizio della primavera, 입춘), che è il primo termine solare del 24 divisioni dell'anno. Jeju chiama questo periodo "Singugan" poiché significa il tempo tra la vecchia e la nuova stagione. Le 24 divisioni dell'anno non sono radicate nel calendario lunare ma nel calendario solare; quindi, il tempo tra il 25 gennaio e il 1° febbraio è quel periodo.

Descrizione dell’usanza

Quest’usanza segna che la fine del mandato dei vecchi dèi sta volgendo al termine, mentre i nuovi dèi nominati dall'Imperatore di GiadaImperatore di Giada per il nuovo anno non sono ancora arrivati sulla Terra. Per cui, non ci sono giorni particolarmente favorevoli o infausti durante questo periodo. Di conseguenza, le persone possono occuparsi di compiti come traslochi, riparazioni domestiche, lavori in giardino o abbattimento di alberi, senza preoccuparsi se queste azioni possano portare sfortuna a se stessi o alla loro famiglia. Poiché si credeva che ogni sezione della casa fosse governata dal proprio dio, qualsiasi tentativo di riparare la cucina, la stalla, di scavare il terreno all'interno del lotto della casa o di riparare la recinzione al di fuori di questo periodo sarebbe stato accolto dall'ira di gli dei. Quando le famiglie non riescono a trasferirsi durante il periodo del singugan, cercano almeno di spostare i loro setacci e vagli nella nuova casa prima che il periodo sia finito, poiché il trasferimento di questi articoli essenziali per la casa è considerato uguale al trasloco effettivo. Anche durante il periodo singugan, le famiglie devono prestare attenzione alla direzione verso la quale si muovono. Muoversi in una direzione sbagliata nota come myeongsam sari (명삼살이) o haesam sari (해삼살이) può essere dannoso per il benessere della famiglia, ed è dunque rischioso costruire una casa in un luogo situato in una di queste direzioni, anche se il luogo è all'interno del proprio lotto di terra. Tuttavia, i divieti vengono spesso ignorati se una famiglia si trasferisce in un luogo lontano. Le usanze associate al singugan hanno radici sciamaniche, poiché sono legate alle divinità domestiche originarie della medesima fede sciamanica. Non c'è una spiegazione chiara su come sia iniziata questa usanza. Tuttavia, si pensa che i miti unici di Jeju siano uno dei motivi per cui questo fenomeno esiste soltanto in quest’isola.

Shingugan e i 18000 dèi di Jeju

Secondo la credenza tradizionale, Jeju è vegliata da circa 18.000 divinità. Questi dèi trascorrono la maggior parte dell'anno a vegliare sulla vita di Jeju e ad amministrare gli affari mondani. Tuttavia, all'inizio del periodo Shingugan, essi tornano in cielo per riferire al Grande Imperatore di Giada delle vicende accadute durante l'anno e, una volta che saranno tornati sulla Terra, l'imperatore nominerà nuovi dèi per prendere il loro posto e per proteggere gli umani e amministrare gli affari nel nuovo anno. Tuttavia, ci vuole tempo prima che i nuovi dei arrivino sulla Terra e questo fatto lascia un lasso di tempo in cui le vecchie divinità se ne sono andate e quelle nuove devono ancora arrivare. Questo periodo è chiamato Singugan. In effetti, Shingugan significa letteralmente tra il nuovo e il vecchio (Shin = nuovo, Gu = vecchio Gan = periodo). Durante questo periodo, in cui gli dèi lasciano il mondo umano, le persone possono fare cose che normalmente non farebbero per paura adirare gli dèi. Gli isolani credono che le case siano governate da divinità e che se tentano di decorare, riparare o spostare la casa al di fuori del periodo dello Singugan, la sfortuna cadrà su tutta la loro famiglia. Tuttavia, all'interno di questo lasso di tempo, non ci sono dèi sulla terra e quindi possono essere apportati tranquillamente dei cambiamenti alle proprie abitazioni. 

Ragione scientifica dietro a questa usanza

Sebbene questa sia una visione comunemente accettata del motivo per cui lo Shinguagn esiste, secondo alcuni studiosi potrebbe esserci anche una ragione scientifica per cui l’isola di Jeju ha questa usanza speciale. Nella ricerca condotta dal professore dell'Università di Jeju Yoon Yong-tae, è stato sottolineato che Shingugan è nel periodo più freddo dell'anno e quindi espone le persone che si trasferiscono da casa a patogeni infettivi in quantità ridotta. Ciò sarebbe potuto essere particolarmente importante in passato quando persone e bestiame vivevano nelle immediate vicinanze. Il tabù contro lo spostamento nei mesi più caldi e appiccicosi, quindi, sembra preservare questa conoscenza all'interno di una narrativa culturale indigena: fondamentalmente, durante questo periodo, la ricostruzione dei servizi igienici e la riparazione delle case avranno meno probabilità di causare infezioni e malattie agli esseri umani e al bestiame. Al giorno d'oggi ci sono pochissime persone sull’isola che credono in questa usanza e non molte persone vivono con del bestiame, quindi l'idea di esporre un minimo di agenti patogeni non è più una buona ragione. Tuttavia, l'usanza rimane ancora fortemente a Jeju e, a causa di questa usanza, molte case sono disponibili per l'affitto durante questo periodo. Vi sono, quindi, sia vantaggi che svantaggi per le persone che si spostano durante questo periodo. Dal momento che molte persone si stanno trasferendo, la commissione di trasloco può essere più costosa di quanto sarebbe in altri periodi dell'anno e può essere difficile prenotare una società di traslochi. Pertanto, se si desidera cambiare casa durante il periodo di Singugan, è meglio prendere un appuntamento in anticipo e fissarlo con la ditta di traslochi. Tuttavia, dall'altro lato della medaglia, per chi è alla ricerca di un affare, molti negozi vendono prodotti elettrici o per la casa. 

Origini storiche e prospettive future

Lo Singugan ha stretti rapporti con le usanze introdotte nella parte Tusi di Cheongidaeyo dalla Cina in una fase del Segwangyoseung in Seontaek di Salligyeongju scritta alla fine del periodo Joseon. Nonostante le differenze di data, questi testi forniscono informazioni sufficienti per trovare l'origine del Singugan: considerando i documenti di Salligyeongje, quest'usanza sembra essere scomparsa abbastanza presto sulla terraferma e, a causa delle condizioni eco-ambientali e delle caratteristiche religiose in un'isola isolata, può essere continuata nell'isola. In particolare, un rapporto completo sulle usanze popolari coreane pubblicato nel 1972, possiamo presumere che il singugan fosse una delle usanze popolari della Corea, poiché troviamo la presenza di un’usanza simile. Alcuni studiosi hanno sottolineato che Singugan è apparso in tempi moderni poiché non ci sono opere letterarie o testimonianze che ne mostrano le antiche origini.  Tuttavia, è possibile che si sia originato a Jeju in un ambiente povero prima del regno del Re Cheongidaeyo e si sia stabilito come usanza popolare in un periodo di tempo concreto dopo il sovrano. Oggi quest’usanza sta scomparendo. D'altra parte, si possono ancora trovare persone che organizzano la loro giornata di trasloco durante questo periodo ed è difficile per loro cambiare casa in momenti diversi. Tutto sommato, c'è una specie di formula secondo cui Singugan è il momento migliore per i traslochi: da questo punto di vista, Singugan a Jeju è diventato una delle usanze moderne riconosciute come una nuova pratica popolare dopo l'industrializzazione e l'urbanizzazione dell'isola, nonostante sia stato criticato come una delle vecchie usanze da rimuovere dalle autorità regionali. Infine, nel periodo dal 2004 al 2005, è stata rivalutata in modo positivo come una delle culture etniche di Jeju. Ciò deriva dal riconoscimento di aumentare la propria sovranità culturale trovando l'identità della cultura regionale de Jeju. Il riconoscimento positivo, tuttavia, sembra insufficiente per risolvere diversi problemi derivanti dallo Singugan. Se le autorità regionali cercano di affrontare questo problema, Singugan può mantenere il suo autentico valore di cultura popolare regionale nell'isola di Jeju e continuare ad attirare più attenzione poiché ha aspetti di continuità e successione di usanze popolari e creazione di una cultura regionale unica nel suo genere.


Sources:

- Sources from public institution

https://folkency.nfm.go.kr/en/topic/detail/4402

https://m.visitjeju.net/en/jejuStory/culture?tap=two&menuId=DOM_000001703003002000

https://m.academic.naver.com/article.naver?doc_id=30662023


- Sources from private articles

http://m.jejuweekly.com/news/articleView.html?idxno=5883

ALESSIA CAPPIELLO
23 Apr 2022
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Topic: Arte museum

Writer: Alessia Cappiello, Cristiana Barbieri, Chiara Bertolini (TEAM A ITALY,SIENA) 

Short Explanation: the article is in Italian for Wikipedia italia about one of the most famous art exposition in South Korea in this period, Arte museum. (아르떼뮤지엄).

ARTE MUSEUM 

  Origini

 Arte museum è la più grande esposizione di arte mediatica ad immersione organizzata da una delle più grandi compagnie mondiali di digital design “d’strict”, in Corea del Sud. É possibile ammirare queste esposizioni di arte mediatica, in tre siti differenti, incentrate ognuna su un tema, le quali hanno in comune un argomento principale ovvero la natura eterna (ETERNAL. NATURE).

La prima è Arte Museum Island a Aewol (Isola di Jeju), inaugurata a fine settembre del 2020. In questo museo si ha la possibilità di osservare 11 coloratissime opere d’arte, realizzate con luci e suoni, le quali ruotano attorno l’idea di isola (ISLAND).

Una seconda mostra è situata nella località di Yeosu, presso l’Expo International Center, aperta al pubblico dal primo agosto 2021. Essendo Yeosu una città adibita al turismo nautico, il tema proposto dalla mostra è l’oceano (OCEAN) tramite l’esposizione di dodici opere raffiguranti mare e paesaggi naturali. Quest’esposizione si estende su un’area di 1400 metri quadrati con altezza di 10 metri quadrati, la stessa estensione della struttura di Jeju.

La terza esposizione è collocata al museo di Gangneung, presso Kyeongpoho, inaugurata nel dicembre del 2021. Il tema principale sono le Valli (Valley), che riflettono le caratteristiche del luogo in riferimento al monte Baekdudae. Quest’area si estende su uno spazio di 1500 metri quadrati.

Esposizioni e collezioni

Il museo espone varie collezioni riguardanti “la natura eterna oltre il tempo e lo spazio”:

  Esposizione a tema Waterfall (cascata): questa esibizione fa uso di grandi schermi dall’altezza di 8 metri in cui è possibile sentirsi immersi nell’acqua, in quanto le immagini richiamano le grandi cascate naturali e i suoni della natura.

 • Waterfall infinite (cascata infinita): In questa sezione della mostra è possibile sentirsi immersi in uno spazio surreale pieno di infinite cascate. Gli schemi multimediali che permettono questa illusione sono alti 8 metri, i quali si estendono su tutta la superficie della stanza, suscitando l’impressione di essere all’interno di uno spazio al di fuori della gravità. Questa stanza la troviamo presso l’arte museo di Gangneung

• Waterfall- metal (Cascata metallica):Una misteriosa cascata di metallo, calma ma possente. La cascata di metallo in movimento, creata con materiali organici freddi e duri,sembra una creatura vivente. Il movimento e il colore misteriosi creano uno spazio surreale.

Waterfall- bit (Cascata-bit): Il bit, la più piccola unità di misura digitale, si unisce per creare la più semplice e meravigliosa cascata.

Waterfall - sands (cascata - sabbia):Una cascata di sabbia colora il mondo intero d’oro. Le proprietà fisiche della sabbia, che circondano l’acqua che scorre che non può essere toccata con mano, permettono di vivere lo spettacolo di una cascata surreale.

 Esposizione a tema floreale: la gioia della vita è presentata dall’infinito soffia e nella calma pioggia dei fiori che cadono. La sensazione di essere avvolti da un’infinità di petali di fiori è data grazie alla combinazione di schermi multimediali e specchi, I quali ricreano l’illusione ottica. Questa esposizione ha quattro collezioni: Cosmos, Rapeseed, Camelia, Wisteria

Flower-cosmos (fiori-cosmo): questa collezione presenta un cosmo, che simbolizza armonia e l’universo, incontra la brezza di una nuova vita. I petali incontrano la brezza che trasforma i colori dei petali facendoli risplendere vigorosamente, creando una sensazione di movimento nell’ordine. Questa esposizione è aperta presso il museo di Gangneung.

Flower - rapeseed (fiori - colza): La splendente vitalità dopo l’attesa e l’incontro primaverile dopo un freddo inverno rendono la vita più forte e bella. Un fiore che incontra la luce misteriosa si trasforma in petalo e sale fino al cielo, un fiore cade dal ramo e un nuovo fiore sboccia. Il ciclo continuo della colza si diffonde e poi svanisce, creando un giardino fiorito e luccicante.

Flower- Camelia (Fiori- Camelia): La camelia, è un fiore che simboleggia l’amore e la vita che sboccia quando arriva il freddo. La bellezza di questo fiore viene trasmessa con immagini che riprendono la sua fioritura nel momento in cui cominciano a cadere, che dà al visitatore un senso tranquillità.

Flower-wisteria (fiori-glicine): i fiori di glicine portano il significato di “benvenuto”, accompagnati da petali sparsi è un dolce profumo. Questa collezione è aperta presso il museo di Gangneung.

Esposizione a tema spiaggia: questa esibizione è stata elaborata affinché i visitatori si trovino avvolti dalla sensazione di essere in un panorama marittimo surreale. Questa esposizione fa uso di specchi e tecnologie multimediali che ricreano il rumore del mare, delle onde, e i suoi colori.

• Beach-Cloud (Spiaggia- nuvola): In questa collezione è possibile immergersi nell’atmosfera creata con il suono e il movimento delle Onde. Riflessa negli specchi, la spiaggia all’apparenza infinita rappresenta il mare perfetto.

Beach Aurora (spiaggia-aurora): Questa collezione della mostra dell’arte museum presenta un contrasto tra onde del mare che lasciano una luce brillante e l’aurora boreale. Questa mostra è possibile visitala presso l’arte museum di yeosu e jeju.

Beach starry beach (spiaggia - spiaggia stellata): Le onde che brillano come stelle nel cielo notturno forniscono un paesaggio surreale che sfida la gravità con il suono delle onde fredde. La travolgente dimensione delle onde evoca un senso di stupore, mentre allo stesso tempo traspare la familiarità delle onde. Le onde creano un contrasto con l’immagine riflessa nello specchio.

Esposizione a tema giardino: la mostra si basa su oasi naturali intinte di opere d’arte multimediale extra large, le quali ripropongono suoni e luci suggestive.

Garden- The beauty sculpted by time of nature (Giardino- la bellezza scolpita dal tempo della natura):In questa collezione la tecnologia multimediale aiuta l’osservatore ad  immaginare di attraversare lo splendido paesaggio che conserva le tracce di tempi passati e incontrare la luce dell’alba che illumina i magnifici monti, incontriamo il mare dell’Est, dove convivono serenità e forza.

Garden - light of masterpieces (Giardino - luce dei capolavori): Giardino luminoso contenente capolavori. Vivi un momento di contemplazione delle opere degli artisti che rappresentano la storia dell’arte occidentale, che vanno dal rinascimento fino al simbolismo.

Garden-light of ocean’s dream (giardino-sogno di Luce dell’oceano): il tema di questa collezione porta con sé l’immagine del mare di yeosu, nella quale appaiono balene maestose e altre misteriose creature marine. L’oasi richiama la sensazione di un viaggio presso un mare fantastico, contornato dai paesaggi di yeosu, possibile per l’uso di schermi multimediali che giocano sulle diverse immagini.

Garden- Light of Jeju Island (giardino- la luce dell’isola di Jeju):Il tema di questa sezione presenta un’immagine del tutto nuova dell’isola di Jeju che spazia da scenari naturali a quelli urbani. Grazie ai grandi giochi di luce multimediali.

Esposizione a tema stelle: la mostra ricrea l’illusione di essere immersi in umane di stelle, questo effetto è ricreato da musica in sottofondo e una sfilata di luci e giochi di cart ache richiamano la forma di stelle.

Star - raindrops (stella - gocce di pioggia): Mentre si passeggia, il suono del paesaggio si diffonde nel vento e le gocce di pioggia danzano liberamente. Le gocce di pioggia presto cessano e si apre un bellissimo paesaggio color arcobaleno.

Star-Milky Way (stelle-via lattea): grazie alla tecnologia multimediale e a giochi di luce, è stato possibile ricreare una passeggiata tra le stelle, che riprendono il tema della via lattea e dell’intero universo.

Star- Shooting Star (Stelle- stelle cadenti): Le tanto attese stelle cadenti cadono una ad una nello scuro cielo notturno. Il movimento della luce delle stelle che scende come un acquazzone si espande all’infinito e sente la fantasia di una pioggia di meteoriti che si incontrano dopo milioni di anni.

Esposizione Wave

Wave - circle (onda circolare): In uno spazio sconosciuto, ampliato con una tecnica anamorfica, si sperimenta l’eco di un’onda che sembra avvicinarsi ma è intrappolata.

• Wave-Le onde maestose che sembrano cadere: questa esibizione a tema onde è stata creata con tecnologie multimediali accompagnate da rumori di sottofondo che riprendono lo strascico delle onde. Questo per dare al visitatore l’idea di star per essere travolto da un’altissima onda.

Nature beyond time and space. Eternal nature

Forest (foresta): In un bosco sacro, intoccabile, è possibile incontrare un’energia misteriosa. Gli spiriti che simboleggiano il vento, l’acqua, la terra e il fuoco attraversano i boschi e conferiscono energia di guarigione.

 •Thunder-Fear (fulmini-paura): questa parte di mostra, propone al visitatore l’esperienza di essere in una tempesta di fulmini che lo circonda. Questo tema è stato possibile ricrearlo con l’uso delle tecnologie multimediali e giochi di luce accompagnati a rumore dei lampi.

Cave (Caverna): Una grotta sconosciuta con una fine sconosciuta acquista vitalità nella sua continua evoluzione. Il viaggio della grotta rocciosa attraverso la foresta dello spazio.

Sun (sole):Una carica di energia intensa accoglie la luce del sole in tutto il corpo. Camminando lentamente nel sole alla ricerca della luce, si acquisisce l’energia della luce e del rinnovamento. Questo effetto è dato grazie all’uso dei multimedia.

Meeting the moon rabbit in the moonlight (incontrando il coniglio lunare alla luce della luna): sezione della mostra molto suggestiva che vede la stanza ricoperta da giochi di luce prodotti da specchi, che rispecchiano la luce della luna, e al centro della stanza, all’interno di una sfera rappresentante la luna, è possibile trovare l’installazione di un coniglio alto 4 metri seduto su di essa. Questa esposizione è disponibile presso Jeju e Yeosu.

Jungle (Giungla): Incontra la tua nuova persona dentro la foresta pluviale. Incontra gli animali nella giungla, i cui colori e schemi cambiano a seconda dello spazio circostante e delle luci lungo i murales tropicali.

Wormhole (Buco nero): Spostati in una nuova dimensione dentro al buio totale. Attraverso le immagini anamorfiche e i suoni scappa dalla realtà e incontra l’universo della fantasia.

Live Sketch book Valley (Valle).: I multimedia lanciano una serie di immagini disegnate a

matita che rappresentano un paesaggio selvatico.

Live Sketch book Night safari (safari di notte): Un safari dove la tranquilla notte è scesa, si

sente la musica della notte e gli animali che prendono vita. Gli animali, pieni di colori e

sparsi sull’ampio schermo, danno vita al vasto safari notturno.

Under water (sott’acqua): Una meravigliosa esperienza subacquea che contrasta con il nostro io più piccolo attraverso giganti aloni bianchi, che sembrano esistere solo nell’immaginazione. Questa esibizione ci consente di camminare tranquillamente nel mare profondo e misterioso.

Tea Bar. Un “tea bar” dove puoi assaggiare il dolce Mocktail a base di tea da Jeju con tutti e cinque i sensi. Godi delle vive e armoniose decorazioni di dolce musica e arte mediatica insieme al dolce sapore e odore di Jeju.

  Source

 https://artemuseum.com/#lg=w2021071255399353e6713&slide=6 

https://www.dstrict.com

     

alessia pavani
22 Apr 2022
Views 21

Topic: Jongmyo Jeryeak (the music of the Royal Ancestral Ritual in the Jongmyo Shrine)

Writer: Alessia Pavani, Jennifer Venz

Short Explanation: A new voice for the above mentioned topic was created on the Italian Wikipedia page.

Link:  https://it.wikipedia.org/wiki/Jongmyo_Jeryeak


Jongmyo Jeryeak

Jongmyo Jeryeak (coreano: 종묘제례악, hanja: 宗廟祭禮樂) indica la musica impiegata nel rituale che celebra i defunti re e regine della dinastia Joseon (1392-1897), noto come Jongmyo Jerye o Jongmyo Daeje. Il rituale si celebra ogni anno, la prima domenica di maggio, al santuario di Jongmyo, nel cuore di Seoul.


Storia

Inizialmente, durante l'esecuzione del rituale veniva impiegata la musica aak di origine cinese.[1] A partire dal 1464 essa venne sostituita con altri brani tra cui Botaepyeong e Jeongdaeeop. Entrambi furono concepiti come pezzi da essere usati nei banchetti reali, poi con il regno di re Sejo vennero adattati per essere impiegati nel Jongmyo Jerye, che celebra gli antenati reali della dinastia Joseon.[2]

Il rituale Jongmyo Jerye e la sua musica sono stati inseriti nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell'UNESCO nel 2008.



Rituale - Jongmyo Jerye

Il Jongmyo Jerye è un rituale confuciano e in quanto tale si ispira ai testi classici cinesi sul culto degli antenati e sulla nozione di pietà filiale. Nonostante la derivazione cinese, il rituale non è più celebrato nella terra d'origine. La Corea del Sud è l'unica che ha preservato tale tradizione.[3] La cerimonia risale al XIV secolo ed è stata tramandata pressoché intatta sino ad oggi. Un tempo il rituale era praticato nel primo mese di ogni stagione, ma dal 1971 si svolge soltanto una volta, la prima domenica di maggio, al santuario di Jongmyo.[4]

La cerimonia è costituita da varie sequenze in cui gli officianti offrono cibo e vino in delle coppe rituali mentre strumentisti e danzatori si esibiscono in numeri musicali. La musica (vanno intesi sia i brani strumentali che le danze) è parte integrante del rito, e senza di essa non sarebbe completo.

Di seguito è riportato il nome di ogni fase:

Yeongsin (迎神): Accoglienza degli spiriti

Jeonpye (奠幣): Offerta del tributo

Jinchan (進饌): Offerta del cibo

Choheon (初獻): Prima offerta di vino

Aheon (亞獻): Seconda offerta di vino

Jongheon (終獻): Terza offerta di vino

Eumbok (飮福): Condivisione delle bevande sacrificali

Cheolbyeondu (撤籩豆): Rimozione del tributo

Songsin (送神): Congedo degli spiriti

Mangnyo (望燎) o Mangye (望瘞): Bruciatura delle preghiere scritte[1]



Rappresentazione (strumentazione, musica e danza)

Mentre le sequenze della cerimonia rituale si susseguono, sulla scena si eseguono brani di musica strumentale chiamati "akjang" e danze dette "ilmu".[5]

Tra i brani che fanno parte dello spettacolo, i più importanti sono Botaepyeong (보태평, 保太平) e Jeongdaeeop (정대업, 定大業). Il primo significa "Mantenimento della Grande Pace" e ha lo scopo di elogiare i successi civili dei re; il secondo significa "Fondazione di una Grande Dinastia" ed è impiegato per celebrare le virtù militari della dinastia reale.[4] Entrambi furono composti nel 1447[2] durante il regno di re Sejong (1418-1450) per essere usati negli incontri formali di corte o nei banchetti, fu solo nel 1464, con il regno di re Sejo (1455-1468), che i brani iniziano ad essere impiegati come musica del Jongmyo Jerye, sostituendo la musica aak usata precedentemente. Il cambiamento rifletteva il volere del padre, re Sejong, il quale si opponeva all'idea di usare musica di radice cinese per onorare la memoria dei reali coreani.[5]

Il rituale è organizzato secondo precise regole e significati che rimandano al simbolismo cosmico, ai principi di yin e yang o al pensiero confuciano. Ad esempio, l'inizio e la fine del rituale sono segnalati da due differenti tipi di campane: il teukjong, in metallo, si suona all'inizio e rappresenta il paradiso, il teukgyeong, in pietra, è suonato alla fine e simboleggia la Terra. Vi sono anche altri strumenti aventi la funzione di annunciare l'inizio e la fine della musica: il chuk è uno strumento a percussione situato a Est della scena che si utilizza per cominciare; invece a Ovest è situato l'eo, strumento a percussione a forma di tigre che si suona al termine della rappresentazione.[6]

La musica è suonata alternativamente da due orchestre che combinano strumenti impiegati nella musica aak, hyang-ak e dang-ak.. La prima orchestra deunga (등가, 登歌) rappresenta il paradiso ed è situata in alto, sulla terrazza; la seconda heonga (헌가, 軒架) si trova nel cortile, in basso, a indicare la Terra. Anche gli strumenti musicali sono quindi disposti secondo un ordine e un significato preciso.

Dal punto di vista dell'organico, gli strumenti si possono classificare in base al materiale di cui sono costituiti. In totale vi sono otto materiali (metallo, pietra, seta, bambù, terra, legno, zucca e pelle) che vengono considerati come l'espressione dell'armonia dell'universo.[7] In particolare, la strumentazione impiegata di solito è la seguente:

Orchestra da terrazza (deunga): pyeonjong, pyeongyeong, banghyang, dangpiri, daegeum, haegeum, ajaeng, janggu, jeolgo, chuk, eo, bak, akjang (voce).

Orchestra da cortile (heonga): idem, ma si usano l’haegeum e il jingo al posto dell’ajaeng e del jeolgo.[8]

Pyeonjong e pyeongyeong hanno la funzione di guidare le orchestre con la loro chiara melodia e linea ritmica, in modo da creare un’atmosfera solenne.[7]

Tra le due orchestre si esibiscono i danzatori, che simboleggiano gli esseri umani. La danza, eseguita da 64 ballerini allineati su file da otto persone, presenta un'alternanza delle forze Yin e Yang, in conformità con i testi confuciani. Vi sono due generi di danze: la danza civile munmu (문무, 文舞), sull'armoniosa e rilassante musica di Botaepyong, comincia sempre con un passo verso sinistra, e rappresenta la forza Yang. La danza militare mumu (무무, hanja: 武舞), accompagnata alla musica Jeongdaeop, simboleggia la forza Yin e inizia con un passo verso destra. I danzatori brandiscono degli strumenti simbolici: durante la danza civile tengono un flauto yak (약) nella mano sinistra, un bastoncino a forma di testa di drago jeok (적) da cui pendono delle piume, nella mano destra. Nella danza militare, i danzatori hanno in mano delle spade di legno e lance.

Infine, la coreografia si contraddistingue per i movimenti lenti e ampi dei ballerini, il che conferisce un carattere maestoso alla danza. In termini musicali, la melodia  è costituita da suoni lunghi, legati tra loro. Non vi è una vera e propria armonia, poiché i musicisti suonano all’unisono - di conseguenza gli strumenti (voce inclusa) suonano le stesse note.


Note

  1. ^ a b AA. VV., Ritual Music of the Korean Court in Korean Musicology Series 8, Seoul: The National Gugak Center, 2015, pp. 39-40, ISBN 978-89-85952-96-5.
  2. ^ a b Jongmyo Jeryeak (Royal Ancestral Ritual Music in the Jongmyo Shrine), su Cultural Heritage Association. URL consultato il 22 Aprile 2022.
  3. ^ Royal ancestral ritual in the Jongmyo shrine and its music, su UNESCO. URL consultato il 22 aprile 2022.
  4. ^ a b The National Center Traditional Performing Arts, "A-ak (雅樂) and Royal Shrine Music" in Theoretical Perspectives on Korean Traditional Music An Introduction, Seoul: The National Center Traditional Performing Arts, 2002, p. 2. URL consultato il 22 aprile 2022.
  5. ^ a b "A-ak (雅樂) and Royal Shrine Music" in Theoretical Perspectives on Korean Traditional Music An Introduction, Seoul: The National Center Traditional Performing Arts, 2002, p. 3. URL consultato il 22 aprile 2022.
  6. ^ Inhwa So, “Court Music” in Korean Musicology Series 1, Seoul: The National Center for Korean Traditional Performing Arts, 2007, p. 19.
  7. ^ a b Inhwa So, “Court Music” in Korean Musicology Series 1, Seoul: The National Center for Korean Traditional Performing Arts, 2007, p. 21.
  8. ^ Yun, Myung-won, A study of Musical Instruments in Korean Traditional Music, Seoul: The National Center for Korean Traditional Performing Arts, 1998, p. 27.


Bibliografia

  • National Gugak Center, Ritual Music of the Korean Court in Korean Musicology Series 8, Seoul: National Gugak Center, 2015, ISBN 978-89-85952-96-5.
  • Cultural Heritage Association, Jongmyo Jeryeak (Royal Ancestral Ritual Music in the Jongmyo Shrine). URL consultato il 22 aprile 2022.
  • UNESCO, Royal ancestral ritual in the Jongmyo shrine and its music. URL consultato il 22 aprile 2022.
  • The National Center Traditional Performing Arts, “A-ak (雅樂) and Royal Shrine Music” in Theoretical Perspectives on Korean Traditional Music An Introduction, Seoul: The National Center Traditional Performing Arts, 2002. URL consultato il 22 aprile 2022.
  • Inhwa So, “Court Music” in Korean Musicology Series 1, Seoul: The National Center for Korean Traditional Performing Arts, 2007. URL consultato il 22 aprile 2022.
  • Yun, Myung-won, A study of Musical Instruments in Korean Traditional Music, Seoul: The National Center for Korean Traditional Performing Arts, 1998.
  • Song, Bang-song, Korean Music and Instruments, Seoul: National Classical Music Institute, ca. 1986. 



Collegamenti esterni

(EN) Royal ancestral ritual in the Jongmyo shrine and its music, UNESCO,, su ich.unesco.org. URL consultato il 22 aprile 2022.

(KO) Celebrazione del Jongmyo Jerye, su youtube.com. URL consultato il 22 aprile 2022.

Ilaria Lanè
22 Apr 2022
Views 27

Authors: Chiara Palumbo, Emmanuela Steffé, Gaia di Lena, Ilaria Lanè

Italian Title: Minhwa
Short Explanation:

  • (ENG): Minhwa, Korean Folk Paintings, their origins and different kinds and compositions, their meanings, examples from nowadays and how Minhwa still lives in Modern Art.
  • (ITA): Minhwa, Dipinti Popolari Coreani, le loro origini e le diverse tipologie e composizioni, i loro significati, gli esempi di Minhwa al giorno d’oggi e la loro continuità nell’arte moderna.

Link: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Minhwa 

Martina Marrone
22 Apr 2022
Views 22

Topic: Naebanggasa (Canzoni della stanza interna)

Writer: Martina Marrone (SAYUL in Italy Rome)

Short Explanation: This article talks about Naebanggasa, or Songs of the inner chamber, a poetic genre written by Korean women from the 16th century. 

Link: https://it.wikipedia.org/wiki/Naebanggasa


Naebanggasa (Canzoni della stanza interna)

INTRODUZIONE

Naebanggasa (내방가사, 內房歌辭), in italiano ‘Canzoni della stanza interna’ e in inglese ‘Songs of the inner chamber’, è un genere poetico scritto da donne coreane nel tardo periodo Chosŏn (조선, 朝鮮), (1392-1910), a partire dal XVI secolo e apprezzato principalmente dalle donne della regione Yeongnam. Questo tipo di canzoni è chiamato anche Gyubanggasa (규방가사) o Gyujunggado (규중가도). 


CONTESTO STORICO E LETTERARIO

Nel XVI secolo, l'Asia Orientale era influenzata dalla cultura cinese e la scrittura era riservata ai soli uomini nobili della classe yangban (양반) che usavano i caratteri cinesi classici e consideravano l'hangŭl (한글), l'alfabeto coreano, inferiore, tanto da chiamarlo ŏnmun (언문), ‘scrittura volgare’. Era anche detto amgŭl (암글), ‘scrittura femminile’, in senso spregiativo perché veniva usato dalle donne per scrivere.

Le naebanggasa sono state scritte in hangŭl dalle donne e venivano lette fra le donne. Si chiamano ‘Canzoni della stanza interna’ perché era il luogo in cui le donne coreane passavano la maggior parte del loro tempo. L'espressione ‘stanza interna’ esprime anche una realtà sociale e uno status economico, infatti, in quel periodo, non tutti potevano permettersi di avere una stanza riservata alle sole donne all'interno della propria dimora; perciò, avere questo spazio era sinonimo di nobiltà. Per questa ragione, questo genere letterario viene riferito alle donne delle classi medio-alte.

La creazione delle naebanggasa è stata un'importante attività culturale che mostra la transizione dal periodo medievale all'era moderna. Grazie all'hangŭl, il valore delle donne venne riconosciuto dalle famiglie e dalla società, difatti chi era abile nelle naebanggasa era ampiamente conosciuta dalle persone di diversi villaggi.


CONTENUTO

Le naebanggasa divennero importanti durante gli eventi familiari e le cerimonie nei villaggi. Venivano scritte, recitate e trascritte su pergamene e rotoli continuamente all'interno della comunità. Attraverso queste canzoni, le donne coreane hanno documentato la realtà delle loro vite e hanno potuto far sentire le loro voci in una società dominata da uomini. Inizialmente, le naebanggasa si concentravano sulla diffusione dei valori confuciani riguardanti le donne, ma in seguito si svilupparono in una varietà di contenuti diversi, inclusi testi sui valori nazionali e sulla resistenza alle potenze straniere durante l'apertura della Corea ai paesi esteri.

Le donne attraverso queste canzoni raccontavano la loro vita quotidiana, le etichette da seguire in casa e da tramandare alle proprie figlie, le loro emozioni, la perdita di un familiare o un amico, le stagioni e così via. L'educazione delle donne durante la dinastia Chosŏn era incentrata sull'occuparsi della famiglia, degli antenati, dei propri mariti e di allevare bene i propri figli e non potevano partecipare ad attività accademiche. Nel tempo, perciò, iniziarono a esprimere anche il risentimento, il dolore e l'oppressione che provavano. Quando alle donne fu permesso di viaggiare su lunghe distanze, iniziarono a scrivere anche canti di viaggio che raccontavano del percorso e delle impressioni dei luoghi.


ANDONG LADY'S GASA TRANSMISSION PRESERVATION SOCIETY

Ad oggi, sono state tramandate più di 6000 naebanggasa scritte in alfabeto coreano su pergamene e rotoli. L'Andong Lady's Gasa Transmission Preservation Society (안동내방가사전승보존회, Andongnaebanggasajŏnsŭngbojonhoe), ad Andong nella provincia di Gyeongsang Settentrionale, è un'organizzazione che si occupa di preservare e trasmettere queste opere nella società moderna.

 

Sources:

1. Encyclopedia of Korean Culture, 규방가사

2. UNESCO Women in History, Naebang-gasa: Song of the Inner Chambers

3. The Korean Studies InstituteNaebang-gasa 

4. 디지털안동문화대전, 내방가사 

5. 디지털안동문화대전, 안동내방가사전승보존회